ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04016

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 190 del 14/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: MURA ROMINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI 14/03/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 19/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04016
presentato da
MURA Romina
testo di
Venerdì 14 marzo 2014, seduta n. 190

   MURA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per gli affari regionali, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   la Sardegna è la regione italiana con i maggiori deficit infrastrutturali;
   l'indice di dotazione stradale della Sardegna è pari a un valore di 43,9;
   nel Mezzogiorno e nelle altre Isole è al 111,2;
   quello di dotazione ferroviaria è pari al 17,4 a fronte del 102,6 del Sud e delle altre Isole;
   l'Unione europea nella definizione dello Spazio unico europeo dei trasporti sostiene: «La prosperità futura del nostro continente dipenderà dalla capacità di tutte le sue regioni di rimanere pienamente – e in modo competitivo – integrate nell'economia mondiale. A questo fine è fondamentale poter contare su un sistema di trasporti efficiente», sostiene ancora: «L'infrastruttura determina la mobilità. Non è possibile realizzare cambiamenti di grande portata nel mondo dei trasporti senza il sostegno di un'adeguata rete e un uso più intelligente della stessa. Globalmente gli investimenti nell'infrastruttura di trasporto hanno un impatto positivo sulla crescita economica, creano ricchezza e occupazione e migliorano gli scambi commerciali, l'accessibilità geografica e la mobilità delle persone ma devono essere pianificati in modo massimizzarne l'impatto positivo sulla crescita economica e da ridurne al minimo le conseguenze negative per l'ambiente»;
   a livello di standard di servizi, la situazione regionale presenta indici e valori assolutamente lontani da quelli medi italiani, da quelli del Mezzogiorno d'Italia e irrispettosi dei parametri europei;
   per citare qualche numero la Sardegna detiene il record nazionale di disoccupazione giovanile, oltre il 40 per cento di giovani in età 15-24 anni;
   è ai primi posti fra le regioni italiane con il maggior numero di disoccupati (il 29 per cento degli italiani in fascia di età 20-64 anni);
   l'Europa impone a tutti gli stati membri che entro il 2020 il 75 per cento delle persone di età compresa fra i 20 e i 64 anni, deve avere un lavoro;
   la percentuale di abbandono scolastico dei giovani sardi (oltre il 25 per cento) è la più alta in Italia;
   sulla base della «Strategia europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva» ogni Stato membro deve abbattere il tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10 per cento;
   in Sardegna si assiste oramai da anni a processi di spopolamento e invecchiamento costanti e sempre più gravi;
   questi, insieme al pesante deficit infrastrutturale e dei servizi, rappresentano il vero ostacolo allo sviluppo economico;
   come rappresentato, dal recente studio «Il malessere demografico in Sardegna: gli svantaggi correlati» curato dalla RAS in collaborazione con l'università di Cagliari, nell'isola si assiste a un «rovesciamento delle modalità insediative millenarie della Sardegna: non si fugge dalle coste, ma ci si addensa, e si abbandonano le zone in passato più appetibili e “sicure” dell'interno». Saldi naturali negativi (differenza nati-morti) così come i saldi migratori (differenza iscritti-cancellati) determinano una costante desertificazione demografica di tutto l'entroterra sardo. In un contesto regionale complessivamente al di sotto dei livelli minimi di infrastrutture e servizi e con complessi problemi demografici, si ripropongono ogni anno più drammatici, gli squilibri territoriali (mai risolti nonostante le numerose direttive e risorse europee destinate a risolvere, strutturalmente e definitivamente, gli squilibri territoriali);
   per cui in diverse subaree geografiche, in particolare ricadenti nell'entroterra sardo e nella Sardegna centro-meridionale, gli indici di cui si è trattato in premessa, presentano valori prossimi al dramma e prefigurano situazioni sociali, economiche, demografiche e di ordine pubblico, oramai, insostenibili;
   si tratta di realtà territoriali particolarmente aspre dal punto di vista morfologico;
   significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate;
   le Barbagie di Seulo; Belvi e Ollolai; il Sarcidano; la Trexenta; il Sarrabus Gerrei; la Marmilla; il Barigadu; il Mandolisai; il Marghine; le aree più interne dell'Ogliastra e del Nord Sardegna; aree interne della Sardegna che a partire dagli anni ’50 hanno subito, come tutte le aree interne italiane, processi di marginalizzazione segnati da: «calo della popolazione, talora sotto la soglia critica; riduzione dell'occupazione e dell'utilizzo del territorio; offerta locale calante di servizi pubblici e privati; costi sociali per l'intera nazione, quali il dissesto idro-geologico e il degrado del patrimonio culturale e paesaggistico. Effetti negativi hanno avuto anche interventi pubblici o privati (cave, discariche, inadeguata gestione delle foreste e talora impianti di produzione di energia) volti a estrarre risorse da queste aree senza generare innovazione o benefici locali: le amministrazioni locali vi hanno acconsentito anche per le condizioni negoziali di debolezza legate alla scarsità dei mezzi finanziari. In altri casi, l'innovazione è stata scoraggiata da fenomeni di comunitarismo locale chiuso a ogni apporto esterno» (Strategia nazionale per le aree interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance. Accordo di partenariato 2014-2020);
   a seguito dei fenomeni alluvionali i problemi strutturali e storici delle citate aree geografiche sarde si sono ulteriormente acuiti;
   le comunità sono alle prese con problemi di approvvigionamento idrico da cui derivano disagi alle famiglie e alle imprese, anche in considerazione dell'approssimarsi della stagione estiva e, con conseguenti e inevitabili problemi di carattere sanitario e di ordine pubblico;
   molte comunità sono totalmente isolate a causa dei danni prodotti dai recenti fenomeni alluvionali alla viabilità di collegamento con i centri vicini;
   ci sono problemi di accesso alle comunità stesse e dalle comunità ai centri in cui sono ubicati ospedali, scuole e luoghi di lavoro;
   oltre agli evidenti disagi quotidiani dei pendolari e di tutti coloro che avrebbero necessità di fruire dei servizi sanitari, si preannunciano, da qui a breve, gravi problemi di sicurezza per le comunità medesime con l'approssimarsi della stagione estiva: parliamo, infatti, di territori da sempre colpiti da frequenti e gravi fenomeni incendiari;
   il disagio delle comunità e l'impossibilità per i sindaci delle stesse di dare le giuste risposte danno luogo a tensioni continue che potrebbero sfociare in seri problemi di ordine pubblico –:
   se non intendano assumere iniziative anche normative per:
    a) definire, in coerenza con le strategie d'intervento della nuova agenda di Governo, programmi straordinari, di concerto con la regione Sardegna, al fine di ripristinare condizioni minime di vivibilità delle comunità di cui sopra, operando in particolare e con la dovuta urgenza sulle infrastrutture idriche e sulla viabilità;
    b) definire e attuare, di concerto con la regione Sardegna, anche attraverso l'utilizzo dei Fondi comunitari 2014-2020 e di quelle a valere sul Fondo di sviluppo e coesione programmi strutturali di interventi sui sistemi viario e ferroviario della Sardegna e sui servizi pubblici essenziali, nonché diritti costituzionali, come istruzione e sanità, nel rispetto delle direttive europee che invitano tutti gli Stati membri ad attivarsi per il raggiungimento, entro il 2020, degli obiettivi di cui sopra (Europa 2020);
    c) sospendere o rivedere i parametri del patto di stabilità e gli attuali limiti di indebitamento al fine di consentire ai comuni che sovrintendono a situazioni di emergenza e disagio, come quelle prescritte, di intervenire sulle situazioni che non possono essere più procrastinate;
    d) assegnare alla regione Sardegna risorse statali e comunitarie aggiuntive e con specifica destinazione per le aree interne della Sardegna, per interventi volti a superare i deficit infrastrutturali, l'inefficienza dei servizi scolastici e sanitari, le problematiche legate all'abbandono del territorio;
    e) definire e attuare di concerto con la regione Sardegna la sperimentazione di strumenti di sostegno alla cittadinanza per chi risiede in territori distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), caratterizzati da malessere demografico, inefficienza del sistema dei servizi, alti indici di disoccupazione giovanile e di dispersione scolastica. (4-04016)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Sardegna

creazione di posti di lavoro

infrastruttura economica

produzione d'energia

utilizzazione degli aiuti