ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01616

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 67 del 07/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: ZANIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2013
ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2013
VENTRICELLI LILIANA PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2013
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 07/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER L'INTEGRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/08/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01616
presentato da
ZANIN Giorgio
testo di
Mercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67

   ZANIN, ZARDINI, ZAPPULLA, VENTRICELLI e VENITTELLI. — Al Ministro della salute, al Ministro per l'integrazione . — Per sapere – premesso che:
   nel territorio nazionale la percentuale di immigrati è in costante crescita;
   la crisi economica ha colpito in modo pesante il tessuto produttivo del nostro Paese, con un notevole incremento del tasso di disoccupazione;
   per gli immigrati la perdita del posto di lavoro, stante le leggi in vigore, rischia di coincidere con la privazione del permesso di soggiorno e dunque con lo scadere in una situazione di irregolarità;
   molti di loro vivono in Italia da svariati anni e numerosi sono stati anche i ricongiungimenti familiari, per cui vengono coinvolti in questa deriva economica e sociale anche moltissimi minori, com’è facile intuire anche dalle statistiche sulle presenze degli alunni stranieri inseriti nelle scuole italiane;
   tale situazione finisce col far perdere diritti che gli immigrati lavoratori hanno acquisito, anche attraverso lo sviluppo del prodotto interno lordo nazionale e soprattutto attraverso l'adempimento degli obblighi fiscali e previdenziali;
   questa situazione determina anche una oggettiva difficoltà nell'accesso all'assistenza sanitaria;
   alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, si sono dotate di ambulatori per gestire le emergenze anche nei confronti di immigrati irregolari, il cui funzionamento è assicurato dal concorso di personale medico volontario, potenziato dalla presenza di mediatori linguistici e da personale con specifiche competenze in «medicina delle migrazioni»; la stessa amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia ha a tal fine recentemente assicurato la prossima riapertura dell'ambulatorio di Pordenone, chiuso dalla precedente amministrazione regionale con inevitabile sperequazione territoriale;
   com’è risultato evidente proprio con l'esperienza pordenonese degli anni passati nei territori in cui questo servizio manca, inevitabilmente i servizi del pronto soccorso locale si trovano a farsi «sovraccarico» della questione;
   non godendo essi di sicura assistenza, nel territorio nazionale ci si troverebbe pertanto nella situazione in cui gli immigrati stranieri irregolari:
    a) sono a rischio di ammalarsi gravemente anche a causa di interventi di cura tardivi e/o inadeguati;
    b) con le pratiche di automedicazione, corrono un grave rischio ivi compresi i casi di aborto clandestino fra le giovani donne, nonostante l'attuale normativa preveda, fra le prestazioni minime essenziali garantite per gli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno, la tutela della gravidanza e della maternità, compresa l'interruzione di gravidanza e la tutela della salute del minore;
    c) gravati del timore che la cura determini in pratica l'autodenuncia, possono circolare con rischio di contagio da malattie infettive per chiunque venga a contatto con loro, con particolare gravità nel caso in cui le patologie possano diffondersi anche tra i minori per tramite dei bambini inseriti a scuola;
   tale condizione risulta in effetti una grave mancanza in termini umanitari, violando nello spirito e nella lettera il diritto alla salute sancito dalla costituzione e dall'OMS;
   la mancata prevenzione e cura finisce per costituire un rischio oggettivo per la salute di tutti i residenti;
   il recente accordo Stato-regioni del 20 dicembre 2012 detta precise indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera, demandando alle singole regioni il compito di individuare «le modalità più opportune per garantire le cure essenziali e continuative che possono essere erogate nell'ambito delle strutture della medicina del territorio o nei presidi sanitari accreditati, strutture in forma poliambulatoriale od ospedaliera, eventualmente in collaborazione con organismi di volontariato aventi esperienza specifica –:
   se esista un monitoraggio del fenomeno della cura degli irregolari dal quale desumere indicazioni di ordine generale per l'intero paese;
   quali strumenti il Governo intenda impiegare per intervenire, in caso di mancanza di servizi, nel merito dell'assistenza sanitaria per immigrati irregolari;
   se non si ritenga che questa situazione di fatto segnali una condizione che di per sé orienti fortemente alla necessità di iniziative per un ripensamento complessivo della legge «Bossi-Fini». (4-01616)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

migrazione illegale

rischio sanitario

politica sanitaria

diritto alla salute

migrante

malattia