ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03739

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 180 del 26/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 26/02/2014
Stato iter:
08/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/07/2014
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/07/2014

CONCLUSO IL 08/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03739
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 26 febbraio 2014, seduta n. 180

   CIRIELLI. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   a distanza di un anno dalla morte di Hugo Chavez, il presidente Nicolàs Maduro fatica a contenere un malcontento sempre più diffuso e le proteste sono riprese pesantemente, dopo l'arresto del leader d'opposizione Leopoldo Lopez;
   da quando gli studenti hanno deciso di scendere in piazza per protestare contro il Governo del presidente, che appare sempre più incapace di garantire il minimo necessario per dare un significato alla parola «governare», il Venezuela sta vivendo giorni drammatici;
   nel Paese imperversano violenti scontri con morti, arresti di massa e persone scomparse e il bilancio degli scontri continua a salire di giorno in giorno;
   alla luce dell'ondata di proteste che si stanno registrando, in Venezuela, destinazione di una forte emigrazione italiana, la democrazia e lo Stato di diritto sembrano all'interrogante essere inesistenti;
   la guerriglia si sta svolgendo in semiclandestinità ed è emersa solo grazie alla presenza dei media stranieri e dei social network;
   su Twitter e Facebook, unico veicolo informativo, rimbalzano foto e racconti raccapriccianti di studenti e oppositori picchiati, torturati e seviziati;
   tra i tanti protestanti, il 3 febbraio 2014 è stato arrestato anche un concittadino italiano, Giuseppe Di Fabio, che avrebbe semplicemente partecipato ad una manifestazione in opposizione al partito chavista del presidente Nicolas Maduro;
   le accuse contro Di Fabio, figlio di emigranti abruzzesi, consigliere comunale di opposizione a Maneiro, sulla cui situazione di detenzione non si hanno più notizie da giorni, sono di associazione a delinquere, istigazione alla violenza e resistenza al pubblico ufficiale;
   il giovane italiano, che si professa innocente, sembrerebbe essere una vittima del regime, capro espiatorio di tutta questa vicenda;
   la situazione nel Venezuela diventa sempre più grave e tutto ciò sta accadendo in un quadro di completa indifferenza delle istituzioni e della società in generale –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative ritenga opportuno adottare in favore del nostro connazionale, vittima di abuso e di violenza, e se intenda chiedere chiarimenti e spiegazioni plausibili alle autorità venezuelane, onde evitare il reiterarsi di casi così spiacevoli e tutelare la libertà del cittadino italiano Di Fabio, residente in Venezuela. (4-03739)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 8 luglio 2014
nell'allegato B della seduta n. 259
4-03739
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — Il signor Giuseppe Di Fabio, cittadino italo-venezuelano, è stato arrestato il 3 febbraio 2014 a seguito di alcune proteste antigovernative sull'isola di Margherita, con l'accusa di associazione a delinquere, istigazione alla violenza e resistenza a pubblico ufficiale. È stato detenuto nel carcere di Puente Ayala, città di Barcelona, a circa 300 chilometri da Caracas.
  Il caso è stato seguito da vicino dall'ambasciata e dal consolato generale a Caracas, in costante contatto con la famiglia ed il legale del connazionale. Subito dopo l'arresto, l'ambasciata d'Italia ha richiesto alle autorità locali l'autorizzazione ad effettuare una visita consolare al connazionale. Tale visita non si è più svolta in quanto il 22 febbraio è stata revocata la misura di privazione della libertà a carico del signor Di Fabio che ha, pertanto, lasciato il penitenziario.
  Il signor Di Fabio continua ad essere indagato per i reati sopra indicati, con obbligo di presentazione ogni 30 giorni presso le competenti autorità.
  Nel contesto della crisi venezuelana, il Governo continuerà a monitorare la situazione del signor Di Fabio e a seguire gli sviluppi della vicenda, ascoltando innanzitutto le voci che vengono dalla importante collettività italo-venezuelana, la cui tutela costituisce una delle massime priorità. La prima responsabilità dell'Italia è infatti difendere le sue comunità in una situazione di grande instabilità mantenendosi in costante contatto con le autorità venezuelane.
  Come ha avuto modo di sottolineare anche il Ministro degli esteri Mogherini nel corso della sua recente visita negli Stati Uniti, continueremo a sostenere questo difficile sforzo di dialogo nazionale, garantendo, attraverso consolato e ambasciata, tutta l'assistenza possibile ai casi che coinvolgono cittadini italiani.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteriMario Giro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Venezuela

delitto contro la persona

vittima

cittadino della Comunita'