ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02727

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 127 del 28/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 28/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/11/2013
MIGLIORE GENNARO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/11/2013
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/11/2013
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/11/2013
RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 28/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02727
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Giovedì 28 novembre 2013, seduta n. 127

   RICCIATTI, SCOTTO, MIGLIORE, GIANCARLO GIORDANO, FERRARA e RAGOSTA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la desecretazione della seduta del 7 ottobre 1997 della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite, nel corso della quale è stato audìto il pentito di camorra Carmine Schiavone, ha rivelato la vastità e sistematicità dell'attività di inquinamento causato dai clan della camorra;
   dalle dichiarazioni raccolte in quella audizione è emerso quanto ramificate e capillari fossero le influenze dei clan criminali nella formazione delle amministrazioni locali (verbale della seduta del 7 ottobre 1997, pagine 21-22) e quanto stretto fosse il legame con alcune industrie (ibidem, pagina 12 e seguenti);
   dalla audizione è emerso come i clan avessero organizzato una complessa filiera per lo smaltimento illegale dei rifiuti che consisteva, in molti casi, nel ricevere i rifiuti speciali da smaltire da discariche autorizzate. I clan provvedevano all'occultamento dei rifiuti, mentre le discariche autorizzate, al termine delle operazioni, rilasciavano alle aziende «committenti» bolle di accompagnamento con la registrazione di conferimenti come fossero stati effettuati legalmente;
   da un articolo pubblicato dal settimanale L'Espresso (22 novembre 2013, versione digitale) emerge come tra le aziende che si avvalevano di questo sistema di smaltimento dei rifiuti c'era la Indesit Merloni, la quale attraverso due suoi dirigenti avrebbe avuto rapporti diretti con l'avvocato Chianese, dominus delle attività di smaltimento illegali per il clan dei Casalesi;
   ad oggi, nonostante sia delineata con chiarezza la gravità del fenomeno, non vi è ancora una mappa particolareggiata delle zone interessate, così come non sono state individuate le responsabilità ed i coinvolgimenti delle «imprese committenti» e degli amministratori coinvolti;
   i senatori Romano e Romani hanno presentato nel settembre del 2013 un dossier dove si evince che in Campania la mortalità è risultata in eccesso significativo per gli uomini nel 19 per cento dei comuni della provincia di Caserta e nel 43 per cento dei comuni della provincia di Napoli; per le donne nel 23 per cento dei comuni della provincia di Caserta e nel 47 per cento dei comuni della provincia di Napoli. Le patologie più gravi sono risultate essere tumori allo stomaco, al rene, al fegato, alla trachea, ai bronchi, ai polmoni, alla pleura e alla vescica nonché malformazioni e difetti congeniti –:
   quali iniziative di competenza intendano adottare per individuare le aree interessate dal fenomeno di occultamento dei rifiuti tossici;
   se non ritengano opportuno, data la gravità degli effetti per la salute dei cittadini e delle istituzioni democratiche, intraprendere con urgenza tali iniziative. (4-02727)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Campania

discarica abusiva

amministrazione locale

eliminazione dei rifiuti

deposito dei rifiuti

protezione dell'ambiente

sanita' pubblica

sostanza tossica