ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05118

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 244 del 12/06/2014
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/06/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 12/06/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 02/07/2014

SOLLECITO IL 01/08/2014

SOLLECITO IL 01/09/2014

SOLLECITO IL 03/10/2014

SOLLECITO IL 05/11/2014

SOLLECITO IL 05/12/2014

SOLLECITO IL 08/01/2015

SOLLECITO IL 02/02/2015

SOLLECITO IL 05/03/2015

SOLLECITO IL 01/04/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

SOLLECITO IL 11/06/2015

SOLLECITO IL 09/07/2015

SOLLECITO IL 03/08/2015

SOLLECITO IL 07/09/2015

SOLLECITO IL 01/10/2015

SOLLECITO IL 02/11/2015

SOLLECITO IL 01/12/2015

SOLLECITO IL 11/01/2016

SOLLECITO IL 03/02/2016

SOLLECITO IL 03/03/2016

SOLLECITO IL 04/04/2016

SOLLECITO IL 02/05/2016

SOLLECITO IL 01/06/2016

SOLLECITO IL 04/07/2016

SOLLECITO IL 01/08/2016

SOLLECITO IL 12/09/2016

SOLLECITO IL 10/10/2016

SOLLECITO IL 08/11/2016

SOLLECITO IL 14/12/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 01/02/2017

SOLLECITO IL 06/03/2017

SOLLECITO IL 03/04/2017

SOLLECITO IL 09/06/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05118
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Giovedì 12 giugno 2014, seduta n. 244

   REALACCI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   come riporta un recente articolo del Corriere della Sera, a firma di Veronica Altimari, da decenni, si assiste ad silenzio assordante di tutte le Istituzioni al degrado e al totale abbandono del bellissimo e preziosissimo «Mausoleo dei Plautii», che insieme a Ponte Lucano, rappresenta la cartolina d'accesso alla «Superba» città di Tivoli, a pochi chilometri da Roma. Così Tivoli – città d'arte – grazie alla presenza delle due storiche residenze censite dall'Unesco, Villa Adriana e Villa D'Este – presenta alle migliaia di turisti che la visitano ogni anno uno scenario davvero desolante: la tomba dei Plauzi è piena di crepe e ricoperta da vegetazione selvaggia, il casale seicentesco che sorge di fronte è ormai parzialmente crollato, ci sono abitazioni abusive, rifiuti, erbacce, spaccio illegale di stupefacenti. E, come se non bastasse, un alto e brutto muro di cemento lo circonda, nascondendo alla vista quello che era destinato a diventare un importante parco archeologico tiburtino;
   l'ingresso in città dall'Agro romano dipinto dai più illustri pittori paesaggisti del Settecento e Ottocento durante il loro «Gran Tour» in Italia, alla ricerca di bellezza e ispirazione, costituisce l'esempio massimo del brutto, dell'incuria, dell'abusivismo, dell'indolenza delle istituzioni deputate a preservarlo;
   i problemi principali nella zona del citato mausoleo – una torre circolare citata già da Strabone, la cui costruzione si deve al diumviro M.Plauzio Lucano che nella prima metà del I secolo dopo Cristo ne curò la realizzazione insieme al futuro imperatore Tiberio Claudio Nerone – sono legati alla ormai ineludibile messa in sicurezza della zona, rispetto al rischio di esondazioni del fiume Aniene, oltreché alla strutture del manufatto archeologico. Nell'ultimo trentennio, sono sorti proprio nell'area archeologica due quartieri importanti, cresciuti quasi dal nulla: in particolare, quello di Villa Adriana, che ha una rete fognaria ancora oggi insufficiente rispetto alle utenze. Sugli argini inoltre, non si contano più le attività produttive, soprattutto di lavorazione del travertino romano. Una condizione di inurbamento e industrializzazione che ha fortemente limitato il letto del fiume, rinchiuso in un percorso sempre più stretto e quindi maggiormente a rischio di straripamento;
   sempre nel sopraccitato articolo del Corriere del maggio 2014 si legge che per assurdo, uno dei pericoli viene proprio dagli interventi di protezione e prevenzione realizzati in passato: «Già negli anni ottanta era stato messo a punto un progetto di messa in sicurezza che faceva riferimento alla nuova Legge Sarno – spiega l'ingegner Francesco Mele, un tempo tecnico dell'Ardis (Agenzia regionale per la difesa del suolo), oggi alla protezione civile. Questo ci ha obbligato a calcolare il fattore di rischio con un fenomeno di ritorno di 200 anni: un evento quindi straordinario, ma possibile, che aveva dunque condotto alla realizzazione di nuovi argini in cemento»;
   il grande muro arriva attualmente fino alla via Maremmana, in comune di Tivoli, e costeggia, appunto, anche il Mausoleo dei Plauzi e il ponte dove nel VI secolo passò Totila, re dei Goti, durante la guerra contro l'esercito bizantino guidato da Narsete. La collocazione del muro in cemento è stata un'esplicita richiesta delle sovrintendenze ai Beni archeologici, perché la torre non poteva in alcun modo essere separata dal ponte romano». I reperti archeologici, come si evince dalla relazione tecnica al progetto, sono contenuti, in parte, anche nell'accordo che i diversi enti competenti, tra i quali lo stesso comune di Tivoli, avevano siglato nell'ormai lontano 2005. Un documento che faceva riferimento alla messa in sicurezza della zona, ma anche alla riqualificazione totale del parco archeologico. I lavori, condotti dall'Ardis, ente della regione Lazio, con un investimento di circa 4 milioni di euro, avevano tuttavia provveduto solo alla prima necessità;
   il comune di Tivoli, in provincia di Roma, in data 10 luglio 2008, con atto consiglio comunale n. 35, ha adottato il piano di lottizzazione «Comprensorio di Pontelucano», la cosiddetta lottizzazione Nathan, che prevede l'edificazione di circa 180.000 metri cubi di cemento a ridosso dell'area archeologica di villa Adriana, inserita nel patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco;
   il consiglio comunale di Tivoli ha approvato definitivamente il 6 dicembre 2011 la suddetta lottizzazione. Nonostante una sentenza definitiva il Consiglio di Stato avesse riconosciuto nella condotta dell'amministrazione comunale un «comportamento illegittimo» nei confronti di una «lottizzazione Nathan approvata»;
   la regione Lazio con il Piano territoriale paesistico regionale (PTPR), adottato con deliberazione della Giunta regionale del 25 luglio 2007, n. 556 (si veda il Bollettino ufficiale n. 6 del 14 febbraio 2008; S.O. n. 14), ha classificato l'area destinata alla lottizzazione Nathan come «paesaggio naturale» e «paesaggio naturale agrario»;
   il sito è sottoposto a vincolo paesaggistico di natura archeologica posto con decreto ministeriale del 6 giugno 2001;
   l'area su cui dovrebbe essere realizzata la lottizzazione è stata classificata dall'autorità di bacino del Tevere tra quelle a massimo rischio idraulico (area R4), sulle quali è cogente il vincolo di inedificabilità assoluta, per evitare che persone, beni e cose possano essere messi in pericolo in caso di alluvioni;
   nell'istruttoria per l'iscrizione nella lista dei beni del patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco, lo Stato e la soprintendenza archeologica del Lazio hanno redatto un piano di gestione che prevedeva una zona di rispetto, la quale rientra nell'area interessata anche dalla lottizzazione Nathan;
   allo scrivente risulta poi mancante il parere paesaggistico della relativa soprintendenza sul piano edilizio;
   la mancata tutela di questa area, oltre che grave in sé, danneggia anche l'immagine del patrimonio naturale, culturale e turistico italiano, con il rischio concreto della cancellazione del sito della villa dell'imperatore Adriano dal patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco, nel caso non siano rispettati i parametri minimi di gestione dettati dall'organizzazione internazionale e dal buon senso;
   l'attuale condizione di abbandono e mancata valorizzazione del Mausoleo dei Plauzii è stata ben descritta da una puntata della trasmissione Rai «Save Italy – Il Capitale» a cura di Philippe Daverio, in onda su Rai Tre –:
   quali opportune e urgenti iniziative il Ministro per i beni e le attività culturali intenda mettere in campo fine di porre fine al degrado e iniziare da subito recupero del parco archeologico del Mausoleo dei Plauzi e del Ponte Lucano;
   se il Ministro intenda altresì promuovere, presso la soprintendenza ai beni archeologici del Lazio, un'ispezione di verifica sulla bontà e la validità di tutela del muro di contenimento dalle piene dell'Aniene, magari costruendo un'opera di tutela dalle esondazioni a monte del parco archeologico, abbattendo così il muro, come richiesto anche da libere associazioni di cittadini residenti;
   se intenda poi valutare l'opportunità di applicare gli articoli 94 e seguenti del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), provvedendo all'esproprio delle aree interessate dalla lottizzazione per destinarle a una valorizzazione paesaggistica pubblica rispettosa ed in armonia con l'elevato valore paesaggistico e archeologico dell'area citata, salvando il sito di Tivoli e Villa Adriana dalle censure dell'Unesco.
(4-05118)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TIVOLI,ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

archeologia

sito storico

industria edile

amministrazione locale