ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05422

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 258 del 07/07/2014
Trasformazioni
Trasformato il 26/03/2015 in 5/05160
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 07/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 07/07/2014
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 07/07/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/09/2014
Stato iter:
26/03/2015
Fasi iter:

TRASFORMA IL 26/03/2015

TRASFORMATO IL 26/03/2015

CONCLUSO IL 26/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05422
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Lunedì 7 luglio 2014, seduta n. 258

   CIPRINI e BUSINAROLO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il signor Giuseppe Lucà, tecnico professionale (geologo) in Anas spa, compartimento di Perugia, riveste il ruolo di direttore operativo per i lavori della direttrice Civitavecchia Orte Rieti, tratta Terni (San Carlo) confine regionale;
   in data 4 dicembre 2012 il signor Lucà, dopo aver appreso nel maggio del 2012 di presunte irregolarità, si è rivolto al nucleo di polizia tributaria (guardia di finanza) di Perugia esponendo che all'ex direttore dei lavori, nonché RUP (responsabile unico dei lavori), ing. M. L., «è stato liquidato nella misura del 50 per cento (pari ad un ammontare di circa 230.000,00), dall'Anas Spa, l'incentivo riguardante l'ex articolo 18 della legge 109 del 1994, come previsto dalla n. 56 del manuale operativo» che esibiva al militare verbalizzante;
   il signor Lucà riferiva nell'esposto l'anomalia nascente «dal fatto che il regolamento Anas che stabilisce le modalità di erogazione di detto incentivo, detta che lo stesso deve avvenire all'emissione del certificato di ultimazione dei lavori, della relazione sul conto finale, della nomina del collaudatore e alla presentazione delle parcelle di tutti gli aventi diritto. Tutte circostanze che in questa precisa situazione non si sono verificate, in quanto i lavori si trovavano a quel periodo al 70 per cento di avanzamento»;
   lo stesso infine rappresentava l'utilizzo delle autovetture aziendali per uso personale e la corresponsione di una elevata indennità di alloggio pari a circa euro 1.500,00/1.800,00, senza l'utilizzo degli appartamenti che erano in uso ai precedenti dirigenti;
   il signor Lucà rappresentava tali fatti anche all'organizzazione sindacale;
   successivamente all'esposto, nella primavera del 2013 il signor Giuseppe Lucà si è rivolto al servizio mobbing dell'ospedale di Foligno (Perugia) lamentando fenomeni di molestie morali, vessazioni, persecuzione e violenze psicologiche ai suoi danni da parte dei colleghi e superiori e la preoccupazione di subire un trasferimento in altra sede; nel settembre del 2012 ha ricevuto un avviso di garanzia dalla procura della Repubblica di Perugia per presunta violazione dell'articolo 368 codice penale (calunnia) ai danni dei dirigenti del compartimento Anas dell'Umbria (procedimento n. 4114/13 RG) e nei suoi confronti è stato aperto un procedimento disciplinare;
   sono sempre più numerosi gli episodi di dipendenti che all'interno dell'amministrazione denunciano presunte irregolarità ma subiscono l'isolamento da parte della amministrazione di appartenenza;
   l'articolo 1, comma 51, della legge 6 novembre 2012, n. 190, prevede che «Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Nell'ambito del procedimento disciplinare, l'identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo consenso, sempre che la contestazione dell'addebito disciplinare sia fondata su accertamenti distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o in parte, sulla segnalazione, l'identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato» –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti;
   se i Ministri, ciascuno per le proprie competenze, intendano assumere concrete iniziative, con i modi e i mezzi che riterranno più opportuni, per chiarire i fatti esposti;
   se intendano assumere iniziative volte alla verifica del rispetto della legge 6 novembre 2012, n. 190 e della normativa in materia di trattamento dei dati personali e sensibili da parte dell'Anas spa e se l'Anas abbia conformato il proprio Codice etico alle previsione della suddetta legge;
   quali iniziative, nei limiti delle proprie attribuzioni, intendano adottare – anche di tipo normativo – affinché la posizione dei cosiddetti whistleblower venga adeguatamente tutelata nelle aziende, in ambito privato e pubblico, da fenomeni di mobbing e altre forme di vessazione o discriminazione che possano pregiudicarne l'integrità psicofisica o la carriera lavorativa. (4-05422)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 2012 0190

EUROVOC :

salariato

delitto contro la persona

diffamazione

procedura disciplinare

condizioni di lavoro