ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05340

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 255 del 02/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 02/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 02/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/11/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05340
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 2 luglio 2014, seduta n. 255

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   Singapore è, oggi, una delle piazze economiche più vivaci e «liquide» al mondo, con una legislazione snella, una bassissima ingerenza della burocrazia e un'elevata modernità delle infrastrutture;
   in particolare, essa costituisce un terreno particolarmente appetibile per le imprese che vogliono investire in tutta l'area dell'estremo oriente e, allo stesso tempo, i ricchissimi fondi sovrani di Singapore sono alla ricerca di occasioni di investimento, anche in Italia;
   sinora, tale Paese asiatico è stato considerato un paradiso fiscale sia a livello OCSE che nel nostro ordinamento, che l'aveva inserito in tutte le liste nere domestiche come paradiso fiscale assoluto;
   una oculata politica di apertura allo scambio internazionale di informazioni, attuata negli ultimi anni dal Governo locale, ha però consentito l'inserimento di Singapore nella white list dei Paesi collaborativi dell'OCSE;
   anche l'Italia, sulla spinta delle esigenze manifestate da molti settori della imprenditoria, si è mossa nella direzione di una normalizzazione dei rapporti con tale Stato, con il dichiarato obiettivo di facilitare i rapporti economici e soprattutto attrarre nel circuito economico italiano i ricchi finanziatori di Singapore;
   in particolare, a seguito dell'adeguamento da parte di Singapore ai parametri OCSE in termini di trasparenza e scambio di informazioni fiscali, il 24 maggio 2011 è stato firmato il protocollo aggiuntivo alla Convenzione tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Singapore per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito;
   tale protocollo, ratificato dall'Italia con legge del 31 agosto 2012, n. 157, all'articolo V procede alla sostituzione integrale dell'articolo 25 della convenzione originaria, che riguarda gli scambi di informazioni tra le competenti autorità delle parti ai fini dell'applicazione della convenzione medesima;
   la nuova formulazione, in sostanza, mira a rendere più penetrante l'azione di raccolta delle informazioni in campo fiscale, prevedendo che lo Stato contraente oggetto di una richiesta utilizzi i poteri a sua disposizione anche qualora le informazioni in questione non siano rilevanti per i propri fini fiscali interni, e si esplicita anzi che tale ultima eventualità non possa essere invocata per rifiutare di fornire quelle informazioni;
   in particolare, poi, la nuova formulazione riduce la portata del cosiddetto segreto bancario, stabilendo che lo Stato cui è avanzata richiesta non potrà rifiutare di fornire le informazioni con la sola motivazione che esse siano detenute da una banca, da un'istituzione finanziaria o da un mandatario operante in qualità di agente o fiduciario;
   mediante tale protocollo aggiuntivo, infatti, è stata introdotta nella convenzione Italia-Singapore una cosiddetta comprehensive clause per lo scambio di informazioni, tale da non poter più considerare Singapore Paese «non collaborativo» nei confronti dell'Italia: tant’è che nel comunicato n. 16 del 24 febbraio 2012, il Consiglio dei ministri pro tempore sottolineava che «il protocollo è finalizzato a evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito. Singapore fa parte della lista, stilata dal Ministero dell'economia e delle finanze, dei Paesi a fiscalità privilegiata. A seguito dell'adeguamento di Singapore ai parametri OCSE in termini di trasparenza e scambio di informazioni fiscali, il 24 maggio 2011 è stato firmato il Protocollo aggiuntivo all'Accordo del 1977. Dal Protocollo – negoziato dall'Amministrazione dell'Economia e delle Finanze con la controparte di Singapore – si attendono effetti positivi per il nostro erario. Inoltre, una volta entrato in vigore, il Protocollo allevierà le nostre aziende da aggravi burocratici e conseguenti costi aggiuntivi, favorendo così l'incremento dell'interscambio fra Italia e Singapore (che nel 2011 è stato di oltre 1,7 miliardi di euro) ed allo stesso tempo permetterà l'uscita di Singapore dalla lista OCSE, obiettivo prioritario per quel Paese. Si tratta di risultati particolarmente importanti, anche alla luce dell'impegno italiano volto ad intensificare a tutti i livelli le relazioni bilaterali, che culminerà con la visita che il Ministro Terzi effettuerà a Singapore proprio fra pochi giorni, il 1o marzo»;
   svariati elementi emersi nel corso dei lavori preparatori all'approvazione della legge di ratifica confermano come l'obiettivo fosse quello di «normalizzare» i rapporti economici tra i due Stati e, soprattutto, agevolare gli scambi tra le imprese italiane e quelle di Singapore mediante l'esclusione di quest'ultimo dalle black list domestiche;
   la relazione tecnica evidenzia come tale modifica possa verosimilmente agevolare l'uscita di Singapore dalla lista dei Paesi a fiscalità privilegiata, nella quale è attualmente collocata, nonché un suo futuro collocamento nelle costituende white list, andando a eliminare il vigente obbligo di interpello da parte delle realtà imprenditoriali italiane che svolgono attività nel territorio singaporiano;
   tale intendimento si è ancor meglio precisato nel corso dei dibattiti parlamentari che hanno condotto all'approvazione della legge di ratifica: nella seduta del 21 marzo 2012 in sede di II Commissione Affari esteri e comunitari della Camera dei deputati, il relatore on. Allasia segnalava che «l'accordo di modifica della Convenzione del 1977 costituisce pertanto un importante strumento per superare la questione dell'inserimento di Singapore nella black list italiana» e il sottosegretario agli affari esteri Marta Dassù ribadiva che «il Protocollo, e la conseguente rimozione di Singapore dalla lista dei Paesi a fiscalità privilegiata, favorirà gli investimenti in Italia dei due fondi sovrani di Singapore, le relazioni economiche tra i due paesi e più in generale la ripresa della crescita»;
   appare chiaro come per il Governo pro tempore che era anche proponente il disegno di legge di ratifica, l'entrata in vigore del protocollo si ponesse in rapporto di naturale causa rispetto all'effetto (indicato come «conseguente») consistente nella fuoriuscita di Singapore dalle «liste nere» italiane;
   il medesimo effetto era, del resto, auspicato anche dalla V Commissione bilancio tesoro e programmazione della Camera, ove, nella successiva seduta dell'11 aprile 2012, si sottolineava che «le modifiche previste dal Protocollo aggiuntivo sono volte a rafforzare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra Italia e Singapore e ad agevolare l'uscita di tale ultimo Stato dalle black list italiane e, pertanto, potranno favorire l'emersione di base imponibile, con effetti di gettito complessivamente positivi»;
   nonostante l'entrata in vigore del protocollo e, quindi, l'assunzione da parte di Singapore di obblighi di trasparenza e scambio di informazioni nei confronti dell'Italia, in conformità ai più avanzati standard internazionali elaborati dall'OCSE, tale Stato è ancora considerato dalla normativa italiana alla stregua di un paradiso fiscale, con tutti i conseguenti ostacoli alla realizzazione di investimenti, da parte sia di imprenditori italiani in Singapore sia di imprenditori e fondi singaporiani in Italia;
   una modifica in tal senso, oltre che auspicabile, appare particolarmente importante in un periodo di forte recessione economica del nostro Paese, portando a un'intensificazione e semplificazione dei rapporti tra i due Stati e favorendo, in particolar modo, le realtà imprenditoriali italiane che svolgono attività nel territorio singaporiano;
   a parere dell'interrogante, vi sono le condizioni giuridiche affinché Singapore sia espunta dalla black list, ma il Governo, cui spetta la decisione, non avrebbe ad oggi preso alcuna iniziativa in tal senso –:
   se i Ministri siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intendano adottare per consentire l'uscita immediata di Singapore dalla lista dei Paesi a fiscalità privilegiata, attraverso l'adozione di opportuni provvedimenti di attuazione. (4-05340)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

SINGAPORE

EUROVOC :

firma di accordo

evasione fiscale

commercio internazionale

relazioni bilaterali

doppia imposizione

imposta sul reddito