ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01659

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 68 del 08/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/08/2013
Stato iter:
17/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/07/2017
BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 07/07/2016

SOLLECITO IL 21/09/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/07/2017

CONCLUSO IL 17/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01659
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Giovedì 8 agosto 2013, seduta n. 68

   BASILIO, ARTINI, CORDA, ALBERTI, FRUSONE, PAOLO BERNINI e RIZZO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   risulta evidente che componenti del precedente Governo e persone che hanno rivestito in passato cariche istituzionali, ma che attualmente non ricoprono nessun ruolo, abbiano tuttora la possibilità di usufruire di auto blu e servizio di scorta senza che risultino particolari esigenze di tutela e senza l'esistenza di elementi di rischio conclamati così gravi e probanti tali da disporre di servizi di scorta;
   tale procedura, ritenuta dall'interrogante ingiustificata, costa ai contribuenti palesemente grandi sacrifici, un costo che si aggira intorno a svariati milioni di euro l'anno e impegna migliaia di agenti delle forze dell'ordine sottraendoli di conseguenza alla tutela della sicurezza dei cittadini;
   come si evince dalle dichiarazioni del Sindacato autonomo di polizia «Con la crisi e i tagli siamo arrivati al punto che il sistema sicurezza non può più permettersi di garantire 585 scorte con un enorme impiego di uomini delle forze dell'ordine impegnati a garantire la sicurezza di pochi». «Solo a Roma sono mille al giorno – spiega Nicola Tanzi, segretario nazionale del Sap –, finora mi risulta siano state tagliate 70 scorte di quarto livello, delle 174 scorte assegnate a parlamentari ed ex ministri, credo che queste debbano essere azzerate per andare, se necessario, a rafforzare, invece, quelle garantite alle più alte cariche dello Stato. La modulazione delle misure di tutela va da quelle di primo livello, indicato come rischio imminente ed elevato, che impiega fino a tre auto blindate e sei agenti, fino al quarto livello, di basso rischio, che prevede un'auto non blindata e un autista»;
   il disagio sociale nel Paese è forte, ed è giusto garantire sicurezza a chi è più esposto, ma l'attuale situazione appare incompatibile con l'esigenza di un rigoroso contenimento delle spese ed eliminazione di ogni spreco e contribuisce ulteriormente al discredito della classe politica, apparendo all'opinione pubblica come un privilegio ingiustificato –:
   quanto costi al contribuente il servizio di suddetta protezione e come si articoli;
   se sia disponibile un elenco delle personalità appartenenti ai precedenti Governi o a personalità che hanno ricoperto in passato alte cariche istituzionali che godono tuttora di un servizio di scorta o usufruiscono di mezzi e personale della pubblica amministrazione;
   quali siano i motivi che hanno finora consentito il perdurare di un servizio che appare agli interroganti ingiustificato;
   quali provvedimenti i Ministri interrogati intendano urgentemente assumere perché questa situazione sia il più possibile limitata, ovvero se possano essere resi pubblici i motivi per l'eventuale prosecuzione. (4-01659)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 17 luglio 2017
nell'allegato B della seduta n. 835
4-01659
presentata da
BASILIO Tatiana

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame viene evidenziato come personalità che in passato hanno ricoperto incarichi di Governo o alte cariche istituzionali continuino a fruire di dispositivi di protezione, senza che siano esposti a un rischio grave e conclamato. Ciò si tradurrebbe in un ingiustificato onere per il bilancio dello Stato e in un aggravio dell'impegno richiesto alle forze di polizia, distolte dai precipui compiti di tutela della sicurezza dei cittadini.
  In relazione a tale situazione, l'interrogante formula una serie di quesiti volti ad acquisire dati e informazioni e a conoscere quali iniziative si intendano assumere per limitare le misure di protezione in questione.
  Si premette che l'individuazione delle personalità istituzionali esposte a rischio per le funzioni esercitate o per altri comprovati motivi, alle quali vengono applicati i dispositivi tutori, e i criteri per la loro protezione sono contenuti nel decreto-legge 6 maggio 2002, n. 83, convertito nella legge 2 luglio 2002, n. 133 e nei relativi decreti ministeriali di attuazione. Tra tali personalità non sono compresi i Presidenti della Repubblica, anche cessati dall'incarico, alla cui protezione si provvede ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 39 del 1991.
  Alla luce della menzionata normativa, le misure di protezione vengono adottate solo dopo un'approfondita valutazione del concreto livello di rischio, garantendo poi il costante monitoraggio del profilo di rischio dei soggetti protetti.

  La valutazione si svolge ad un duplice livello: in sede periferica, presso le prefetture – uffici territoriali del Governo e, in sede centrale, presso l'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis).
  Al riguardo, l'Ucis ha il compito di raccogliere ed analizzare le informazioni sulle situazioni a rischio comunicate dai Prefetti, nonché quelle direttamente fornite dagli organismi di informazione e sicurezza e dagli uffici e reparti delle varie Forze di polizia.
  Completata l'attività istruttoria e valutativa, l'Ucis, nel caso in cui sussistano i presupposti sulla base del livello di rischio accertato, adotta le misure di protezione e vigilanza.
  Le misure disposte sono calibrate a seconda del livello di rischio accertato e comportano un impegno diversificato sia in termini di personale di polizia che di risorse strumentali.
  Le misure di protezione e vigilanza disposte comportano, comunque, all'atto della cessazione degli incarichi istituzionali, valutazioni collegiali a livello provinciale e centrale, volte a verificare l'attualità o meno dell'esposizione a rischio del soggetto tutelato e, conseguentemente, l'opportunità di procedere al mantenimento, alla rimodulazione o alla revoca della misura tutoria.
  Fanno eccezione il Presidente del Consiglio dei ministri, i Ministri della difesa, della giustizia e dell'interno, nei cui confronti, alla cessazione dell'incarico, il dispositivo tutorio viene mantenuto per un periodo di tempo prefissato, pari a un anno per la prima carica e a tre mesi per le altre tre.
  Ma anche in questi casi, allo scadere del termine fissato, viene effettuata una valutazione del livello di esposizione al rischio, onde stabilire l'eventuale mantenimento o rimodulazione della misura di protezione in ragione dell'attualità dell'esposizione a rischio della personalità.
  In sintesi, il mantenimento dell'assetto tutorio può trovare fondamento nelle espresse disposizioni normative e in profili residuali di esposizione personale al rischio connessi ai pregressi incarichi governativi ricoperti.
  In ogni caso, il livello di esposizione al rischio costituisce oggetto di periodica e sistematica rivisitazione, finalizzata a verificare la perdurante necessità del dispositivo tutorio predisposto e la sua adeguatezza alla luce delle effettive esigenze oppure la sua revoca.
  Ciò premesso, in relazione alla protezione attuata nei confronti dei membri delle compagini governative precedenti (Governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi) e a coloro che hanno ricoperto alte cariche istituzionali, si rappresenta che sono già state revocate 28 misure e ne sono state rimodulate diverse altre.
  Allo stato attuale, sono 29 le personalità che risultano destinatarie di dispositivi di protezione, di cui 25 ex membri di governo e 4 personalità che in passato hanno ricoperto alte cariche istituzionali.
  Sei posizioni sono all'esame per l'eventuale revoca o rimodulazione.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sicurezza pubblica

automobile