ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03057

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 146 del 27/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: MATTIELLO DAVIDE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 27/12/2013
Stato iter:
07/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/02/2014
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/02/2014

CONCLUSO IL 07/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03057
presentato da
MATTIELLO Davide
testo di
Venerdì 27 dicembre 2013, seduta n. 146

   MATTIELLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   nel 1952 a Trappeto, in Sicilia, morirono di stenti un bambino e poi un uomo che aveva scelto di vivere e lottare accanto agli ultimi di Trappeto, e che decise di sdraiarsi proprio sul pagliericcio dove era morto quel bambino e di iniziare lo sciopero della fame per provocare l'intervento delle istituzioni: si chiamava Danilo Dolci;
   il collega parlamentare Khalid Chaouki ha deciso di entrare e poi chiudersi dentro il centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa;
   il deputato Chaouki ha dichiarato che non uscirà dal Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa fino a quando non verrà ripristinata la legalità, e non saranno trasferiti i profughi siriani ed eritrei, i sopravvissuti al terribile naufragio dello scorso ottobre, e l'autore del video, girato di nascosto con un telefono cellulare, che ha testimoniato le condizioni inaccettabili nelle quali avveniva nello stesso centro il trattamento sanitario contro la scabbia, mandato poi in onda dal Tg2;
   tra il gesto di Danilo Dolci e quello di Chaouki sono passati più di sessant'anni: gesti estremi di questo genere non dovrebbero più essere necessari, ma, se c’è chi ancora sente il bisogno di porli in essere è perché le soluzioni, pur tante volte annunciate, tardano ad arrivare;
   nei centri di identificazione ed espulsione, nei centri di prima accoglienza (CDA) e nei CARA, centri di accoglienza richiedenti asilo, distribuiti su tutto il territorio nazionale, si concentra una quantità di sofferenza insopportabile, che offende sia chi in queste strutture è costretto a rimanere sia chi in quelle strutture deve lavorare: si tratta di una sofferenza tanto più odiosa perché figlia di scelte politiche, non di tragiche fatalità, una sofferenza e un'ingiustizia contrarie ai fondamenti dello Stato di diritto, di cui soprattutto i parlamentari non possono non sentirsi responsabili –:
   quali iniziative il Ministro abbia intenzione di adottare al fine di ripristinare la legalità all'interno del centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa e se non ritenga di dover intervenire con urgenza al fine di far trasferire tutti i profughi dal centro di prima accoglienza di Lampedusa e il giovane siriano autore del video. (4-03057)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 7 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 169
4-03057
presentata da
MATTIELLO Davide

  Risposta. — In seguito al grave episodio verificatosi nel centro di soccorso e prima accoglienza di Lampedusa – citato nell'interrogazione – è stata immediatamente avviata la procedura di risoluzione della convenzione con la cooperativa affidata affidataria della gestione, per grave inadempienza contrattuale. Non appena la risoluzione sarà operativa, seguirà l'affidamento a un nuovo gestore, che potrebbe essere individuato in un soggetto di indiscussa capacità e di assoluto prestigio internazionale quale la Croce rossa italiana, previa verifica della percorribilità giuridica di tale soluzione.
  Inoltre, sono state fornite precise indicazioni alle singole prefetture interessate affinché – d'intesa con le organizzazioni umanitarie aderenti al progetto Praesidium – dispongano un piano straordinario di ispezioni, volte a verificare che, nell'espletamento dei servizi erogati nei centri per l'immigrazione, siano sempre tutelati la dignità e i diritti umani dei migranti.
  Peraltro, dall'inizio di questa legislatura sono state avviate molte iniziative sul tema dell'asilo e dell'accoglienza, sia sul piano operativo, sia su quello normativo, anche in risposta al massiccio afflusso di migranti verificatosi sulle nostre coste; nel corso del 2013, infatti, sono giunti in Italia oltre quarantatremila stranieri, più di quattordicimila dei quali sono sbarcati proprio a Lampedusa.
  In particolare, sono state attivate circa sessanta strutture temporanee di primissima accoglienza ed è prevista la prossima istituzione, a San Giuliano di Puglia, di un nuovo centro governativo dedicato ai migranti vulnerabili, famiglie e minori in particolare, nel quale potranno essere ospitate fino a mille persone. Nei prossimi mesi si concluderanno pure i lavori di ristrutturazione del centro di Lampedusa, iniziati il 10 novembre 2013, che consentiranno di ampliarne la capienza fino a più di trecentocinquanta posti. Queste iniziative avranno positive ripercussioni sulla gestione del centro, riducendo la possibilità che si verifichino condizioni di sovraffollamento e di eccessiva sollecitazione della ricettività della struttura.
  In ogni caso, nell'ambito del piano dei trasferimenti predisposto dal competente dipartimento del Ministero dell'interno, i cittadini stranieri giunti sull'isola di Lampedusa vengono rapidamente condotti, a mezzo nave o voli charter, verso altri centri e strutture della rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) dislocati sul territorio nazionale. Attualmente, quindi, presso il centro di Lampedusa sono presenti tredici persone, a disposizione dell'autorità giudiziaria; dopo aver partecipato, a due udienze che si svolgeranno nelle prossime settimane presso il tribunale di Palermo, essi saranno accompagnati presso il centro di accoglienza di Pozzallo. Il cittadino siriano autore del video trasmesso dagli organi di informazione, invece, si è allontanato arbitrariamente dal centro nella mattinata del 29 dicembre scorso, con una nave diretta a Porto Empedocle.
  Per quanto riguarda le fasi successive alla prima accoglienza e i percorsi finalizzati all'inclusione sociale, si evidenziano gli sforzi, anche finanziari, sostenuti per l'ampliamento dello Sprar. Tale Sistema, che garantisce già oggi quasi diecimila posti in accoglienza (erano tremila negli anni scorsi), sarà ulteriormente potenziato, nel corso del prossimo triennio, fino a raggiungere sedicimila posti. Gli enti locali restano comunque obbligati a garantire una percentuale di posti aggiuntivi, qualora se ne ravvisi l'esigenza, sulla base di un modello di accoglienza volto sempre più al coinvolgimento attivo e responsabile dei territori. In questo contesto, è stata potenziata anche la rete delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, con l'istituzione di sei sezioni in aggiunta alle dieci commissioni esistenti, che potranno essere ulteriormente aumentate fino a un massimo di dieci.
  L'impegno del Ministero dell'interno proseguirà con la revisione del capitolato generale di appalto per la gestione dei centri di accoglienza, in un'ottica di razionalizzazione e miglioramento dei servizi attualmente resi. Inoltre, sarà emanata una direttiva generale sulle buone prassi individuate dalle organizzazioni umanitarie che curano il monitoraggio dei centri per immigrati e saranno fornite precise indicazioni sui correttivi da apportare per una migliore organizzazione dei servizi. Saranno altresì rivisti i prezzi posti a base delle gare per l'affidamento della gestione dei centri, anche in rapporto alla loro capienza, al fine di elevare gli standard dei servizi erogati.
  Sarà cura del Ministero dell'interno accelerare i tempi di attuazione delle nuove direttive comunitarie in materia di accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale (cosiddetta «direttiva accoglienza») e di procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale (cosiddetta «direttiva procedure»). Ciò consentirà di giungere, nel minore tempo possibile, a una definizione più puntuale delle regole che presiedono al sistema di accoglienza italiano, anche con riguardo all'attività di monitoraggio e alla regolamentazione degli accessi ai centri, mediante l'introduzione di norme che semplifichino le procedure di esame delle domande di protezione internazionale.
  Infine – pur nelle attuali ristrettezze di bilancio – il Governo intende affrontare con risolutezza i problemi connessi al funzionamento e alla gestione dei centri per l'immigrazione, promuovendo un significativo miglioramento degli standard di accoglienza e un maggiore livello di sicurezza degli stranieri e degli operatori dei centri. Peraltro, la riforma complessiva dell'intero sistema di accoglienza richiede un percorso normativo di più ampio respiro, che necessita di un sostanziale contributo parlamentare.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CENTRO DI IDENTIFICAZIONE E DI ESPULSIONE (CIE), ISOLA DI LAMPEDUSA

EUROVOC :

migrante

espulsione

aiuto sociale

sciopero della fame