ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03110

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 149 del 10/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: MOLTENI NICOLA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 10/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 10/01/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 10/01/2014
Stato iter:
05/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2014
FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/05/2014

CONCLUSO IL 05/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03110
presentato da
MOLTENI Nicola
testo di
Venerdì 10 gennaio 2014, seduta n. 149

   MOLTENI e GRIMOLDI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il giorno 6 gennaio 2013 il quotidiano La Repubblica pubblicava una intervista di Natalia Aspesi al regista Paolo Virzì, il quale dichiarava, relativamente alla Brianza, dove è ambientato il suo ultimo film il «capitale umano»: cercavo un'atmosfera che mi mettesse in allarme, un paesaggio che mi sembrasse gelido, ostile e minaccioso;
   nella stessa intervista, poco più avanti, lo stesso Virzì dichiarava: «Ho girato nella campagna di Osnago, nel centro storico di Varese, di Como, città ricchissima che esprime il degrado della cultura, con quel suo unico teatro, il Politeama, chiuso e in rovina. E che ha una parte importante nel film, come simbolo di un inarrestabile degrado e sottomissione al denaro»;
   nei giorni successivi queste pesanti affermazioni hanno dato luogo a chiarimenti e polemiche, in particolare con l'assessore al turismo della provincia di Monza e Brianza, Andrea Monti, che giustamente provvedeva a smentire il luoghi comuni espressi dal regista nella sua intervista, evidenziando, anche con riferimento ad importanti testimonianze letterarie, gli aspetti positivi del tessuto sociale della sua provincia, territorio caratterizzato da piccole e medie imprese artigiane, e da grandi industrie metalmeccaniche, tessili ed alimentari che hanno dato molto all'Italia: un tessuto economico che ha da sempre scommesso sulle proprie capacità e sulle proprie risorse, a differenza di altri territori italiani che vivono di assistenzialismo pubblico, ed è infatti una delle aree che più contribuisce a finanziare i bilanci dello stato e che permette quindi che la macchina pubblica funzioni;
   il giorno 8 gennaio alle ore 16.10 di tutta risposta lo stesso Virzì scriveva all'assessore Monti sul suo blog: «Scusi lei è davvero un assessore ? Ma la smetta, abbia rispetto dei cittadini che rappresenta.
Si dia un contegno, lei è un uomo delle istituzioni, lasci fare il buffone a noi gente dello spettacolo. Torni a bordo, (...) !
Nel film c’è un grave errore: un assessore leghista troppo composto rispetto alla sguaiataggine di questo. Realtà più grottesca»;
   lo stesso regista Virzì, che è anche direttore del Torino Film Festival, presentando a Torino l'edizione 2013 dello stesso Festival, ebbe a dire: «Quando voi vedete Scarlett Johansson che sfila sul red carpet romano dovreste metterle anche un cartellino del prezzo. Dovreste vedere, lì che cammina, un “cosa” che sta tra i 400 mila e i 600 mila dollari. Immaginatevi proprio il mucchio di banconote che cammina. E sappiate che sono banconote pubbliche»;
   anche il film «Il capitale umano» di Virzì ha ottenuto il tanto deprecato intervento pubblico: ha ricevuto infatti un contributo di 700.000 euro dal Ministero dei beni culturali con delibera della Direzione generale per il Cinema del 15 ottobre 2012;
   il presupposto della mission della Direzione generale per il Cinema è che il Cinema è uno dei fondamenti dell'espressione culturale, che il suo principale valore culturale risiede nell'essere testimone della ricchezza di identità culturali, e che le opere audiovisive e in particolare il cinema svolgono un ruolo essenziale nel formare le identità culturali nazionali» –:
   se il ministro interrogato non intenda vigilare sulla direzione generale per il cinema nella sua attività riconoscimento dei presupposti in base ai quali vengono erogati i fondi, e quindi sulla concessione degli stessi;
   se non intenda sottoporre a verifica il soggetto beneficiario del contributo per la realizzazione del film «Il capitale umano», in quanto è contraddittorio finanziare pellicole che mirano a denigrare, e mettere in cattiva luce, luoghi e territori che lo stesso Ministero è chiamato poi a valorizzare attraverso gli investimenti nel settore turistico, e se pertanto non ritenga opportuno, alla luce di tale vicenda, provvedere all'annullamento della succitata delibera e alla richiesta di restituzione immediata dei fondi. (4-03110)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 5 maggio 2014
nell'allegato B della seduta n. 222
4-03110
presentata da
MOLTENI Nicola

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, con la quale l'interrogante chiede notizie in merito al riconoscimento culturale ed al contributo economico accordato al progetto filmico «Il capitale umano», per la regia di Paolo Virzì, si comunica quanto segue.
  La valutazione dei progetti filmici avviene a cura della sottocommissione per il riconoscimento dell'interesse culturale, articolazione interna della commissione per la cinematografia, sulla base e nel rispetto di criteri dettati dalla legge ed ulteriormente definiti sempre in ossequio alla stessa.
  Si tratta della «Legge cinema» (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 28) e dei relativi decreti, in particolare il decreto ministeriale del 27 settembre 2004 e quello del 12 aprile 2007, rispettivamente aventi ad oggetto «Composizione ed attività della Commissione per la cinematografia e valutazione dell'interesse culturale» e «Modalità tecniche di sostegno alla produzione ed alla distribuzione cinematografica». In particolare, i due decreti ministeriali da ultimo citati definiscono criteri e parametri oggettivi di valutazione diretti ad assicurare imparzialità di giudizio e a limitare la discrezionalità valutativa, peraltro ineliminabile in un giudizio di qualità artistica, affidato proprio per tale ragione ad esperti indipendenti.
  La sottocommissione è composta da esperti nel settore della cinematografia (registi autori esperti giuridici ed economici) nominati, per due terzi, dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e, per un terzo, dalle regioni. Essa è presieduta, di diritto, dal direttore generale per il cinema ed opera presso la direzione generale per il cinema, in assoluta autonomia nella valutazione dei progetti filmici.
  La commissione per la cinematografia istituita, da ultimo, con decreto ministeriale 2 novembre 2011, è giunta alla sua naturale scadenza.
  Per effetto dell'articolo 13, commi 1 e 2, del decreto-legge 8 agosto 2013, convertito, con modificazioni, nella legge 7 ottobre 2013, recante «Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione ed il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo», la futura «nuova» Commissione per la cinematografia, oltre ad operare senza onere alcuno per lo Stato (come già avviene dall'8 ottobre 2013), sarà ridotta nel numero dei componenti e formata solo da esperti esterni rispetto all'amministrazione, ad eccezione del direttore generale per il cinema.
  La legge indica i criteri di valutazione discrezionale del progetto filmico (qualità artistica, intesa come valore del soggetto e della sceneggiatura, qualità tecnica, intesa come valore delle componenti tecniche e tecnologiche, coerenza delle componenti artistiche e di produzione del progetto filmico, intesa come completezza e realizzabilità del progetto produttivo) e, nella prima riunione utile di ogni nuovo anno di attività, la sottocommissione adotta ed aggiorna gli indicatori utili di dettaglio per le attività di valutazione dei progetti, cui viene data la massima divulgazione, attraverso la pubblicazione sul sito
web della citata direzione generale.
  Nel caso in esame si tratta dei «Criteri per le attività della Commissione per il riconoscimento dell'interesse culturale per l'anno 2012».
  Per i progetti filmici di lungometraggio di autori già affermati (dalla terza opera in poi), a tali criteri si aggiunge anche il cosiddetto «reference system», ovvero un punteggio attribuito ad ogni progetto in relazione «all'apporto artistico del regista e dello sceneggiatore, nonché alla valutazione del trattamento o della sceneggiatura, con particolare riferimento a quelli riconosciuti di rilevanza sociale e culturale...». Tale punteggio è calcolato sulla base dei parametri automatici riportati nelle tabelle allegate al citato decreto ministeriale che disciplina la composizione e le attività della commissione per la cinematografia e la valutazione dell'interesse culturale. Tra essi, a titolo esemplificativo, vi sono i precedenti premi vinti dal regista, dagli attori e dallo sceneggiatore, la partecipazione di precedenti film del regista a festival come miglior film o miglior regia, gli incassi ottenuti dal regista con precedenti film da lui realizzati eccetera.
  La procedura di riconoscimento dell'interesse culturale è assimilabile ad una vera e propria procedura concorsuale. Essa si articola in tre sessioni deliberative annuali, con graduatoria dei progetti e riconoscimento della qualifica di interesse culturale e attribuzione di eventuale contributo economico ai progetti filmici giudicati maggiormente meritevoli.
  Ogni fase della complessa procedura, oltre ad essere gestita per via telematica, è divulgata sul sito
web della direzione generale per il cinema.
  Sono riconosciuti di interesse culturale ed ammessi al contributo economico i progetti che, oltre ad ottenere un punteggio sufficiente (minimo 60 punti su 100), conseguono il punteggio più alto nella graduatoria determinata dalla valutazione comparativa operata dalla commissione. L'entità dei contributi viene stabilita in base alla graduatoria, al piano finanziario dei progetti filmici ed alle risorse economiche disponibili per ogni esercizio finanziario.
  Per il film «Il capitale umano», prodotto dalla società di produzione Indiana production Srl, nel corso della prima sessione deliberativa del 2012 è stato richiesto il riconoscimento dell'interesse culturale e l'attribuzione di un contributo economico. In tale sessione sono stati presentati 24 progetti di lungometraggio.
  Con delibera del 15 ottobre 2012, a fronte di 5 milioni di euro di risorse disponibili per tale seduta deliberativa, sono stati approvati 10 progetti. Il progetto in questione ha ottenuto un contributo di 700.000 euro, con un punteggio di 93 punti su 100 (con un punteggio automatico parziale pari a 38 punti).
  Si tratta del secondo contributo per importo della seduta (il primo pari a 1,1 milioni di euro è stato attribuito al film «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino, vincitore dell'Oscar 2014 come miglior film straniero). Di seguito si riporta la relativa motivazione:
   «Il capitale umano» di Paolo Virzì, Indiana Production Company, Punteggio 93 (32-9-14-38) Contributo: 700.000,00 «La vita di tre adolescenti comaschi, di cui due benestanti e uno decisamente meno, si incrociano assieme al loro carico di traumi, paure, eccessi, e sentimenti teneri. Convincente sceneggiatura tra dramma e thriller, con un reference elevatissimo ed un impianto produttivo indipendente ed affidabile ottiene il riconoscimento dell'interesse culturale ed il sostegno economico».

  Si tratta di un film di autore, ispirato da un romanzo omonimo dello scrittore Stephen Amidon che ha riscosso consensi, sia dalla critica che dal pubblico.
  Il film, al 2 febbraio 2014 (dati Cinetel), nella sua quarta settimana di programmazione ancora in corso, è infatti al 10o posto nel box office con oltre 5 milioni di euro di botteghino sala e più di 800.000 spettatori.
  Tale incasso è destinato ad aumentare anche con il futuro sfruttamento al di fuori del circuito cinematografico (esempio: pay tv, diritto di antenna, home-video eccetera). Si rappresenta, peraltro, che il contributo ministeriale non è a fondo perduto, ma è un prestito agevolato da restituire attraverso il riconoscimento di una percentuale sugli incassi del film, una volta realizzato.
  Ciò premesso, sotto il profilo meramente economico, il sostegno alla produzione del film «Il capitale umano» è da ritenersi un positivo impiego delle risorse pubbliche del fondo unico per lo spettacolo.
  Si evidenzia, inoltre, che anche la scelta delle località dove è stato girato il film ha prodotto un effetto positivo in termini di indotto susseguente alla lavorazione del film stesso, per un periodo di nove settimane (utilizzo di maestranze e strutture ricettive eccetera).
  Appare utile ricordare che il film in argomento ha ottenuto anche la qualifica «d'essai»,
ex articolo 2, comma 6, lettera a) del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 28, ed articolo 1, comma 5, del decreto ministeriale 22 dicembre 2009. Al riguardo, si precisa che tutti i film di interesse culturale ottengono automaticamente tale qualifica, dopo essere stati esaminati dalla sottocommissione «Sezione dei film d'essai e per l'accertamento dei requisiti per la concessione dei benefici di legge». Si precisa, inoltre, che la suddetta qualifica non comporta alcun beneficio diretto per il produttore, né tanto meno per il regista ed il cast artistico. La suddetta qualifica comporta, invece, alcuni benefici per le sale cinematografiche che si impegnano, nel corso dell'anno, a mantenere una quota di programmazione riservata ai film d'essai.
  Per film d'essai, ai sensi dell'articolo 2, comma 6, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 28 e successive modificazioni, si intende il film, individuato dalla suddetta commissione, «espressione anche di cinematografie nazionali meno conosciute, che contribuisca alla diffusione della cultura cinematografica ed alla conoscenza di correnti e tecniche di espressione sperimentali».
  Si precisa, infine, che prima di essere distribuito nelle sale cinematografiche, ogni film è visionato dalla commissione di revisione cinematografica, di cui alla legge 21 aprile 1962 n. 161 e successive modificazioni, composta da nove esperti in vari settori e presieduta da un docente di diritto. Tale commissione è chiamata a valutare i contenuti del film sotto il profilo di un eventuale offesa al buon costume e a prescrivere eventuali divieti per i minori. Anche tale commissione, in data 20 dicembre 2013, si è espressa favorevolmente alla proiezione del film nelle sale cinematografiche, senza la previsione di alcun divieto.

Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismoDario Franceschini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

organizzazione culturale

professioni del settore delle comunicazioni

piccole e medie imprese

cinema