ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03843

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 183 del 05/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: ZAN ALESSANDRO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 05/03/2014
Stato iter:
04/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/06/2014
PISTELLI LAPO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/06/2014

CONCLUSO IL 04/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03843
presentato da
ZAN Alessandro
testo di
Mercoledì 5 marzo 2014, seduta n. 183

   ZAN e KRONBICHLER. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   il 15 febbraio 2014 si è tenuto a Rovereto presso la sala conferenze del palazzo della Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Rovereto un convegno dal titolo «Russia ed Europa la sfida del Terzo Millennio» organizzato da varie associazioni, La Torre, Terra e Identità, Pro Vita, Anthropos e con il patrocinio tra gli altri del Consolato della Federazione Russa a Bolzano;
   nel comunicato stampa diffuso dagli organizzatori e pubblicato sul sito si legge «Tutti hanno voluto porre l'accento soprattutto sulla strisciante e scientifica distruzione dei ruoli sociali in atto in Occidente, sin da bambini, con le scuole che diverranno, secondo le indicazioni di documenti dell'OMS e promossi anche dal Governo italiano, luoghi di diffusione dell'ideologia gender anche tramite un'educazione sessuale che prevede l'inserimento della masturbazione sin dalle scuole d'infanzia. Applausi a scena aperta per l'ambasciatore Alexey Komov, per le sue parole chiare e dirette in materia di tutela della famiglia e della natalità. Il pubblico si è levato con particolare fragore di consenso nei confronti delle normative volute da Putin per vietare ogni forma di pubblicità delle pratiche abortive e contro la propaganda omossessualista rivolta ai minori. A fronte di un Occidente che tutto ciò invece promuove, la Russia assurge a baluardo di buona politica. L'Ambasciatore Komov ha voluto lasciare un simbolico omaggio, chiaro e genuino quanto le sue parole: una matrioska in cui la prima figura è un uomo che contiene una donna la quale, a sua volta, racchiude cinque bambini. Ecco la famiglia tradizionale, senza troppe congetture di ordine sociologico: il marito che protegge e si unisce alla propria moglie per generare ed amare la vita»;
   in un articolo pubblicato sul quotidiano Alto Adige e Trentino del 18 febbraio il titolo è «Gay e immigrati servono per disgregare la società» frase attribuita a Alexey Komov, ambasciatore russo all'Onu del Congresso Mondiale delle Famiglie fotografato insieme al Console onorario della Federazione Russa per il Trentino Alto Adige, Bernard Kiem, anche lui tra i partecipanti al convegno;

   Alexey Konov rispondendo ad una domanda della giornalista nello stesso articolo dichiara: «Anziché utilizzare il proletariato contro la borghesia, oggi, come nuovi agenti della rivoluzione per distruggere la tradizione cristiana dell'Europa, si utilizzano gli omosessuali – che in ogni società non sono più del 2 per cento anche se pretendono, in maniera antidemocratica, di imporre a tutti le loro regole – rafforzati da una massiccia iniezione di immigrati, specie di religione islamica, per creare ulteriore confusione sociale»;
   nelle dichiarazioni di Konov in premessa e nel contenuto del convegno c’è un attacco diretto contro gli omosessuali –:
   se non intenda intervenire presso l'Ambasciata russa in Italia per chiedere chiarimenti circa il coinvolgimento dei diplomatici russi nell'organizzazione del Convegno e censurare a nome del Governo italiano le tesi pro leggi anti gay russe che favoriscono la discriminazione. (4-03843)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 4 giugno 2014
nell'allegato B della seduta n. 239
4-03843
presentata da
ZAN Alessandro

  Risposta. — Il caso cui ci si riferisce è stato discusso presso l'Ambasciata russa a Roma. È in particolare emerso che il signor Komov non detiene ruoli istituzionali nell'ambito della carriera diplomatica russa, ma ricopre incarichi nel mondo dell'associazionismo in Russia, in particolare nella promozione della famiglia e dei valori della tradizione. L'ambasciata russa non era peraltro a conoscenza del convegno in parola e non ha inviato alcun proprio rappresentante. I nostri interlocutori hanno comunque assicurato un approfondimento rispetto al ruolo del console onorario in Trentino Alto Adige.
  Nel contesto più generale, la posizione del Governo italiano, che viene reiterata peraltro nelle appropriate occasioni di dialogo e di scambio di vedute in tema di diritti umani con gli interlocutori russi, rimane immutata. Fin dalla sua approvazione, si sono manifestate forti preoccupazioni per la legge russa che vieta la diffusione di informazioni volte a formare nei minori orientamenti sessuali non tradizionali. Si è convinti che essa rappresenti un
vulnus per la libertà di manifestazione e associazione della comunità lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) e che apra la strada a più ampie limitazioni dei diritti umani, in particolare della libertà di espressione, in Russia. A tale fine, l'Italia, sia a livello bilaterale sia nel più ampio contesto multilaterale, in particolar modo in sede di Unione europea e di Consiglio d'Europa (di cui la Russia è uno degli Stati membri), ha espresso preoccupazione per tale provvedimento, che rischia di avere riflessi negativi sul partenariato bilaterale strategico tra Italia e Russia e fra Unione europea e Russia.
  Anche in ragione del carattere universale e indivisibile delle libertà fondamentali che sono minacciate dall'atto legislativo approvato dalla Duma, il Governo ha scelto di accordare priorità alla trattazione della questione nell'ambito dei fori internazionali (Nazioni Unite, Unione europea, Consiglio d'Europa), ove con più forza si è potuto sottolineare la contrarietà della legislazione russa a tutti gli strumenti negoziali a tutela dei diritti umani, a cominciare, in sede ONU, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, di cui la Russia è firmataria, nonché in sede europea, dalla stessa Convenzione europea dei diritti dell'uomo. La contestazione è perciò avvenuta con riferimento agli strumenti pattizi (e ai relativi consessi internazionali) di cui la Russia stessa è parte, con l'obiettivo di far rispettare alla Russia gli impegni presi in materia di non discriminazione, di libertà d'espressione, di associazione e di assemblea.
  La via dell'Unione europea appare d'altra parte quella più efficace e suscettibile di produrre risultati in quanto può iscrivere questi interventi di sensibilizzazione nel quadro istituzionale dei rapporti con la Russia, che prevede anche specifiche e regolari consultazioni in materia di diritti umani. Per tale obiettivo l'Unione si può avvalere delle linee guida dell'Unione europea sui diritti delle persone LGBT, redatte anche con il contributo italiano negli appositi gruppi di lavoro e adottate a livello politico dai 28 Ministri degli esteri dell'Unione europea. Si tratta di linee-guida che promuovono il diritto alla diversità in chiave di condanna e di eliminazione di tutte le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere, uniformano il comportamento degli stessi Ministri e vengono utilizzate nell'azione esterna dell'Unione europea.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteriLapo Pistelli.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

ambasciata

discriminazione basata sulle tendenze sessuali

Russia

conferenza internazionale