ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04793

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 226 del 12/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: NUTI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2014
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/05/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/05/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 20/05/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 15/05/2014

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 20/05/2014

SOLLECITO IL 05/06/2014

SOLLECITO IL 10/07/2014

SOLLECITO IL 08/09/2014

SOLLECITO IL 17/10/2014

SOLLECITO IL 14/11/2014

SOLLECITO IL 18/03/2015

SOLLECITO IL 20/04/2015

SOLLECITO IL 12/05/2015

SOLLECITO IL 12/06/2015

SOLLECITO IL 17/07/2015

SOLLECITO IL 11/09/2015

SOLLECITO IL 06/10/2015

SOLLECITO IL 28/10/2015

SOLLECITO IL 04/12/2015

SOLLECITO IL 14/01/2016

SOLLECITO IL 26/02/2016

SOLLECITO IL 07/04/2016

SOLLECITO IL 30/05/2016

SOLLECITO IL 28/07/2016

SOLLECITO IL 16/09/2016

SOLLECITO IL 10/11/2016

SOLLECITO IL 14/02/2017

SOLLECITO IL 07/04/2017

SOLLECITO IL 27/07/2017

SOLLECITO IL 09/11/2017

SOLLECITO IL 06/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04793
presentato da
NUTI Riccardo
testo di
Lunedì 12 maggio 2014, seduta n. 226

   NUTI, DI BENEDETTO, DI VITA, LUPO e MANNINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   nel corso degli ultimi anni, la Commissione europea ha avviato diverse procedure d'infrazione nei confronti dell'Italia, tra le quella distinta con il numero 2008/4908, avente come oggetto il regime normativo vigente in materia di concessioni demaniali marittime;
   tale procedura, è stata avviata dalla Commissione europea in relazione all'incompatibilità del sistema di attribuzione delle concessioni demaniali marittime per finalità ricreative, con il cosiddetto diritto di stabilimento protetto allora dall'articolo 43 del Trattato della Comunità europea (ora articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea);
   nelle more della procedura di infrazione, il Governo allora in carica ha adottato il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194 con il quale, all'articolo 1 comma 18, nelle more di una revisione complessiva della materia in linea con i principi comunitari di concorrenza e di libertà di stabilimento, veniva soppresso l'articolo 37 secondo comma del Codice della navigazione – che riconosceva il diritto di insistenza e dunque un sistema di preferenza per i titolari delle concessioni – e venivano prorogate, fino al 31 dicembre 2012, le concessioni in essere alla data di entrata in vigore dello stesso decreto;
   in sede di conversione in legge del decreto-legge n. 194 del 2009, sono state apportate delle modifiche al comma 18 dell'articolo 1, in base alle quali le concessioni in vigore al momento dell'entrata in vigore del decreto e in scadenza entro il 31 dicembre 2015 sono state prorogate fino a quest'ultimo termine, facendo salvo – attraverso un richiamo indiretto – quanto stabilito dall'articolo 1 comma 2 della legge n. 494 del 1993 allora vigente;
   in considerazione del fatto che il citato articolo 1 comma 2 della legge n. 494 del 1993 manteneva in vigore nella legislazione italiana quel sistema di preferenza per il concessionario uscente e il rinnovo automatico delle concessioni della durata di 6 anni – che erano all'origine dell'avvio della procedura d'infrazione – la Commissione europea, il 5 maggio 2010, ha trasmesso alle autorità italiane una lettera di messa in mora complementare con la quale, ha contestato la violazione non solo del citato articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ma anche la violazione dell'articolo 12 della direttiva 2006/123/Ce sui servizi nel mercato interno, entrata in vigore nel frattempo;
   alla luce della reiterata richiesta da parte della Commissione europea di allineare l'ordinamento italiano ai principi comunitari – nonché alla cosiddetta direttiva servizi – il Parlamento ha approvato la legge comunitaria 2010 (legge 15 dicembre 2011 n. 217), provvedendo ad abrogare il contestato articolo 1 comma 2 della legge n. 494 del 1993, e a delegare il Governo a riformare complessivamente la materia nel rispetto dei principi comunitari stabiliti nei trattati e delle disposizioni della cosiddetta direttiva servizi;
   l'intervento normativo citato nel punto precedente ha consentito alla Commissione di chiudere, il 27 febbraio 2012, la procedura di infrazione comunitaria n. 2008/4908, ma il termine stabilito, nella legge delega è scaduto senza che il Governo adottasse il decreto legislativo di riordino della materia e, nello stesso tempo – in sede di conversione del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 – è stato approvato un emendamento a firma dei relatori del provvedimento proposto dai co-relatori della legge di conversione, Simona Vacari del Gruppo parlamentare «Popolo delle Libertà» e Filippo Bubbico del Gruppo parlamentare «Partito Democratico», con il quale si stabiliva la proroga delle concessioni in scadenza entro il 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2020;
   la proroga fino al 2020 – legittimando, automaticamente, fino a quella data una buona parte delle concessioni in essere e dunque le attuali forme d'uso delle aree del demanio marittimo la situazione – finisce per rallentare, ulteriormente, la conclusione dei procedimenti amministrativi preordinati all'approvazione dei piani di utilizzazione, attraverso i quali gestire queste stesse aree nell'interesse primario delle comunità, e nello stesso tempo rischia di compromettere la possibilità, per gli enti locali, di esercitare gli ordinari poteri in materia di vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia e di autorizzazione all'apertura di esercizi commerciali;
   a questo riguardo, è stato recentemente denunciata dal Movimento 5 Stelle la situazione nella quale versa la spiaggia di Mondello, sita nel comune di Palermo, dove una società detentrice di concessioni balneari sin dal 1911, non avrebbe, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, le necessarie autorizzazioni da parte del comune per poter costruire le costruzioni stagionali (le cosiddette «cabine»), dalle quali deriverebbe anche il pagamento del relativo onere in favore dell'amministrazione;
   va anche rilevato come solo la tempestiva approvazione, e la piena attuazione, dei piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo assicurano la possibilità di governare, nel pieno rispetto dei valori ambientali presenti e del diritto di accesso – e senza ipotizzare alcuna proposta di svendita, come quella che secondo notizie di stampa circolate nel mese di ottobre dello scorso anno era stata attribuita all'allora Governo Letta – il preziosissimo patrimonio rappresentato dalle coste italiane;
   la Commissione europea ha chiuso la procedura d'infrazione n. 2008/4908 alla luce della notifica, da parte delle autorità nazionali, dell'avvenuta approvazione di una norma – la legge 15 dicembre 2011, n. 217 – che, come scritto sopra, prevedeva anche il conferimento al Governo di una delega legislativa, lasciata scadere inutilmente, per un riordino della legislazione relativa alle concessioni demaniali marittime;
   una volta trascorso il termine del 31 dicembre 2015, le concessioni in scadenza non potranno più beneficiare del regime derogatorio rispetto alla direttiva 2006/123/Ce sui servizi nel mercato interno, introdotto con il decreto-legge n. 194 del 2009 e successivamente prorogato, in sede di conversione con modificazioni del decreto-legge n. 179 del 2012 –:
   se la Commissione europea abbia avviato un'attività d'indagine ovvero abbia richiesto informazioni all'Italia aventi come oggetto l'attuale disciplina delle concessioni demaniali, anche alla luce della proroga fino al 2020 delle stesse concessioni in scadenza entro il 31 dicembre 2015, approvata ed entrata in vigore successivamente alla chiusura della procedura d'infrazione comunitaria n. 2008/4908;
   con quali tempi intendano presentare in Parlamento una proposta di revisione organica della legislazione relativa alle concessioni demaniali marittime, anche al fine di scongiurare l'apertura, da parte della Commissione europea, di un'eventuale nuova procedura di infrazione comunitaria per la mancata attuazione dei principi contenuti nel Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e delle disposizioni della cosiddetta direttiva servizi;
   se e in che modo intendano adoperarsi perché l'incertezza giuridica che incombe sulle concessioni demaniali destinate a scadere entro il termine del 31 dicembre 2015, e la proroga normativa di quelle in scadenza entro il termine predetto, non rallentino ulteriormente la tempestiva approvazione, e la piena attuazione, dei piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo. (4-04793)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2009 0194, DECRETO LEGGE 2012 0179

EUROVOC :

procedura CE d'infrazione

concessionario

proprieta' pubblica