ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03766

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 181 del 27/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 27/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 27/02/2014
Stato iter:
13/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2016

CONCLUSO IL 13/12/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03766
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Giovedì 27 febbraio 2014, seduta n. 181

   MOLTENI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   in data 3 febbraio 2014, si è svolta un'importante assemblea pubblica organizzata dall'Ordine degli avvocati sui problemi della giustizia a Siena;
   in tale assemblea sono emersi i numerosi e gravi problemi che affliggono l'amministrazione della giustizia a Siena, problemi annosi e di recente ulteriormente aggravati dall'accorpamento, presso il tribunale di Siena, del tribunale di Montepulciano e della sezione staccata di Poggibonsi;
   tali problemi riguardano principalmente gli organici gravemente insufficienti per quanto riguarda i magistrati ed il personale amministrativo, gli aspetti legati all'organizzazione, la logistica, le gravi carenze del palazzo di giustizia, alcune delle quali aggravatesi recentemente, gli aspetti legati al trasferimento del tribunale civile e degli uffici del giudice di pace nella nuova sede individuata in via Camollia a Siena;
   tutto questo complesso di problemi, ulteriormente complicati dall'attuale celebrazione a Siena di alcuni processi di rilevanza nazionale che assorbono molto i magistrati presenti, si ripercuotono anche sul lavoro degli avvocati, e soprattutto comportano negative conseguenze per tutti i cittadini, che avrebbero diritto ad una giustizia rapida e certa, e che invece vedono allungare i tempi dei processi in maniera abnorme e sempre crescente;
   il comune di Siena e il Governo, nella persona del Ministro interrogato, hanno il dovere di percorrere tutte le strade possibili per migliorare il servizio ai cittadini –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno convocare, in collaborazione con l'ANCI e con l'amministrazione comunale di Siena, una conferenza di servizi fra tutti i comuni che gravitano sul distretto del tribunale di Siena, quindi attualmente anche di quelli dell'area di Montepulciano e dell'area di Poggibonsi, affinché tutti questi enti contribuiscano alle spese di manutenzione e funzionamento del palazzo attuale, o, in prospettiva, dei palazzi di giustizia di Siena, se necessario anche proponendo una nuova norma di carattere nazionale;
   se non ritenga opportuno attivarsi, per quanto di competenza, per sanare al più presto le gravi carenze nelle piante organiche presso il tribunale di Siena, sia per i magistrati che per il personale amministrativo, e presso la procura della Repubblica di Siena, e trovare le risorse per la non più rimandabile ristrutturazione degli immobili sede dell'amministrazione della giustizia a Siena, sia per quanto riguarda le emergenti carenze strutturali, sia per quanto riguarda la sicurezza;
   se nel frattempo non ritenga opportuno, avvalendosi di tutte le possibilità offerte dalle norme in vigore in tema di mobilità del personale impiegato nella pubblica amministrazione, esaminare l'ipotesi di destinare, anche temporaneamente, presso la cancelleria del tribunale, del personale in esubero, attualmente in forza nella pubblica amministrazione della città di Siena, quale, ad esempio, quello in forza alla stessa amministrazione comunale oppure anche presso l'università degli studi, la provincia o altri enti, intervenendo da un punto di vista finanziario a copertura delle necessarie spese conseguenti. (4-03766)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 13 dicembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 713
4-03766
presentata da
MOLTENI Nicola

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante prospetta – nel contesto di una più ampia ricostruzione degli esiti della revisione delle circoscrizioni giudiziarie – criticità degli uffici giudiziari di Siena, derivanti dall'inadeguata dotazione di personale, di magistratura ed amministrativo, e dalla situazione delle sedi giudiziarie.
  Chiede, pertanto, quali iniziative il Ministero della giustizia intenda assumere per superare le evidenziate carenze.
  Il profondo rinnovamento delle politiche del personale dell'amministrazione della giustizia ha costituito fondamentale obiettivo dell'azione di governo, sin dal mio insediamento, nella consapevolezza dell'importanza che assume l'apporto di adeguate risorse umane per il funzionamento degli uffici giudiziari e per il supporto alle innovazioni organizzative e tecnologiche necessarie alla modernizzazione dei servizi della giustizia.
  Nella prospettiva di ottimizzare le potenzialità offerte dalla riforma della giustizia, ormai avviata, si è perseguita un'azione di continua attenzione al personale amministrativo, muovendo innanzitutto dalla ricerca di strumenti di reclutamento di nuove risorse, senza trascurare il riconoscimento delle competenze maturate e la valorizzazione delle professionalità già presenti nell'amministrazione.
  Il lavoro di questi anni, ispirato a tali finalità, ha consentito di raggiungere importanti risultati e di tracciare nuovi percorsi.
  Gli interventi adottati si sono articolati attraverso:
   a) misure straordinarie per il reclutamento di nuove risorse, avviate con il bando per mobilità volontaria per 1031 posti, pubblicato il 18 febbraio 2015, e procedure di mobilità obbligatoria, promosse in attuazione dell'articolo 1, comma 425, della legge di stabilità 2015 e dell'articolo 1, comma 771, della legge di stabilità 2016;
   b) l'avvio delle procedure di riqualificazione autorizzate dall'articolo 21-quater del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2015, n. 132, che consente il passaggio di area, con conseguente progressione professionale, a due fondamentali qualifiche dell'ordinamento professionale dell'amministrazione giudiziaria: cancellieri e ufficiali N.E.P.;
   c) la sottoscrizione, nel novembre 2015, dell'accordo sul Fondo unico di amministrazione, con il quale sono state finalmente redistribuite risorse pari a 90.496.445 milioni di euro relative agli anni 2013, 2014 e 2015, destinate a tutto il personale del Ministero della giustizia e nel cui ambito è stato delineato, per la prima volta, per il personale dell'amministrazione giudiziaria un sistema graduale di introduzione di meccanismi premiali.

  Relativamente all'incentivazione e alla valorizzazione del personale presente, i tempi sono finalmente maturi per avviare una nuova stagione di reclutamento e razionalizzazione delle risorse, combinando le azioni verso obiettivi di riqualificazione ed ottimizzazione dell'apporto professionale.
  Con le fondamentali misure introdotte dal decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, convertito con modificazioni dalla legge 12 agosto 2016, n. 161, si è, infatti, conseguito il significativo risultato dell'acquisizione di nuove risorse per gli uffici giudiziari mediante procedure di assunzione, che apriranno al processo di ringiovanimento e al passaggio di competenze professionali nell'amministrazione giudiziaria, da molti anni atteso.
  Il decreto-legge citato autorizza il Ministero della giustizia ad un vero e proprio programma di nuove assunzioni, articolato in più fasi: nell'immediato – il bando per il concorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 novembre – il reclutamento a tempo indeterminato di 1000 nuove unità di personale amministrativo non dirigenziale, cui potranno aggiungersi ulteriori, ancor più significative, risorse una volta completate le procedure di mobilità obbligatoria, impiegando le residue unità destinate a quest'ultime.
  In tal modo, si raggiunge non soltanto il fondamentale obiettivo dell'avvio di nuove assunzioni, dopo anni di sostanziale stagnazione delle fonti di reclutamento concorsuale, ma si delinea un complessivo quadro di disposizioni legislative che consentirà all'amministrazione di avviare in modo maggiormente efficace alcuni degli interventi assolutamente fondamentali per migliorare la qualità dei servizi di giustizia cui i cittadini hanno diritto.
  La legge prevede, infatti, la possibilità di introdurre nuovi profili, anche tecnici, e di rimodulare e rivedere i profili professionali e i relativi contingenti esistenti.
  Lo sviluppo delle tecnologie e la diffusione dell'informatizzazione nelle dinamiche processuali, accompagnato dalla crescente necessità di revisione dei moduli organizzativi e dei processi di lavoro, conduce necessariamente all'apertura di un percorso di riconsiderazione dei profili professionali esistenti, oltre che all'inserimento di nuove figure professionali attualmente non presenti nell'amministrazione della giustizia.
  Tale modifica apre anche la strada a percorsi di maggiore flessibilità nella mobilità interna di tutto il personale del Ministero della giustizia, attuando in tal modo anche la ratio del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 15 giugno 2015, n. 84, complessivamente orientata dalla ricerca di fondamentali obiettivi di semplificazione strutturale, integrazione funzionale e massima efficienza operativa dell'amministrazione.
  La revisione dei profili professionali potrà, altresì, consentire, in una seconda fase, di aprire a nuovi percorsi e modalità di valutazione delle professionalità, assicurando una prospettiva di avanzamento professionale ad una platea più ampia rispetto a quella oggi coinvolta nelle procedure selettive di cui all'articolo 21-quater del già richiamato decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, avviando un ripensamento del sistema di valutazione e dei meccanismi di premialità.
  In considerazione della necessità di dare compiuta attuazione al regolamento di riorganizzazione del Ministero, si dovrà poi procedere ad una revisione complessiva della pianta organica del personale amministrativo, anche in linea con la revisione dei profili professionali, che potrà consentire una distribuzione tra le varie figure professionali sia in sede centrale che sul territorio coerente e adeguata.
  Infine, tale complessivo ripensamento delle politiche di gestione non potrà essere disgiunto dalla prosecuzione delle procedure di contrattazione collettiva in materia di Fondo unico di amministrazione, dando continuità al ciclo virtuoso che con la stipula dell'accordo del novembre 2015 si è avviato.
  Unitamente a ciò, nelle politiche del personale andranno introdotti criteri di razionalizzazione delle risorse al fine del recupero di quanto necessario per assicurare i nuovi modelli di formazione e i percorsi di riqualificazione del personale dell'amministrazione giudiziaria, anche per il tramite di interlocuzioni con le organizzazioni sindacali.
  La prospettiva che le misure indicate concorrono a delineare consentirà senz'altro di destinare ulteriori risorse anche agli uffici giudiziari toscani.
  Allo stato, risulta che presso il tribunale di Siena prestano servizio 33 unità di personale amministrativo, a fronte di una pianta organica costituita – secondo il decreto ministeriale 25 aprile 2013 – da 40 risorse umane. Presso la procura della Repubblica prestano, invece, servizio 33 delle 40 unità previste.
  L'indice di scopertura risulta, pertanto, pari rispettivamente al 33,3 per cento ed al 17,5 per cento, il primo superiore alla media nazionale del 21,26 per cento.
  Il computo dei presenti registra l'assetto conseguente alla prima fase di mobilità avviata, ed è destinato a giovarsi delle misure in atto.
  Per fare fronte alle attuali criticità, peraltro, è possibile ricorrere all'applicazione distrettuale di personale da altri uffici del distretto, ai sensi dell'articolo 4 del CCNL del 16 maggio 2001.
  L'istituto, regolato dall'articolo 14 dell'accordo sulla mobilità interna del personale del 27 marzo 2007, resta tuttora il più efficace e rapido strumento di ridistribuzione delle unità lavorative esistenti nell'ambito del territorio ed è rimesso all'attribuzione degli organi di vertice distrettuale, presidente della corte d'appello e procuratore generale, ciascuno per gli ambiti di rispettiva competenza.
  Le iniziative sulla mobilità sono accompagnate da convergenti misure finalizzate anche all'adeguamento delle dotazioni organiche degli uffici.
  Per quanto riguarda il personale di magistratura, è stato recentemente elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
  La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi, cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
  Alla stregua dei predetti criteri, al distretto di Firenze sono stati assegnati nove posti di giudice e due di sostituto procuratore, in aumento della dotazione prevista.
  Lo schema di decreto è attualmente all'esame del Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere e, all'esito, il Ministero della giustizia curerà con la necessaria tempestività gli ulteriori adempimenti, a cui seguiranno conformi iniziative anche con riferimento al personale amministrativo, che consentano alla riforma della geografia giudiziaria di dispiegare appieno i suoi effetti, raggiungendo il preordinato obiettivo del miglioramento del servizio giustizia.
  Analogo impegno è riservato ad assicurare il numero delle unità di magistrati in servizio, agevolando anche il processo di ricambio generazionale.
  Sono, difatti, attualmente in corso due procedure di selezione e reclutamento, rispettivamente, di 340 e 350 magistrati ordinari, che consentiranno, tra il gennaio 2017 e il gennaio 2018, l'entrata in servizio di 690 nuovi magistrati, anche grazie alla riduzione, operata con il decreto-legge n. 168 del 2016, convertito con legge 25 ottobre 2016, n. 197, del tirocinio formativo per i vincitori dei concorsi banditi negli anni 2014 e 2015.
  Lo scorso 20 ottobre è stato, inoltre, bandito un nuovo concorso per la copertura di ulteriori 360 posti e mi preme sottolineare che si procederà, con cadenza annuale, all'espletamento di procedure concorsuali per la selezione di 350 magistrati ordinari, come già avvenuto nell'ultimo triennio.
  Proprio al fine di stabilizzare la permanenza nelle sedi di assegnazione è stato, infine, previsto nel decreto-legge citato – e confermato nella legge di conversione – anche l'innalzamento da tre a quattro anni del termine di legittimazione perché i magistrati possano partecipare alle procedure di trasferimento a domanda, bandite dal Consiglio superiore della magistratura.
  Quanto, infine, alle spese di funzionamento degli uffici giudiziari, la legge di stabilità 2015 ha, come noto, radicalmente innovato la disciplina delle funzioni di spesa correlate alla gestione degli uffici giudiziari, sino ad allora poste a carico dei comuni, per effetto della legge 24 aprile 1941, n. 392, attraverso il sistema dei rimborsi di spesa, offrendo l'opportunità – una volta fronteggiata l'emergenza – di costruire una prospettiva di maggiore efficienza, equità e risparmio economico, nel senso prospettato dall'interrogante.
  Il Ministero della giustizia ha assunto, sin nell'immediatezza, una serie di iniziative preparatorie, con la finalità di agevolare l'indifferibile trasferimento di funzioni, previsto ed effettivamente entrato in vigore dal 1o settembre 2015, adottando nuove misure organizzative tese a garantire la continuità dei servizi e dell'attività giurisdizionale.
  In particolare, è stato adottato il regolamento sulle misure organizzative a livello centrale e periferico, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 agosto 2015, che assume la peculiare funzione, nel quadro generale consegnato dalla legge di stabilità 2015 e dalla recente adozione del regolamento di organizzazione dell'intero apparato ministeriale, di approntare le misure necessarie ad individuare i soggetti funzionalmente competenti alla definizione del procedimento decisionale di spesa, a delinearne i compiti e a definirne i rapporti con l'amministrazione centrale.
  Nel quadro normativo così delineato, il Ministero della giustizia ha assunto la gestione diretta degli edifici giudiziari ed è subentrato nei rapporti contrattuali già in essere dalla data del 1o settembre 2015, essendo in precedenza di competenza del comune ogni intervento relativo alle sedi giudiziarie, come pure il pagamento di eventuali canoni di locazione, con successivo rimborso da parte dell'amministrazione centrale attraverso il rendiconto approvato dai competenti uffici.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

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