ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04743

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 224 del 07/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: L'ABBATE GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 07/05/2014
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 07/05/2014
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 07/05/2014
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 07/05/2014
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 07/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/05/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04743
presentato da
L'ABBATE Giuseppe
testo di
Mercoledì 7 maggio 2014, seduta n. 224

   L'ABBATE, GAGNARLI, MASSIMILIANO BERNINI, PARENTELA, BENEDETTI e GALLINELLA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   la presenza di fitofarmaci si riscontra in circa la metà della frutta e della verdura coltivate nel nostro Paese; tuttavia tale presenza, se contenuta entro soglie accettabili di limite massimo (di residuo – LMR) ed assunzione giornaliera accettabile (ADI), è considerata tollerabile ed assumibile;
   l'elenco relativo alle sostanze attive, le molecole del fitofarmaco che esplicano l'azione desiderata, di cui all'allegato I della direttiva 91/414/CEE è costantemente aggiornato dalla Commissione europea che, nel corso del tempo, ha depennato alcune molecole ritenute pericolose per la salute umana e per l'ambiente. Attualmente su 1.000 princìpi attivi disponibili, l'agricoltura italiana dispone di appena circa 350 sostanze attive per la lotta fitopatologica;
   i limiti massimi di residui (LMR), espressi in milligrammi di sostanza attiva per chilogrammo di prodotto vegetale o animale, stabiliti dall'Unione europea per ciascuna combinazione sostanza attiva/prodotto, sono fissati e valutati in modo tale da non costituire un rischio per la salute del consumatore; il corretto impiego dei prodotti fitosanitari secondo le modalità riportate nelle etichette autorizzate, assicura il rispetto di tali limiti;
   il regolamento (CE) n. 396/2005 e successive modificazioni e integrazioni, pienamente applicabile dal settembre 2008, abroga la legislazione frammentaria precedente e sostituisce tutti gli LMR nazionali con LMR armonizzati a livello di Unione europea per tutti i prodotti alimentari. In precedenza ogni Stato membro applicava i propri LMR per le sostanze attive non ancora regolamentate dalla legislazione dell'Unione europea. Nel quadro del mercato unico, la mancanza di armonizzazione delle norme sugli alimenti aveva creato numerosi disturbi al commercio ed incertezza legale;
   dalle segnalazioni di diversi agricoltori operanti nella Terra di Bari – ancorché il problema risulti interessare tutto il territorio nazionale – si apprende che le coltivazioni di erbe aromatiche destinate alla vendita in vaschette nella grande distribuzione organizzata, a seguito di analisi di laboratorio, presentano residui di principi attivi, tra i quali «pendimetalin» (erbicida selettivo ad azione sistemica che controlla diverse malerbe annuali inibendone la germinazione dei semi e lo sviluppo dei germinelli), «propizamide» (erbicida selettivo che esplica la sua azione per assorbimento radicale distruggendo le malerbe nella prima fase del loro sviluppo) e «propamocarb» (fungicida sistemico appartenente alla classe chimica degli azotorganicicarbammati, impiegato contro fitomiceti che attaccano le colture alle radici, al colletto e alla parte aerea di ortaggi e piante ornamentali), il cui utilizzo non e consentito in Italia sulle stesse erbe aromatiche;
   i residui riscontrati nei campioni analizzati, pur rientrando nei limiti quantitativi previsti dal regolamento (CE) n. 396/2005 e successive modificazioni e integrazioni, appartengono a princìpi attivi non autorizzati in Italia sulle erbe fresche; mentre il loro impiego, sempre in Italia, è ammesso su colture biologicamente e fisiologicamente molto simili alle erbe fresche, quali le insalate (lattughe, scarole, e altro) ed alcune altre verdure consumate crude, quindi su di esse può essere riscontrato, purché al di sotto dei valori di LMR, senza provocare contestazioni legali di alcun tipo;
   è plausibile che alcuni fitofarmaci che contengono i suddetti principi attivi, utilizzati su altre colture della zona, potrebbero essere stati portati nei campi a causa di abbondanti piogge, o per «effetto deriva» trasportati dal vento; le colture di erbe fresche, così inquinate, risultano non vendibili, causando notevoli perdite economiche ai coltivatori e penalizzano un contesto già fortemente provato come l'agricoltura;
   il censimento dell'agricoltura del 2010 permette di quantificare in poco meno di 3.000 le aziende agricole a vario titolo interessate alla coltivazione di «Piante aromatiche, medicinali e da condimento», tra cui rientrano le erbe fresche, per una superficie investita di circa 7.000 ettari. Questo tipo di aziende, secondo stime effettuate dalla Federazione italiana produttori piante officinali, è localizzata prevalentemente in aree storiche di produzione, come la pianura padana, fra il cuneese e il torinese (Moretta, Pancalieri, Savigliano), in alcune aree del Veneto, nelle Marche (Macerata, Ascoli) ed in alcune zone fra la Puglia e la Basilicata, ed in Sicilia;
   gli agricoltori che producono prodotti minori, come le erbe fresche destinate al consumo tal quale o al condimento, hanno difficoltà oggettive a reperire sul mercato formulati commerciali per la difesa fitosanitaria registrati per l'utilizzo sulle erbe fresche, ciò a discapito loro e dei consumatori;
   si richiama l'interrogazione a risposta immediata in Commissione del 5 giugno 2012 (XVI legislatura) n. 5-07010 a cui ha risposto il sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali pro tempore Franco Braga affermando che «di concerto con le Regioni, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha finanziato alcune attività di ricerca che prevedono lo sviluppo di fitofarmaci da impiegare sulle cosiddette colture minori. Sarà cura della mia Amministrazione, sentite le Regioni interessate, valutare la possibilità di estendere l'uso delle sostanze attive in questione dall'insalata alle erbe aromatiche.» –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della discrepanza tra le normative alla base della coltivazione delle verdure crude e delle erbe fresche in materia di fitofarmaci;
   quali sviluppi abbia avuto l'attività di ricerca di cui in premessa, con particolare riferimento all'estensione dell'uso delle sostanze attive dalle verdure crude alle erbe fresche come da risposta del sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali pro tempore Franco Braga;
   se i Ministri interrogati non intendano sostenere ulteriori ricerche finalizzate ad ottenere i medesimi risultati dei principi attivi attraverso la lotta biologica. (4-04743)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

prodotto fitosanitario

prodotto agricolo

protezione del consumatore

rischio sanitario

antiparassitario

settore agricolo