Legislatura: 17Seduta di annuncio: 255 del 02/07/2014
Primo firmatario: BARONI MASSIMO ENRICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/07/2014 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/07/2014 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 14/07/2014
BARONI, NICOLA BIANCHI, CORDA, SILVIA GIORDANO, CECCONI, DALL'OSSO, LOREFICE, MANTERO, GRILLO, DI VITA, VALLASCAS e ZOLEZZI. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
nel febbraio 2011 esplode la crisi finanziaria della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor, proprietaria di diverse strutture ospedaliere in Italia, tra cui l'erigendo San Raffaele di Olbia. La crisi è dovuta a un indebitamento aziendale che, aumentato particolarmente nei tre anni precedenti, si è fatto insostenibile: oltre all'esposizione verso le banche, con l'ipoteca di tutti gli immobili del gruppo. La crisi peggiora con il passare dei mesi: mentre i creditori richiedono decreti ingiuntivi per decine di milioni, visto anche il deficit di 60 milioni nei conto economico 2010 della Fondazione, si avvicina la crisi finale della liquidità;
dall'11 maggio 2012 le attività sanitarie e di ricerca vengono trasferite all'Ospedale San Raffaele sii controllata da Velca spa, la finanziaria della famiglia Rotelli;
nel corso di questi anni nessuno, sia nel pubblico sia nel privato, ha avuto la possibilità economica di rilevare la struttura di Olbia;
a seguito del viaggio in Qatar nel febbraio 2014 dell'ex Presidente del Consiglio Enrico Letta finalizzato ad acquisire investimenti nel nostro Paese, si sarebbe fatto avanti l'emiro del Qatar Al-Thani, attraverso la sua finanziaria Qatar Foundation, per investire nel San Raffaele di Olbia;
il 13 dicembre 2013 è stata firmata a Roma la prima bozza di accordo fra la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Qatar Foundation e l'ospedale Bambin Gesù di Roma nel suo ruolo di gestore medico sanitario della nuova struttura;
il 16 maggio 2014 è stato firmato un preaccordo fra le parti suddette ed in aggiunta la regione Sardegna:
l'apertura dovrebbe avvenire, come da accordi, il 1o marzo 2015, per iniziali 178 posti letto, 108 per gli acuti e 70 per i post acuti, mentre, a regime i posti dovrebbero essere 242, più 50 posti letto per i cosiddetti «solventi» (ovvero stanze private a pagamento);
le specialità previste sono medicina, cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgia vascolare, neuro riabilitazione e pediatria. E grazie proprio alla pediatria e alla presenza del Bambin Gesù sarà prontamente richiesto l'accreditamento del San Raffaele di Olbia come IRCCS (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico);
l'investimento previsto nei prossimi 12 anni è di 1 miliardo e 200 milioni di euro circa con iniziali 160 milioni nei primi 2 anni e 80 milioni l'anno a regime, comprensivi di 10 milioni annui per un centro di ricerca su malattie come diabete e talassemia;
la regione Sardegna, in una sua delibera del 26 giugno 2014, ha reso noto che la convenzione con Qatar Foundation e Bambin Gesù prevede un esborso non superiore a 55,6 milioni di euro all'anno;
i dati forniti sulla potenziale occupazione parlano di 1.800 nuovi posti di lavoro di cui 600 diretti;
la regione Sardegna prevede di risparmiare diverse decine di milioni di euro per il cosiddetto «turismo sanitario» in direzione del continente;
per tre anni i nuovi posti letto non verranno conteggiati nel monte totale dei posti letto regionali in deroga sia alla spending review, sia al patto di stabilità e la regione Sardegna dovrà, in questo periodo, «razionalizzare la rete ospedaliera sarda» come riferito ad alcuni organi di stampa, per l'abbassamento da 4,2 a 3,7 dei posti letto per mille abitanti come impone il patto nazionale della salute;
a fronte dell'enorme investimento su questa struttura, altre rischiano di chiudere per semplice mancanza di infermieri (ospedale oncologico Businco di Cagliari) e occorrerebbe chiarire dove si intendano eventualmente reperire risorse per far sì che la sanità pubblica non venga devastata –:
di quali elementi disponga il Presidente del Consiglio in relazione a quanto esposto in premessa;
quali procedure siano state seguite per andare in deroga al taglio dei posti letto, rischiando di andare peraltro a detrimento, della sanità pubblica presente sul territorio dell'isola desertificando la parte nord e se si sia tenuto conto della sovrapposizione delle specialità con altri ospedali sardi che, altrimenti, sarebbero costretti alla chiusura, come, per esempio lo storico ospedale microcitemico di Cagliari;
se intenda assumere per quanto di competenza, iniziative a tutela dei livelli occupazionali in ambito sanitario anche facendo sì che l'eventuale attivazione di queste strutture si traduca in opportunità occupazionali in primo luogo per il personale sanitario della Sardegna. (4-05357)
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