ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04708

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 222 del 05/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: FAVA CLAUDIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PIAZZONI ILEANA CATHIA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 05/05/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04708
presentato da
FAVA Claudio
testo di
Lunedì 5 maggio 2014, seduta n. 222

   FAVA e PIAZZONI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   nel territorio del comune di Anzio, sul litorale romano, è situato un importante manufatto archeologico denominato «Villa imperiale», i cui resti risalgono all'età repubblicana dell'antica Roma, caratterizzandosi in particolare per la presenza sul sito dell'imperatore Nerone;
   tali vestigia, di inestimabile valore storico e archeologico e di centrale importanza turistica per il comune di Anzio comprendono i resti, per lo più subacquei, dell'antico porto neroniano che si estendeva a partire dalla villa. Diversi eventi storici, l'azione delle intemperie e quella erosiva del mare hanno determinato la necessità di un intervento per la messa in sicurezza del sito, nonché per la sua tutela e la sua successiva valorizzazione;
   la regione Lazio ha autorizzato e finanziato la realizzazione di un molo protettivo dell'antico porto neroniano, affidando i lavori all'Agenzia regionale per la difesa del suolo (ARDIS) che ha commissionato questi ultimi alla ICEM s.r.l., società specializzata in lavori nelle zone costiere con sede a Minturno. L'affidamento in questione è avvenuto, in forza della determinazione regionale n. A03291 del 17 aprile 2012, con esclusione del procedimento di valutazione d'impatto ambientale (VIA);
   i lavori in questione avevano destato perplessità e proteste da parte della cittadinanza per l'impatto paesaggistico dell'opera. Inoltre, la realizzazione parziale in calcestruzzo, insistente sui ruderi, versava nel periodo estivo in uno stato di abbandono ed incuria, contravvenendo alle prescrizioni sul cantiere rilasciate dall'ufficio circondariale marittimo in data 13 marzo 2013;
   le notizie recentemente riportate da diversi organi di stampa sulla società affidataria dei lavori aggraverebbero il quadro sopra descritto. Sulla società in questione penderebbero diversi problemi giudiziari. La procura di Pescara avrebbe indagato nel marzo 2014 il socio unico dell'impresa con l'accusa di turbativa d'asta nell'ambito di un'inchiesta sul dragaggio del porto. Successivamente, sarebbe stata documentata da un'informativa del nucleo operativo dei carabinieri di Crotone la presenza di lavoratori legati a delle cosche mafiose locali nell'ambito dei lavori della ICEM s.r.l. nel porto di Le Castella (Isola di Capo Rizzuto, provincia di Crotone). Tale informativa inviata alla prefettura di Latina ha determinato, nel novembre 2013, la predisposizione di una interdittiva antimafia nei confronti della società;
   nonostante ciò i lavori sul complesso archeologico sono proseguiti, con recenti interventi di dragaggio e di realizzazione di un manufatto di cemento in mare, a ridosso dell'area archeologica;
   solo in data 19 aprile 2014, da notizie diffuse da organi di stampa online, si apprendeva la decisione della direzione regionale ambiente della regione Lazio di sospendere l'opera, predisponendo gli atti necessari alla rescissione del contratto con la ICEM s.r.l.;
   nella vicenda in esame appaiono evidenti agli interroganti le responsabilità: dell'ARDIS nella realizzazione di un'opera a forte impatto ambientale, per la quale è stata esclusa la procedura di VIA, oltre che per la poca attenzione e vigilanza prestate nel commissionare i lavori a un'impresa implicata in vicende giudiziarie che ne minano alla base la serietà professionale e la trasparenza; della Soprintendenza archeologica che ha permesso interventi sul complesso senza vincoli di eseguibilità; dell'amministrazione comunale che ha mal vigilato sui lavori e non ha messo in campo idonee iniziative per tutela un fondamentale manufatto storico e archeologico della città –:
   di quali elementi dispongono sulla vicenda, in particolare con riferimento alla prosecuzione dei lavori di cui in premessa;
   se non si ritenga opportuno valutare la correttezza dell'operato della soprintendenza archeologica di Roma sud e dell'area pontina riguardo all'autorizzazione e alle modalità degli interventi realizzati sul complesso archeologico, in relazione alle esigenze di tutela e valorizzazione di quest'ultimo. (4-04708)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ANZIO,ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

impatto ambientale

archeologia

risoluzione di contratto

impianto portuale

amministrazione locale

protezione dell'ambiente

sito storico