ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04800

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 227 del 13/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 13/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 13/05/2014
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 13/05/2014
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 01/07/2014
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 06/08/2014
Stato iter:
11/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/06/2015
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04800
presentato da
CANCELLERI Azzurra Pia Maria
testo di
Martedì 13 maggio 2014, seduta n. 227

   CANCELLERI e COLONNESE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   della nuova programmazione 2014-2020 relativa alla politica di coesione europea, la regione siciliana gestirà direttamente cinque miliardi e 300 milioni di euro contro gli otto e mezzo del 2007-2013 e la dotazione potrebbe ancora diminuire se non si riusciranno a spendere i soldi della tranche precedente;
   questo deficit strategico potrebbe ripetersi puntualmente anche sui nuovi, e più modesti, fondi da spendere da qui al 2023;
   come dichiarato dal leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante: «Finora la spesa europea è stata legata a una politica clientelare, per accontentare questo o quel campanile. Mentre gli altri Paesi hanno costruito aeroporti e steso binari dell'alta velocità, dotato città e campagne di reti internet a banda larga e raddoppiato le corsie autostradali, rendendo attrattivo il territorio per investitori esteri, noi abbiamo ridotto in coriandoli i finanziamenti. Già da tempo le imprese hanno chiesto al governo regionale di iniziare un percorso condiviso in vista della nuova programmazione 2014-2020, ma al momento tutto è fermo»;
   c’è il rischio che anche questa nuova tornata di finanziamenti si trasformi in una occasione sprecata e non riesca a permettere alla Sicilia quelle trasformazioni strutturali a cui fondi europei sarebbero destinati;
   nella programmazione 2007-2013 non c'e’ più tempo per istruire nuove gare ma, da bando, ci sono 6 mesi di tempo per «ripescare» soggetti ammessi al finanziamento ma non finanziati per esiguità delle risorse –:
   se non intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, per garantire un maggiore e più proficuo utilizzo dei fondi europei relativi alla politica di coesione;
   se non si ritenga necessario assumere iniziative per dare maggiore informazione in merito all'utilizzo dei fondi europei per il rilancio dei settori in difficoltà.
(4-04800)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 11 giugno 2015
nell'allegato B della seduta n. 440
4-04800
presentata da
CANCELLERI Azzurra Pia Maria

  Risposta. — In relazione all'interrogazione a risposta scritta in esame, con la quale si chiede, in particolare, di conoscere quali iniziative il Governo intenda assumere per garantire un migliore e più proficuo impiego dei fondi europei relativi alla politica di coesione e per assicurare una maggiore informazione in merito al loro utilizzo, si rappresenta quanto segue.
  L'Accordo di partenariato 2014-2020, approvato dalla Commissione europea il 29 ottobre 2014, recepisce importanti innovazioni di metodo finalizzate a rendere la nuova programmazione dei fondi dell'Unione europea più concreta e più efficace rispetto al recente passato, assoggettandola a tempi certi e maggiormente verificabili nell'attuazione.
  Il forte orientamento ai risultati, che ha, infatti, caratterizzato la definizione dell'accordo di partenariato, si è tradotto, tra l'altro, anche nella predisposizione dello schema «Risultati attesi—Azioni» che identifica, per ciascun campo di intervento individuato dai regolamenti comunitari (Obiettivo tematico), gli specifici risultati verso cui gli interventi programmati devono tendere, corredati dai relativi indicatori, nonché dalle singole azioni da finanziare per il loro conseguimento. Le innovazioni di metodo introdotte hanno consentito di orientare in maniera più stringente la stesura dei programmi operativi, attualmente in fase di negoziato con la Commissione europea, che saranno quindi più trasparenti, verificabili e più controllabili nei tempi di realizzazione.
  Sempre nell'intento di migliorare l'utilizzo dei fondi dell'Unione europea, con il sistema delle cosiddette «Condizionalità ex-ante» nell'accordo di partenariato 2014-2020 e, caso per caso, nei singoli programmi operativi è stata verificata la sussistenza di una serie di pre-condizioni previste dal regolamento comunitario n. 1303 del 2013 (articolo 19) a garanzia proprio dell'efficacia degli investimenti da finanziare. Si tratta di pre-requisiti puntualmente definiti negli stessi regolamenti per ciascun obiettivo tematico, che condizionano l'accesso ai fondi dell'Unione europea e che sono riconducibili alle seguenti tipologie: necessità di inquadrare l'azione dei fondi strutturali in modo coerente con le strategie/pianificazioni nazionali di settore rilevanti e quindi esigenza di disporre di tali strategie/piani laddove mancanti (ad esempio, strategia nazionale per la ricerca e l'innovazione, strategia per la crescita digitale, piani nazionali dei trasporti); pieno recepimento delle direttive comunitarie più rilevanti per la politica di coesione (ad esempio, in materia di ambiente o energia); adeguamento delle procedure e della normativa rispetto a standard di livello europeo (ad esempio, in materia di appalti o di aiuti di Stato).
  In aggiunta a quanto evidenziato, nell'azione del Governo resta assolutamente prioritario il tema del miglioramento della capacità delle amministrazioni di attuare le politiche di investimento pubblico. All'interno della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali una quota rilevante delle risorse è destinata ad interventi di rafforzamento delle autorità di gestione dei programmi co-finanziati nonché ad azioni più ampie di modernizzazione della pubblica amministrazione negli ambiti di intervento rilevanti per la politica di coesione, quali ad esempio regolamentazione delle attività d'impresa, trasparenza ed open government, giustizia civile e prevenzione e lotta alla corruzione.
  Accanto agli interventi previsti dall'accordo di partenariato, l'Italia ha promosso – assieme alla Commissione europea — un'azione particolarmente incisiva, richiedendo a ciascuna amministrazione titolare di programma operativo di assumere impegni precisi, al più alto livello politico (Ministro per le amministrazioni centrali e Presidente per le amministrazioni regionali) in termini di adeguamento delle strutture e di revisioni delle procedure d'attuazione attraverso i programmi di rafforzamento amministrativo (Pra), da adottare nell'ambito del negoziato con la Commissione europea per l'approvazione dei predetti programmi operativi. Le misure di riorganizzazione, potenziamento ed efficientamento previste all'interno dei Pra saranno, inoltre, supportate da cronoprogrammi puntuali sottoposti a periodico monitoraggio, con il fine di assicurare all'intera filiera di attuazione dei programmi operativi (autorità di gestione, organismi intermedi e beneficiari) un'adeguata condizione organizzativo-professionale per l'esercizio delle diverse responsabilità attribuite.
  Per ciò che concerne la maggiore informazione in ordine all'utilizzo dei fondi europei per il rilancio di settori in difficoltà, si evidenzia, in generale, che il tema della trasparenza costituisce una delle scelte strategiche di base dell'attività del Governo. Il potenziamento di strumenti attualmente esistenti, ma finora non pienamente sfruttati, come ad esempio il portale «Open Coesione» (progetto di diffusione e riutilizzo di dati ed informazioni sugli interventi di politica di coesione realizzati in Italia) al cui interno sono presenti tutti i dati relativi all'avanzamento dei singoli progetti finanziati dalle politiche di coesione, può assicurare, grazie alla maggiore informatizzazione, una migliore informazione sull'impiego delle risorse stanziate, contribuendo, nel contempo, ad avere monitoraggi sulla spesa e sull'attuazione degli interventi più efficaci ed efficienti.
  Sempre con riferimento al portale «Open Coesione» si segnala che l'accordo di partenariato ne ha stabilito il ruolo di portale unico nazionale per la programmazione 2014- 2020, in applicazione di quanto previsto dall'articolo 115 del regolamento dell'Unione europea 1303 del 2013. Il menzionato portale assolverà quindi l'obbligo, per la passata programmazione in capo alle autorità di gestione dei singoli programmi, di pubblicazione delle informazioni sugli interventi finanziati e sui beneficiari con dettagli su risorse, avanzamento finanziario, luoghi interessati, ambiti tematici, soggetti coinvolti, tempi di realizzazione ed output, il tutto ad ulteriore garanzia di un più proficuo utilizzo dei fondi dell'Unione europea.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministriGraziano Delrio.

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