ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03644

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 176 del 19/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: FEDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 19/02/2014
Stato iter:
06/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2014
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2014

CONCLUSO IL 06/08/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03644
presentato da
FEDI Marco
testo di
Mercoledì 19 febbraio 2014, seduta n. 176

   FEDI. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il call center rappresenta il principale strumento di informazione e comunicazione per gli utenti dei servizi consolari deciso dalla nostra amministrazione degli esteri, nonostante il parere negativo più volte espresso dalla rete di rappresentanza degli italiani nel mondo: parlamentari, Cgie, Comites e rete associativa e di servizio;
   negli ultimi anni, attraverso atti di sindacato ispettivo, sono state segnalate criticità sui costi di gestione dei call center, sui costi per gli utenti, sui disservizi in tante parti del mondo;
   i nostri connazionali all'estero sono ormai di fatto obbligati ad utilizzare il call center per entrare in contatto con le autorità diplomatiche e consolari italiane;
   il ricorso obbligato al call center non è risolutivo e spesso è necessario ricorrere a tale servizio più di una volta per espletare una pratica;
   in questi giorni, in Australia, si registra l'ulteriore disagio provocato agli utenti della nostra rete diplomatica e consolare a causa dell'improvvisa chiusura della Team Australian Company, società che gestiva il servizio di call center per conto della nostra ambasciata e di tutti i consolati in Australia;
   tale situazione emerge anche da una nota dei consolati italiani in Australia in cui si apprende che il servizio è irraggiungibile dal 1o febbraio 2014 –:
   quali urgenti misure si intendano intraprendere per garantire agli utenti in Australia il ripristino immediato dei servizi di informazione e di contatto con le nostre autorità diplomatiche e consolari indipendentemente dal ricorso alla pratica del call center;
   quali urgenti misure si intendano intraprendere per superare comunque il ricorso al call center per la gestione dell'informazione e comunicazione relativa ai servizi consolari in Australia;
   se si intenda adoperare concretamente affinché i servizi consolari siano accessibili da tutti, senza costi, e in tempi ragionevoli;
   se intenda chiarire quale sia stato il costo per l'amministrazione pubblica italiana relativamente alla progettazione, alla organizzazione ed alla gestione del servizio offerto dalla Team Australian Company.
(4-03644)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 agosto 2014
nell'allegato B della seduta n. 280
4-03644
presentata da
FEDI Marco

  Risposta. — Il servizio di call center consolare è stato istituito in Australia tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 a seguito di un processo che ha visto l'Ambasciata coinvolgere ed informare i membri dei Comites ed i rappresentanti del CGIE.
  Come comunicato per iscritto e riferito a voce nel corso di una riunione di coordinamento tenutasi a Canberra il 1o dicembre 2011, la decisione di istituire un
call center era connessa alla necessità di rafforzare la capacità di risposta alle richieste di informazioni consolari via telefono o mail, a causa della crescente domanda da parte dell'utenza.
  In particolare, detto servizio era inteso ad offrire uno strumento supplementare e accessorio, qualitativamente adeguato, che consentisse all'utenza – specie a quella che non ha dimestichezza con gli strumenti informatici – di relazionarsi con una controparte in grado di fornire elementi informativi di carattere generale.
  Per tutto il periodo di attività del
call center (da marzo 2012 a fine gennaio 2014), le sedi australiane hanno comunque offerto all'utenza anche gli strumenti tradizionali di comunicazione: il telefono (attraverso il quale vengono gratuitamente diramate le informazioni attinenti ai servizi consolari e possono essere presi appuntamenti), i siti web della struttura diplomatico-consolare, la corrispondenza via mail.
  Tali canali tradizionali di comunicazione hanno continuato ad essere a disposizione degli utenti anche dopo l'interruzione del servizio di
call center.
  Per quanto riguarda l'organizzazione e la gestione del call center, le principali condizioni riportate nel contratto stipulato con la «Team Australian Customer Service PtY Ltd.» (TACS), redatto sulla falsariga diramata alle sedi dal Ministero, erano le seguenti:
   il servizio si remunerava esclusivamente attraverso il costo delle telefonate e nessun onere finanziario era previsto a carico delle Sedi, né queste ultime incameravano alcun provento dal suo utilizzo;
   le informazioni venivamo fornite su tre livelli di approfondimento, a scelta dell'utente (informazioni pre-registrate, informazioni con operatore a tempo e informazioni a tariffa fissa senza limiti di tempo), con tre differenti livelli tariffari, più bassi rispetto alla media di analoghe prestazioni offerte da altri operatori in Australia.

  Da rilevare che l'attivazione del servizio derivava da una libera scelta dell'utente, il quale veniva preventivamente avvisato del costo dello stesso.
  L'applicazione in questi anni del sistema di
call center ha consentito una più razionale ed efficiente gestione delle pratiche tramite una migliore distribuzione delle risorse tra sportello e back office, potendosi in tal modo assorbire e processare un maggior numero di richieste.
  L'interruzione del servizio dal 1o febbraio 2014 è stata motivata dalla chiusura delle attività della TACS, a seguito della rescissione dal contratto da parte dei suoi principali clienti esteri, che hanno deciso di localizzare il servizio di
call center nei propri territori nazionali (USA e Regno Unito).
  Recentemente l'Ambasciata a Canberra ha fatto presente che le condizioni poste dalle altre due Società individuate per assicurare il ripristino del servizio risultano eccessivamente onerose per la stessa Ambasciata e per gli utenti, per cui si è stabilito per il momento di soprassedere dal servizio esternalizzato, concentrando gli sforzi sulla prosecuzione ed il regolare funzionamento di tutti i tradizionali e gratuiti mezzi di comunicazione con i connazionali.
  La nostra politica di attenzione verso le comunità di connazionali in Australia è d'altronde efficacemente testimoniata dal fatto che l'iniziale decisione di chiudere i Consolati in Adelaide e Brisbane nel quadro delle recenti azioni di riorganizzazione della rete estera dettate dalle esigenze di
spending review è stata – come noto all'onorevole interrogante – oggetto di un ripensamento, proprio in accoglimento dei reiterati segnali di preoccupazione giunti al Ministero per gli affari esteri dai nostri connazionali e dalle Autorità locali.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteriMario Giro.

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