ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02468

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 115 del 11/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 15/11/2013
Stato iter:
05/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2014
GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/05/2014

CONCLUSO IL 05/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02468
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Lunedì 11 novembre 2013, seduta n. 115

   PRODANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri, al Ministro per gli affari europei . — Per sapere – premesso che:
   l'Ufficio europeo dei brevetti è l'organo esecutivo dell'Organizzazione europea dei brevetti (European Patent Organisation-EPO) istituita con la Convenzione sul brevetto europeo sottoscritta a Monaco di Baviera (Germania) nel 1973;
   la finalità principale di questo ente è la concessione dei brevetti europei – la cui valenza è assicurata in più Paesi membri con un solo iter procedurale – sotto la supervisione del Consiglio di amministrazione, altro organo di gestione dell'EPO;
   la domanda per la licenza può essere presentata immediatamente o entro un anno dal deposito del brevetto nazionale e consente di ottenere un documento valido non solo in tutti gli Stati dell'Unione europea ma anche negli altri Paesi che hanno aderito all'accordo: Albania, Islanda, Liechtenstein, Repubblica di Macedonia, Principato di Monaco, Norvegia, San Marino, Serbia, Svizzera e Turchia;
   l'Ufficio svolge ricerche ed esamina le domande per il brevetto europeo e le applicazioni internazionali depositate ai sensi del Trattato di cooperazione in materia di brevetti, oltre ad essere competente per l'esame delle opposizioni legali presentate contro brevetti stessi;
   su uno staff di circa 7000 dipendenti, l'Italia è presente per circa l'8 per cento, contro il 24 per cento della Germania, il 10 per cento dei Paesi Bassi e il 18 per cento della Francia;
   la rappresentanza italiana è guidata dal 2006 da Mauro Masi – ex direttore generale della Rai (2009/2011) e attuale amministratore delegato della CONSAP (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici spa) del Ministero dello sviluppo economico (MISE) – in qualità di delegato per la proprietà intellettuale della Direzione per la mondializzazione e le questioni globali del Ministero degli affari esteri;
   il rappresentante supplente designato è la dottoressa Loredana Gulino, dirigente del Ministero dello sviluppo economico a capo della Direzione generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio italiano brevetti e marchi;
   il settore brevettuale sta vivendo una fase di transizione: a partire dal 1o gennaio 2014 dovrebbe entrare in vigore il brevetto europeo unitario, da non confondere con quello preesistente, che avrà una validità di 20 anni a decorrere dal deposito della relativa domanda;
   il 16 aprile 2013 la Corte di Giustizia dell'Unione europea ha respinto il ricorso di Italia e Spagna contro la decisione del Consiglio dell'Unione europea sul ricorso alla procedura di cooperazione rafforzata, nella quale sono stati coinvolti solo dodici Paesi membri, per l'approvazione degli atti relativi al brevetto unitario;
   l'Italia si è opposta in quanto la normativa in via di definizione prevede una licenza in sole tre lingue (inglese, francese e tedesco) con la totale esclusione dell'italiano e dello spagnolo, fatto che può discriminare non poco le aziende nostrane costrette a sobbarcarsi i costi aggiuntivi di traduzioni –:
   a quante riunioni dell'Ufficio europeo dei brevetti il dottor Masi abbia effettivamente partecipato dal 2006 ad oggi;
   se il Governo intenda valutare il rinnovo della rappresentanza italiana di vertice presso l'EPO, visto che il dottor Masi riveste un'ulteriore carica apicale, in questo caso in un'azienda dello Stato, mentre il settore brevettuale italiano necessita della dovuta attenzione per le modifiche comunitarie allo studio;
   quali iniziative il Governo intenda assumere in ambito comunitario per fare in modo che la nuova figura brevettuale contempli, tra le lingue ufficiali, anche quella italiana. (4-02468)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 5 maggio 2014
nell'allegato B della seduta n. 222
4-02468
presentata da
PRODANI Aris

  Risposta. — Si fa riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame rappresentando quanto segue.
  La rappresentanza italiana presso l'Ufficio europeo dei brevetti (Epo) è sempre stata assicurata al meglio dal delegato italiano per la proprietà intellettuale, con una intensa attività di coordinamento e di relazione svolta sia in Italia – in sinergia con tutte le altre amministrazioni competenti – sia in stretto collegamento con gli uffici della suddetta organizzazione internazionale, al fine di seguire in via continuativa tutti i dossier di particolare rilievo per il nostro Paese. La funzione di rappresentanza, pertanto non è stata limitata alle sole riunioni svoltesi a Monaco – ove peraltro lo stesso rappresentante ha sempre presenziato in occasione di argomenti all'ordine del giorno particolarmente sensibili e/o strategici – ma garantita e valorizzata mediante continuativi rapporti con i vertici e le strutture operative dell'Epo, a monte e a valle delle riunioni medesime.
  In tal modo, il presidio degli interessi italiani è stato non solo garantito, bensì valorizzato, attraverso una interazione continua e non limitata semplicemente alle occasioni ufficiali.
  Nel dettaglio giova comunque evidenziare che il professor Masi ricopre l'incarico di delegato italiano per la proprietà intellettuale dal 2006 e che, per lo svolgimento delle attività inerenti a tale incarico, non è prevista la corresponsione di alcun emolumento.
  Nella veste di delegato italiano per la proprietà intellettuale, egli ha partecipato alle seguenti riunioni:
   5-7 dicembre 2006 – 6-8 marzo 2007;
   26-29 giugno;
   26-27 ottobre 2011;
   27-28 marzo 2012;
   26-28 giugno 2012;
   16 ottobre 2013;
   12-13 dicembre 2013.

  In tutti gli altri casi, la delegazione italiana era, comunque, preventivamente istruita e presidiata anche da un diplomatico appartenente alla medesima direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali del Ministero degli affari esteri.
  Si ritiene, pertanto, che non vi siano motivi particolari a far considerare la rappresentanza italiana presso il più volte citato Ufficio europeo dei brevetti.
  Alla luce degli ulteriori elementi prospettati nell'atto in esame, si chiarisce inoltre, quanto segue in relazione al tema del brevetto europeo con effetto unitario e alla posizione italiana in materia.
  Il brevetto europeo con effetto unitario, che sarà rilasciato e amministrato dall'Ufficio europeo dei brevetti (Epo), sarà introdotto solo a inizio 2016.
  Al riguardo si segnala che, proprio nella sua ultima riunione a Bruxelles del dicembre scorso, il Comitato preparatorio che lavora alle procedure per l'istituzione del Tribunale unificato ha convenuto che prima del 2016 non potrà essere realizzato il sistema informatico del Tribunale, essendo necessario procedere a un appalto pubblico. Prima di allora quindi, non potrà essere operativo il Tribunale unificato dei brevetti (Tub), premessa indispensabile per poter rilasciare il nuovo titolo brevettuale.
  Il brevetto unitario, infatti, potrà essere introdotto solo in relazione a quei Paesi membri dell'Unione europea che ratificano l'accordo sul Tribunale unificato, con cui una corte sovranazionale si sostituirà alla giustizia sul piano nazionale, in relazione alle controversie che riguardano il brevetto unitario e il brevetto europeo classico.
  Il tema della ratifica dell'accordo sul Tribunale unificato è pertanto strettamente collegato al dibattito politico in corso sull'adesione al brevetto unitario.
  L'Italia, che ha firmato a febbraio 2013 l'Accordo internazionale per l'istituzione del predetto tribunale, partecipa attivamente ai lavori del suo comitato preparatorio, a cui aderiscono 25 Stati membri dell'Unione europea. In tale ambito il coordinamento interistituzionale e assicurato dalle seguenti amministrazioni capofila: Ministero degli affari esteri, Dipartimento delle politiche europee e Ministero della giustizia.
  Pertanto, nel 2014-2015 proseguiranno in parallelo a livello europeo sia i lavori del comitato preparatorio del Tribunale sia i lavori per l'introduzione del brevetto unitario.
  Si tenga anche conto che solo l'Austria ad oggi ha ratificato l'accordo sul Tub e che per la sua entrata in vigore sono necessarie 13 ratifiche, tra cui quella di Francia, Germania e Regno Unito.
  Si segnala in proposito che in Danimarca è previsto un referendum popolare a maggio 2014, dato che nel Parlamento danese non è stato possibile raggiungere la maggioranza qualificata necessaria ad evitare il referendum per la ratifica dell'accordo.
  Il disegno di legge di ratifica dell'accordo internazionale da parte italiana sarà presentato dal Dipartimento delle politiche europee e dal Ministero degli affari esteri di concerto con gli altri Ministeri interessati (Giustizia, Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero dello sviluppo economico). È attualmente in corso tra tutte le amministrazioni coinvolte il lavoro preparatorio a tal fine.
  L'Italia, non avendo aderito alla cooperazione rafforzata, non partecipa da marzo 2013 ai lavori del Select committee del consiglio di amministrazione dell'Ufficio europeo dei brevetti, di cui fanno parte i 25 Paesi membri dell'Unione europea aderenti al brevetto unitario.
  Tuttavia, il Ministero dello sviluppo economico, in linea con il coordinamento interministeriale, a settembre scorso, ha richiesto formalmente di poter avere in tale ambito lo
status di osservatore. Tale status gli è appena stato concesso e pertanto, un rappresentante del Ministero dello sviluppo economico parteciperà alla prossima riunione del comitato prevista a Monaco.
  Proprio nel 2014 il Select committee è chiamato a definire i dettagli procedurali e il sistema di tasse di rinnovo del nuovo strumento brevettuale con effetto unitario.
  Si evidenzia che l'amministrazione italiana capofila in materia è il Dipartimento delle politiche europee, che coordina il tavolo di lavoro interistituzionale, nonché il tavolo di dialogo con gli
stakeholders del settore privato, creato per definire la posizione italiana in materia.
  In tale contesto due riunioni di coordinamento tra le amministrazioni interessate e gli
stakeholders del settore privato si sono tenute a fine aprile e a fine ottobre scorso presso il Dipartimento per le politiche europee.
  In entrambe le occasioni, rispetto al brevetto unitario e al Tribunale unificato, sono stati evidenziati da parte di diversi attori del settore privato sia punti di forza, come segnalato da Confindustria, sia punti di debolezza.
  Il riconoscimento del valore aggiunto di una Corte europea dei brevetti per il nostro Paese è subordinato alla risoluzione positiva di alcune criticità attualmente al vaglio di gruppi di lavoro tematici: su tutte, la quantificazione dei diritti da pagare per attivare e sostenere il giudizio in una sede sovranazionale, il riconoscimento delle qualifiche professionali dei consulenti italiani in proprietà industriale, l'impatto per le piccole e medie imprese le spese necessarie per l'istituzione e il mantenimento di una sede locale della corte distaccata in Italia e la conseguente disponibilità di risorse finanziarie a carico del bilancio dello Stato.
  Il Governo sta, pertanto, ancora valutando gli impatti economici e finanziari, per lo Stato e per le imprese, connessi all'adesione al brevetto unitario e al tribunale unificato, alla luce degli elementi che si rendono disponibili col progredire del negoziato politico, nonché sulla base dei diversi contributi in materia che pervengono dagli utilizzatori del sistema brevettuale italiano in relazione all'impatto che le future decisioni politiche avranno sul sistema innovativo nazionale.
  Solo quando maggiori informazioni saranno disponibili in tali complessi ambiti potrà essere presa una decisione finale nel merito su entrambi i
dossier.
  Sulla questione linguistica, giova evidenziare che alla luce dei regolamenti dell'Unione europea adottati e del quadro giuridico approvato con riferimento al brevetto unitario, non ritiene che vi sia modo di modificare il regime linguistico vigente.
  Il Governo italiano, così come quello spagnolo, ha esperito un ricorso dinnanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea, contestando il regime trilinguistico (inglese, francese, tedesco) dei nuovi titoli brevettuali. Con sentenza del 17 aprile 2013, la Corte di giustizia ha respinto il ricorso italiano e spagnolo, giudicando compatibile con i Trattati la decisione istitutiva della cooperazione rafforzata.
  Tuttavia, dopo un regime transitorio della durata massima di 12 anni, sarà disponibile
online un sistema di traduzione automatica di alta qualità, gratuita, che consentirà di tradurre documentazione brevettuale in/da inglese, francese e tedesco in tutte le lingue ufficiali dell'Unione europea.
  È già disponibile presso l'Epo un sistema di traduzione automatica gratuito dall'inglese all'italiano e viceversa.
  Lo strumento è accessibile al link:
   
http://www.epo.org/searching/free/patent-translate.html.

  Lo stesso regolamento dell'Unione europea 1260/12 relativo al regime linguistico applicabile al brevetto unitario ha previsto, rispetto all'attuale regime Epo, l'introduzione di un ulteriore schema di compensazione a carattere permanente per i costi di traduzione, a beneficio di persone fisiche, piccole e medie imprese, università, centri di ricerca pubblici ed enti senza fine di lucro che hanno sede in un Paese dell'Unione europea. Tale rimborso dei costi di traduzione avrà un tetto, il cui importo deve essere ancora determinato nell'ambito dei lavori del Select committee del consiglio di amministrazione dell'Epo.
  Per quanto concerne, infine, l'utilizzo della lingua italiana tra le lingue processuali del costituendo Tribunale unificato dei brevetti (Tub) il Governo italiano ha ribadito in sede di comitato preparatorio il proprio interesse nella costituzione di una divisione
local del Tub con sede in Italia.
Il Ministro dello sviluppo economicoFederica Guidi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

UEB

brevetto europeo

impresa pubblica

organizzazione europea

licenza di brevetto

contraffazione

lingua ufficiale

Consiglio dell'Unione europea