ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02634

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 123 del 21/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: GALATI GIUSEPPE
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 21/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/11/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/12/2013
Stato iter:
20/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/04/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/04/2016

CONCLUSO IL 20/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02634
presentato da
GALATI Giuseppe
testo di
Giovedì 21 novembre 2013, seduta n. 123

   GALATI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   nella data del 19 novembre 2013 un violento nubifragio ha interessato vaste zone territoriali della regione Calabria, manifestandosi con particolare intensità nelle provincie di Catanzaro (in particolare nella zona del basso Jonio), Vibo Valentia e Crotone;
    tra le varie conseguenze naturali provocate dal nubifragio e dall'eccezionale intensità delle precipitazioni registrate in Calabria, si segnalano in articolare l'esondazione i fiumi e torrenti, tra i quali l'Uria in provincia di Catanzaro, il Neto in provincia di Crotone ed il torrente Ancinale, in provincia di Vibo Valentia, che hanno a loro volta determinato situazioni di isolamento a causa dell'interruzione di strade e vie di comunicazione — invase da detriti e fango o interessate da frane — e reso necessaria, in alcuni casi, l'evacuazione di centinaia di cittadini residenti in zone considerate ad alto rischio;
   secondo i primi rilievi e quantificazioni e sulla base degli esiti delle verifiche e ricognizioni immediatamente effettuate dalle autorità della protezione civile competenti (peraltro ancora in corso di accertamento) sul territorio si registrerebbero danni ambientali, strutturali ed infrastrutturali per un ammontare complessivamente stimato in decine di milioni di euro;
   la condizione attuale dei territori interessati, risultante dalla manifestazione dello straordinario fenomeno meteorologico registrato (evento che allo stato attuale peraltro non può dirsi ancora definitivamente rientrato), presenta i caratteri del disastro ed è potenzialmente idonea a configurarsi quale ulteriore elemento di resistenza ed impedimento rispetto ai processi dello sviluppo economico locale in atto, già di difficile attuazione in un territorio caratterizzato da elevati livelli di complessità a causa dei molteplici e peculiari fattori di criticità, i quali contrastano costantemente gli ingenti sforzi intesi al rilancio di questa regione;
   l'amministrazione territoriale competente, preso atto degli ingenti danni ambientali e sul piano delle infrastrutture, oltre che dell'industria, commercio, artigianato ed agricoltura, ha annunciato l'avvio della procedura per la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità, ai sensi della legislazione vigente –:
   se il Governo abbia preso atto delle emergenze determinatesi in Calabria segnalate dall'interrogante ed, in caso affermativo, quali siano le iniziative di competenza che ha intrapreso o intenda intraprendere per ripristinare la situazione su livelli di normalità;
   quali siano le strategie in atto o le iniziative che il Governo intenda intraprendere per fronteggiare il generale problema del diffuso ed elevato rischio meteo-idrogeologico ed idraulico che interessa non soltanto la regione Calabria ma l'intero Paese. (4-02634)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 20 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 610
4-02634
presentata da
GALATI Giuseppe

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle criticità conseguenti all'esondazione di fiumi e torrenti tra i quali l'Uria in provincia di Catanzaro, il Neto in provincia di Crotone e l'Ancinale in provincia di Vibo Valentia, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, insieme alla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2014-2020.
  Il piano è stato definito dalle proposte presentate dalle regioni nel corso degli anni 2014 e 2015 attraverso l'utilizzo del sistema
web ReNDiS (repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) del Ministero dell'ambiente in collaborazione con ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
  L'insieme degli interventi localizzati sull'intero territorio nazionale raggiungono un importo pari a circa 20,3 miliardi di euro che rappresenta, pertanto, il fabbisogno complessivo del periodo 2014-2020.
  Si evidenzia che, rispetto a tale importo, quello relativo alle richieste validate dalle regioni nel sistema ReNDiS, ammonta, ad oggi, a circa 17,5 miliardi di euro.
  Tuttavia, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico nelle aree soggette a frequenti esondazioni, è stato individuato, nell'ambito del piano operativo nazionale, un Piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio di alluvione, con un costo di circa 1,4 miliardi di euro.
  Gli interventi sono stati validati dalle Regioni secondo le procedure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, proposto dal Ministero dell'ambiente, relativo all'individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
  Al fine di garantire il rapido avvio degli interventi più urgenti e tempestivamente cantierabili ricompresi nel Piano stralcio, la delibera CIPE n. 32 del 2015 ha assegnato al Ministero dell'ambiente l'importo di 450 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione afferenti alla programmazione 2014-2020. Per la medesima finalità sono state individuate risorse disponibili a legislazione vigente pari a 150 milioni di euro, di cui 40 milioni costituite da risorse del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare a valere sulle disponibilità recate dall'articolo 1, comma 111, della legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di stabilità 2014) e la restante quota di 110 milioni a carico delle risorse del fondo di sviluppo e coesione per il periodo 2007-2013 di cui all'articolo 7, comma 8, del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 (cosiddetto Sblocca Italia).
  A questi si devono aggiungere, per il biennio 2015-2016, ulteriori 54 milioni di euro circa che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha disposto di destinare al fine di incrementare la copertura del piano stralcio citato, in considerazione della rilevanza e dell'urgenza degli interventi in esso previsti.
  Il piano stralcio è composto da una sezione attuativa, nella quale sono riportati gli interventi immediatamente finanziabili per un importo di oltre 650 milioni di euro, e da una sezione programmatica che potrà essere successivamente finanziata con risorse che si renderanno a tal fine disponibili.
  Nella sezione programmatica sono stati inseriti alcuni studi di fattibilità o progettazioni preliminari per i quali si prevede un rapido sviluppo del livello progettuale e che coinvolgono un'alta percentuale di popolazione esposta al rischio di alluvione.
  In relazione al piano nazionale 2014-2020, si segnala che le richieste avanzate e validate dalla regione Calabria fino al 24 febbraio 2016, termine per l'inserimento delle proposte nel sistema ReNDiS, ammontano a 134.145.407,16 euro per la provincia di Catanzaro per un totale di 88 interventi, a 87.479.870,64 euro per la provincia di Crotone per un totale di 59 interventi e a 54.818.153,78 euro per la provincia di Vibo Valentia per un totale di 50 interventi. Non appena rinvenute le ulteriori risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del suddetto piano nazionale, saranno individuati gli interventi che potranno essere ammessi a finanziamento secondo le modalità e in base ai criteri previsti dal citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, tenendo conto in particolare delle priorità che saranno espresse dalla stessa regione.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Calabria

idrogeologia

aiuto regionale

degradazione dell'ambiente

inquinamento