ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03735

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 180 del 26/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: PASTORELLI ORESTE
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 26/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/02/2014
Stato iter:
16/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/12/2015
VICARI SIMONA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 29/04/2014

SOLLECITO IL 20/06/2014

SOLLECITO IL 01/09/2014

SOLLECITO IL 26/01/2015

SOLLECITO IL 28/04/2015

SOLLECITO IL 03/09/2015

SOLLECITO IL 10/11/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 16/12/2015

CONCLUSO IL 16/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03735
presentato da
PASTORELLI Oreste
testo di
Mercoledì 26 febbraio 2014, seduta n. 180

   PASTORELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   all'inizio degli anni ‘80 l'Enel ha installato nei pressi del delta del Po (comune di Porto Tolle) uno dei più grandi impianti di produzione elettrica d'Europa, alimentata a olio combustibile che, in alcuni anni, ha prodotto circa il 10 per cento della produzione nazionale;
   a metà degli anni ‘90, in adempimento alle norme della legge – quadro sulle aree protette n. 394 del 1993, nel territorio nel quale l'impianto è stato realizzato, veniva istituito un parco naturale regionale, imponendo agli impianti di produzione elettrica ubicati nei comuni in esso esistenti, l'adozione di sistemi di alimentazione a gas metano;
   nello stesso anno di istituzione del parco in Italia prendeva corpo la liberalizzazione del mercato elettrico e la privatizzazione di Enel;
   nel 2001, Enel adottava un progetto di adeguamento ambientale dell'impianto di Porto Tolle con la previsione di un sistema di alimentazione con un combustibile particolare (Orimulsion) prodotto e reperibile esclusivamente alle foci dell'Orinoco in Venezuela, sostenendo l'impossibilità tecnico-economica di una riconversione a gas metano;
   l’iter autorizzativo di tale progetto si protraeva sino al 2006, ma, immediatamente dopo il rilascio delle autorizzazioni delle autorità competenti, Enel annunciava che non vi avrebbe dato esecuzione, stante l'intervenuta impossibilità di garantirsi l'approvvigionamento del combustibile;
   nel frattempo l'impianto, almeno sino al 2003, ha continuato a funzionare a pieno regime, utilizzando combustibili di minor pregio (ATZ), dunque di peggior qualità e con una manutenzione ridotta ai minimi. Diversi sono stati gli episodi in cui l'impianto produceva solo in virtù di deroghe governative ai limiti di emissione o alle temperature delle acque di scarico;
   abbandonata l'ipotesi «Orimulsion», Enel presentava un nuovo piano industriale nel quale, per Porto Tolle, si prospettava una nuova ipotesi progettuale con la riduzione della potenza installata (3 gruppi da 660 megawatt in luogo dei 4 esistenti) ed alimentazione a carbone (come avvenuto per la centrale di Torre Valdaliga Nord – Civitavecchia);
   a tal fine Enel avviava una nuova procedura autorizzativa VIA – VAS, regionale e nazionale, intendendo dare corso a considerevoli investimenti;
   tale atteggiamento, peraltro, non ha fatto altro che generare ed alimentare aspettative occupazionali del mondo del lavoro, sempre schieratosi a favore della riconversione, stante la completa assenza di qualsiasi altra prospettiva di sviluppo per quel territorio;
   recentemente, però, la Commissione nazionale VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sembra aver arrestato l'intera procedura autorizzati va, ritenendo il progetto di riconversione a Carbone non meritevole di approvazione;
   a fronte di tale determinazione, Enel, invece di rimodulare un altro piano industriale di sviluppo per il polo di Porto Tolle, sembra aver rinunciato definitivamente a qualsiasi prospettiva di investimento sul medesimo, lasciando – al contrario – sul territorio un intero impianto, ormai improduttivo, comprensivo di parco serbatoi ed una ciminiera alta 260 metri ed un oleodotto di 95 chilometri –:
   di quali informazioni dispongano i Ministri interrogati, per quanto di loro competenza, in merito ai fatti riferiti in premessa;
   se e quali iniziative, i Ministri interrogati intendano assumere, per quanto di loro competenza, perché Enel s.p.a. chiarisca quali siano i propri piani strategici relativamente all'impianto in questione;
   se e come i Ministri interrogati intendano intervenire, per quanto di loro competenza, al fine di limitare le conseguenze economiche ed ambientali derivanti da un eventuale progetto di smantellamento, o forte ridimensionamento, delle proprie installazioni produttive da parte dell'Enel sul territorio di Porto Tolle. (4-03735)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 16 dicembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 537
4-03735
presentata da
PASTORELLI Oreste

  Risposta. — Relativamente a quanto riportato dall'interrogante sullo stato autorizzativo della centrale termoelettrica di Porto Tolle si precisa che:
   in data 5 gennaio 2011, con provvedimento n. 55/01/2011, questa Amministrazione ha autorizzato la società Enel produzione s.p.a. alla conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, già alimentata a olio combustibile denso. A causa del contenzioso in essere avverso il decreto di compatibilità ambientale, che ne ha causato l'annullamento parziale, la realizzazione del progetto è stata di fatto bloccata e si è dovuto riavviare l'istruttoria di valutazione ambientale presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; ciò nonostante il 3 ottobre 2014 l'Enel ha comunicato la rinuncia all'autorizzazione unica alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle e a tutta l'attività istruttoria allora in corso;
   in considerazione della decisione dell'Enel il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con successiva nota n. DVA-2014-003 7940 del 18.11.2014, ha comunicato l'emanazione del provvedimento direttoriale n. 354 del 10.11.2014 di archiviazione del procedimento di rinnovazione della Via; a propria volta questa direzione generale con nota n. 25509 del 31 dicembre 2014 ha preso atto della rinuncia al provvedimento autorizzativo del 2011;
   per quanto attiene lo stato autorizzativo della centrale termoelettrica esistente, in data 17 ottobre 2014 l'Enel, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 1-quinquies, comma 1, della legge n. 290 del 2003, ha chiesto l'autorizzazione a mettere definitivamente fuori servizio la centrale termoelettrica di Porto Tolle e questo Ministero ha chiesto a propria volta alla società Terna Rete Italia s.p.a. una valutazione in merito all'eventuale impatto di tale chiusura sulla sicurezza e funzionalità del sistema elettrico nazionale.

  Acquisita la valutazione non ostativa del gestore di rete, gli uffici del Ministero dello sviluppo economico, in data 19 gennaio 2015, hanno espresso il nulla osta alla messa fuori servizio definitiva della centrale termoelettrica, demandando modalità e termini alle successive valutazioni del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ma fermo restando l'avvio immediato dei primi interventi di messa in sicurezza dell'impianto.
  Come sicuramente ben noto all'interrogante, l'Enel (così come altre società di produzione di energia elettrica) sta procedendo alla chiusura di alcuni impianti termoelettrici ubicati sul territorio nazionale, ormai non più competitivi, o in sovrapproduzione, considerato l'andamento e le previsioni dei consumi.
  Nel caso della centrale di Porto Tolle, sulla scelta dell'Enel di abbandonare il progetto e di orientarsi verso nuove alternative, rinunciando ai «vecchi» siti ad olio combustibile ad elevato impatto ambientale, hanno pesato inoltre le lunghe e complicate vicende amministrative.
  Sul problema generale di possibile riconversione dell'area e di gestione degli aspetti territoriali ed occupazionali, la stessa Enel, nella nota con cui ha comunicato la rinuncia alla riconversione a carbone, ha così concluso: «(...) al fine di dare un positivo riscontro alle aspettative del territorio, Enel conferma la volontà di ricercare nuove soluzioni condivise con il territorio e le istituzioni locali, nella prospettiva di creare valore e salvaguardare l'occupazione dell'area. (...)».
  Per gli impianti messi definitivamente fuori servizio, tra cui l'impianto di Porto Tolle, l'Enel ha avviato il «progetto Futur-e» che, mediante il coinvolgimento delle comunità e di tutti gli stakeholders, si propone di avviare un'analisi dei territori per individuare le potenziali nuove destinazioni degli impianti e i nuovi progetti atti a generare valore condiviso (progetti di riconversione in impianti di generazione con diversa tecnologia, progetti di trasformazione funzionale all'avvio di nuove attività non energetiche, progetti di valorizzazione dei siti per utilizzi diversi...).
  Questa attività di riconversione non è seguita direttamente dal Ministero dello sviluppo economico, tuttavia dalle informazioni disponibili su un apposito sito web dell'Enel, risulta partito il primo concorso di idee «pilota» per una almeno delle altre centrali Enel messe fuori servizio. Non vi sono contenuti riferiti in modo preciso alla centrale di Porto Tolle.
  Gli enti locali ed in particolare il comune di Porto Tolle hanno espresso preoccupazione per il futuro dell'area, chiedendo all'azienda di cercare/stimolare nuove occasioni di sviluppo per i settori produttivi e di definire un programma di dismissione e bonifica del sito. Su questo aspetto, comune ad altri impianti termoelettrici che cessano l'attività, si ricorda che è allo studio degli uffici del Ministero dello sviluppo economico una proposta normativa che dovrebbe ridurre l'incertezza di queste fasi.
  Rimangono inoltre in sospeso contenziosi tra comune e azienda in merito al pagamento dell'Ici e delle altre tasse locali e la richiesta di un programma e bonifica del sito.
La Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economicoSimona Vicari.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

ENTE NAZIONALE ENERGIA ELETTRICA ( ENEL )

GEO-POLITICO:

PORTO TOLLE,ROVIGO - Prov,VENETO

EUROVOC :

impatto ambientale

politica industriale

idrocarburo

industria elettrica

liberalizzazione del mercato

sicurezza d'approvvigionamento

gas naturale