ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03495

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 169 del 07/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE SIMONE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014
IANNUZZI CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 07/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 07/02/2014
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03495
presentato da
VALENTE Simone
testo di
Venerdì 7 febbraio 2014, seduta n. 169

   SIMONE VALENTE, MANTERO, BATTELLI, DE LORENZIS, PAOLO NICOLÒ ROMANO, CRISTIAN IANNUZZI, NICOLA BIANCHI, SIBILIA e SCAGLIUSI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   la variante SS1 Aurelia, in seguito Aurelia-bis, è nata alla conclusione degli anni ’90 come progetto stradale finalizzato al collegamento dei comuni limitrofi lungo la conurbazione costiera del territorio savonese, da Varazze a Vado Ligure;
   dopo oltre due decenni, la società ANAS spa ha stabilito di realizzare solo un ramo della variante, ovvero il tratto che parte da Albisola Superiore, nella località come Grana, e finisce a Savona, nella zona «a monte» di corso Ricci, dopo l'attraversamento di buona parte della città attraverso gallerie sotterranee, alcune delle quali scenderanno sotto la quota di livello del mare;
   la ditta appaltatrice si è aggiudicata il bando, con un ribasso circa del 38 per cento, alla cifra di 107 milioni di euro circa. Solo in seguito è stata richiesta una variante finanziata totalmente con la differenza tra la base d'asta ed il ribasso, pari a 46,5 milioni circa, portando quindi l'ammontare totale della spesa intorno ai 150 milioni di euro;
   ad avviso degli interroganti, tale procedura è in aperto contrasto con alcune norme del decreto legislativo n. 163 del 2006, nello specifico l'articolo 132;
   dai progetti definitivi si evince come il percorso sia per il 75,8 per cento in galleria, per 3894,91 metri su 5137,79 metri totali, comportando quindi necessari interventi di sterro e conseguentemente più di un milione di metri cubi di detriti cui trovare stazionamento;
   la posizione dell'Aurelia bis non è adatta ad intercettare il traffico sulla SS1 Aurelia, visto che è situata molto a monte della strada stessa, non intersecando le direttrici principali dei flussi di traffico. Si calcola che la strada intercetterà appena tra l'8 per cento ed il 12 per cento del traffico veicolare, andando, al contrario, a creare solo disagi alla viabilità, vista la non immediata accessibilità e la presenza di svincoli monodirezionali, oltre che la totale assenza di aree di parcheggio periferiche con annessi mezzi pubblici di collegamento;
   i lavori preparatori stanno solo creando notevoli disagi dei cittadini, che trovano le strade di accesso alle proprie abitazioni chiuse da mesi; inoltre va segnalata la scelta della stazione appaltante di procedere all'esproprio di ben due palazzine, motivando che il passaggio della nuova strada avrebbe causato gravi danni alla stabilità delle suddette;
   non si comprende come, dopo quasi vent'anni in cui il progetto e rimasto nei cassetti, si sia proceduto in tempi brevissimi, da parte delle amministrazioni interessate, da parte degli organi preposti alle dipendenze del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e da parte di ANAS, all'approvazione ed all'avvio del progetto stesso, privo di continuazione a Ponente e a Levante, con un'assenza totale di progettualità infrastrutturale e di pianificazione della mobilità;
   ad avviso degli interroganti la comprensione dell'impatto del progetto da parte dell'amministrazione del comune di Savona, appare piuttosto limitata; essa sembra scoprire solo ora l'entità dei lavori e l'impatto sui cittadini, senza quindi avere adottato per tempo soluzioni o proposte che potessero limitare i disagi e senza mai avere sostenuto vie o soluzioni alternative;
   il problema del traffico nella zona costiera del savonese sarebbe risolvibile investendo le stesse ingenti somme in trasporto pubblico leggero, e adeguando i piani urbani della mobilità e del traffico ai tempi ed ai traffici attuali con opportuni sistemi di rilevazione e monitoraggio dei flussi di traffico, tramite una visione complessiva della viabilità e non limitando a quanto accade in una sola strada;
   sempre a giudizio degli interroganti, l'Aurelia bis parte da un presupposto errato, ovvero far defluire il traffico dalla SS1 Aurelia, senza affrontare con decisione e progettualità a lungo termine gli interi flussi di traffico che attraversano non solo la città, ma che arrivano da più parti;
   nel resto d'Europa ed ormai anche in alcune grandi città italiane, il centro cittadino è precluso al traffico veicolare privato, vengono estese da più parti zone a traffico limitato e, per far fronte al traffico eccessivo, si punta sempre più alla riduzione del traffico stesso, favorendo mezzi pubblici sostenibili e mobilità alternative, puntando anche al bike sharing, car sharing o car pooling; inoltre come detto prima si spostano i parcheggi dal centro città verso l'esterno creando delle aree dedicate connesse al centro tramite trasporto pubblico. La città di Savona è ben lontana, sia come popolazione che come densità urbana, dalle grandi città europee e l'Aurelia bis dimostra a giudizio degli interroganti solo una mania di protagonismo misto ad una mentalità anacronistica, con cui gli amministratori, soprattutto locali, puntano solo ad opere che nulla hanno a che fare con il contesto della riduzione del traffico e di mettere al centro di tutto la propria città, fornendola di infrastrutture che lasciano il tempo che trovano, anzi, procrastinano nel tempo l'opportunità di avere una città più vivibile; il traffico veicolare della provincia non può giustificare un'opera di tale portata economica, ma soprattutto di tale impatto ambientale;
   i rilievi geologici, oltre a dimostrare l'instabilità di molti edifici che si vedranno passare sotto le gallerie della nuova strada, hanno rilevato nel materiale risultante dagli scavi, detto «smarino», le anfiboliti che potrebbero costituire una complicazione, per la presenza al loro interno di crocidolite, un minerale, detto anche «amianto blu», che ha gli stessi effetti patologici dell'amianto comunemente inteso e che i cittadini savonesi ed albisolesi si vedrebbero passare sotto il naso all'interno di centinaia di camion;
   a tal proposito le ditte sub-appaltanti che hanno effettuato gli scavi hanno dovuto attendere alcuni mesi prima di ottenere il permesso per depositare i detriti da parte della regione Liguria; lo smarino verrà depositato per il riempimento a mare per la costruzione della piattaforma Maersk nel porto di Vado Ligure, stanti le previsioni delle amministrazioni coinvolte. I lavori della piattaforma proseguono però a rilento, o forse non sono ancora finanziati; ciò è dovuto anche, a quanto risulta agli interroganti, dall'assenza dei progetti esecutivi, pertanto si è reso necessaria l'individuazione di depositi temporanei, al momento non ancora individuati: pare quindi che ci siano milioni di metri cubi di terra che non si sa dove mettere –:
   se il Ministro sia a conoscenze dell'impatto economico ed ambientale del progetto, sproporzionato rispetto alla realtà savonese;
   se il Ministro non ritenga che la variante in corso d'opera finanziata con la differenza tra base d'asta ed offerta al massimo ribasso, non sia in contrasto con l'articolo 132 del decreto legislativo n. 163 del 2006;
   se l'Anas abbia effettuato tutti i passaggi burocratici per l'avvio dei lavori;
   quali siano stati i pareri ed i vincoli espressi dal Consiglio superiore dei lavori pubblici su tutti gli atti in cui è stato chiamato in causa, con particolare attenzione sulla variante in corso d'opera, anche fornendo eventualmente la documentazione completa che comprovi tali pareri;
   come sia possibile che si dia avvio ora ad un progetto pensato circa vent'anni or sono con un modello di sviluppo urbano che oggi deve necessariamente cambiare, pertanto se sia realmente necessario proseguire con quello che agli interroganti appare un ennesimo scempio del territorio o reinvestire l'ingente cifra in altre soluzioni più sostenibili. (4-03495)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Liguria

rete stradale

politica dei trasporti

impatto ambientale

tunnel

area di parcheggio

sostanza pericolosa

regione costiera