ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04705

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 222 del 05/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: GULLO MARIA TINDARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/05/2014
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/05/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/05/2014
Stato iter:
20/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/04/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/04/2016

CONCLUSO IL 20/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04705
presentato da
GULLO Maria Tindara
testo di
Lunedì 5 maggio 2014, seduta n. 222

   GULLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la tutela della salute costituisce principio fondamentale costituzionalmente garantito;
   l'Italia, con il decreto legislativo marzo 2014, n. 45, ha dato attuazione alla direttiva 2011/70/EURATOM che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi;
   il decreto legislativo n. 45 del 2014, istituisce l'ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione e fissa nuove regole per lo smaltimento in sicurezza dei rifiuti nucleari, modificando numerose normative di riferimento;
   lo stesso decreto legislativo prevede l'emanazione di specifici decreti interministeriali:
    1) entro 180 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo n. 45 del 2014 di un decreto interministeriale (Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare-Ministro dello sviluppo economico) per stabilire la classificazione dei rifiuti radioattivi, anche in relazione agli standard internazionali, tenendo conto delle loro proprietà e delle specifiche tipologie;
    2) entro il 31 dicembre 2014, un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro dello sviluppo economico, sentiti il Ministro della salute, la Conferenza unificata e l'autorità di regolamentazione competente) definirà il programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi comprendente tutti i tipi di combustibile esaurito e di rifiuti radioattivi soggetti alla giurisdizione nazionale e tutte le fasi della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, dalla generazione allo smaltimento. I contenuti del programma nazionale sono stabiliti nell'articolo 8 del decreto legislativo n. 45 del 2014;
   dovrà essere, pertanto, prevista la creazione di un deposito unico nazionale;
   da notizie di stampa trapela che per realizzare l'impianto di stoccaggio dei previsti 90 mila metri cubi di scorie nucleari dovrebbe essere individuata un'area del centro sud Italia, in particolare in Sicilia, Basilicata, Lazio, Sardegna o Puglia;
   l'area di ubicazione del mega impianto dovrebbe ottenere misure compensative pari a investimenti europei per 2,5 milioni di euro nonché 1.000 posti di lavoro;
   il pericolo potenziale determinato da tali scorie non è barattabile con alcuna misura compensativa;
   il territorio siciliano è stato martoriato ripetutamente da stabilimenti industriali e produttivi fortemente dannosi per l'ambiente e la salute dei cittadini;
   la Sicilia per la sua collocazione costituisce un unicum dal punto di vista storico, artistico, culturale, paesaggistico e ambientale e, pertanto, andrebbe valorizzata nell'ottica della promozione turistica e agroalimentare del territorio, invece che divenire nell'immaginario collettivo la discarica nucleare d'Italia;
   comunque le misure compensative disposte non potrebbero in alcun modo compensare un eventuale danno ambientale;
   l'isola è area a fortissimo rischio sismico, vulcanico e/o idrogeologico;
   sulla base di quanto esposto è evidente come l'eventuale inopinata ubicazione di impianti simili in Sicilia è decisamente sconsigliata e scorretta;
   indipendentemente dall'ubicazione nell'isola bisogna adottare misure straordinarie volte al controllo delle salute, della sicurezza e della tutela dell'ambiente, nonché al fine di evitare ogni ingerenza della criminalità –:
   quali iniziative di competenza intendano intraprendere per:
    a) individuare aree più idonee della Sicilia all'ubicazione di impianti di stoccaggio di scorie nucleari, eliminando, comunque, i rischi per la salute di cittadini;
    b) tutelare, in ogni caso, adeguatamente la salute dei cittadini delle aree in cui si ubicheranno simili impianti;
    c) prevenire, comunque, infiltrazioni criminali e/o mafiose nella realizzazione di tali impianti e delle opere connesse. (4-04705)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 610
4-04705
presentata da
GULLO Maria Tindara

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In base alla direttiva 2011/70/Euratom, l'Italia deve provvedere allo «smaltimento» che è inteso come «collocazione di rifiuti radioattivi o di combustibile esaurito, secondo modalità idonee, in un impianto autorizzato senza intenzione di recuperarli successivamente». Per giungere allo smaltimento dei rifiuti radioattivi è attualmente in corso la procedura, comprendente anche la relativa tempistica, per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, interamente disciplinata dall'articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010.
  Tenuto conto del percorso istituzionale che ha sinora caratterizzato i lavori dei Ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico, si chiarisce che le strutture ministeriali interessate hanno svolto in questi mesi un'intensa attività istruttoria.
  Il rilascio del nulla-osta alla Sogin s.p.a. alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee rappresenterà soltanto il momento di avvio, e non di conclusione, della lunga procedura caratterizzata da ampie fasi di consultazione pubblica, nella quale verranno coinvolti regioni ed enti locali interessati, cittadini e comunità scientifica, che porterà prima ad individuare alcune aree idonee ad ospitare il deposito nazionale e solo dopo ad individuare il sito.
  Questo processo normativo non attribuisce ai ministeri alcuna discrezionalità in ordine all'inclusione o esclusione pregiudiziale di specifiche aree fra quelle da prendere in considerazione per l'individuazione del sito in questione che, invece, sono regolate dal citato articolo 27 (Autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio del parco tecnologico) del decreto legislativo n. 31 del 2010, laddove ha previsto specifici passaggi per la progressiva selezione dei siti che includono una consultazione pubblica (sede di osservazioni e proposte da parte di Regioni, Enti locali e di soggetti portatori di interessi qualificati), la promozione di un Seminario nazionale, una Valutazione di impatto ambientale, la possibilità di candidature da parte di singoli territori e la ricerca di un'intesa con le Regioni interessate. È in questa sede, infatti, che si potranno fare valere tutte le legittime istanze, anche attraverso la formale interlocuzione con gli enti territoriali specificamente interessati.
  Una volta ultimato il processo di localizzazione dell'area su cui realizzare il deposito nazionale, la sua realizzazione avverrà secondo i tempi dettati dall'articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010.
  Resta inteso che le caratteristiche del deposito e dei sistemi ausiliari saranno tali da garantire il soddisfacimento degli obiettivi di radioprotezione sia per la popolazione, sia per l'ambiente. Nello stesso articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010 è stato già previsto che l'autorizzazione unica dovrà contenere prescrizioni a carico dell'esercente Sogin s.p.a. in materia di ispezioni, test, analisi e obblighi informativi al fine di garantire la salvaguardia e la tutela della popolazione e dell'ambiente.
  La realizzazione e l'esercizio del deposito nazionale e delle strutture tecnologiche di supporto sono affidati alla Sogin s.p.a., ai sensi dell'articolo 26 del decreto legislativo n. 31 del 2010 e successive modificazioni ed integrazioni, che è una società per azioni interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze e ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del decreto legislativo n. 79 del 1999 soggetta a potere di indirizzo del Ministero dello sviluppo economico.
  Sulla stessa società, inoltre, sarà effettuato anche il controllo e la vigilanza da parte dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), in qualità di Autorità di regolamentazione competente, come disposto dall'articolo 26, comma 1 del decreto legislativo n. 31 del 2010 e successive modificazioni ed integrazioni.
  In merito agli articoli di stampa, i quali, secondo l'interrogante, hanno ipotizzato varie localizzazioni per il deposito, si fa presente che gli stessi non si possono considerare attendibili poiché sulla documentazione consegnata ai due dicasteri è prevista la classificazione di riservatezza attribuita dalla Sogin s.p.a. alla proposta di CNAPI: come tale dunque sarà trattata, conformemente alle vigenti disposizioni, sino alla pubblicazione a seguito del nulla-osta.
  Si segnala, infine, che la direzione generale competente di questo ministero il 4 febbraio 2016 ha inviato alla Commissione europea la relazione sullo stato di attuazione della direttiva 2011/70/Euratom ed è pronta ad avviare la consultazione pubblica per la procedura di valutazione ambientale strategica sulla bozza di programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, redatta congiuntamente con il Ministero dello sviluppo economico.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

scorie radioattive

Sicilia

sicurezza nucleare

diritto alla salute

mafia

controllo dell'inquinamento

deposito dei rifiuti

incidente nucleare