ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01640

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 68 del 08/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 08/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 08/08/2013
Stato iter:
20/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/02/2014
GUERRA MARIA CECILIA VICE MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/02/2014

CONCLUSO IL 20/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01640
presentato da
DI VITA Giulia
testo di
Giovedì 8 agosto 2013, seduta n. 68

   DI VITA, DALL'OSSO, GRILLO, LOREFICE, SILVIA GIORDANO, MANTERO, BARONI, CECCONI, NUTI, DADONE, BRESCIA, SIMONE VALENTE, VACCA e DI BENEDETTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   in Italia non esiste una modalità unificata di valutazione della disabilità come invece prevedrebbe la convenzione dell'Onu sui diritti delle persone con disabilità (New York 2006);
   la procedura di accertamento dell'invalidità civile è stata radicalmente rinnovata dall'articolo 20 del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, titolato «Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile», che attribuisce all'INPS nuove competenze per l'accertamento dell'invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità con l'intento di ottenere tempi più rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dei relativi benefici;
   le due principali novità introdotte, costituite dalla completa informatizzazione e dalla partecipazione del medico INPS alle CMA (commissioni mediche ASL), hanno di fatto determinato un risvolto sfavorevole generando concreti elementi di criticità;
   da metà del 2009 si è sviluppata sulla stampa, ed è tutt'ora in corso, una vasta campagna, l'ennesima (almeno la quinta/sesta da metà degli anni ’80) verso i cosiddetti «falsi invalidi», ovvero coloro che ricevono una pensione di invalidità senza possederne i requisiti di accesso, a seguito di truffe, magari con connivenze di funzionari di enti o medici delle commissioni competenti; una campagna che ha ben veleggiato sorretta dai venti della crisi e della moralizzazione;
   i titoli sui giornali si sono sprecati: «Napoli: falsi invalidi leggono e camminano», «È falso un invalido su 4», «Con i soldi dei falsi invalidi la camorra paga gli stipendi del clan», «Cieco e guida l'auto», «Ciechi che leggono i giornali. Paralitici che guidano e camminano. Quello dei falsi invalidi in Italia è un universo che non conosce confini», «...si risparmieranno miliardi»; si tratta di titoli in cui, oltre al tema della truffa, si annidano anche i luoghi comuni per cui i disabili non leggerebbero, non camminerebbero, non guiderebbero l'auto, non lavorerebbero;
   il I rapporto nazionale sull'invalidità civile di Cittadinanzattiva ha messo a disposizione delle istituzioni tutte, della politica, degli operatori socio sanitari, delle organizzazioni di cittadini e di pazienti, nonché dell'opinione pubblica, un quadro esauriente e attendibile di informazioni e dati sul procedimento di riconoscimento delle minorazioni civili (invalidità civile, accompagnamento), al fine di valutare lo stato di attuazione dell'articolo 38 della Costituzione italiana che garantisce il diritto all'invalidità civile e all'assistenza sociale: le evidenze raccolte e catalogate sono state lette in modalità integrata con i dati istituzionali prodotti dalla stessa Corte dei conti, che ogni anno svolge un'attività di controllo sulla gestione finanziaria dell'INPS. La più recente attività di controllo della Corte dei conti è riportata all'interno della «relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) per l'esercizio 2011» approvata con determinazione n. 91/2012 (novembre);
   i dati emergenti dalle fonti ufficiali sono inequivocabili e preoccupanti: mentre si spende e si spande per la lotta ai falsi invalidi, il cittadino che prova a far domanda per l'invalidità si scontra con un percorso labirintico e ostile con la burocrazia e la scarsa informatizzazione del sistema e attende in media un anno per ottenere i benefìci economici connessi contro i 120 giorni stabiliti dalla legge;
   ad esser lento e farraginoso è tutto il percorso per l'accesso alla invalidità civile, con tempi più lunghi rispetto all'anno precedente: solo per essere convocati a prima visita passano in media 8 mesi rispetto ai 6 del 2011, 11 mesi per ricevere il verbale rispetto ai 9 dell'anno precedente;
   secondo la Corte dei conti (relazione 2012), si attendono in media, dalla presentazione della domanda alla chiusura dell’iter, 278 giorni per accertare la invalidità, 325 per la cecità civile, 344 per la sordità. I costi di tali ritardi ammontano nel solo 2011 a 24 milioni di euro; se a questi si aggiungono i 34 milioni di euro di spesa per medici convenzionati INPS, si è ad un totale di 58 milioni di euro di fatto «bruciati» dalla cosiddetta caccia ai falsi invalidi che, secondo il rapporto 2012 della Guardia di finanza, sono poco più di 1.000, pari allo 0,04 per cento degli aventi diritto;
   altrettanto inconfutabile appare il dato che i medici impiegati per le attività di verifica straordinaria siano stati di fatto sottratti alla attività ordinaria per la concessione della invalidità: nel 2011 essi sono stati regolarmente presenti nelle commissioni asl in poco più di un caso su tre (tasso di presenza del 37,7 per cento rispetto al 46 per cento del 2010). A tutto ciò si aggiunga la scarsa informatizzazione delle asl che hanno trasmesso in formato elettronico all'INPS solo il 56 per cento dei verbali. Il restante 44 per cento in formato cartaceo ha comportato un dispendio di risorse e tempo per l'inserimento nella piattaforma INPS. Per contro oltre il 45 per cento dei cittadini che avanza domanda di invalidità, si scontra con la lentezza dell’iter burocratico;
   è evidente dunque come il fenomeno sia davvero molto limitato e meno rilevante in termini numerici di quello che invece si vuole far apparire; è infatti certo il dato che la ricerca ossessiva dei falsi invalidi, strutturata così com’è, risulta controproducente, riuscendo a recuperare molto meno di quello che spende per stanare i «veri falsi invalidi» e complica la vita agli invalidi veri; peccato che sulla stampa italiana per più due anni abbia fatto notizia solo quello 0,04 per cento di «veri falsi invalidi» –:
   se il Ministro interrogato non ritenga opportuno:
    a) fornire elementi sulle difficoltà che oggi vanificano il procedimento di riconoscimento delle minorazioni civili da parte dei cittadini, nonché sui provvedimenti che si intendono adottare per la loro risoluzione;
    b) avviare iniziative, anche di carattere normativo, più appropriate di quelle attualmente in atto, utili a garantire finalmente una concreta semplificazione dell'attuale iter amministrativo di riconoscimento dell'invalidità civile;
    c) avviare contro il fenomeno delle assegnazioni indebite delle indennità azioni ad hoc anche nei confronti dei funzionari che violano le norme e non soltanto controlli, in molti casi vessatori, nei confronti dei cittadini. (4-01640)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 20 febbraio 2014
nell'allegato B della seduta n. 177
4-01640
presentata da
DI VITA Giulia

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, inerente alle procedure di accertamento dell'invalidità civile, si rappresenta quanto segue.
  Nell'ambito dei compiti attribuiti all'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità dalla legge 3 marzo 2009, n. 18 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006), l'organismo ha concluso il processo relativo alla predisposizione di un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, in attuazione della legislazione nazionale e internazionale.
  Tale programma, adottato con decreto del Presidente della Repubblica del 4 ottobre 2013 già registrato dalla Corte dei conti, si articola in sette linee di intervento, e per ogni intervento il programma individua l'obiettivo prefigurato e il tipo di azione necessaria a conseguirlo.
  In particolare, la prima linea di intervento è specificamente dedicata al tema «Revisione del sistema di accesso, riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento del sistema socio-sanitario».
  In relazione alle questioni sollevate dall'interrogante, il programma evidenzia come le modalità di accertamento della condizione di disabilità adottate nel nostro Paese presentino aspetti di complessità e notevoli criticità, indotti da un sistema normativo stratificato, caratterizzato talvolta dalla sovrapposizione di responsabilità istituzionali, luoghi e modi di valutazione, che rendono difficile il rapporto tra cittadino e sistema del welfare e alti costi di gestione.
  Il sistema italiano, evidenzia il programma, non adotta strumenti per valutare la disabilità in piena coerenza con la logica della convenzione Onu, ma rimane ancorato ad una visione medica e medico-legale ed è fortemente differenziato e frammentato, generando talvolta problemi di equità e diseguaglianze su base territoriale.
  Per quel che riguarda la linea di intervento 1, obiettivo posto dal programma di azione è rappresentato da una riforma del sistema di valutazione/accertamento della condizione di disabilità che, semplificando il processo, crei condizioni di contrasto alle discriminazioni, promozione delle pari opportunità, dell'inclusione sociale e dell'incremento della qualità della vita delle persone con disabilità, mediante un cambio di prospettiva nell'organizzazione delle politiche basato sul funzionamento globale della persona valutata nel complesso dei suoi diritti e doveri, superando le logiche «al negativo» di percentualizzazione dell'inabilità/invalidità e della capacità lavorativa.
  Va evidenziato che le azioni richiamate nel programma e da attuarsi nell'ambito della legislazione vigente «risultano finanziabili nei limiti degli stanziamenti previsti, mentre gli impegni assunti alla presentazione alle Camere di nuovi provvedimenti legislativi saranno condizionati al rispetto della disciplina ordinaria in tema di programmazione finanziaria. A tali impegni è, quindi, da riconoscere carattere meramente programmatico, in quanto la sede nella quale saranno ponderate le diverse esigenze di settore è la decisione di finanza pubblica (dfp), sulla base della quale viene definito il disegno di legge di stabilità».
  Qui di seguito si esamineranno invece le novità degli anni più recenti in tema di accertamento dello stato invalidante.
  Al riguardo l'Inps ha segnalato altresì che, a seguito della entrata in vigore dell'articolo 20 del decreto legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102 (Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini), ha avuto avvio un nuovo processo di riconoscimento dei benefici in materia di invalidità civile. Al riguardo l'Istituto ha progettato l'intero processo secondo un modello totalmente informatizzato, relativamente sia all'espletamento delle attività amministrative, che di quelle sanitarie. L'intero flusso procedurale si può così schematizzare:
   a) una «fase azienda sanitaria locale» che va dalla ricezione della domanda fino all'avvenuta trasmissione all'istituto del verbale di visita;
   b) una «fase sanitaria Inps», per l'espressione del giudizio medico legale conclusivo, sulla base degli atti o su visita diretta, che si deve concludere entro un termine massimo di 60 giorni, stabilito come soglia del «silenzio assenso»;
   c) una «fase amministrativa Inps» di spedizione del verbale al domicilio del cittadino e di richiesta a fornire i dati reddituali indispensabili per gli ulteriori adempimenti;
   d) una «fase concessoria Inps» per l'erogazione degli eventuali benefici economici, la cui durata massima è stabilita dalla carta dei servizi dell'istituto in 45 giorni.

  La durata della fase di cui al punto a) è condizionata essenzialmente dai tempi di attesa per l'espletamento della visita presso le commissioni mediche integrate. Va, peraltro, positivamente rilevata, negli ultimi anni, la crescente adesione, da parte delle Asl, alla modalità telematica di verbalizzazione attraverso l'adozione della procedura o Inps mediante cooperazione applicativa tra il sistema Inps ed eventuali preesistenti programmi informatici Asl; pertanto, sotto tale profilo, si è registrato un sostanziale miglioramento, coerente con il significativo incremento della telematizzazione.
  Al fine di raggiungere un'ulteriore riduzione dei tempi, sono in corso le procedure di stipula delle convenzioni con alcune regioni per la presa in carico, da parte dell'Inps, anche del primo accertamento, attualmente in capo alle Asl.
  Si rileva ad esempio che nel corso del 2012, nel 94 per cento dei casi, il giudizio medico legale definitivo è stato espresso, senza necessità di riconvocare il richiedente a visita e, quindi, senza alcuna incidenza sui tempi sanitari di definizione del procedimento.
  I miglioramenti apportati al flusso procedurale sono stati predisposti nell'intento di dare maggiore speditezza alla definizione dell’iter sanitario/amministrativo. Si tratta di interventi che vanno proprio nella direzione di confermare e valorizzare la telematicità dell'intero processo, con la finalità di assicurare tempi di definizione certi e tempestivi e con effetti positivi registrati nel tempo medio totale «domanda-erogazione» passato da 344 giorni nel 2011, a 303 giorni nel 2012.
  Al riguardo non può negarsi che le procedure in atto abbiano talora presentato aspetti di criticità, in specie per quanto riguarda la tempistica e il flusso di dati fra i soggetti pubblici coinvolti. Tuttavia l'istituto, su impulso di questo Ministero, ha confermato che profonderà nel futuro ogni sforzo per superare le rilevate criticità.
  Con specifico riferimento al fenomeno dei cosiddetti «falsi invalidi», il medesimo Istituto ha rappresentato di aver intrapreso un capillare piano di verifiche straordinarie nei confronti dei titolari di invalidità civile volto a contrastare il fenomeno delle indebite riscossioni di prestazioni di invalidità già a partire dal 2009 (in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 112).
  Tale attività si protrarrà fino al 2015 con contingenti di 150 mila verifiche annue.
  Contestualmente, si è provveduto a rafforzare il rapporto di collaborazione con le forze dell'ordine, indispensabile per dare impulso (e seguito) alle indagini di polizia giudiziaria.
  Il risultato dei suddetti adempimenti è stato un incremento estremamente significativo del numero di trattamenti revocati e degli indebiti notificati e l'attività di verifica straordinaria sull'intero territorio nazionale ha comportato, nel 2012, 37.733 revoche della prestazione previdenziale.
  Naturalmente (e come indicato dallo stesso interrogante) occorre agire nel prossimo futuro in modo da attivare adeguati meccanismi di controllo, ma senza intervenire in modo eccessivo (o, addirittura, vessatorio) nei confronti dei beneficiari delle prestazioni.
  Si assicura che l'Istituto è comunque impegnato ad adottare azioni di potenziamento operative e procedurali mirate a raggiungere il migliore risultato, con il minor coinvolgimento delle categorie svantaggiate, assicurando la massima tempestività e trasparenza.
  Sulla questione peraltro il Ministero da me rappresentato ha avviato, sin dal febbraio 2012, un tavolo tecnico tra regioni, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero della salute e Inps, diretto all'approfondimento delle diverse tematiche afferenti i diversi aspetti procedurali dell'accertamento dell'invalidità civile, al fine di assicurare la corretta gestione degli accertamenti socio sanitari, inclusi gli aspetti relativi alle visite straordinarie. A tale ultimo proposito va evidenziato che le principali federazioni delle associazioni delle persone con disabilità hanno costantemente rappresentato forti riserve in merito alla prosecuzione della effettuazione delle verifiche straordinarie, soprattutto in termini rapporto costi/benefici.
Il Viceministro del lavoro e delle politiche socialiMaria Cecilia Guerra.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

funzionario

lotta contro la criminalita'

disabile fisico

assistenza sociale