ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00839

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 32 del 12/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: MAGORNO ERNESTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COVELLO STEFANIA PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/06/2013
Stato iter:
24/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/05/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/05/2016

CONCLUSO IL 24/05/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00839
presentato da
MAGORNO Ernesto
testo di
Mercoledì 12 giugno 2013, seduta n. 32

   MAGORNO e COVELLO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   la Shell Italia con altre compagnie petrolifere ha chiesto e avviato i procedimenti per l'esecuzione delle trivellazioni al largo delle coste del Mar Jonio comprese tra il Golfo di Taranto e quello di Sibari, comprese le relative procedure di valutazione di impatto ambientale;
   in merito risulta formalizzato esito positivo delle verifiche tecnico-amministrative relative alla procedibilità dell'istanza di valutazione di impatto ambientale da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   i comuni costieri interessati hanno formalmente deliberato la ferma opposizione delle popolazioni locali considerato il rilevante impatto ambientale e la vocazione turistica del territorio interessato che verrebbe compromessa irreversibilmente da un'eventuale attività estrattiva;
   in particolare l'area della piana di Sibari, costituisce un'eccellenza agroalimentare che contrasterebbe con la ricerca di idrocarburi nel prospiciente Mar Jonio;
   al largo della costa tra i comuni di Amendolara, Albidona e Trebisacce, si trova la «secca di Amendolara», già proposta quale patrimonio dell'UNESCO;
   l'intera costa jonica è costituita da bellezze naturali e ambientali di particolare pregio artistico e architettonico, con numerosi siti archeologici (Sibari, Francavilla, Amendolara, Roseto Capo Spulico e Broglio di Trebisacce);
   tutti i comuni costieri hanno avviato iniziative turistiche ecosostenibili inconciliabili con la ricerca degli idrocarburi al largo della costa jonica in quanto essa altererebbe il paesaggio nonché la stessa salubrità delle acque fra le più pulite e trasparenti del mediterraneo;
   le progettate trivellazioni sarebbero pregiudizievoli per ogni possibilità di sviluppo del litorale ionico calabrese e del suo comprensorio con gravi danni sia dal punto di vista turistico che agricolo e economico;
   la regione Calabria ad oggi non ha adottato, a quanto consta agli interroganti, alcun provvedimento diretto a scongiurare tale pericolo –:
   se e come il Governo, per quanto di competenza, intenda intervenire per scongiurare, sulla base di quanto esposto in premessa, l'installazione di piattaforme finalizzate alla ricerca di idrocarburi nel Mar Ionio in quanto incompatibili con la vera vocazione di questo comprensorio litoraneo. (4-00839)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 24 maggio 2016
nell'allegato B della seduta n. 630
4-00839
presentata da
MAGORNO Ernesto

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle problematiche attinenti le attività di ricerca di idrocarburi nel mar Ionio sulla base degli elementi acquisiti dai soggetti istituzionali competenti si rappresenta quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è l'autorità competente a svolgere le procedure di valutazione di impatto ambientale per tutte le attività inerenti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi a mare e a terra su tutto il territorio nazionale. L'autorizzazione finale all'avvio di tali attività spetta invece al Ministero dello sviluppo economico, preposto appunto alla finale valutazione comparativa dei diversi interessi pubblici incisi o comunque interessati da dette attività, comprese le vocazioni territoriali e i modelli di sviluppo di volta in volta da promuovere.
  Nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico, il Ministero dello sviluppo economico coordina la sua attività con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che valuta la compatibilità ambientale di progetti di estrazione degli idrocarburi.
  In ordine alle questioni relative all'impatto ambientale del progetto e alle possibili criticità segnalate dall'interrogante, si evidenzia che la verifica dell'impatto ambientale analizza tutte le componenti interessate dal progetto: la valutazione deve comprendere gli effetti sulle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad un impatto del progetto proposto, con particolare riferimento alla popolazione, all'uso del suolo, alla fauna e alla flora, al suolo, all'acqua, all'aria, ai fattori climatici, ai beni materiali, compreso il patrimonio architettonico e archeologico, al paesaggio e all'interazione tra questi vari fattori.
  Per quanto riguarda la contrarietà delle amministrazioni locali al rilascio dell'autorizzazione dei permessi di ricerca, si evidenzia che, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, nell'ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale sono valutate e considerate tutte le osservazioni pervenute sia da parte dei privati cittadini che da parte delle amministrazioni coinvolte: tale valutazione è debitamente riportata nei provvedimenti di compatibilità ambientale del Ministero con le eventuali controdeduzioni e prescrizioni.
  Si evidenzia inoltre, che dopo l'incidente del 2010 nel Golfo del Messico, gli Stati membri della Comunità europea hanno dato avvio a una revisione delle politiche dell'Unione europea volte a garantire la sicurezza delle operazioni relative al settore degli idrocarburi.
  Con l'emanazione della direttiva 2013/30/UE è stato avviato un processo per ridurre per quanto possibile il verificarsi di incidenti gravi legati alle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e di limitarne le conseguenze, aumentando così la protezione dell'ambiente marino e delle economie costiere dall'inquinamento, fissando nel contempo le condizioni minime di sicurezza per la ricerca e lo sfruttamento in mare nel settore degli idrocarburi, limitando possibili interruzioni della produzione energetica interna dell'Unione e migliorando i meccanismi di risposta in caso di incidente.
  Riducendo il rischio di inquinamento marino, la direttiva assicurerà la protezione dell'ambiente marino e in particolare il raggiungimento o il mantenimento di un buono stato ecologico al più tardi entro il 2020, obiettivo stabilito nella direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino).
  Si ricorda, da ultimo, che in forza dell'articolo 1, comma 239, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare «entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle (...) aree marine e costiere protette», disponendo inoltre che «i titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale».
  Alla luce delle informazioni esposte, questo dicastero continuerà a tenersi informato attraverso i soggetti istituzionali competenti, monitorando, per quanto di competenza, il puntuale rispetto della normativa in materia di tutela dell'ambiente.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

MARE IONIO

EUROVOC :

Calabria

trivellazione

mare

impatto ambientale

protezione del litorale

sito storico

comune