ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03112

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 149 del 10/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/01/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 10/01/2014
Stato iter:
22/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2014
PINOTTI ROBERTA MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2014

CONCLUSO IL 22/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03112
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Venerdì 10 gennaio 2014, seduta n. 149

   PRODANI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Friuli Venezia Giulia (ARPA) nello scorso dicembre ha comunicato alle amministrazioni locali i dati delle analisi effettuate nel poligono militare «Cellina-Meduna» in provincia di Pordenone (Cordenons);
   secondo l'ARPA in 4 degli 8 bersagli statici presenti nel poligono — delle carcasse di carri armati utilizzati per l'addestramento al fuoco —, è stata riscontrata la presenza di torio 232 molto superiore alla norma, di origine artificiale e presumibilmente collegata alle attività militari;
   la presenza di questa sostanza radioattiva è compatibile con le attività addestrative svolte negli anni ’80 e ’90 nel sito. Tra il 1986 e il 2003, infatti, l'Esercito ha utilizzato il missile anticarro MILAN (Missile d'Infanterie Léger ANtichar) in grado di rilasciare l'isotopo radioattivo summenzionato;
   il Comando della brigata Ariete, che gestisce il poligono a ridosso del sito d'interesse comunitario (Sic), ha già effettuato monitoraggi ambientali e rilevato limiti superiori alla soglia consentita di cadmio, antimonio, piombo, nichel, zinco, rame e vanadio in 3 degli 8 siti utilizzati dai militari per gli addestramenti;
   le aree interessate dal campionamento sono state recintate per impedirne l'accesso, e la zona sarà preclusa ad ulteriori attività di addestramento per evitare incrementi dei valori di soglia;
   attualmente è in corso la caratterizzazione del sito per la sua bonifica, ai sensi del Codice dell'ambiente (dlgs; n. 152/2006) e del decreto ministeriale 22 ottobre 2009, il cui piano è stato approvato dalla conferenza dei servizi il 12 giugno 2013;
   sull'inquinamento del poligono di Cordenons l'interrogante ha già presentato un atto di sindacato ispettivo — l'interrogazione a risposta scritta 4-00846 — con il quale si è chiesto di avviare la verifica dello stato d'inquinamento dell'aerea, a tutela dell'ecosistema e della popolazione che vi risiede;
   nella risposta pubblicata nell'Allegato B della seduta d'Aula del 18 ottobre 2013, il ministro della difesa Mario Mauro ha fatto presente che «le esercitazioni presso i poligoni vengono sempre effettuate nel pieno rispetto di precise norme di legge, volte ad assicurare la salvaguardia della popolazione e la tutela dell'ambiente». Inoltre, ha concluso il Ministro, «ogni attività viene preventivamente valutata e autorizzata solo dopo un esame dell'impatto ambientale e previa consultazione del Comitato misto paritetico, la cui attività è finalizzata proprio ad instaurare, nell'ambito di ogni regione, un rapporto permanente di collaborazione con le Forze armate, al fine di armonizzare le esigenze della Difesa con le esigenze del tessuto civile e sociale della vita comunitaria» –:
   quali iniziative urgenti, d'intesa con gli enti locali, s'intendano adottare a seguito dei dati allarmanti resi pubblici dall'ARPA Friuli Venezia Giulia;
   quali siano i criteri utilizzati dal Ministero della difesa per valutare l'impatto ambientale delle esercitazioni e quanti e quali tipi di munizionamento utilizzati dalle Forze armate possono determinare il rilascio di isotopi radioattivi. (4-03112)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 22 dicembre 2014
nell'allegato B della seduta n. 356
4-03112
presentata da
PRODANI Aris

  Risposta. — Nell'ambito dell'accertamento dei livelli di contaminazione radioattiva, condotto dall'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) del Friuli Venezia Giulia nell'area su cui insiste il poligono di Cellina Meduna, i primi risultati hanno evidenziato, in 4 degli 8 bersagli statici presi in esame, la presenza di torio in «quantità nettamente superiore» a quella presente nel fondo ambientale della zona.
  La contaminazione, presumibilmente connessa ad attività risalenti nel tempo, è circoscritta a piccole aree all'interno del poligono, delle dimensioni di alcune centinaia di metri quadrati.
  Nondimeno, l'ARPA sta procedendo all'effettuazione di ulteriori indagini finalizzate ad approfondire il quadro di distribuzione del torio nell'area addestrativa, all'esito delle quali, non appena saranno noti i risultati tecnici, saranno avviate le azioni più idonee per la bonifica e per il ripristino ambientale del poligono, sulla base delle indicazioni espresse dalla conferenza dei servizi tenutasi il 12 giugno 2013.
  Riguardo, poi, ai «criteri utilizzati dal Ministero della difesa per valutare d'impatto ambientale», le esercitazioni vengono oggi effettuate in applicazione del «Disciplinare Ambientale» che, nel rispetto della normativa vigente, regolamenta le procedure per autorizzare le attività all'interno dei poligoni.
  Il disciplinare prevede che ogni attività sia oggetto di una valutazione preventiva basata sulla documentazione tecnica del materiale da utilizzare, di un controllo di coerenza tra le attività pianificate e quelle effettuate durante le esercitazioni e le sperimentazioni – da tenersi in coordinamento tra personale del poligono e utenti – e, infine, di un controllo successivo alla esercitazione o sperimentazione, durante il quale si interviene con la bonifica, qualora ne emerga l'esigenza.
  Dai dati in possesso, inoltre, risulta che nessun tipo di munizionamento attualmente in uso all'Esercito italiano contiene materiale radioattivo; ciò esclude, pertanto, l'eventualità di una qualsiasi futura contaminazione correlata all'impiego di munizionamento che possa «determinare il rilascio di isotopi radioattivi».
Il Ministro della difesaRoberta Pinotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Friuli-Venezia Giulia

protezione dell'ambiente

chimica nucleare

inquinamento

missile

esercito

sostanza pericolosa