ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05739

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 275 del 30/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 30/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/07/2014
Stato iter:
21/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/03/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 01/09/2014

SOLLECITO IL 26/01/2015

SOLLECITO IL 28/04/2015

SOLLECITO IL 03/09/2015

SOLLECITO IL 10/11/2015

SOLLECITO IL 25/02/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/03/2016

CONCLUSO IL 21/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05739
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 30 luglio 2014, seduta n. 275

   PASTORELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   a seguito della desecretazione dell'audizione del pentito di camorra Carmine Schiavone del 7 ottobre 1997, sull'interramento e lo smaltimento illegale di rifiuti tossici, anche in Molise, vi è il sospetto che siano stati interessati alcuni vecchi pozzi di idrocarburi perforati a Cercemaggiore a seguito di una concessione della Montedison;
   a far scattare l'allerta sono state le dichiarazioni del pentito, collaboratore di giustizia, rilasciate in un'audizione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, tenutasi il 7 ottobre 1997. Una seduta ricca di spunti i cui atti — finora secretati — sono stati resi pubblici solo lo scorso 31 ottobre 2013;
   all'inizio del mese di aprile 2014 si è appreso da notizie apparse sulla stampa che nei vecchi pozzi petroliferi, e in particolare nelle vasche di accumulo, della Montedison a Cercemaggiore nel Molise i tecnici dell'Arpa Molise hanno misurato una radioattività dieci volte superiore ai valori normali;
   dalle analisi condotte anche mediante esame delle ortofoto storiche l'Arpam ha potuto rilevare che sull'area che si estende per circa 2,5 ettari, e che viene indicata con il nome di «Santa Croce 001», in origine insistevano elementi impiantistici tra cui serbatoi e vasche destinate alla decantazione delle acque di estrazione, per la successiva reiniezione nei pozzi di estrazione;
   analizzando la documentazione in suo possesso l'Arpam ha poi stabilito che in tali vasche venivano trattate non solo le acque provenienti da altri pozzi insistenti sul territorio di Cercemaggiore ma anche quelle provenienti da pozzi extra-regionali con chiaro riferimento alla Basilicata;
   valori elevati sono stati riscontrati anche nei luoghi attraversati dal fosso vernile che costeggia il sito indagato per uno sviluppo lineare di circa 1 chilometro. Le acque del fosso vengono poi sversate nel torrente Freddo con conseguente contaminazione di un'area molto vasta che è tuttora oggetto di attenzione da parte dell'Agenzia;
   il monitoraggio dell'ISPRA ha confermato i dati del precedente monitoraggio curato dall'Agenzia regionale;
   a tal proposito nei giorni scorsi, Quintino Pallante, direttore dell'agenzia regionale per la protezione ambientale riferisce le ultime novità sul caso dopo la visita dei tecnici ministeriali dell'Ispra: «I funzionari inviati dal ministero dell'Ambiente hanno confermato, con lo spettrometro, i valori di radioattività dieci volte superiore al normale già riscontrati da noi dell'Arpa, ma non si tratta di scorie di tipo industriale». In attesa della relazione ufficiale che arriverà tra una decina di giorni, Pallante ha voluto evidenziare come queste verifiche compiute siano solo «il primo passo di una procedura molto complessa» –:
   quali iniziative urgenti i Ministri interrogati abbiano intenzione di assumere al fine di prevenire la salute dei cittadini che vivono nella zona contaminata;
   quali iniziative, per le rispettive competenze, i Ministri interrogati abbiano intenzione di porre in essere al fine di ottenere un graduale disinquinamento e risanamento dei siti ove insistevano pozzi petroliferi, anche valutando la sussistenza dei presupposti per predisporre un apposito piano ambientale e di tutela della salute. (4-05739)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 21 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 594
4-05739
presentata da
PASTORELLI Oreste

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base delle informazioni acquisite anche presso i competenti Enti territoriali, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero è venuto a conoscenza di notizie divulgate a mezzo stampa in data 7 e 8 aprile 2014 circa la presunta contaminazione ambientale di natura radioattiva verificatasi in località Capoiaccio del comune di Cercemaggiore (CB), ed ha provveduto, nell'immediato, a chiedere contestualmente elementi informativi alla prefettura di Campobasso, alla regione e all'Arpa Molise.
  La Prefettura di Campobasso ha fornito le richieste informazioni, corredate anche degli esiti degli accertamenti analitici condotti in loco dall'Arpa Molise, trasmessi conseguentemente al sindaco di Cercemaggiore (CB), all'azienda sanitaria regionale Molise, all'Ispra, alla regione Molise e ai carabinieri del Noe di Campobasso.
  Secondo l'Arpa Molise, la radioattività presente nelle aree in cui erano a suo tempo state realizzate le vasche di decantazione delle acque provenienti dai pozzi deriva dai cosiddetti NORM (Naturally Occurring Radioactive Materials), ovvero materiali generalmente non considerati radioattivi, contenenti comunque radionuclidi naturali in concentrazione superiore alla media della crosta terrestre, tali da provocare un aumento significativo dell'esposizione a radiazioni ionizzanti, sia della popolazione che dell'ambiente circostante. Tale condizione è riscontrabile in numerose attività industriali quali, ad esempio, le estrazioni petrolifere, come nel caso di specie.
  Gli esiti degli ulteriori accertamenti condotti dalla stessa Arpa nel medesimo periodo di maggio 2014, evidenziarono il superamento dei limiti previsti nel decreto legislativo n. 152 del 2006 (colonna A, tabella 1 dell'allegato 5 della parte IV – titolo V), per i parametri benzene e diclorometano, confermando così gli esiti delle precedenti analisi radiometriche.
  A seguito di quanto emerso dalle comunicazioni pervenute dalla prefettura di Campobasso, il Ministero ha provveduto a convocare una riunione tecnica, che ha avuto luogo in data 17 giugno 2014, con la partecipazione della Presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento nazionale della Protezione civile, del Ministero dell'interno – dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile e dell'Ispra – dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale, per un maggiore approfondimento della vicenda e per la valutazione delle concrete modalità di applicazione della procedura amministrativa prevista per i casi di specie, da parte dei soggetti istituzionali preposti all'attuazione degli interventi.
  Tanto premesso, questa stessa Amministrazione ha comunicato alla prefettura di Campobasso, alla regione Molise, alla provincia di Campobasso, al comune di Cercemaggiore e all'Arpa Molise che la titolarità del procedimento amministrativo compete alla prefettura di Campobasso per quanto concerne l'adozione dei provvedimenti opportuni ai sensi dell'articolo 126-bis del decreto legislativo n. 230 del 1995 (Interventi nelle esposizioni prolungate a radiazioni ionizzanti dovute agli effetti di una attività lavorativa non più in atto). Per la gestione della contaminazione da benzene e diclorometano è, invece, necessario seguire le procedure operative ed amministrative previste dagli articoli 242, 244 e 250 del decreto legislativo n. 152 del 2006 che, peraltro, prevedono il coinvolgimento del comune, della provincia e della regione territorialmente competenti.
  Ad ogni modo, si fa presente che la gestione amministrativa della criticità ambientale segnalata dall'interrogante presso l'area in oggetto esula dalle dirette competenze di questo Ministero, rientrando viceversa nella sfera di pertinenza dalla prefettura-ufficio territoriale del Governo di Campobasso, ai sensi dell'articolo 126-bis del decreto legislativo n. 230 del 1995.
  Al riguardo merita di essere evidenziato che, il prefetto:
   ha comunicato di aver provveduto a nominare, con decreto del 19 settembre 2014, una commissione tecnica prefettizia, incaricata di individuare gli interventi necessari alla messa in sicurezza dell'area in oggetto;
   ha comunicato che, sulla base delle valutazioni condotte dalla commissione prefettizia, sono stati avviati accertamenti finalizzati ad acclarare il titolo di proprietà dell'area e l'attualità di eventuali concessioni, in atto o detenute in passato, nonché la ripetizione di talune campionature di terreno in relazione alla potenziale esposizione della popolazione al rischio chimico discendente dalla rilevata presenza di contaminazioni da benzene e diclorometano;
   ha comunicato che in occasione dell'ultima riunione della commissione tecnica prefettizia del 25 giugno 2015, sono stati esaminati e congiuntamente valutati i risultati delle ulteriori analisi svolte in loco da parte dell'Ispa, dell'Arpa Molise e dei Vigili del fuoco, i quali hanno fornito una indicazione di massima circa l'opportunità di mantenere in atto, in via cautelare, le misure preventive già adottate dal sindaco di Cercemaggiore (ordinanza n. 10 del 27 giugno 2014 — inibizione all'accesso all'area, delimitata da apposita segnaletica, nonché al pascolo del bestiame e all'utilizzo di colture alimentari).

  È stata, inoltre, ascoltata dalla commissione la Edison S.p.A., titolare sino alla chiusura dei pozzi, avvenuta intorno alla metà degli anni ’90 del secolo scorso, della concessione di sfruttamento idrocarburi nel sito di cui in argomento e che ha fornito utili indicazioni circa il ciclo produttivo e i procedimenti di dismissione dell'impianto.
  In ultimo, si precisa che è in fase di completamento la relazione finale sugli esiti delle analisi relative ad ulteriori campioni prelevati dai tecnici dell'Ispra, che sarà valutata in sede di riunione conclusiva della commissione prefettizia non appena convocata.
  Ad ogni modo, il Ministero chiederà di essere informato sull'evolversi della situazione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Molise

discarica abusiva

deposito dei rifiuti

diritto alla salute

protezione dell'ambiente

risanamento

sostanza tossica