ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01291

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 55 del 17/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 17/07/2013
Stato iter:
15/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/11/2013
CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/08/2013

SOLLECITO IL 02/09/2013

SOLLECITO IL 02/10/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/11/2013

CONCLUSO IL 15/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01291
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Mercoledì 17 luglio 2013, seduta n. 55

   REALACCI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il Parco, urbano Pineta di Castel Fusano è una bellissima area protetta istituita nel 1980 dalla Regione Lazio. Di storia antica, la Pineta copre un'area di 916 ettari e si trova a cinque chilometri a sud-est della foce del Tevere. È la più ampia area verde di Roma. Dal 1996 la Pineta di Castel Fusano fa parte della preziosa Riserva naturale statale del Litorale romano;
   il decreto ministeriale istitutivo della riserva naturale del litorale romano del 29 marzo 1996 accorpò a sé le aree di interesse archeologico, agricolo e ambientale dei comuni di Fiumicino e di Roma, tra cui il Parco Urbano della pineta di Castel Fusano;
   la pineta viene spesso colpita dall'azione di piromani, da incendi di origine dolosa o più raramente dovuti a insediamenti di baracche non autorizzate. Sono centinaia i focolai di incendi che negli ultimi anni hanno devastato la riserva e la pineta. Alcuni, di particolare entità, hanno provocato danni ambientali difficilmente recuperabili nei prossimi decenni: il 4 luglio del 2000, 300-350 ettari della pineta secolare e della macchia mediterranea sempreverde sono stati colpiti da un incendio, e di questi 280 ettari sono andati completamente distrutti. Altri gravissimi incendi che hanno decimato ettari di riserva di pinus pinea furono nel 2002, da giugno a settembre 2003, l'11 luglio 2004 e il 1o luglio 2005. Nel luglio 2008 almeno altri 80 ettari di pineta sono stati distrutti da una serie di roghi di origine dolosa;
   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha inserito la riserva naturale statale litorale romano, di cui fa parte anche il parco urbano pineta di Castel Fusano, tra le aree protette da tutelare in base ai Piani AIB — Attività antincendi boschivi delle riserve naturali statali, in attuazione della legge 21 novembre 2000, n. 353;
   è notizia del 16 luglio 2013 della protesta di alcune sigle sindacali del Corpo forestale dello Stato che in diversi comunicati stampa criticano la decisione unilaterale dell'amministrazione di negare l'istituzione di un gruppo Nos all'interno della pineta. Tutte le sigle sindacali sono unite nel denunciare: «la sordità dell'amministrazione», come si evince anche dal comunicato stampa del 16 luglio 2013. In particolare, la Fp-Cgil denuncia di aver richiesto più personale e: «chiesto da tempo che nelle aree, dove dovrebbero essere presenti le nostre pattuglie, di investire in tecnologia, installando telecamere ad alta definizione e telecamere termiche nelle aree interessate dagli incendi degli anni scorsi, un ottimo ausilio affinché gli allarmi necessari ed intervenire tempestivamente al minimo incendio»;
   con l'estate torna anche l'emergenza incendi. I quasi 8.700 roghi dello scorso anno, che hanno mandato in fumo quasi 100 mila ettari, 47 mila dei quali boschivi, rappresentano una vera e propria emergenza nazionale da affrontare con risorse adeguate, sia finanziarie che umane. È perciò necessario tutelare il nostro patrimonio boschivo e le zone di pregio del nostro territorio come riserve e parchi, come la Pineta di Castelfusano, sia per salvaguardare il territorio che per evitare vittime innocenti. Oltre che assicurare la piena operatività del sistema satellitare di controllo roghi previsto dalla legge n. 353 del 2000, bisogna fare la massima attenzione a non indebolire i presidi antincendio, come quello importantissimo di Castel Fusano –:
   quali iniziative urgenti intendano mettere in campo i Ministri interrogati per assicurare la piena tutela dagli incendi, dall'abusivismo e dal degrado ambientale, una delle aree più belle e fragili del litorale romano, da tempo messe sotto tutela; se non intendano provvedere anche per tramite di una razionalizzazione dei reparti operativi del Corpo forestale dello Stato alla richiesta istituzione del nucleo operativo speciale del CFS all'interno della Pineta di Castel Fusano; se i Ministri interrogati non vogliano poi, per tramite degli uffici competenti, provvedere all'installazione delle predette telecamere ad alta definizione e termiche di sorveglianza e se essi siano a conoscenza dell'avvenuto censimento da parte del comune di Roma Capitale delle aree boschive interessate dagli incendi negli scorsi anni. (4-01291)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 novembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 119
4-01291
presentata da
REALACCI Ermete

  Risposta. — Il parco urbano Pineta di Castel Fusano venne istituito dalla Regione Lazio nel giugno 1980. Esso si estende per quasi 1.000 ettari e costituisce la più vasta area di verde pubblico del comune di Roma.
  Tale territorio ebbe nel corso dei secoli proprietari illustri, quali gli Orsini, i Corona e i Fabi, per passare ai Sacchetti nel 1620 e, infine, i Chigi. Nel 1932 fu acquisito dal Governatorato di Roma e aperto al pubblico l'anno successivo.
  Presenta zone con vegetazione più o meno fitta, a seconda che domini la macchia sempreverde autoctona, in prevalenza lecci, o il pino domestico (pinus pinea). Quest'ultimo, introdotto dall'uomo alla fine del 1600, ha dato origine a un paesaggio monumentale che, sebbene fondamentalmente artificiale, ha un enorme valore storico. Un vasto lembo di macchia litoranea si estende, poi, parallelamente alle dune costiere, con prevalenza di leccio, corbezzolo, lentisco, fillirea, erica arborea, mirto, alaterno, ginepro fenicio, rosmarino e osiride.
  In un simile ambiente è presente una fauna molto varia, specie per quanto riguarda gli uccelli, anche in virtù della vetusta età dei pini. Sono presenti picchi, upupe, capinere, occhiotti, volatili tipici della macchia mediterranea, cinghiali, donnole, volpi, faine, ricci, istrici e tassi e non è raro incontrare esemplari di testuggine. Numerosissime sono anche le specie di insetti, a volte assai rare, che trovano rifugio nel legno putrescente di alberi morti o caduti.
  Nell'atto di sindacato ispettivo in esame è stato opportunamente ricordato il disastroso incendio che nel luglio 2000 ha interessato proprio i 300 ettari della pineta monumentale secolare, costituita da pini radi di grandi dimensioni e da un folto sottobosco di piante della macchia sempreverde mediterranea, nonché gli altri gravissimi incendi che hanno successivamente mandato distrutti ettari ed ettari di riserva, tanto che pur provvedendo a interventi di recupero ci vorranno secoli prima di riuscire a ricostruire il paesaggio originario, e questo anche perché il rischio del ripetersi degli incendi, anche di matrice dolosa, si propone inevitabilmente tutte le estati.
  Dal 1996, ai sensi del decreto ministeriale del 29 marzo 1996, la Pineta di Castel Fusano fa parte della Riserva naturale del litorale romano.
  Per quanto riguarda i parchi naturali e le riserve naturali dello Stato, com’è noto, a questo Ministero sono rimesse determinate competenze in materia di prevenzione degli incendi boschivi. In base alle disposizioni recate dall'articolo 8, comma 2, della legge n. 353 del 2000 (legge-quadro in materia di incendi boschivi) questo Ministero predispone d'intesa con le regioni interessate, su proposta degli enti gestori e sentito il Corpo forestale dello Stato, uno specifico piano che costituisce, a sua volta, una apposita sezione del più vasto piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi. Alla attuazione delle attività di previsione e prevenzione ivi contenute, sono competenti gli enti gestori delle aree interessate.
  In tale ambito, partendo dalle indicazioni generali contenute nelle linee guida della protezione civile per la redazione dei piani, antincendi boschivi (o piani Aib) regionale ha predisposto nel 2002 uno schema piano Aib per le aree naturali protette statali al quale giunti gestori si devono attenere nella redazione del proprio piano. Per i parchi nazionali, dal novembre 2006 è stato predisposto uno specifico schema di piano Aib prima revisione del precedente del 2002. Per le riserve naturali statali, dal giugno 2006 è stato predisposto uno specifico schema di piano Ain, poi revisionato nel 2010, semplificato e più adeguato alla realtà territoriale e gestionale di quest'ultima tipologia di area protetta.
  Sempre in attuazione della stessa norma, questo Ministero vigila e sostiene l'operato degli enti gestori nella redazione e attuazione dei piani Aib, attiva e coordina sistematicamente l’iter necessario a raggiungere l'intesa con le regioni interessate per l'inserimento dei piani Aib delle aree protette statali nei corrispondenti piani Aib regionali, previa richiesta e ottenimento del parere favorevole del Corpo forestale dello Stato, fino alla pubblicazione del decreto di adozione dei piani Aib.
  Inoltre, dall'entrata in vigore della legge n. 353 del 2000, questo Ministero ha promosso e promuove una serie di attività di supporto tecnico-scientifico mediante contatti con gli enti gestori e convenzioni con associazioni scientifiche e ambientaliste mirate a obiettivi specifici (ad es.: «check list per un quadro conoscitivo e propositivo sui piani Aib nei parchi nazionali; studio per la tutela della biodiversità e il recupero post-incendio nelle aree forestali regioni dell'Obiettivo 1 nell'ambito del programma operativo ambiente – Ponatas – Qcs 2000-2006; realizzazione e pubblicazione del libro Incendi e complessità ecosistemica; portale help desk per supporto scientifico on line; perimetrazione sperimentale degli incendi da immagini satellitari; ecc.).
  Peraltro, la cartografia tematica Aib disponibile presso questo Ministero costituisce un concreto contributo alla migliore redazione e gestione dei piani antincendi boschivi, in quanto trattasi di informazioni cartografiche sovrapponibili sia tra loro che con gli altri tematismi.
  Per quanto attiene, in particolare, alla Riserva naturale statale del litorale romano, essa è gestita da due enti distinti, il comune di Roma e il comune di Fiumicino, ciascuno competente per la porzione di territorio ricadente nei propri confini comunali.
  I predetti comuni, in attuazione della predetta legge n. 353 del 2000, avevano per quanto di competenza elaborato due distinti piani Aib, tuttora vigenti, nel cui ambito era assicurata la tutela del territorio protetto ricadente nei propri confini comunali secondo la programmazione delle attività anti incendi boschivi previste in ciascun piano.
  Appare opportuno sottolineare, al proposito, che gli enti gestori delle aree naturali protette, nel pianificare le proprie attività di prevenzione incendi, benché poi soggetti alle verifiche e ai concerti previsti, adottano in piena autonomia le azioni e i sistemi ritenuti più opportuni in relazione alla propria specifica realtà territoriale.
  E, infatti, nella fase di istruttoria per l'adozione dei predetti piani comunali, il Corpo forestale dello Stato aveva rimarcato l'opportunità che venisse elaborare un piano unico per l'intera Riserva naturale statale, allo scopo di migliorare l'efficienza e il coordinamento di tutte le attività Aib.
  Questo Ministero, condividendo tale impostazione, era in tal senso intervenuto presso i due comuni gestori dell'area, chiedendo la redazione di un unico elaborato. Si era ritenuto, infatti, che la integrazione dei due piani esistenti in un elaborato unico e completo, avrebbe permesso di tutelare al meglio il territorio della riserva. A seguito di ripetuti incontri e contatti intercorsi tra questa Amministrazione e i due comuni interessati, si era quindi concordato in tal senso.
  Nonostante i ripetuti solleciti formulati dai competenti uffici di questo dicastero, tuttavia, ad oggi risulta pervenuta dal solo comune di Fiumicino nello scorso mese di aprile 2013, la documentazione relativa al nuovo piano Aib «unificato» 2012-2016:
  Tale documento, predisposto da esperti appositamente incaricati dall'ente gestore e da questi fatto proprio, risulta essere stato trasmesso alla competente giunta comunale per l'approvazione formale del piano Aib. La relativa delibera, peraltro, non è ancora pervenuta a questo Ministero.
  Nonostante la carenza degli elementi formali sopra evidenziati, ma stante la rilevanza e la delicatezza della materia, questo Ministero ha comunque dato corso all'esame della documentazione pervenuta, rilevando, a proposito, varie problematicità e la mancanza di un elaborato integrato e conforme alle indicazioni ministeriali a suo tempo rese.
  Per tale motivo nel mese dj giugno 2013 è stata sollecitato ad entrambi gli enti gestori una revisione completa del piano Aib e della relativa cartografia, che, una volta formalmente approvato dai due comuni, dovrà essere nuovamente inoltrato a questo Ministero per le valutazioni di competenza. Solo a seguito di tali incombenze si potrà procedere con la richiesta d'intesa alla regione Lazio e concludere l’iter di legge con l'inserimento del suddetto piano della riserva naturale statale nel corrispondente piano Aib regionale e la conseguente emanazione del relativo decreto ministeriale di adozione.
  Per quanto più specificatamente richiesto dall'interpellante, non può non rilevarsi che qualsivoglia iniziativa da realizzarsi nell'ambito della riserva in materia di prevenzione e protezione dal rischio di incendi, non potrà che essere adottata alla luce e secondo quanto previsto nel pertinente piano Aib che, allo stato, e come riferito, è in corso di elaborazione.
  Si assicura, tuttavia, che in relazione alla particolare delicatezza della questione, questo Ministero provvederà ad adottare tutte le più idonee iniziative, come sempre fatto in casi similari, finalizzate ad assicurare il massimo regime di protezione per il territorio in argomento che, nell'ambito della Riserva naturale statale del litorale romano, rappresenta probabilmente una della aree più belle e fragili allo stesso tempo.
Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mareMarco Flavio Cirillo.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

LAZIO, ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

riserva naturale

degradazione dell'ambiente

protezione del patrimonio

dispositivo di sicurezza

politica forestale

zona protetta