ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02890

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 135 del 10/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 10/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 10/12/2013
Stato iter:
05/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2014
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/05/2014

CONCLUSO IL 05/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02890
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Martedì 10 dicembre 2013, seduta n. 135

   CAPELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il 18 novembre 2013 una violenta alluvione si è abbattuta sulla Sardegna; precipitazioni a carattere torrenziale, molto intense e persistenti hanno investito la parte orientate dell'isola, e, in particolare, le province di Olbia-Tempio e Nuoro e, in rapida successione, le province di Oristano, Cagliari, Medio Campidano e Ogliastra;
   sono 60 i comuni colpiti – 11 in Gallura, la zona più colpita, 16 nel Nuorese, 10 nell'Oristanese, 8 nel Cagliaritano, 8 nel Medio Campidano, 7 in Ogliastra;
   nell'arco di circa 12 ore sono state registrate, per la prima volta in Sardegna, precipitazioni superiori a 450 millimetri (il valore medio annuo è pari a circa 1.000 millimetri); l'evento alluvionale – eccezionale per intensità – ha provocato esondazioni diffuse, allagamenti, rottura di argini e il collasso del sistema idrogeologico e idraulico; ondate di piena hanno travolto i bacini idrografici del Flumendosa, del Fluminimanno, del Cedrino e di Posada;
   i vigili del fuoco hanno immediatamente messo in campo 350 uomini che hanno lavorato in doppio turno tanto che nel corso della giornata del 18 novembre 2013 e della nottata successiva hanno compiuto oltre 600 interventi, mentre altre centinaia di interventi si sono succeduti nei giorni successivi;
   nelle zone colpite dall'alluvione per soccorrere le molte persone che si sono trovate in difficoltà e per fronteggiare nelle primissime ore i danni ingentissimi provocati dell'eccezionale evento atmosferico i comandi provinciali dei vigili del fuoco sono stati costretti a richiedere l'intervento di effettivi dei vigili del fuoco da altre regioni del continente;
   i vigili del fuoco permanenti sardi che operano fuori dal territorio isolano sono circa 300, ma questi non sono stati richiamati nell'isola;
   la carenza di organico che si riscontra nei comandi provinciali in Sardegna sarebbe ben al di sopra di quella registrata nelle altre regioni d'Italia, come dimostrato in occasione dei recenti eventi alluvionali dove è stata la necessità di richiamare non solo i vigili di altre regioni ma anche ricorrere alla massima razionalizzazione dei turni dei vigili effettivi, al fine di garantire la copertura dei turni nei comandi isolani;
   alla carenza del personale consegue la mancanza di sicurezza in Sardegna, aggravata da altre problematiche, per esempio legate alla condizione di insularità, alla scarsa capillarità dei presidi rispetto al resto d'Italia, alla permanenza di pericolosità di stabilimenti petrolchimici non affiancati da presidi di vigili del fuoco (vedi i casi di Porto Torres e Sarroch), al mancato riconoscimento dello status di «zona disagiata» ai tanti centri urbani e aree in Sardegna che spesso sono presidiate da volontari e dove la media dei tempi d'intervento supera di gran lunga quella italiana (l'inadeguatezza della viabilità e le peculiarità orografiche del territorio sardo allungano notevolmente i tempi di azione, tanto che non si possono garantire tempi di intervento immediati o comunque celeri, previsti nel tempo massimo di trenta minuti per situazioni di urgenza come le alluvioni e i frequenti incendi estivi);
   le problematiche sopra esposte sono già state richiamare nell'atto di sindacato ispettivo n. 2/00123 con riferimento alla carenza di organico del comando di Olbia che costringeva i vigili del fuoco a turni particolari al fine di assicurare il soccorso tecnico urgente in caso di eventi calamitosi e rispetto a cui il Sottosegretario all'interno ha ribadito «la disponibilità da parte del dipartimento di fare un incontro per vedere tutte le fattispecie (...) –:
   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato abbia intenzione di assumere anche alla luce della convenzione siglata il 12 luglio 2012 fra il Ministero dell'interno e la regione autonoma della Sardegna in materia di interventi di protezione civile, al fine di assicurare il rispetto della normativa vigente in materia di mobilità per tutti i vigili del fuoco del territorio italiano, quindi anche per quelli sardi, aggiungendo questo contingente di 300 unità a quelli già operanti nel territorio per potenziare una presenza che, come esposto in premessa, non garantisce la sicurezza dei residenti. (4-02890)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 5 maggio 2014
nell'allegato B della seduta n. 222
4-02890
presentata da
CAPELLI Roberto

  Risposta. — In Sardegna, il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è costituito dalla direzione regionale e da quattro comandi provinciali, dai quali dipendono oltre ad alcuni distaccamenti aventi specifiche competenze di intervento in ambito portuale o aeroportuale, anche 17 sedi territoriali distaccate permanenti (di cui due miste con personale volontario).
  Le presenze attuali del personale operativo non specialista (vigili del fuoco, capi squadra e capi reparto) non generano carenze rispetto all'organico teorico nella regione Sardegna. Le unità complessive presenti sono, infatti, 1190 a fronte di un organico teorico di 1176 e, dunque, in controtendenza rispetto alla media nazionale che registra invece una carenza dello 0,86 per cento. Tale dispositivo di soccorso è potenziato, nel periodo estivo, per lo svolgimento della campagna estiva antincendio, attraverso accordi di collaborazione con gli enti locali e richiami di vigili del fuoco discontinui, preordinati e finalizzati principalmente al rinforzo delle sedi permanenti ed alla costituzione di squadre miste presso i distaccamenti stagionali.
  Nella giornata del 18 novembre 2013, l'alluvione che ha colpito duramente la Sardegna ha provocato allagamenti di vaste proporzioni causati dalla tracimazione di corsi d'acqua e dall'apertura controllata delle paratie delle dighe ingrossate dalle piogge.
  Per far fronte a tale situazione critica, i turni di servizio dei vigili del fuoco sono stati raddoppiati ed è stato potenziato, inoltre, il dispositivo di soccorso con l'invio di quattro sezioni operative (versione alluvione) dalla Toscana e dal Lazio.
  La dislocazione ottimale delle risorse presenti in turno presso comandi provinciali dei vigili del fuoco della Sardegna e la risposta ai richiami in turno libero del personale operativo permanente sono stati tali da soddisfare pienamente le esigenze operative legate alla «emergenza alluvione» ed alla sua gestione; in nessuna fase dell'emergenza le risorse permanenti – impegnate peraltro in situazioni spesso di alto rischio – sono risultate insufficienti allo scopo.
  Nelle fasi più delicate dell'emergenza, ma anche nelle successive, le attività svolte dai vigili o loro affidate, in ambito del Centro coordinamento soccorso (Ccs), dalle autorità provinciali di Protezione civile sono state di tipo molto specialistico e hanno richiesto, in particolare, l'apporto di competenze specifiche, non in possesso di tutto personale (soccorritori acquatici «Smz»; soccorritori fluviali «Saf»; autisti di mezzi pesanti e movimento terra; operatori per i posti di comando avanzato «Pca», e per i centri operativi comunale «Coc», ecc.). Le quattro sezioni operative di colonne mobili regionali (Cmr), inviate dal Centro operativo nazionale sono intervenute anche perché risultavano necessari i mezzi alle stesse associate per fare lavorare il personale disponibile dopo il raddoppio turno.
  Infatti, si è successivamente provveduto a fare rientrare lo stesso personale delle Cmr, continuando a permanere sul territorio i mezzi dallo stesso condotti sul luogo dell'evento.
  Più in generale, circa la difficoltà a raggiungere le zone più colpite dall'emergenza, le criticità sono legate per lo più a cause esterne e oggettive che prescindono sia dalla prontezza di disponibilità delle diverse categorie professionali delle componenti del Corpo nazionale, sia dal numero degli stessi.
  Peraltro, in occasione di calamità naturali o catastrofi, si utilizza il personale volontario attraverso un servizio temporaneo nel rispetto e secondo la modalità prevista dall'articolo 9 del decreto legislativo 139 del 2006 («Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell'articolo 11 della legge 29 luglio 2003, n. 229»). Tale modalità è stata seguita anche in occasione della emergenza connessa all'alluvione che ha colpito la regione Sardegna, attraverso il richiamo di 2957 vigili volontari discontinui per periodi di 20 giorni ciascuno.
  Inoltre a seguito delle recenti mobilità avvenute nel mese di novembre 2013, vi è stato un aumento delle presenze sull'isola pari a n. 49 unità tra vigili e capi squadra, riducendo la carenza di personale operativo.
  Per sopperire alle carenze di organico, il decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, ha previsto all'articolo 8, un incremento delle dotazioni organiche del Corpo di 1000 unità, nella qualifica iniziale di vigile del fuoco, di cui 400 da assumere entro il 2013 e 600 entro il primo semestre 2014, attingendo dalle risorse già assegnate per il richiamo del personale volontario.
  Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2013, sono state autorizzate le assunzioni di 399 unità di personale nella qualifica di vigile del fuoco ai sensi dell'articolo 66, comma 9-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 relativo al turn over 2012 (pari al 20 per cento) e dell'articolo 1, commi 89, 90 e 91 della legge 24 dicembre 2012, n. 228 relativo all'incremento del turn over (pari al 30 per cento).
  Tali assunzioni dovranno essere individuate, in parti uguali, tra gli idonei della graduatoria della procedura di stabilizzazione del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della graduatoria del concorso pubblico a 814 posti nella qualifica di vigile del fuoco, entrambe prorogate al 31 dicembre 2016 dal richiamato decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125.
  In sede di assegnazione delle unità di cui sopra, si potrà tener conto delle esigenze evidenziate dall'interrogante.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

EUROVOC :

Sardegna

protezione civile

disastro naturale

inondazione

idrologia

agglomerato urbano