ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05120

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 244 del 12/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI MASSIMILIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/06/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 12/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 12/06/2014
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05120
presentato da
BERNINI Massimiliano
testo di
Giovedì 12 giugno 2014, seduta n. 244

   MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, GALLINELLA, L'ABBATE, TERZONI, LUPO, BENEDETTI, PARENTELA e TOFALO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la Polizia ferroviaria è lo specifico reparto della Polizia di Stato, con un organico di oltre 5.000 unità, incaricato di operare nelle stazioni ferroviarie e a bordo dei treni al fine di garantire la sicurezza dei viaggiatori;
   con nota del Ministero degli interni n. 559/A/1/131.4.1/270, si comunica ai questori il «progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della polizia di stato sul territorio»;
   la «soppressione di 73 fra sottosezioni e Posti Polfer, l'elevazione di 13 presidi, il declassamento di altri 20 ed una diversa articolazione dei compartimenti» sono alcuni dei vari interventi presenti nella nota;
   all'interno della stazione ferroviaria del comune di Viterbo è presente un presidio Polfer che rientra nel piano di soppressione, del progetto di razionalizzazione di cui alla nota n. 559/A/1/131.4.1/2701 del Ministero dell'interno;
   il presidio Polfer della stazione ferroviaria di Viterbo, oltre ad esercitare con la sola presenza un'azione di prevenzione apprezzata dai pendolari che giornalmente viaggiano lungo i 110 chilometri di competenza del presidio (dal comune di Attigliano alla stazione di Roma/San Pietro), ha all'attivo una lunga storia di interventi di grande rilevanza; solo negli ultimi mesi, a testimoniare l'importanza della presenza, gli agenti del presidio Polfer della stazione ferroviaria di Viterbo, sono stati protagonisti dell'arresto di un uomo per pedofilia, del fermo di un trafficante di droga arrestato in possesso di oltre tre etti di cocaina, dell'intervento di soccorso effettuato in occasione del deragliamento di un treno che percorreva la tratta Viterbo-Roma, nonché di un'operazione che ha portato all'arresto di una banda specializzata nel furto di rame lungo la ferrovia e nel recupero di un'importante quantità di refurtiva;
   secondo la testimonianza del rappresentante del Sindacato autonomo di polizia (SAP) «La chiusura del presidio non porterebbe nessun risparmio, in quanto tutte le strutture e le utenze sono a carico delle Ferrovie dello Stato»; il rappresentante SAP sottolinea come «La spesa che è dovuta unicamente agli stipendi, tale rimarrà in quanto il personale sarà dislocato altrove e gli stipendi andranno pagati comunque»;
   a parere sia degli agenti interessati che degli interroganti, l'assenza del presidio Polfer e dell'effetto inibitorio che esercita sulla criminalità con la sola presenza, porterebbe inevitabilmente ad un aumento di attività da parte di questa, comportando quindi un prevedibile aumento degli interventi che coinvolgerebbero uomini e mezzi di stanza in altri reparti, con un dispendio di forze e risorse superiori, oltre a far drasticamente diminuire la sicurezza dei pendolari che giornalmente utilizzano la tratta –:
   se sia a conoscenza della particolare situazione riguardo la mancanza di onere economico da parte del Ministero dell'interno, per il mantenimento del presidio Polfer della stazione ferroviaria di Viterbo;
   se in base alle informazioni in premessa, non intenda rivedere le disposizioni di chiusura del reparto Polfer della stazione ferroviaria di Viterbo che, di fatto, priverebbe la comunità di un servizio essenziale, senza determinare alcun tipo di risparmio per il Ministero. (4-05120)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-05120
presentata da
BERNINI Massimiliano

  Risposta. — La questione segnalata dall'interrogante relativa all'eventuale chiusura del presidio della polizia ferroviaria di Viterbo, è legata ad un piano di razionalizzazione della presenza delle forze dell'ordine sul territorio, sottoposto nei primi mesi dello scorso anno al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, ma a tutt'oggi ancora non definito, essendo sopravvenuto una circostanza pregiudiziale, cioè la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, contenente alcune importanti indicazioni proprio in tema di riorganizzazione del sistema della sicurezza.
  Con tale provvedimento normativo l'esecutivo ha indicato al Parlamento, rimettendosi alle sue valutazioni, un indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal disegno di legge, più settoriale, è legato, invece, al tema della sicurezza ambientale agroalimentare, per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del corpo forestale dello Stato in altra forza di polizia.
  Il disegno di legge è attualmente all'esame del Parlamento. Solo quando il legislatore ne avrà puntualizzato i contenuti, il Governo potrà procedere alla definizione del piano di razionalizzazione.
  Si può affermare fin d'ora che gli interventi ipotizzati nel piano saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza, che, semmai, verrà accresciuta da una migliore e più adeguata rispondenza alle esigenze del paese, in una logica di effettiva prossimità al cittadino.
  L'idea di fondo è quella di dar vita a una nuova pianificazione strategica che tenga conto di oggettivi e rigorosi indicatori di contesto, tali da restituire la più fedele immagine del territorio, della sua realtà socio-economica e dei fenomeni delittuosi che la connotano.
  A tale riguardo va sottolineato che in alcuni settori più di altri – come quello delle telecomunicazione, dell'informatica, e dei trasporti – il mutamento tecnologico e infrastrutturale del paese è stato molto rapido, con caratteri di sostenuta innovazione. Tuttavia, la ridefinizione degli assetti strutturali e funzionali della polizia di Stato, con riferimento soprattutto alle sue specialità, non è sempre andata di pari passo con tale processo, con la conseguenza di un rischio di arretramento della risposta rispetto alle nuove minacce alla sicurezza che si sono venute affermando.
  Sotto altro profilo, occorre considerare il peso sempre maggiore che ha finito con l'assumere la percezione della sicurezza e l'esigenza di conferirle un più adeguato rilievo anche in sede di pianificazione e organizzazione dei servizi di controllo del territorio. Ciò nel presupposto, maturato anche alla luce delle esperienze di altri paesi occidentali, che la sicurezza percepita sia indissolubilmente legata alla visibilità e alla capacità di intervento dell'operatore di polizia piuttosto che alla mera presenza di strutture.
  Sulla scorta di tali elementi di valutazione, il progetto di riorganizzazione potrà articolarsi in linea di massima su due linee direttrici fondamentali.
  La prima, da concertare con il comando generale dell'arma dei carabinieri, sarà fondata su un criterio di compensazione tra le due forze a competenza generale nel presidio del territorio. L'obiettivo primario concerne nella sostanza il migliore impiego delle risorse umane in aree in cui le carenze di organico dei due corpi di polizia e i mutati scenari della sicurezza suggeriscono una diversa e più razionale distribuzione del personale, rendendo così possibile il recupero di aliquote da destinare a compiti operativi.
  La seconda direttrice riguarderà, invece, la razionalizzazione dei presìdi delle quattro specialità di base della polizia di Stato (stradale, ferroviaria, postale e di frontiera) e dei reparti speciali (squadre nautiche, squadre dei sommozzatori, squadre a cavallo e nuclei artificieri).
  A tal proposito va sottolineato che la polizia postale ha ormai assunto compiti aventi spiccate connotazioni di alta specializzazione tecnologica, orientati alla tutela delle infrastrutture immateriali e, in particolare, al contrasto del crimine informatico nelle sue più variegate forme.
  L'organizzazione attuale, concepita quando l'attività era essenzialmente quella di scorta alla corrispondenza e di vigilanza agli uffici postali, va dunque adeguata alle nuove esigenze. Il territorio con cui oggi si confronta la polizia postale è la rete, un luogo virtuale che richiede professionalità e risorse tecniche diverse da prima, ma che postula soprattutto un'organizzazione completamente nuova, in grado di privilegiare il rapporto con gli uffici giudiziari competenti per i reati informatici.
  Sul versante estero è di fondamentale importanza privilegiare le aree, come il continente americano e alcuni paesi d'oriente, nelle quali si concentrano i maggiori flussi di traffico digitale.
  Va anche considerato che l'informatica e i sistemi dì comunicazione sono, infatti, diventati gli strumenti di uso abituale delle associazioni criminali di tipo mafioso e di tipo terroristico e il loro contrasto, nella logica di corrispondere simmetricamente alla minaccia, richiede l'adeguamento costante delle strumentazioni in dotazione alle forze dell'ordine.
  Anche la polizia stradale e quella ferroviaria saranno interessate da un processo di innovazione, perché dagli anni novanta ad oggi i volumi di traffico sono notevolmente aumentati così come le direttrici principali hanno subito notevoli cambiamenti.
  In ragione di queste trasformazioni, gli interventi allo studio – dopo oltre venticinque anni dall'ultimo processo di riorganizzazione – avranno l'obiettivo di potenziare la presenza degli operatori di polizia stradale in particolare lungo le arterie viarie più importanti.
  Analoghe considerazioni vanno svolte in relazione alla sicurezza dei traffici ferroviari, la cui fisionomia è venuta fortemente a evolversi in ragione di molteplici fattori di cambiamento, a cominciare dallo sviluppo dell'alta velocità per arrivare alla separazione della rete di traffico dai gestori di servizio e alla trasformazione delle grandi stazioni, divenute da semplici luoghi di transito punti di incontro e di allocazione di attività commerciali. È del tutto evidente come sia necessario ripensare all'organizzazione della polizia ferroviaria disegnandone i contorni alla luce del predetto mutato scenario.
  Per quanto riguarda la polizia di frontiera, un criterio direttivo per gli interventi di razionalizzazione che potranno interessare i presìdi di frontiera marittima e aerea è strettamente collegato all'abolizione dei controlli alle frontiere interne, in attuazione dell'accordo Schengen.
  Il piano di razionalizzazione riguarderà anche i presìdi relativi ai reparti speciali a carattere sussidiario.
  L'opera di riordino seguirà un criterio basato sulla valorizzazione delle specifiche vocazioni delle singole forze di polizia e sulla salvaguardia delle professionalità più consolidate nei vari settori.
  Nel complesso è possibile affermare che attraverso l'insieme degli interventi di ottimizzazione ipotizzati per le specialità e i reparti speciali sarà possibile recuperare risorse per compiti prettamente operativi, a beneficio di un miglioramento complessivo dei servizi e dell'azione di polizia.
  In conclusione, il piano di riorganizzazione – che, si ribadisce, è attualmente allo studio e terrà conto dell'approdo che avrà il dibattito parlamentare sul disegno di legge relativo alle pubbliche amministrazioni – risponde esclusivamente a una logica di costante miglioramento organizzativo, senza perdere di vista, tuttavia, le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.

Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VITERBO,VITERBO - Prov,LAZIO

EUROVOC :

polizia

soppressione di posti di lavoro

trasporto ferroviario

sicurezza dei trasporti

risparmio

utente dei trasporti