ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05432

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 259 del 08/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 08/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 08/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05432
presentato da
GUIDESI Guido
testo di
Martedì 8 luglio 2014, seduta n. 259

   GUIDESI, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUSIN, CAON, CAPARINI, FEDRIGA, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA, RONDINI e SIMONETTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   sul quotidiano «Libero» del 1o luglio 2014 sono apparse notizie allarmanti su un ritrovamento da parte della società Sotris, controllata da Hera S.p.A, di 1500 tonnellate di rifiuti pericolosi, altamente tossici, nel comune di Bologna nel cantiere edile di ristrutturazione dell'area, aperto di fianco agli uffici della società, sotto la sede storica in viale Berti Pichat 2/4, proprio nel centro di Bologna;
   la questione risale al 28 maggio 2008, emersa casualmente durante le intercettazioni effettuate dalla Guardia di finanza nel corso dell'indagine su appalti truccati;
   i funzionari intercettati parlano di due vasche piene di cianuri, naftalene e creosoti e delle modalità di smaltimento di tali rifiuti pericolosi, in parte nell'inceneritore di Ravenna; i rifiuti pericolosi sarebbero rimasti dall'epoca della vecchia officina, nella sede storica di Hera, dove dal 1862 al 1960 si è distillato il carbon fossile, lavato con il naftalene, e trattato il gas, con cianuri, solfocianuri, vari catrami e ossidi di azoto; si tratta dell'area ove oggi sorge l'imponente gasometro, reperto di archeologia industriale;
   tali rifiuti sono cancerogeni e volatili, maleodoranti, assorbibili respirando, mentre il creosoto, utilizzato per le traversine ferroviarie, è anche mutageno;
   il quotidiano riporta inoltre una divergenza tra la reale data del rinvenimento dei rifiuti pericolosi nel cantiere, il 28 maggio 2008, e quella dichiarata nella denuncia effettuata il 18 giugno 2008, per materiale rinvenuto il 17, mentre c’è l'obbligo della dichiarazione delle sostanze inquinanti entro le 48 ore successive al ritrovamento; tale divergenza di date viene confermata anche da un'intervista fatta dallo stesso quotidiano al Pm che seguiva le indagini all'epoca, ma non sarebbe stata aperta un'apposita indagine con notifica di reato; 
   inoltre, si fa riferimento ad una denuncia al procuratore capo di Bologna per «frode», «truffa aggravata» e «plusvalenze ottenute con la vendita di un terreno altamente inquinato» nei confronti di Hera, da parte dell'amministratore delegato della impresa di costruzioni Cogefer srl; tale impresa di costruzioni denuncia Hera, chiedendo un risarcimento danni per quasi 53 milioni di euro, in quanto nelle trattative per la compravendita dei terreni in questione non sarebbe stato esplicitato che si trattasse di terreni altamente inquinati, richiedenti bonifiche ingenti ed estese a tutta l'area, da attuare in tempi lunghi almeno fino al 2017;
   notizie simili sono riportate anche dal quotidiano «il Resto del Carlino» di venerdì 4 luglio 2014; le vasche con i rifiuti pericolosi sarebbero separate dal bacino idrico di rifornimento della città di Bologna da qualche decimetro di sabbia;
   sono state presentate interrogazioni alla regione Emilia Romagna che ancora non hanno ricevuto risposta –:
   se il Ministro intenda appurare, per il tramite del Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente se e dove siano state smaltite sul territorio nazionale le 1500 tonnellate di rifiuti pericolosi altamente tossici o se tali rifiuti pericolosi siano ancora seppelliti in viale Berti Pichat, quali siano le reali quantità di tali rifiuti e se si corra il rischio di contaminazione della falda acquifera con ripercussioni gravissime per l'incolumità dei cittadini di Bologna. (4-05432)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BOLOGNA,BOLOGNA - Prov,EMILIA ROMAGNA

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

rischio sanitario

eliminazione dei rifiuti

acque sotterranee

agente inquinante

risorse idriche