ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03625

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 176 del 19/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 18/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 18/02/2014
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 04/04/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03625
presentato da
NICCHI Marisa
testo di
Mercoledì 19 febbraio 2014, seduta n. 176

   NICCHI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   i primi quattro/sei mesi del 2014 saranno duri per 4 milioni di italiani poveri che ricevono aiuti alimentari da 15 mila parrocchie, empori, mense e strutture caritative: nonostante le crescenti richieste a causa della crisi, si rischia un black out negli aiuti, dovuto alla chiusura, il 31 dicembre del 2013, del Programma europeo gestito dall'Agea, l'agenzia per le erogazioni in agricoltura che ogni anno, dal 1987, destinava circa 100 milioni di euro agli enti caritativi italiani per l'acquisto di beni alimentari a favore degli indigenti;
   queste risorse saranno sostituite da un fondo nazionale e uno europeo che però rischia di raggiungere, al massimo, 65 milioni di euro, con un buco di 35 milioni rispetto agli stanziamenti attuali. Sui banchi dei vari Empori della solidarietà della Caritas non ci saranno più prodotti come il riso, la pasta, il latte, i formaggi, i legumi, la farina, i biscotti, la polpa di pomodoro, i biscotti per l'infanzia, l'olio di semi e le fette biscottate;
   gli enti italiani impegnati in questa assistenza sono in stato d'allerta dal 21 ottobre 2013, quando è arrivata la nota informativa dell'Agea, organismo pagatore dell'Unione europea, che avvisava della cessazione della distribuzione di aiuti alimentari agli indigenti a partire dal 2014. Caritas italiana ha subito inviato, nei giorni successivi, una circolare alle Caritas diocesana per chiarire la situazione. Al posto dei 100 milioni di euro l'anno si potrà contare, per il futuro sul Fondo rifinanziato con la legge di stabilità 2014 di 10 milioni di euro per l'anno 2014 e di un nuovo Fondo aiuti europei agli indigenti (Fead) che prevede misure transitorie per garantire che il fondo possa operare già dal 1o gennaio 2014;
   questo nuovo Fondo – che sostituisce il Pead – ha come obiettivo di promuovere la coesione sociale nell'Unione europea per ridurre il numero di persone a rischio o in condizioni di povertà, nell'ambito della Strategia Europa 2020, fornendo prodotti alimentari e beni di consumo alle persone indigenti, con particolare attenzione ai senzatetto e ai bambini. «Il problema – spiega Francesco Marsico, vice direttore di Caritas italiana – è che la cifra complessiva dei due fondi è comunque inferiore ai 100 milioni di euro dell'Agea, e che l’iter burocratico per arrivare all'approvazione e alla disponibilità dei fondi del Fead è molto lungo e non si concluderà prima di aprile/giugno 2014»;
   da gennaio a giugno, dunque, tutti gli enti che distribuiscono aiuti alimentari saranno in difficoltà: l'Agea ha coperto finora il 60 per cento delle spese per i prodotti, il restante 40 per cento viene raccolto nei territori tramite campagne di solidarietà, offerte di privati, collette nei supermercati, eccetera. È nato perfino un coordinamento dei sette principali enti caritativi che distribuiscono aiuti alimentari – Fondazione Banco alimentare, Fondazione Banco Opere della carità, Comunità di S. Egidio, Croce rossa italiana, Banco alimentare di Roma, Associazione Sempre insieme per la pace, Caritas italiana, San Vincenzo de Paoli – che sta portando avanti un'azione di pressione sulle istituzioni, soprattutto il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che sarà il nuovo gestore del Fead –:
   quali iniziative si intendano intraprendere per accelerare il trasferimento dei fondi al fine di mantenere aperti tutti quei luoghi di aiuto alle persone indigenti;
   se non si ritenga indispensabile reperire ulteriori fondi per sostenere tutte le persone che, a causa della crisi, sempre più numerose, si rivolgono agli enti e garantire loro il sostegno all'ingiustizia della povertà. (4-03625)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

aiuto alimentare

coesione economica e sociale

fondo CE

poverta'

prodotto agricolo

prodotto alimentare