ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04706

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 222 del 05/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: CARIELLO FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2014
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2014
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 05/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/05/2014
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04706
presentato da
CARIELLO Francesco
testo di
Lunedì 5 maggio 2014, seduta n. 222

   CARIELLO, L'ABBATE, SCAGLIUSI, D'AMBROSIO, BRESCIA e DE LORENZIS. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   presso l'ufficio ecologia della Regione Puglia è in corso la valutazione di impatto ambientale per il progetto di realizzazione della condotta sottomarina di scarico dei reflui dei comuni di Bisceglie, Corato, Moffetta, Ruvo e Terlizzi in località Torre Calderina, oasi protetta di migrazione avifaunistica, con sbocco sottomarino nell'area del sito SIC Parco nazionale della Posidonia oceanica San Vito di Barletta redatto dalla direzione industriale, progettazioni e costruzioni di Acquedotto Pugliese spa;
   i quattro impianti di depurazione coinvolti e serviti dalla realizzazione a progetto di canalizzazione sottomarina succitata sono stati nel tempo recente tutti coinvolti da indagini e sequestri su disposizioni della magistratura locale – procura della Repubblica di Trani – e specificatamente: l'impianto che serve la città di Bisceglie sequestrato nel settembre 2013, per la presenza nelle acque emerse del pericoloso batterio Escherichia Coli VTEC 026 principio causale dell'infezione della sindrome emolitica udremica; l'impianto che serve la città di Corato sequestrato nell'ottobre 2013, per inosservanza della normativa sugli scarichi e superamento dei limiti tabellari (secondo Tab. 4 Allegato 5 parte terza del decreto legislativo 152 del 2006 da dati ARPA Puglia e analisi da prelievi effettuati da parte delle guardie per l'ambiente locali e acquisiti nel procedimento), sequestro effettuato dal nucleo di polizia giudiziaria della capitaneria di porto guardia costiera di Bari; l'impianto che serve la città di Molfetta sequestrato nel maggio 2012 e nel luglio 2013, per inosservanza della normativa sugli scarichi (Tab. 1 Allegato 5 parte terza del decreto legislativo 152 del 2006), sequestro effettuato dalla capitaneria di Porto di Bari e Guardia di finanza di Barletta; rimpianto consortile che serve le città di Ruvo e Terlizzi sequestrato nell'ottobre 2011 e nel settembre 2012, per scarico nella falda freatica di acque non depurate accertato dal Corpo forestale dello Stato comando stazione Ruvo di Puglia;
   nel marzo 2010 sono stati ultimati i lavori a completamento dell'impianto di affinamento e riutilizzo in agricoltura delle acque reflue per gli impianti di Molfetta e Ruvo-Terlizzi. L'impianto non è mai entrato in esercizio e dunque risulta abbandonato da quattro anni anche a causa dell'inosservanza dei parametri stabiliti dalla normativa vigente decreto legislativo 152 del 2006 sui limiti dello scarico da parte degli impianti depuratori di Molfetta e Ruvo-Terlizzi»;
   la legge di stabilità 2014 «Legge 27 dicembre 2013, n. 147», al comma 116 dell'articolo 1 ha previsto l'inserimento dell'area marina delle Grotte di Ripalta-Torre Calderina nonché di quella di Capo Milazzo nell'ambito delle aree in cui possono essere istituiti parchi marini o riserve marine indicate dall'articolo 36, comma 1, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, (legge quadro sulle aree protette), ovvero inserimento tra le aree marine di reperimento, autorizzando una spesa di 500,000 euro per l'anno 2014 e di 1 milione di euro per il 2015;
   la citata legge 6 dicembre 1991, n. 394, al comma 2 dell'articolo 6, recante «Misure di salvaguardia» recita che dalla pubblicazione del programma fino all'istituzione delle singole aree protette operano direttamente le misure di salvaguardia di cui al comma 3 «Sono vietati (fuori dei centri edificati di cui all'articolo 18 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, e, per gravi motivi di salvaguardia ambientale, con provvedimento motivato, anche nei centri edificati), l'esecuzione di nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti, qualsiasi mutamento dell'utilizzazione dei terreni con destinazione diversa da quella agricola e quant'altro possa incidere sulla morfologia del territorio, sugli equilibri ecologici, idraulici ed idrogeotermici e sulle finalità istitutive dell'area protetta»;
   ciononostante, la provincia di Bari, con delibera del consiglio provinciale n. 16 del 20 settembre 2013, ha approvato la riduzione dell'area protetta dell'oasi avifaunistica di Torre Calderina dichiarando edificabile una superficie su cui oltre ai divieti citati si devono aggiungere i divieti di inedificabilità, perché trattasi di aree sottoposte ad ulteriore vincolo paesaggistico in quanto appartenenti alle fasce di rispetto di Lama Marcinase (già Marcianise) posta, dai regi decreti del 1902 e del 1904 negli elenchi delle acque pubbliche italiane e di superfici dichiarate aree a forte rischio idrogeologico dal PAI (parere di assetto idrogeologico redatto dalla AdB (autorità di bacino) della legione Puglia del 2005) e dal PAI di cui alla delibera AdB n. 11 del 20 aprile 2009;
   la condotta dei reflui dei citati comuni viene realizzata oltre che nell'area della oasi protetta avifaunistica di Torre Calderina anche nel sito SIC (sito di interesse comunitario) denominato parco nazionale della Posidonia oceanica San Vito di Barletta –:
   se non ritenga urgente e doveroso verificare la compatibilità dell'opera prevista da parte di Acquedotto Pugliese spa, della condotta sottomarina per lo scarico dei reflui delle città di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo, Terlizzi (per un totale di 60536 mc/d di reflui) e relativo impianto di pompaggio da 1000 metri quadrati e torrino piezometrico di 6,5 metri quadrati di altezza, con il sito SIC del parco nazionale della posidonia oceanica San Vito di Barletta, nonché con l'istituenda area marina protetta Grotte di Ripalta – Torre Calderina, ai sensi del novellato articolo 36, comma 1, lettera ee-quinquies, della legge 6 dicembre 1991, n. 394;
   se non ritenga urgente assumere ogni iniziativa di competenza ai fini della tutela delle superfici dichiarate acque pubbliche considerando che è stata approvata una riduzione dell'area protetta di cui alla delibera già citata, in corrispondenza del Lama Marcinase (già Marcianise) che risulta inserito nell'elenco delle acque pubbliche. (4-04706)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-04706
presentata da
CARIELLO Francesco

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, sulla base degli elementi acquisiti dalle apposite direzioni generali del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché dagli enti territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  Con l'accordo di programma quadro (APQ) denominato «Depurazione», sottoscritto nel mese di aprile 2013, sono stati programmati n. 60 Interventi di adeguamento/potenziamento di impianti di depurazione e di alcuni recapiti finali, così come previsti nel piano di tutela delle acque (PTA) della regione Puglia, per un importo complessivo di 265,14 milioni di euro, di cui 260,86 milioni di euro a valere sul fondo di sviluppo e coesione (FSC) 2007/2013 ed i restanti 4,28 milioni di euro a carico dei proventi tariffari del Servizio Idrico Integrato.
  L'accordo ha per oggetto, sostanzialmente, la realizzazione degli interventi finanziati con le deliberazioni Cipe 62/2011, 60/2012, 79/2012 e 87/2012.
  Tra gli interventi menzionati, vi sono i progetti relativi ai seguenti impianti di depurazione:
   potenziamento dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Bisceglie;
   potenziamento e adeguamento dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato Ruvo di Puglia-Terlizzi;
   potenziamento dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Corato;
   realizzazione della condotta sottomarina di scarico dei reflui depurati dei comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi in località Torre Calderina (Molfetta).

  Le acque in uscita dall'impianto di depurazione di Molfetta sono attualmente immesse nel Mare Adriatico, in agro di Molfetta, località Torre Calderina, con scarico in battigia.
  Con determinazione dirigenziale n. 36 del 6 marzo 2014, la regione Puglia ha autorizzato l'acquedotto Pugliese (AQP) s.p.a., ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e dell'articolo 22 della legge regionale n. 18 del 2012, all'esercizio dello scarico provvisorio in mare, località Torre Calderina, delle acque reflue rivenienti dall'impianto di trattamento a servizio dell'agglomerato di Molfetta, nelle more della realizzazione della condotta sottomarina, stabilendo espressamente l'assunzione della gestione dell'impianto di depurazione da parte dell'Aqp s.p.a. e l'avvio dei lavori di rifunzionalizzazione ed adeguamento dell'impianto.
  Pertanto, rilevato che l'intervento in oggetto persegue il raggiungimento dell'obiettivo principale, quale il miglioramento del trattamento di depurazione aumentando l'efficienza, sia attraverso tecnologie più moderne, sia attraverso il potenziamento di quelle esistenti, garantendo il rispetto dei limiti di legge con effetti positivi sulle diverse componenti ambientali, anche in considerazione della prossima realizzazione della condotta sottomarina, la provincia di Bari, con determinazione dirigenziale n. 3147 del 23 aprile 2014, a conclusione dell’iter istruttorio svolto, ha deciso di escludere dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 152 del 2006, il progetto di rifunzionalizzazione ed adeguamento dell'impianto di depurazione dell'agglomerato di Molfetta, ubicato in località «Lago Tammone», fatto salvo l'adempimento delle seguenti prescrizioni:
   entro il termine di ultimazione dei lavori, l'Aqp dovrà trasmettere alla provincia un dettagliato piano di monitoraggio comprensivo anche di elaborati grafici in cui siano riportati chiaramente i punti di installazione degli autocampionatori rispetto alle stazioni di trattamento, la tipologia e frequenza dei rilievi e la rete per il controllo delle emissioni in atmosfera;
   i certificati di analisi dovranno essere resi pubblici sulla rete e trasmessi mensilmente alla provincia per una verifica del rispetto dei limiti tabellari;
   tenuto conto della prossimità dell'impianto all'abitato di Molfetta e che attualmente lo scarico avviene in battigia, si ritiene necessario predisporre un adeguato sistema di monitoraggio sia della qualità del refluo scaricato in mare che dello stato di salute del prospiciente SIC mare «Posidonieto San Vito-Barletta IT 9120009».

  Per i predetti lavori di rifunzionalizzazione, consegnati il 23 marzo 2015, secondo l'ultimo cronoprogramma aggiornato trasmesso da Aqp S.p.a., è stato previsto il termine entro il mese di febbraio 2017.
  Quanto all'impianto di depurazione di Corato, a seguito dei sopralluoghi ed approfondimenti specificatamente condotti e finalizzati a verificare la rispondenza funzionale all'attualità del complesso impiantistico, sono state riscontrate situazioni di criticità sostanziale, per quanto concerne il funzionamento della rete fognaria e l'aumento del carico organico-idraulico.
  Ciò ha determinato una vera e propria insufficienza dimensionale dell'impianto. Stante la situazione sopra riscontrata, al fine di conseguire un potenziamento/adeguamento impiantistico conforme al Pta, sono stati progettati da Aqp s.p.a. alcuni interventi necessari al potenziamento delle fasi del pretrattamento, dell'equalizzazione, della sedimentazione primaria, dell'intero comparto biologico (reattore anossico, aerobico, sedimentazione secondaria, ricircoli etc.) ed infine della linea fanghi, per un importo complessivo di circa 6.000.000,00 euro, a valere, come si è detto, su fondi finanziati con deliberazione Cipe n. 62/2011 nell'ambito dell'Apq «Depurazione».
  Con determinazione dirigenziale n. 77 del 7 marzo 2014, il servizio ecologia della regione Puglia, sulla scorta dell'istruttoria amministrativa espletata dall'ufficio e dell'istruttoria tecnica svolta dal comitato regionale per la VIA, ha escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale per l'intervento il «Progetto di potenziamento dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Corato (BA)».
  Per i predetti lavori di potenziamento, consegnati il 3 dicembre 2015, secondo l'ultimo cronoprogramma aggiornato trasmesso da Aqp s.p.a., è stato previsto il termine entro il mese di febbraio 2017.
  Tra gli interventi nell'ambito dell'Apq «Depurazione» precedentemente indicati, ricade anche quello relativo al potenziamento dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Ruvo di Puglia/Terlizzi.
  Per l'intervento di «Potenziamento/adeguamento del depuratore esistente di Ruvo di Puglia (BA)», pari a complessivi 4.700.000,00 euro, la copertura finanziaria è stata garantita tramite Deliberazione Cipe n. 62 del 2011.
  La regione Puglia evidenzia che le scelte progettuali adottate scaturiscono dall'analisi del processo di trattamento esistente, della tipologia dei reflui veicolati in fogna e delle peculiarità del depuratore in esame, oltre che dal contesto normativo e pianificatorio nazionale e regionale (previsioni di PTA).
  L'obiettivo è consentire il trattamento del carico generato pari a 70.965 AE., con effluente compatibile con la tabella 4 di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006, essendo il recapito finale la Lama dell'Aglio. In futuro, dovendo avere come recapito il mare Adriatico, a mezzo condotta sottomarina, il refluo potrà conformarsi ai limiti della tabella 1 di cui al predetto decreto legislativo n. 152 del 2006.
  Con determinazione dirigenziale n. 141 del 24 aprile 2014, il servizio ecologia della regione Puglia, sulla scorta dell'istruttoria amministrativa espletata dall'ufficio e dell'istruttoria tecnica svolta dal comitato regionale per la VIA, ha escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale l'intervento in questione.
  I predetti lavori di potenziamento, consegnati il 16 ottobre 2015, secondo l'ultimo cronoprogramma aggiornato trasmesso da Aqp s.p.a., si sono conclusi nel mese di novembre 2016.
  L'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Bisceglie, invece, è ubicato in via Lama di Macina, nelle immediate vicinanze del centro urbano della Città di Bisceglie.
  L'obiettivo è potenziare l'impianto di depurazione da 67.579 AE a 85.714 AE, così come prescrive il piano di tutela delle acque.
  A tale scopo è stato progettato un intervento di potenziamento dell'impianto di depurazione a servizio dell'agglomerato di Bisceglie, finanziato con fondi di cui alla deliberazione Cipe n. 62/2011, per un importo complessivo di euro 3.000.000,00.
  La predetta progettazione ha tenuto conto delle prescrizioni e delle osservazioni dei vari Enti interessati nell'ambito del procedimento VIA che si è concluso con determinazione del servizio ecologia della regione Puglia n. 195 del 2 luglio 2014, che dispone l'esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale.
  Per i predetti lavori di potenziamento consegnati il 15 dicembre 2015, secondo l'ultimo cronoprogramma aggiornato trasmesso da Aqp s.p.a., è stato previsto il termine entro il mese di gennaio 2017.
  Per quanto concerne gli impianti di affinamento di Molfetta e Ruvo/Terlizzi, la regione Puglia, di concerto con l'autorità idrica pugliese (AIP), in ottemperanza alle prescrizioni contenute nel Pta, ha incaricato l'Aqp s.p.a. affinché sviluppasse il progetto di «Realizzazione della condotta sottomarina di scarico dei reflui depurati dei comuni di Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Terlizzi, in località Torre Calderina (Molfetta)».
  L'intervento in parola è stato finanziato, come già detto, nell'ambito dell'Apq «Depurazione» sottoscritto nel 2013, a valere sulle risorse FSC 2007/2013 di cui alla delibera Cipe n. 61/2011, per l'importo del progetto preliminare pari ad euro 6.000.000,00 in favore del soggetto gestore del servizio idrico integrato, acquedotto pugliese s.p.a.
  La condotta sottomarina consentirà di completare l'adeguamento degli scarichi degli impianti depurativi a servizio dei citati abitati, il cui recapito sarà costituito, come previsto dal Pta, dal mare Adriatico, previo allontanamento dalla costa mediante realizzazione di idonea condotta sottomarina.
  Attualmente, sussistono tre tratti di costa interdetti alla balneazione: due ai sensi dell'articolo 12 comma b) del R.R. 5/89, per gli scarichi in battigia degli impianti di Molfetta e Bisceglie ed uno imposto dal comune di Bisceglie sul tratto di costa interessato dallo sbocco a mare del canale dove scarica il depuratore di Corato. Complessivamente trattasi di almeno 3.000 metri su un totale di circa 7,5 chilometri di costa tra Molfetta e Bisceglie.
  Gli scarichi nei canali dei depuratori di Corato e Ruvo/Terlizzi impongono attualmente anche il divieto di emungimento di acqua nel raggio di 500 metri per uso non potabile e di 1.000 metri per uso potabile.
  Lo schema futuro, generando vantaggi ambientali e sociali, permetterebbe la riapertura alla balneazione, e quindi all'uso, di almeno 3 chilometri di costa, nonché la riqualificazione generale dell'intero tratto di costa tra Molfetta e Bisceglie, con conseguente eliminazione del divieto di emungimento nella fascia di rispetto dal punto di scarico dei depuratori di Corato e Ruvo/Terlizzi nei rispettivi canali.
  A comforto di quanto detto, la regione segnala che, con nota prot. n. 674 del 4 marzo 2015 della sezione attuazione del programma della regione Puglia, è stato trasmesso il parere positivo n. 334 del 2 marzo 2015 rilasciato dal Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (NVVIP) della regione Puglia, riguardante l'analisi costi-benefici per l'intervento in parola, ai sensi della legge regionale n. 4 del 2007.
  Il nucleo ha stabilito che la realizzazione dell'intervento comporta una riduzione stimata dei costi sociali per i 311.398 AE di circa 7,8 milioni di euro ad anno.
  Nell'ambito della procedura di VIA cui l'intervento è stato sottoposto in fase di progettazione preliminare, è stato inoltre necessario, a seguito di specifiche prescrizioni tecniche e ambientali del comitato VIA della regione Puglia per il rilascio del relativo parere, apportare delle modifiche al progetto preliminare rappresentate da un incremento dell'importo progettuale pari a euro 7.000.000,00. Pertanto, l'importo totale di progetto rivisitato a marzo 2014 è risultato pari a euro 13.000.000,00.
  Con delibera della giunta regionale n. 1651 del 26 ottobre 2016, nell'ambito dell'attività di rimodulazione complessiva dell'Apq innanzi indicato ed approvato dalle amministrazioni competenti, la regione Puglia ha garantito l'intera copertura finanziaria pari a euro 13.000.000,00 a valere sulle risorse di cui alla Delibera Cipe n. 62/2011 – FSC 200712013 per l'intervento in parola.
  Inoltre, nella progettazione definitiva sono state adottate misure volte a valorizzare la qualità ambientale di quest'area e a minimizzare l'impatto delle opere di nuova realizzazione, in accordo con le indicazioni espresse dal comitato VIA della regione Puglia nella seduta del 29 luglio 2013.
  In relazione alla compatibilità ambientale dell'opera, con determinazione del dirigente – sezione autorizzazioni ambientali del 18 novembre 2016, n. 192, recante «decreto legislativo n. 152/06 e successive modificazioni e integrazioni, legge regionale n. 11/01 e successive modificazioni e integrazioni – valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza e autorizzazione paesaggistica – realizzazione condotta sottomarina scarico dei reflui depurati dei comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi in località “Torre Calderino” in agro di Molfetta – proponente acquedotto pugliese s.p.a. Via Cognetti, 36 – Bari», la competente regione Puglia ha provveduto a rilasciare parere di compatibilità ambientale del progetto, con annessa valutazione di incidenza.
  Nello specifico il parere tecnico sul progetto è stato reso dal Comitato Via e Vinca della regione Puglia nella seduta del 12 aprile 2016 ed acquisito al protocollo del servizio ecologia regionale n. AOO_089_6417 del 25 maggio 2016.
  Pertanto risulta che, nell'ambito della propria discrezionalità tecnica, l'Autorità regionale abbia proceduto alla valutazione delle interferenze correlate alla realizzazione dell'opera sul sito Natura 2000 SIC IT9120009 «Posidonieto San Vito-Barletta», in ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 6 della direttiva 92/43/CEE «Habitat» e dall'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e successive modificazioni e integrazioni.
  Per quanto concerne, invece, la compatibilità ambientale della condotta sottomarina con l'area marina di reperimento «Grotte di Ripalta-Torre Calderina», si evidenzia che, alla luce dell'istruttoria tecnica condotta dall'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), la realizzazione di detto intervento è valutata come positiva alla ripresa ecologica ed al miglioramento degli habitat marini presenti nell'area.
  Si segnala, inoltre, che in data 11 agosto 2014, l'Aqp s.p.a. ha pubblicato il bando (G.U.R.l. n. 91 dell'11 agosto 2014) «per la progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori di realizzazione della condotta sottomarina di scarico dei reflui depurati dei comuni di Bisceglie, Corato, Ruvo, Terlizzi e Molfetta in località Torre Calderina (Molfetta)».
  Il valore stimato dell'appalto posto a base d'asta è di euro 12.196.133,64.
  Con il provvedimento n. 124629 del 22 dicembre 2014 Aqp s.p.a. ha disposto l'aggiudicazione dell'appalto in favore della ATI «IGECO S.p.a. – COGIT».
  Attualmente sono in corso da parte di Apq s.p.a. le attività propedeutiche per il concreto avvio dei lavori secondo il seguente cronoprogramma:
   1. 15 gennaio 2017 Approvazione progetto definitivo;
   2. 31 marzo 2017 Approvazione progetto esecutivo;
   3. 1°aprile 2017 Consegna dei lavori;
   4. 1°aprile 2018 Ultimazione dei lavori;
   5. 2 ottobre 2018 Collaudo tecnico amministrativo e avvio all'esercizio.

  Con riferimento a tale cronoprogramma, nella nota prot. AOO_075/000 del 10 febbraio 2017, la regione Puglia ha specificato che l'aggiudicazione della progettazione esecutiva e dei lavori da parte di Aqp s.p.a., intervenuta nel dicembre 2014 (ai sensi dell'articolo 53, comma 2, lettera c) del decreto legislativo n. 163 del 2006, in vigore al momento della gara, ed oggi abrogato dal decreto legislativo n. 50 del 2016), è riferita all'appalto integrato complesso, con lo svolgimento della gara effettuata sulla base di un progetto preliminare, nonché di un capitolato prestazionale corredato dall'indicazione delle prescrizioni, delle condizioni e dei requisiti tecnici inderogabili, con l'offerta avente ad oggetto il progetto definitivo ed il prezzo.
  L'approvazione del progetto definitivo da parte della stazione appaltante interviene solo successivamente alle procedure di Via-Vinca, attivate proprio sul progetto definitivo acquisito in esito alla procedura di gara espletata, dove si tiene conto delle prescrizioni intervenute in sede di detta procedura di compatibilità ambientale.
  Nel caso specifico, così come già evidenziato, la procedura Via-Vinca, attivata nel 2015 da Aqp s.p.a. presso la competente struttura della regione Puglia, si è conclusa con D.D. n. 192 del 18 novembre 2016, e da qui la programmata approvazione del progetto definitivo nel gennaio 2017 e del progetto esecutivo nel marzo 2017.
  Allo stato, sono in fase di ultimazione le verifiche da parte di Aqp s.p.a. sul progetto definitivo adeguato alle prescrizioni Via, preventive alla richiesta di approvazione del progetto stesso da parte dell'ente di governo d'ambito del servizio idrico integrato.
  Qualora dovessero pervenire ulteriori e utili elementi informativi si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dagli interroganti sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione, nonché a tenersi informato e a svolgere un'attività di monitoraggio, anche al fine di valutare un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BARI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

Puglia

utilizzazione del terreno

protezione dell'ambiente

riserva naturale

zona protetta

prevenzione dell'inquinamento

ambiente marino

impatto ambientale