ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01058

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 42 del 27/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: MATARRELLI TONI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/06/2013
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/06/2013
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2013
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/06/2013
Stato iter:
09/10/2013
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/07/2013

RITIRATO IL 09/10/2013

CONCLUSO IL 09/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01058
presentato da
MATARRELLI Toni
testo presentato
Giovedì 27 giugno 2013
modificato
Mercoledì 3 luglio 2013, seduta n. 45

   MATARRELLI, DURANTI, SANNICANDRO, FRATOIANNI, PANNARALE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
numerose realtà nazionali vivono delle vere e proprie emergenze ambientali con gravi attacchi al diritto al lavoro e al diritto alla salute, espressioni del diritto primario alla vita, vale a dire ad una «esistenza» che dovrebbe essere, come dice la Costituzione, «libera e dignitosa»;
nell'area di Brindisi (sito di interesse nazionale) insistono varie attività industriali a rischio di incidente rilevante, fra le quali: Versalis (ex Polimeri Europa), produzione di polietilene, impianto di cracking, impianto per la produzione di butadiene, stoccaggio di propilene, etilene, prodotti petroliferi liquidi, prodotti chimici, gpl; Basell Brindisi spa, produzione di polipropilene; Sanofi Aventis produzione di antibiotici con utilizzo di solventi; Costiero Adriatico, ricevimento, stoccaggio e movimentazione di oltre 20.000 tonnellate di GPL; un'area di cinquanta ettari, detta Micorosa, adiacente allo stabilimento petrolchimico chimico fortemente inquinata, usata per decenni come discarica a cielo aperto dei fanghi derivanti dalle lavorazioni del petrolchimico;
a Brindisi, inoltre, è presente il più significativo polo energetico europeo che vede la presenza di tre impianti di produzione energetica: centrale termoelettrica Brindisi Nord (A2A), 4x320 megawatt, con alimentazione a carbone che secondo vecchi accordi doveva essere chiusa il 31 dicembre 2004 e nella quale la proprietà vorrebbe bruciare una quantità significativa di rifiuti (a prescindere dagli acronimi con i quali vengono indicati: CDR, CSS, e altro) in co-combustione col carbone. Il suo carbonile-scoperto è sotto sequestro giudiziario; centrale termoelettrica Brindisi Cerano (Enel) 2640 megawatt alimentata a carbone che giunge al carbonile scoperto tramite un nastro trasportatore della lunghezza di 12 chilometri che ha inquinato 500 ettari di terreno agricolo circostante interdetto alla coltivazione; centrale termoelettrica a gas (Enipower) di 1170 megawatt nel polo petrolchimico;
nel documento programmatico preliminare redatto dall'amministrazione comunale e approvato dal consiglio comunale il 28 agosto 2011 si legge in proposito: «La rivista Epidemiologia e prevenzione, organo dell'Associazione italiana di epidemiologia, ha effettuato ben due ricerche sulla città di Brindisi. Nella prima, pubblicata nell'anno 2010, ha verificato la relazione stretta e immediata tra aumento del PM10 e ricoveri ospedalieri». Nello stesso documento si legge inoltre testualmente: «Senza opportuni ed immediati correttivi si rischia di pregiudicare in modo irreversibile il futuro della Comunità locale. Non si tratta di demonizzare il settore industriale energetico, ritenuto strategico per lo sviluppo del Paese, ma di capire quali sono i costi che la città deve pagare sul piano economico, sociale ed ambientale»;
da quanto citato, emerge un quadro preoccupante. Un'emergenza che finora non è stata in alcun modo affrontata con misure concrete da parte dei vari Governi nazionali che si sono succeduti, sicché il territorio di Brindisi risulta essere ulteriormente esposto al rischio di pesanti peggioramenti provocati dal tentativo di portare ad attuazione il progetto del rigassificatore;
in particolare, la vicenda del rigassificatore è stata costellata da abusi e illeciti, ed ha visto l'intervento della Unione europea e quello della magistratura che in una recente sentenza, a prescindere da alcune sopraggiunte prescrizioni, ha condannato alcuni dirigenti e stabilito la confisca della colmata di Capobianco (il luogo dove la British Gas intende costruire l'impianto). Nel menzionato documento programmatico preliminare si definisce indispensabile «la cancellazione della previsione del rigassificatore nel porto di Brindisi» e si aggiunge, nella parte riservata alla sicurezza quanto segue: «detti impianti sono così individuati per la possibilità che gli stessi possano causare eventi di grande entità (emissioni in atmosfera, incendi, esplosioni) dovuti a sviluppi incontrollati, che possono dar luogo a pericolo grave, immediato o differito nel tempo, per la salute umana e per l'ambiente, sia all'interno che all'esterno dell'industria»;
è evidente che la grave situazione sanitaria è imputabile alle imponenti emissioni nocive delle realtà industriali insediate;
per questa ragione le amministrazioni locali e la regione Puglia, nonché numerose forze politiche e organizzazioni della società civile hanno individuato i seguenti obiettivi come indispensabili per l'abbattimento delle emissioni: drastica riduzione dell'energia prodotta da combustibili fossili nella centrale elettrica Enel di Cerano; chiusura della centrale elettrica Brindisi nord dell'A2A (Edipower); revoca definitiva dell'autorizzazione alla costruzione del rigassificatore ritirando tutte le autorizzazioni concesse e attualmente sospese; redigere un piano adeguato ed effettivamente realizzabile per la bonifica delle vaste aree inquinate;
Brindisi ha dato e dà un enorme contributo, anche con costi umani drammatici, alle esigenze energetiche del Paese, pertanto non sono ammissibili ulteriori ritardi rivolti a impedire sbocchi traumatici. Non dovrebbe essere ancora una volta la magistratura a colmare inammissibili vuoti lasciati dalla politica nazionale –:
quali iniziative di competenza, il Ministro interrogato, intenda intraprendere per tutelare i diritti e gli interessi della comunità brindisina, considerando gli impegni, sopra menzionati, da tempo portati avanti dalle amministrazioni locali e dalla regione Puglia e da quasi tutte le espressioni della politica e della società civile. (4-01058)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BRINDISI - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

industria chimica

disastro naturale

rischio sanitario

diritto del lavoro

inquinamento industriale

protezione dell'ambiente