ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01041

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 42 del 27/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: MONGIELLO COLOMBA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/06/2013
Stato iter:
06/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2014
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2014

CONCLUSO IL 06/08/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01041
presentato da
MONGIELLO Colomba
testo di
Giovedì 27 giugno 2013, seduta n. 42

   MONGIELLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   ai sensi del decreto del Ministero dell'ambiente del 14 luglio 1989 è stata istituita la riserva naturale marina denominata «Isole Tremiti», nell'omonimo arcipelago. Dal 1996 tale territorio è entrato a far parte del Parco Nazionale del Gargano. Si tratta di una delle aree marine protette più significative nel suo genere data l'unicità dei luoghi e la concentrazione di flora e fauna che costituiscono un unicum nel loro genere, una specificità fuori dal comune;
   le Isole Tremiti hanno il pregio di essere annoverate come un ambiente ecologico di elevatissimo valore naturale ed anche in ragione dei vincoli di tutela e di conservazione che li garantiscono, questa riserva costituisce il più alto esempio di bellezza del Mediterraneo dove i ridotti tassi di inquinamento rendono possibile la salvaguardia di specie altrove in via di estinzione oppure già scomparse;
   le Tremiti sono l'unico arcipelago italiano nel mare Adriatico. Mare ricchissimo di valori ambientali, paesaggistici, culturali, che da tempo i Paesi rivieraschi chiedono che venga dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità;
   la vocazione economica di questo territorio è indissolubilmente legata al turismo e alla valorizzazione del paesaggio;
   sin dalla sua istituzione, la riserva marina è stata considerata prioritariamente come una ricchezza biologica, ed al riguardo, l'articolo 3 del predetto decreto ministeriale del 1989, stabilisce che nell'ambito delle finalità di cui all'articolo 27, terzo comma, lettere b) e c) della legge 31 dicembre 1982, n. 979, la riserva naturale marina «Isole Tremiti», in particolare, persegue:
    a) la protezione ambientale dell'area marina interessata;
    b) la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche e il ripopolamento ittico della zona;
    c) la diffusione della conoscenza della biologia degli ambienti marini e delle peculiari caratteristiche geologiche e geomorfologiche della zona;
    d) l'effettuazione di programmi di carattere divulgativo-educativo per il miglioramento della cultura generale nel campo della biologia e della ecologia marina;
    e) l'effettuazione di programmi di ricerca scientifica nei settori della biologia marina e della tutela ambientale;
    f) la promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell'arcipelago, anche privilegiando attività tradizionali locali già presenti. Nell'ambito dell'azione di promozione di sviluppo compatibile, per le attività relative alla canalizzazione dei flussi turistici e di visite guidate, la determinazione della disciplina relativa dovrà provvedere specifiche facilitazioni per i mezzi di trasporto collettivo gestiti direttamente da cittadini residenti nel comune;
   come noto, in questi ultimi anni questo contesto marino è stato ripetutamente minacciato da tentativi, ancora non debellati, di sfruttamento petrolifero o da altri atti lesivi dell'integrità ambientale, come l'ipotesi di installazione di parchi eolici, che ne avrebbero compromesso irrimediabilmente la valenza naturalistica ed ambientale sopra descritta;
   in questi giorni si apprende di una nuova minaccia per l'integrità naturalistica delle isole Tremiti ed infatti, il Corriere del Mezzogiorno del 26 giugno 2013, riporta una notizia secondo cui a causa del carico di inquinanti riversati dal Fiume Po nell'Adriatico, questi arriverebbero, per determinati motivi di correnti, fino alla riserva marina delle Isole Tremiti manifestandosi come dense e spesse scie di schiuma;
   cita tra l'altro l'articolo: «Un cordolo di schiuma imprigiona da alcuni giorni la costa dell'isola di San Domino nell'arcipelago delle Tremiti, riserva naturale e parte integrante del Parco nazionale del Gargano. Ringraziamo il Po, le piogge lavano la Padania e noi a Sud riceviamo tutto quello che il fiume riversa in mare è il commento amaro e pungente del sindaco tremitese, Antonio Fentini. Il fenomeno è visibile da diversi giorni e i turisti, non tantissimi, mugugnano e sperano che le correnti presto lascino libere spiagge e calette. Il materiale schiumoso si forma ogni volta che il mare si infrange sugli scogli, forma delle “palle quasi solide” che restano per ore lungo l'intera costa»;
   è necessario che siano rigorosamente conservati e tutelati il patrimonio naturale marino dell'arcipelago delle Isole Tremiti e gli equilibri ambientali della relativa riserva che in perfetto equilibrio si armonizzano con i locali contesti antropici –:
   se sia a conoscenza dei fenomeni di presunto inquinamento che starebbero interessando le acque della riserva marina delle Isole tremiti;
   se in particolare non intenda attivarsi per verificare quale sia l'origine dell'effetto schiumoso denunciato dalle istituzioni locali e se effettivamente tali eventi possano essere ricondotti a cause inquinanti originate dal Fiume Po. (4-01041)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 agosto 2014
nell'allegato B della seduta n. 280
4-01041
presentata da
MONGIELLO Colomba

  Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo indicato in oggetto, l'interpellante ha richiamato talune notizie di stampa che in relazione alla accertata presenza di schiume biancastre lungo le coste delle Isole Tremiti, nel parco nazionale del Gargano, facevano temere l'insorgenza di una minaccia per l'integrità naturalistica dell'area tutelata.
  Si trattava, più esattamente, di schiuma di colore bianco, di consistenza compatta, presente in vari punti della costa del versante nord dell'arcipelago, in particolare lungo l'isola di San Domino, che si formava ogni volta che il mare si infrangeva sugli scogli, creando densi aggregati che restavano per ore lungo l'intera costa.
  Subito dopo che il fenomeno veniva segnalato alle pertinenti autorità dalla locale delegazione di spiaggia dipendente dalla capitaneria di porto di Termoli, dando quindi avvio alle conseguenti azioni di verifica e controllo scientifico, veniva registrata e diffusa dai media l'ipotesi formulata al proposito dal sindaco delle Tremiti, tra l'ironico e l'indignato, nel senso di ritenere tale evento direttamente riconducibile a cause inquinanti originate dai «prodotti» scaricati in alto Adriatico dal fiume Po, grazie anche alle piogge che lavano la «padania».
  Tuttavia, al termine della fase di analisi curata dall'Arpa Puglia si era potuto accertare che si trattava di un fenomeno assolutamente «naturale», e cioè non dovuto a cause antropiche, ma provocato dalla naturale evoluzione dei cicli biologici del mare relativi alla stagione tardo-invernale/inizio-estate, quando si possono verificare rapidi incrementi demografici di organismi planctonici quali le Salpe (Tunicati). Le schiume bianche (schiume marine) «naturali», sono pertanto prodotte da sostanza organica derivante dalla degradazione di organismi acquatici, nella gran parte dei casi zooplanctonici. La concomitanza di fattori di tipo fisico (moto ondoso, vento, correnti eccetera) determina poi l'accumulo più o meno intenso di tali schiume lungo le rive.
  Peraltro, le analisi eseguire dall'Arpa Puglia sui campioni prelevati avevano da subito escluso la presenza di inquinanti di origine antropica (tensioattivi, idrocarburi, batteri di origine fecale, altre sostanze contaminanti eccetera).
  Per comprendere meglio il fenomeno, nonché i diffusi timori che avevano caratterizzato i primi giorni della sua insorgenza, vale la pena di precisare che le schiume – definite più propriamente «colloidi» – sono causate dalla dispersione di un gas in un mezzo liquido. Gran parte delle schiume che si originano in mare durante e dopo le mareggiate sono dovute all'energia liberata dalle onde che «spinge» le molecole gassose dell'atmosfera in quelle liquide dell'acqua marina, favorendo la formazione di schiume di colore bianco e poco compatte. Schiume della stessa tipologia possono anche formarsi nei corsi d'acqua a causa dei moti turbolenti.
  È vero, altresì, che le schiume possono formarsi e aumentare di volume in presenza di alcune sostanze definite «tensioattive». Queste possono essere sia di origine naturale che antropica. Per «tensioattiva» (o «surfattante»), in particolare, si intende una sostanza che abbassa la tensione superficiale dei liquidi, favorendo la formazione di schiume. Le sostanze tensioattive sono solitamente di natura organica.
  Le sostanze tensioattive di origine antropica sono quelle contenute, ad esempio, nei detergenti e negli emulsionanti, e possono giungere al mare attraverso scarichi diretti o indirettamente per mezzo dei corsi d'acqua. Gli stessi corsi d'acqua possono essere altresì caratterizzati da un notevole apporto di materiale organico, derivante da fonti puntiformi (reflui) o diffuse (dilavamento di terreni), anche questo con effetto potenzialmente tensioattivo.
  Le sostanze tensioattive di origine naturale sono prodotti organici (essenzialmente di natura proteica) che si formano in seguito ai normali processi fisiologici degli organismi (soprattutto micro e macroalghe). Sostanze naturali con proprietà tensioattive sono regolarmente presenti in mare, e per quanto riguarda le nostre latitudini si può affermare che in particolari periodi dell'anno, più frequentemente in primavera e a fine estate-autunno, la loro concentrazione può aumentare a causa dei cicli di produzione del plancton (crescita delle popolazioni, fioritura, senescenza, degradazione).
  Dunque, quando presente la componente organica naturale, se le acque sono interessate da discreto moto ondoso e da ventosità, solitamente si formano schiume (per un effetto simile, ad esempio, a quello della bianca d'uovo montata a neve), che tendono ad aggregarsi e ad accumularsi maggiormente in determinate zone a causa dell'idrologia locale (esempio: correnti). In questi casi, le sostanze naturali presenti in mare contribuiscono alla formazione di schiume «bianche», generalmente soffici e relativamente poco compatte.
  Schiume di altro colore e consistenza possono avere origine diversa e devono essere indagate volta per volta.
  La forte tendenza all'aggregazione delle schiume marine, per la loro stessa natura, dà luogo alla formazione di «nuclei di aggregazione» per altri materiali presenti in mare, siano essi di natura organico-biologica (frammenti di materiale vegetale, organismi intrappolati nella particolare matrice, batteri eccetera) o inorganica e/o antropica (sabbia, plastiche eccetera).
  In generale le schiume marine «bianche» non rappresentano una minaccia per la salute umana, a meno della presenza di una fioritura di fitoplancton tossico. È buona norma, tuttavia, evitare di bagnarsi direttamente in esse a causa della potenziale capacità delle stesse di aggregare e/o in esse concentrare materiale o sostanze indesiderate.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

PARCO NAZIONALE DEL GARGANO

EUROVOC :

sviluppo sociale

parco nazionale

salvaguardia delle risorse

trasporto collettivo

riserva naturale

protezione dell'ambiente