ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02781

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 130 del 03/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: D'ALESSANDRO LUCA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 03/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 03/12/2013
Stato iter:
21/12/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2013
DASSU' MARTA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2013

CONCLUSO IL 21/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02781
presentato da
D'ALESSANDRO Luca
testo di
Martedì 3 dicembre 2013, seduta n. 130

   D'ALESSANDRO. — Al Ministro degli affari esteri . — Per sapere – premesso che:
   il 29 novembre 2013, a Varsavia in occasione dell'incontro di calcio disputato tra le squadre della Lazio e del Legia Varsavia si sono registrate prima e durante la partita tensioni tra le rispettive tifoserie;
   secondo numerose testimonianze la polizia polacca avrebbe dato luogo ad una vera e propria retata di massa contro persone accusate in larga parte di schiamazzi e di cori contro la tifoseria avversaria, cosa che d'altro canto avviene tutte le volte che i sostenitori di una squadra si avvicinano allo stadio;
   si sarebbero verificati alcuni fenomeni di intemperanza nei confronti delle forze dell'ordine polacche e queste ultime, per individuare i tifosi responsabili, hanno tenuto in prigione per quarantotto ore giovani, ragazzi, padri di famiglia, a quanto consta all'interrogante senza dare loro da mangiare e rivolgendosi agli stessi con i gesti vista l'assenza di interpreti;
   a questo proposito deve essere stigmatizzato il comportamento della Farnesina e dell'ambasciata italiana in Polonia: quest'ultima, infatti, contattata dai parenti dei fermati (per lo più giovani e giovanissimi) ha dapprima assicurato il sostegno ai ragazzi coinvolti salvo poi – secondo le denunce dei genitori – disinteressarsene;
   risulta ad avviso dell'interrogante ancor più esecrabile il comportamento del Ministero degli affari esteri, in quanto – secondo moltissime segnalazioni arrivate – nessuno avrebbe risposto al numero dell'unità di crisi previsto per la gestione dell'emergenza. Addirittura i pochi genitori che hanno avuto la fortuna di parlare con il Ministero si sono sentiti rispondere in modo assolutamente evasivo;
   attualmente sono ventidue i cittadini italiani ai quali è stato confermato lo stato di fermo in Polonia in attesa del giudizio dopo le tensioni avvenute tre giorni fa –:
   se fosse a conoscenza dei fatti citati, ed in particolare dell'atteggiamento tenuto dai soggetti preposti alla tutela dei cittadini italiani che si trovano all'estero, e quali tempestive iniziative intenda adottare al fine di garantire l'incolumità dei concittadini italiani tuttora ristretti nelle carceri polacche e la difesa dei diritti civili dei connazionali coinvolti. (4-02781)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Sabato 21 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 143
4-02781
presentata da
D'ALESSANDRO Luca

  Risposta. — In relazione alla nota vicenda del fermo dei tifosi italiani in Polonia in occasione della partita di calcio Legia Varsavia - Lazio, fornisco gli aggiornamenti richiesti sulla situazione già descritta nel corso dell'informativa svolta alla Camera dei deputati martedì 3 dicembre 2013.
  L'evoluzione della situazione è stata seguita con grande attenzione dall'Ambasciata, dalla Farnesina e dalla Ministro Bonino personalmente.
  Si è già avuto occasione di illustrare, nel corso dell'informativa citata, i principali interventi compiuti in favore dei nostri connazionali dalla signora Ministro – che ha avuto più di un colloquio telefonico con il suo omologo Sikorski chiedendo che si potesse pervenire a una soluzione positiva per i connazionali ancora trattenuti e che fosse fatta chiarezza sulla dinamica e vastità degli arresti iniziali. Ricordo che la signora Ministro ha altresì sensibilizzato il Vice Ministro degli Esteri polacco a margine della ministeriale NATO dello scorso 3 dicembre.
  Come si è rilevato in Parlamento, uno sforzo organizzativo molto rilevante è stato messo in atto dal Ministero, dall'ambasciata e dall'ambasciatore Guariglia in prima persona, per fornire assistenza ai fermati e rappresentare al massimo livello l'attesa italiana di risolvere rapidamente i casi. Prosegue in queste ore lo sforzo teso a favorire il rilascio di quanti sono ancora detenuti e il chiarimento delle circostanze in cui sono stati adottati i provvedimenti di fermo da parte delle autorità di polizia nella capitale polacca.
  Si desidera inoltre mettere in luce che, a margine del Vertice bilaterale italo-polacco svoltosi a Varsavia, il Presidente del Consiglio Letta ha avuto un colloquio con il Primo Ministro polacco, Donald Tusk. In particolare, il Presidente Letta ha fatto stato della grandissima sensibilità che l'intera vicenda sta suscitando presso l'opinione pubblica italiana, presso il Parlamento e presso il Governo. Egli ha quindi chiesto al suo interlocutore, nel rispetto della legislazione polacca e della separazione dei poteri dello Stato, ogni possibile intervento volto a rendere più rapidi i procedimenti giudiziari in corso in modo da pervenire, il più celermente possibile, ad una soluzione positiva.
  Il Primo Ministro Tusk, per parte sua, ha condiviso la preoccupazione dei familiari e dell'opinione pubblica italiana e ha assicurato che avrebbe fatto tutto il possibile a favore di procedure più spedite.
  Il Presidente del Consiglio, al termine del vertice, ha incontrato nella sede dell'ambasciata due rappresentanti dei genitori. Il Presidente Letta ha confermato l'impegno del Governo e ha informato i nostri connazionali delle assicurazioni ricevute dal Primo Ministro polacco.
  L'ambasciatore Guariglia nei giorni scorsi ha incontrato il procuratore generale, Seremek – già precedentemente sensibilizzato – e gli ha espresso la nostra richiesta, nel rispetto delle leggi polacche, per una rapida trattazione di tutte le istanze presentate dagli avvocati al fine di pervenire alla scarcerazione dei nostri connazionali. Egli ha avuto analogo incontro con il presidente del tribunale circoscrizionale di Varsavia, Kluziak. L'Ambasciata ha mantenuto costanti, discreti contatti sia con i procuratori che con i giudici implicati nella trattazione dei dossiers dei nostri connazionali.
  Per ciò che concerne i punti sollevati in merito alla presunta «inerzia» iniziale dell'ambasciata e della Farnesina, si fa presente che si è assicurato tutto il possibile supporto: naturalmente, il numero di fermati era tale da rendere materialmente impossibile per i funzionari dell'Ambasciata essere contemporaneamente presente a tutti i processi o potere assistere direttamente ognuno dei fermati. Segnalo che l'Ambasciata a Varsavia, nell'istituire un'apposita «unità di crisi», ha pubblicato sul proprio sito internet numeri di telefono fissi e mobili da contattare, assicurando, attraverso questo canale, una costante reperibilità.
  In tutti questi giorni è continuato l'afflusso in ambasciata di parenti ed amici dei connazionali detenuti, cui è stato offerto ogni possibile aiuto. Le famiglie dei detenuti stanno valutando insieme agli avvocati la linea da tenere nei procedimenti giudiziari in corso, che vedono – ad oggi – quattro persone sottoposte a supplemento di indagini e dieci già processate per direttissima. Otto persone che erano state sottoposte a supplemento di indagini, infatti, sono state liberate tra ieri e oggi a seguito di patteggiamento. Ulteriori patteggiamenti sono previsti martedì prossimo, per i restanti quattro connazionali sottoposti a supplemento di indagini.
  Si ricorda che il Ministero dell'interno polacco dispone di documentazione fotografica dalla quale si evince che alcuni dei fermati erano effettivamente in possesso di armi improprie.
  Con riferimento, da ultimo, all'assistenza legale ed alle condizioni detentive dei connazionali, si rappresenta quanto segue: i connazionali sono assistiti da un legale e gli stessi, in occasione delle varie visite consolari effettuate da personale dell'ambasciata, sono apparsi in buono stato psico-fisico. Il funzionario del Ministero dell'interno italiano appositamente inviato a Varsavia ha redatto una relazione secondo cui il comportamento della polizia polacca sarebbe stato conforme alle norme dell'ordinamento locale, norme che tuttavia sono diverse rispetto a quelle italiane applicabili in circostanze analoghe. Lamentele sono state riferite relativamente alle condizione in alcuni dei diversi commissariati in cui erano stati inizialmente trattenuti i 149 fermati. Le autorità italiane hanno in proposito preteso chiarimenti.
  La Farnesina, su istruzione del Ministro Bonino, continuerà a prestare ogni possibile assistenza ai connazionali e ai loro familiari, in stretto contatto con le autorità polacche, con l'obiettivo di una rapida e definitiva soluzione della vicenda.

Il Viceministro degli affari esteriMarta Dassù.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Polonia

attrezzatura sportiva

arresto