ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03632

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 176 del 19/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 18/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 18/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 18/02/2014
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 28/04/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03632
presentato da
NICCHI Marisa
testo di
Mercoledì 19 febbraio 2014, seduta n. 176

   NICCHI e ZAN. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la messa in sicurezza del territorio italiano deve essere una delle priorità assolute del Governo italiano;
   il territorio italiano ed in special modo quello toscano sono funestati da continue annuali alluvioni e frane. I costi della mancata manutenzione del territorio sono stati valutati in 3,5 miliardi di euro l'anno. Secondo il rapporto Ance-Cresme, un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio richiederebbe un investimento annuo di 1,2 miliardi di euro per vent'anni;
   il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha dichiarato «lo Stato di emergenza per le zone colpite dall'alluvione»; il medesimo ha sostenuto: «... chiederemo al governo di mettere un po’ di soldi per la sicurezza idraulica. Servirebbero almeno 2 miliardi, che potrebbero essere recuperati dal rientro dei capitali illegalmente esportati all'estero. Noi, in Toscana, con le sole nostre forze, dal 2010 ad oggi abbiamo fatto interventi di prevenzione per 250 milioni. Se il presidente del Consiglio Letta ci desse una mano, nel 2014 potremmo fare investimenti per ulteriori 100 milioni» dato che «per la sicurezza e la tutela del territorio occorre passare dall'emergenza alla prevenzione». Il presidente Rossi ha affermato anche che la Toscana ha fatto scelte fondamentali in tale senso istituendo il divieto di edificazione assoluta nelle aree ad elevato rischio idraulico, approvando in Giunta la nuova legge sul governo del territorio che istituisce il divieto di edificazione nelle aree agricole della Regione, approvando in prima seduta il piano paesaggistico, riordinando le competenze sui fiumi e i corsi d'acqua. Lo stesso ha invitato «i sindaci delle zone disastrate a fare il prima possibile i lavori di somma urgenza e poi, se non ci sono soldi, a chiedere il conto a Roma, al Governo nazionale», dato che «la Regione Toscana è quella che ci ha messo più risorse. Anticipando 16 milioni per i danni subiti nel 2013, così come i fondi per il novembre del 2012»;
   a gennaio 2014 la Coldiretti ha posto nuovamente l'attenzione sui rischi idrogeologici del territorio della Toscana ed in modo particolare di quello di Pistoia (il 98 per cento dei comuni), sottolineando una situazione non più tollerabile, sia per i rischi diretti alla vita e ai beni delle persone, sia per l'assoluta incertezza prodotta all'attività economica pistoiese, e in particolare alle aziende agricole e affermando che al cambiamento climatico non è stato contrapposta una adeguata manutenzione ordinaria del territorio;
   a dicembre 2013 la giunta della regione Toscana ha approvato il documento annuale per la difesa del suolo in cui sono stati previsti 110 opere volte a mitigare il rischio idraulico e idrogeologico per oltre 50 milioni di euro (a fronte dei 30 milioni di euro che stanzierà il Governo per tutto il Paese); i 106 interventi inseriti nel documento sono stati selezionati in relazione alla loro efficacia rispetto alla mitigazione del rischio e sulla base delle caratteristiche di cantierabilità, visto che i lavori dovranno partire nel 2014. Il maggior numero di interventi (51 per oltre 25 milioni di euro) riguarda il bacino dell'Arno, 35 si riferiscono al bacino Toscana nord e 20 al bacino Toscana sud e costa. 46 interventi di progettazione, per un totale di 2 milioni e 451.000 euro, riguardano in 12 casi il bacino dell'Arno, in 24 il bacino Toscana nord e in 10 il bacino Toscana sud e costa;
   il rischio idraulico legato al bacino dell'Arno è considerato una priorità assoluta per il documento sulla difesa del suolo. Per quest'area sono ammessi a finanziamento 51 interventi su un totale regionale di 106 e sono ammesse a finanziamento 12 attività di progettazione ed indagini su un totale regionale di 46;
   ad ottobre 2013 Gaia Checcucci, segretario dell'autorità di bacino dell'Arno, aveva affermato che «lo stato dell'arte è migliorato ma non mi considero soddisfatta se penso che ci sono a disposizione 104 milioni di euro del famoso accordo del 2005 per la messa in sicurezza di tutto il corso del fiume. E si tratta delle priorità rispetto al complesso degli interventi contenuti nella pianificazione del piano rischio idraulico del 1999. Rispetto a 104 milioni, solo il 50 per cento è stato utilizzato perché mancano ancora alcune progettazioni definitive e soprattutto siamo indietro con la realizzazione delle opere, dovendo recuperare un ritardo storico e superare complessità e burocrazia che tutt'ora rallentano la realizzazione di queste opere»; la stessa ha dichiarato che «C’è bisogno dell'assunzione di responsabilità da parte di tutti per la più grande opera strategica infrastrutturale del nostro Paese, che è la lotta al dissesto idrogeologico con l'Arno che continua ad essere la seconda emergenza nazionale dopo il Vesuvio. A fronte di ciò occorrerebbe, oltre ad allentare i vincoli del Patto di Stabilità, una legge speciale che consenta di ridurre tempi e procedure autorizzative e di appalto per questo tipo di interventi»;
   le alluvioni che hanno interessato la Toscana nell'autunno del 2013 hanno causato danni per almeno 100 milioni di euro. Le zone colpite hanno riguardato tutta la Toscana ad eccezione di Livorno, con numerose criticità che interessano la Mediavalle lucchese, la Garfagnana, Volterra, le province di Arezzo, Firenze, Siena e il bacino dell'Ombrone pistoiese;
   a dicembre 2010 il piano di manutenzione straordinaria dei consorzi di bonifica indicava in circa 750 milioni di euro il fabbisogno per la messa in sicurezza delle opere gestite dai Consorzi del territorio toscano;
   secondo il sottosegretario alle infrastrutture e ai trasporti Erasmo D'Angelis, sono oltre 500 milioni di euro i danni causati dalla alluvioni degli ultimi due anni in Toscana, di questi lo Stato ne ha riconosciuti 150 e versati solo 50;
   per i lavori di somma urgenza, quelli cioè finalizzati all'eliminazione di uno stato di pericolo per la pubblica incolumità a prescindere dalla disponibilità della copertura finanziaria, la legge consente di derogare alle normali procedure nel caso di eventi imprevedibili e imprevisti –:
   quali soluzioni finanziarie, per quanto di competenza, intenda mettere in campo il Governo per la messa in sicurezza del territorio toscano non solo per fronteggiare l'emergenza contingente ma per la cura e la manutenzione ordinaria del territorio in modo da scongiurare future ulteriori catastrofi in un'area che presenta molte fragilità ambientali.
(4-03632)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Toscana

gara d'appalto

infrastruttura dei trasporti

corso d'acqua

inondazione