ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02683

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 125 del 26/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PANNARALE ANNALISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 26/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2013
NARDI MARTINA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2013
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2013
DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2013
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/11/2013
Stato iter:
03/06/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/06/2014
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/06/2014

CONCLUSO IL 03/06/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02683
presentato da
PANNARALE Annalisa
testo di
Martedì 26 novembre 2013, seduta n. 125

   PANNARALE, QUARANTA, NARDI, AIRAUDO, DI SALVO e PLACIDO. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   nel 2004 il gruppo Telecom Italia spa conferisce, con una cessione di ramo, 433 lavoratori addetti alle attività di facility management all'azienda Manutencoop private sector solution spa (MPSS) ed una relativa commessa con contratto di servizi di 7 anni, prorogata nel 2011 di ulteriori 2 anni, con scadenza al 31 ottobre 2013;
   l'azienda MPSS, che ha come socio unico Manutencoop facility management spa gruppo leader nazionale della gestione dei servizi per immobili, ha aperto, in data 26 settembre 2013, una procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale ex legge n. 223 del 1991 per 133 unità su tutto il territorio nazionale, pari oggi all'intero complesso dei lavoratori operanti sulle citate attività per Telecom Italia;
   i 133 lavoratori colpiti dalle procedure di licenziamento costituiscono la parte «superstite» degli originari 433 già dipendenti di MPSS che nel tempo o sono stati utilizzati su altre commesse o sono usciti dall'azienda dopo varie operazioni di riorganizzazione aziendale sostenute dagli ammortizzatori sociali previsti dalla legge;
   l'apertura della procedura di licenziamento da parte di MPSS, in anticipo rispetto alla conclusione della gara di rinnovo indetta da Telecom Italia per il 31 ottobre 2013, manifesta palese la volontà di MPSS di disfarsi dell'intero perimetro aziendale di lavoratori a prescindere dall'esito della gara;
   il 31 ottobre 2013, a nove anni dalla cessione, Telecom ridimensiona di circa l'80 per cento la commessa assegnata ad MPSS sia per volumi che per regioni, in tal modo determinando i presupposti per una crisi occupazionale gravissima che rischia di mettere definitivamente la parola fine alla sciagurata cessione del 2004;
   le organizzazioni sindacali (SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL) nell'aprile 2013, allo scadere di 24 mesi di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale, avevano sottoscritto con MPSS un accordo per contratti di solidarietà con scadenza dicembre 2013 che di fatto esaurisce la strumentazione di ammortizzatori disponibili;
   anche alla luce dell'impossibilità di ricorrere ad ulteriori ammortizzatori di legge, le suddette organizzazioni sindacali, fortemente preoccupate, chiedono il 14 ottobre 2013 al Ministero dello sviluppo economico, dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, divisione VII – crisi di impresa, di indire un tavolo urgente di crisi cui convocare le società MPSS e Telecom Italia;
   il 5 novembre 2013 al tavolo indetto dal Ministero, cui partecipano le organizzazioni sindacali, Telecom Italia e MPPS, quest'ultima ha confermato ancora una volta l'intenzione di procedere al licenziamento di tutti i 133 lavoratori impegnati sulla commessa Telecom fino al 31 ottobre scorso, dichiarando per essi non vi sarebbero attività da svolgere nell'ambito del contratto, che pure la stessa azienda MPSS si è aggiudicata con Telecom per un valore di circa 28 milioni di euro. Dal canto suo, Telecom Italia si è dichiarata completamente libera da qualsiasi «obbligo» che non sia una generica disponibilità a facilitare l'assorbimento del personale nelle nuove aggiudicatarie, cui ad oggi non ha fatto seguito alcuna azione concreta, salvo un paio di offerte, al di sotto delle professionalità dei lavoratori, neppure in quelle regioni dove Telecom Italia ha tolto completamente l'appalto a Manutencoop, e quindi ai suoi ex dipendenti;
   dal 2004 in poi, a seguito dei ricorsi legali presentati dai lavoratori, oltre l'80 per cento dei casi di cessione di ramo d'azienda da parte di Telecom Italia è stato giudicato illegittimo con almeno 30 sentenze di corte d'appello di varie sedi d'Italia (Milano, Roma, Venezia, Napoli, Ancona, L'Aquila, Bari eccetera) e con una sentenza di Corte di cassazione;
   la compagnia spagnola Telefonica ha recentemente rilevato il controllo di Telco, la holding che detiene il 22,5 per cento di Telecom e che è una società partecipata da Telefonica con il 46,18 per cento, da Intesa Sanpaolo e Mediobanca con l'11,62 per cento ciascuna e da Generali con il 30,58 per cento –:
   quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo alla luce di quanto descritto dalla presente interrogazione e quali elementi intenda fornire in merito alle vicende esposte in premessa, con particolare riguardo agli esiti cui è pervenuto l'incontro svoltosi il 5 novembre 2013 presso il Ministero dello sviluppo economico, a cui hanno preso parte le organizzazioni sindacali, Telecom Italia e MPPS;
   se non ritenga opportuno attivare quanto prima un tavolo permanente di trattativa tra le parti al fine di pervenire ad una soluzione che garantisca la salvaguardia occupazionale e la piena tutela di tutti i diritti dei lavoratori della società Mpss;
   quali iniziative di competenza intenda porre in essere a garanzia delle commesse a Mpss e dei diritti dei lavoratori addetti, considerate le rassicurazioni manifestate da parte del presidente di Telefonica Cesar Alierta in occasione dell'incontro svoltosi con il Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta lo scorso 29 ottobre 2013, circa la piena tutela e valorizzazione dell'occupazione e del patrimonio di conoscenze e competenze di Telecom Italia. (4-02683)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 3 giugno 2014
nell'allegato B della seduta n. 238
4-02683
presentata da
PANNARALE Annalisa

  Risposta. — Nel 2004, Telecom Italia ha effettuato uno scorporo delle attività di facility management cedendo 437 risorse a Manutencoop private sectorsolutions (Mpss) e a ex Pirelli real estate-facility management, società confluita a fine 2008 nel gruppo Manutencoop, con un trasferimento di ramo d'azienda accompagnato da un contratto di appalto di 6 anni prorogabile altri 3 anni.
  A seguito di processi di mobilità volontaria e di spostamenti su altre commesse o società del gruppo, le risorse cedute da Telecom a
Mpss si sono ridotte alle attuali 133 unità.
  I quattro contratti di servizio in appalto relativi alla commessa Telecom Italia affidata al gruppo Manutencoop sono scaduti il 31 ottobre 2013 e nel frattempo sono stati utilizzati gli ammortizzatori sociali applicabili, quali Cigs, già scaduta, e contratti di solidarietà, in corso fino a dicembre 2013.
  Nei mesi scorsi si è conclusa una gara d'appalto per l'assegnazione delle attività di
facility management alla quale hanno partecipato 89 imprese tra cui Mpss che si è aggiudicata una quota rilevante di tali attività, seppure ridotta rispetto ai contratti precedenti sia nel volume complessivo (27 milioni di euro) che nell'estensione territoriale della commessa.
  Le sedi in cui la nuova commessa triennale, consistente in attività di manutenzione ovvero pulizie e/o facchinaggio, è stata assegnata a Mpss sono Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche-Umbria, Lazio, Abruzzo-Molise, Sardegna e Campania, ove risultano applicate 88 delle 133 risorse sopracitate.
  Il 26 settembre 2013, Mpss ha avviato una procedura di mobilità collettiva non volontaria per 133 unità, pari all'intero organico che opera sulla gestione operativa della commessa Telecom rispetto ad un organico complessivo di Mpss di 381 risorse.
  Inoltre, Mpss ha aperto una procedura di cessione di ramo d'azienda per trasferire all'altra società del gruppo Manutencoop, Mfm, le commesse Auchan e British Telecom con i rispettivi organici (120 e 10 risorse).
  Il giorno 8 ottobre 2013, si è tenuto un incontro tra Telecom Italia e le organizzazioni sindacali Slc, Fistel e Uilcom nel corso del quale sono stati forniti riscontri dettagliati sulla situazione della commessa Telecom e sull'esito della gara d'appalto. Tali elementi, oltre che alle organizzazioni sindacali firmatarie, sono stati successivamente forniti anche ad Ugl telecomunicazioni.
  Il 5 novembre 2013 si è tenuto un incontro presso il Ministero dello sviluppo economico cui hanno partecipato i rappresentanti della società Telecom Italia, della Mpss, e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria. In tale sede, il rappresentante di Manutencoop ha chiarito che la decisione di operare la riduzione nell'organico è stata presa a seguito di risultati derivanti dalla crisi e sebbene la commessa Telecom Italia sia in valori assoluti, molto ingente, per l'azienda essa non è comunque sufficiente a risolvere il problema.
  Il rappresentante della società Telecom ha ribadito che le esternalizzazioni delle attività di
facility management avvenute nel 2004 sono state effettuate nel rispetto delle legittime procedure di cessione di rami d'azienda e secondo le linee guida riportate nell'accordo quadro sottoscritto dalle stesse organizzazioni sindacali.
  La commessa del valore di 27 milioni di euro assegnata a Mpss è, secondo Telecom, potenzialmente idonea a garantire il mantenimento dei 133 lavoratori interessati dalla procedura di mobilità avviata da Mpss e pertanto la soluzione alla vertenza occupazionale verificatasi in Mpss andrebbe ricercata all'interno del gruppo Manutencoop, anche ricorrendo ad interventi di riorganizzazione ovvero a percorsi di formazione e riconversione del personale coinvolto. In tale sede Telecom Italia ha comunque garantito il proprio appoggio per favorire la ricollocazione di un certo numero di lavoratori attraverso una verifica sulle aziende di subappalto.
  La fase amministrativa della citata procedura di mobilità, tenutasi presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si è conclusa l'8 gennaio 2014 con un verbale di accordo tra la Mpss e le rispettive organizzazioni sindacali che sancisce il ricorso agli ammortizzatori sociali e il piano di risanamento.
  Nel corso di tale fase, Telecom, invitata a partecipare dal Ministero stesso, ha dichiarato la propria disponibilità a porre in essere azioni volte a favorire l'assorbimento, presso le altre aziende risultate assegnatarie dei nuovi contratti di appalto, dei 43 lavoratori di Mpss applicati nelle sedi ove quest'ultima non è aggiudicataria della commessa.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a seguire la vicenda favorendo la ricerca di soluzioni positive per i lavoratori coinvolti rendendosi disponibile, altresì, a convocare il tavolo per eventuali verifiche qualora le parti ne facciano richiesta.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economicoClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

TELECOM ITALIA

EUROVOC :

soppressione di posti di lavoro

diritto del lavoro

politica occupazionale

contratto di prestazione di servizi

holding