ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03841

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 183 del 05/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/03/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 05/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03841
presentato da
D'AMBROSIO Giuseppe
testo di
Mercoledì 5 marzo 2014, seduta n. 183

   D'AMBROSIO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   in base ai rilievi riportati sul sito online de Il Fatto Quotidiano, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si appresta a licenziare a firma del Ministro interrogato il decreto per l'adeguamento dell'equo compenso da copia privata, ovvero l'importo che la legge impone di versare ai produttori e distributori di supporti idonei ad essere utilizzati per l'esecuzione, da parte dei consumatori, di copie ad uso personale, ulteriori rispetto a quella legittimamente acquistata;
   il Ministro, Massimo Bray, suo predecessore, aveva sospeso la firma per meglio comprendere i termini e le dinamiche del mercato di riferimento, annunciando l'avvio di un tavolo tecnico in seguito ad una ricerca di mercato di cui ancora non sono noti i risultati;
   il decreto porterebbe da 80 a 200 milioni di euro l'anno l'importo complessivo del prelievo raccolto dai produttori e distributori di pc, tablet, smartphone, oltre che di decine di altri supporti e dispositivi, che potrebbe essere riaddebitato sugli acquirenti di tali prodotti;
   in 23 dei 28 Paesi europei nei quali esiste l'equo compenso da copia privata lo scorso anno sono stati raccolti complessivamente 600 milioni di euro, a significare che i consumatori italiani si appresterebbero a contribuire per oltre il 30 per cento della raccolta europea complessiva;
   in una recente relazione della Commissione giustizia del Parlamento Europeo, si chiede agli Stati membri di «semplificare le procedure per la fissazione dei prelievi di concerto con tutte le parti interessate in modo da garantire equità e obiettività» e che si ritiene che «i consumatori debbano essere informati dell'importo, della finalità e dell'utilizzo dei prelievi che pagano», cosa che non è attualmente prevista dalla normativa nazionale;
   le istituzioni europee chiedono agli Stati membri di «garantire che il prelievo per copia privata non debba mai essere pagato allorché i supporti in questione sono utilizzati a fini professionali e che i vari meccanismi di rimborsi dei prelievi versati per gli utenti professionali siano sostituiti da sistemi che garantiscano innanzitutto che tali utenti non siano tenuti a pagare il prelievo» e che la Commissione giuridica UE chiede che gli Stati membri assicurino trasparenza circa la destinazione dei proventi ottenuti dalla raccolta della copia privata e pubblichino relazioni che «descrivano la destinazione dei proventi in formati aperto e con dati interpretabili», mentre in Italia l'unica trasparenza garantita in materia riguarda la ripartizione delle macroquote tra i diversi titolari dei diritti –:
   quali risultati abbia prodotto l'analisi del Ministero in tale materia e quale sia la documentazione prodotta nel caso della citata analisi. (4-03841)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

formalita' amministrativa

consumatore

studio di mercato

rimborso