ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02063

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 90 del 03/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: FRUSONE LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2013
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2013
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2013
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2013
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2013
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 03/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE 03/10/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/11/2013
Stato iter:
17/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/02/2014
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/02/2014

CONCLUSO IL 17/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02063
presentato da
FRUSONE Luca
testo di
Giovedì 3 ottobre 2013, seduta n. 90

   FRUSONE, RIZZO, CORDA, BASILIO, PAOLO BERNINI, ALBERTI e ARTINI. — Al Ministro per l'integrazione, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il Governo ha deciso di aprire una struttura sul modello C.A.R.A. (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) a San Giuliano di Puglia in Molise, comune di 1100 abitanti;
   per attuare questo progetto il 12 settembre 2013 si è tenuta nel comune molisano, una riunione, convocata dal prefetto di Campobasso, a cui hanno partecipato il capo dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, prefetto Pria, il direttore centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo, prefetto Scotto Lavina e i dirigenti competenti del dicastero dell'interno. Tra i soggetti invitati a partecipare la regione, la provincia e i rappresentanti nazionali e regionali dell'ANCI e dell'UPI, il questore, l'Agenzia regionale di protezione civile, i comandanti provinciali dei carabinieri, della Guardia di finanza, del corpo forestale dello Stato e dei vigili del fuoco, l'ASREM, i sindaci dei comuni limitrofi (Bonefro, Colletorto, Santa Croce di Magliano) nonché rappresentanti delle organizzazioni sindacali, della Caritas, del volontariato e dell'associazionismo cooperativo;
   il progetto prevede la capacità di accogliere 800 persone nelle strutture prefabbricate utilizzate per i cittadini molisani dopo il terremoto del 2002. Tale scelta rischia – come denunciato da diverse associazioni – di rispondere, dato il contesto socioeconomico, ad esigenze di reclutamento di manodopera a basso costo da utilizzare nelle campagne piuttosto che alle esigenze di accoglienza dei richiedenti asilo che necessitano di protezione e servizi nel territorio adeguati alla loro condizione di soggetti vulnerabili;
   lo status giuridico del centro appare alquanto aleatorio. Secondo diversi articoli riportati dalla stampa si parla di un centro hub, con un intreccio fra i vari status giuridici dei centri previsti dalla normativa (cda – centro di accoglienza, cara – centro accoglienza per richiedenti asilo, Cie – centro di identificazione ed espulsione);
   sempre da fonti di stampa emerge che le persone rimarrebbero in questo centro per il tempo necessario ad espletare le pratiche. Questa dichiarazione farebbe ipotizzare l'uso di quel centro come CARA, ma non ci sono le condizioni perché possa essere un CARA, visto che questi sono centri dove ha sede la commissione territoriale per la valutazione della domanda d'asilo e ci vorrebbe un apposito decreto per istituirla;
   ulteriore contraddizione sullo status giuridico deriva dal fatto che, nel caso in cui lo straniero non dovesse avere l'accesso alla procedura d'asilo, sarebbe di fatto una persona in fase di espulsione, quindi il centro si trasformerebbe di in un centro di trattenimento ed espulsione (un CIE) –:
   quale sia l'effettivo status giuridico del centro che sorgerà nel comune di San Giuliano di Puglia;
   se il Governo non reputi inadeguato aprire un centro con una capacità di accoglienza tra le 800 e le 1000 persone in un paese come San Giuliano di Puglia che conta 1100 abitanti, peraltro privo dei servizi essenziali per accogliere e «proteggere» le condizioni delicate di un richiedente asilo;
   se non reputi in particolare che quella zona a fortissima economia agricola possa implementare il fenomeno dello sfruttamento in agricoltura ed il caporalato, posto che, la sua vicinanza con il foggiano ed i suoi «ghetti» per esempio, può essere foriera di uno sviluppo di quel fenomeno di allargamento di zone franche che ben si conoscono (il «ghetto» di Rignano Garganico dista qualche decina di chilometri). (4-02063)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 17 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 175
4-02063
presentata da
FRUSONE Luca

  Risposta. — Il dipartimento della protezione civile della Presidenza dei Consiglio dei ministri e il Ministero dell'interno avevano informato il sindaco di San Giuliano di Puglia, sin dal 2012, dell'ipotesi di utilizzare il villaggio temporaneo realizzato a seguito del sisma del 2002 per l'accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo. Successivamente, nell'ambito delle iniziative adottate per affrontare il massiccio afflusso di migranti verificatosi sulle coste italiane dall'estate scorsa, il Governo ha predisposto un ampliamento della rete di accoglienza. In tale quadro si inserisce dunque la prossima istituzione, a San Giuliano di Puglia, di un nuovo centro governativo dedicato all'accoglienza di migranti vulnerabili, famiglie e minori in particolare, nel quale potranno essere ospitate fino a mille persone.
  Al fine di verificare l'idoneità della suddetta struttura in relazione a tale finalità, il 10 giugno 2013 è stato effettuato un sopralluogo tecnico, che ha consentito di verificarne la rispondenza alle caratteristiche richieste. Inoltre – per assicurare un ampio livello di condivisione delle valutazioni effettuate in sede centrale – nel corso della stessa giornata si è tenuta una riunione in prefettura, a cui hanno partecipato il sindaco di San Giuliano di Puglia, insieme al prefetto e al questore di Campobasso, i dirigenti competenti del dicastero dell'interno, oltre ai rappresentanti delle istituzioni regionali, dell'ANCI, dell'UN, dell'ASREM, delle forze di polizia territoriali, nonché dei sindaci dei comuni interessati. In tale occasione, i partecipanti hanno avuto modo di esprimere le proprie considerazioni sull'innovativo progetto, che si inserisce in un piano di razionalizzazione del sistema di accoglienza su tutto il territorio nazionale.
  In occasione della seduta della conferenza unificata Stato-regioni dell'11 luglio 2013, è stata sancita un'intesa tra il Governo, le regioni e gli enti locali sul documento di indirizzo per il passaggio alla gestione ordinaria dei flussi migratori non programmati, con particolare riferimento a richiedenti/titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati. In tale sede si è convenuto di proseguire e accelerare il percorso avviato per uniformare i sistemi di accoglienza per richiedenti/titolari di protezione internazionale presenti in Italia, che di fatto operano su piani diversi e paralleli tra loro, per ricondurli al modello del sistema di accoglienza Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Inoltre, è stata confermata la necessità di rendere permanenti il tavolo di coordinamento nazionale e i tavoli di coordinamento regionali, quali strumenti di
governance interistituzionali già sperimentati nell'ambito dell'emergenza nord Africa.
  In particolare, per dotare il Paese di un sistema in grado di rispondere con strumenti di carattere ordinario anche ai flussi migratori non programmati, nell'ambito dell'attuale sistema di accoglienza – che prevede i centri di accoglienza, i Cara e lo Sprar – è necessario indirizzare prioritariamente l'attività verso la realizzazione di centri (
hub) con la funzione di fornire allo straniero un servizio di informazione, orientamento socio-lavorativo e assistenza legale ai fini della predisposizione della domanda di protezione internazionale, nonché di avviarlo nel più breve tempo possibile ai progetti dello Sprar. La titolarità dei progetti di accoglienza rimane in capo agli enti locali Sprar, al fine di garantire standard di intervento e monitoraggio omogenei e qualitativi. Per la regione Molise, tale centro Hub dovrebbe essere ubicato nel villaggio temporaneo di San Giuliano di Puglia e potrebbe ospitare nuclei familiari con donne, bambini e anziani per il periodo utile all'espletamento delle necessarie formalità per il successivo trasferimento.
  Proprio per definire le soluzioni finalizzate ad affrontare l'accoglienza dei profughi, il 23 e il 26 settembre 2013 si è riunito nella prefettura di Campobasso il tavolo di coordinamento regionale, costituitosi sulle linee guida indicate dalla conferenza unificata, al quale sono state chiamate a partecipare le organizzazioni sindacali e cooperative, gli enti pubblici e gli operatori locali del volontariato. Nel corso di tali incontri, sono state portate all'attenzione di questa amministrazione le richieste avanzate dai sindaci dei comuni coinvolti, in relazione alla definizione della capienza del centro e del periodo di permanenza, oltre che al potenziamento della presenza delle forze dell'ordine sul territorio. Nonostante alcune perplessità relative all'impatto che la presenza di un consistente numero di stranieri potrebbe avere sul territorio, gli organismi territoriali, e in particolare gli amministratori locali, hanno manifestato la disponibilità delle proprie comunità; infine, anche la regione Molise ha garantito la propria collaborazione nella gestione dell'accoglienza.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

RIGNANO GARGANICO,FOGGIA - Prov,PUGLIA, SAN GIULIANO DI PUGLIA,CAMPOBASSO - Prov,MOLISE

EUROVOC :

asilo politico

manodopera

settore agricolo

diritto d'asilo

espulsione

aiuto sociale

immigrazione