ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01690

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 69 del 09/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 09/08/2013
Stato iter:
08/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/04/2016

CONCLUSO IL 08/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01690
presentato da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno
testo di
Venerdì 9 agosto 2013, seduta n. 69

   OLIVERIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   come ormai si ripete costantemente durante questo periodo dell'anno molti corsi d'acqua dei torrenti Antonucci, Tomarchiello e Sant'Anna della provincia di Vibo Marina risultano interamente ricoperti da canneti, sterpaglie, rami di alberi, e rifiuti di ogni genere che, qualora non debitamente puliti prima dell'inizio della stagione invernale, potrebbero dare corso a pericolose esondazioni, comportando smottamenti e frane con conseguenze anche pericolose per le popolazioni che vivono vicino ad essi;
   tale realtà costituisce una situazione ancor più critica per una regione come la Calabria, dove le eccessive opere di urbanizzazione e cementificazione contribuiscono a creare maggiore allarmismo;
   la Calabria, rappresentando una delle zone del territorio italiano a più elevato rischio idrogeologico, già nel passato ha affrontato gravi situazioni legate al dissesto idrogeologico, come confermato dal progetto Iffi (primo inventario dei fenomeni franosi in Italia), che ha evidenziato la diffusa fragilità del territorio individuando ben 409 punti identificativi del fenomeno franoso, con 78 aree soggette a rischio frana, per un'estensione totale di territorio che supera i 40 chilometri quadrati;
   la situazione appare molto critica anche in prossimità del fosso «La Badessa» dove immondizia mista ad una folta vegetazione impedisce il naturale deflusso delle acque;
   la medesima situazione si registra verso la frazione Longobardi che risulta essere particolarmente pericolosa; molti tratti dell'alveo non risultando visibili potrebbero pregiudicare il percorso dei torrenti interamente coperti da pietre e rocce;
   anche la strada statale 18 è interessata dai continui episodi di subsidenza che stanno creando gravi disagi alla viabilità locale, penalizzata ulteriormente anche dagli sporadici e inefficaci interventi dell'Anas;
   le diverse segnalazioni pervenute da parte della popolazione confermano una situazione allarmante, sottolineando la necessità di intervenire tempestivamente per porre fine a questo continuo stato di emergenza ambientale che persiste nel vibonese;
   sarebbe necessario provvedere anzitempo alla manutenzione dei siti e degli alvei al fine di non ripetere il verificarsi di eventi naturali disastrosi come l'alluvione del 2006 durante la quale, precipitazioni eccezionali, intense e persistenti, provocarono gravi e diffusi danni (allagamenti, frane) e 4 morti. Nella città di Vibo Valentia, in sole cinque ore, furono registrati più di 200 mm di pioggia, quando in media nel mese di luglio, nelle medesime località, le precipitazioni oscillarono tra i 30 e i 110 mm. Sul vibonese caddero circa 130 litri di acqua per ogni metro quadrato di terreno –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti riportati e se non ritenga necessario, alla luce dei recenti accadimenti, intensificare attraverso gli organi competenti e in particolare attraverso il commissario delegato per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico di cui all'accordo di programma stipulato con la regione Calabria, azioni per contrastare il fenomeno descritto al fine di evitare uno scempio ambientale di uno dei posti più suggestivi d'Italia, oltre a un tracollo economico del territorio;
   se il Governo non intenda assumere iniziative per adeguare le risorse finanziarie destinate alla difesa del suolo e alla prevenzione del dissesto idrogeologico, assicurando che la distribuzione avvenga in modo da privilegiare le aree a più alto rischio, come quella della provincia di Vibo. (4-01690)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 8 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 604
4-01690
presentata da
OLIVERIO Nicodemo Nazzareno

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa agli interventi di manutenzione dei siti nonché alla pulizia degli alvei dei corsi d'acqua situati nella provincia di Vibo Valentia, si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, insieme alla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2014-2020.
  Il piano è stato definito dalle proposte presentate dalle regioni nel corso degli anni 2014 e 2015 attraverso l'utilizzo del sistema web ReNDiS (repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in collaborazione con l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
  L'insieme degli interventi localizzati sull'intero territorio nazionale raggiungono un importo pari a circa 20,3 miliardi di euro che rappresenta, pertanto, il fabbisogno complessivo del periodo 2014-2020.
  Si evidenzia che, rispetto a tale importo, quello relativo alle richieste validate dalle regioni nel sistema ReNDiS, ammonta, ad oggi, a circa 17,5 miliardi di euro.
  Tuttavia, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico nelle aree soggette a frequenti esondazioni, è stato individuato, nell'ambito del piano operativo nazionale, un piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio di alluvione, con un costo di circa 1,4 miliardi di euro.
  Gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo le procedure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 maggio 2015, proposto dal Ministero dell'ambiente, relativo all'individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità di attribuzione delle risorse agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
  Al fine di garantire il rapido avvio degli interventi più urgenti e tempestivamente cantierabili ricompresi nel piano stralcio, la delibera CIPE n. 32/2015 ha assegnato al Ministero dell'ambiente l'importo di 450 milioni di euro a valere sulle risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione afferenti alla programmazione 2014-2020. Per la medesima finalità sono state individuate risorse disponibili a legislazione vigente pari a 150 milioni di euro, di cui 40 milioni costituite da risorse del Ministero dell'ambiente a valere sulle disponibilità recate dall'articolo 1, comma 111, della legge n. 147 del 27 dicembre 2013 (legge di stabilità 2014) e la restante quota di 110 milioni a carico delle risorse del fondo di sviluppo e coesione per il periodo 2007-2013 di cui all'articolo 7, comma 8, del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 (cosiddetto sblocca Italia).
  A questi si devono aggiungere, per il biennio 2015-2016, ulteriori 54 milioni di euro circa che il Ministero dell'ambiente ha disposto di destinare al fine di incrementare la copertura del piano stralcio citato, in considerazione della rilevanza e dell'urgenza degli interventi in esso previsti.
  Il piano stralcio è composto da una sezione attuativa, nella quale sono riportati gli interventi immediatamente finanziabili per un importo di oltre 650 milioni di euro, e da una sezione programmatica che potrà essere successivamente finanziata con risorse che si renderanno a tal fine disponibili.
  Nella sezione programmatica sono stati inseriti alcuni studi di fattibilità o progettazioni preliminari per i quali si prevede un rapido sviluppo del livello progettuale e che coinvolgono un'alta percentuale di popolazione esposta al rischio di alluvione.
  In relazione al piano nazionale 2014-2020, si segnala che le richieste avanzate e validate dalla regione Calabria fino al 24 febbraio 2016, termine per l'inserimento delle proposte nel sistema ReNDiS, ammontano a 54.818.153,78 euro per la provincia di Vibo Valentia per un totale di 50 interventi. Non appena rinvenute le ulteriori risorse finanziarie necessarie per l'attuazione del suddetto piano nazionale, saranno individuati gli interventi che potranno essere ammessi a finanziamento secondo le modalità e in base ai criteri previsti dal citato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 maggio 2015, tenendo conto in particolare delle priorità che saranno espresse dalla stessa regione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VIBO VALENTIA - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

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idrogeologia

inondazione

stato d'emergenza

rifiuti