ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00776

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 31 del 11/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 10/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/06/2013
Stato iter:
09/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/10/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/10/2015

CONCLUSO IL 09/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00776
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Martedì 11 giugno 2013, seduta n. 31

   PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il 25 maggio 2012 è stato sottoscritto a Trieste l'accordo di programma fra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la provincia di Trieste, i comuni di Muggia e Trieste, EZIT (l'Ente zona industriale di Trieste) e l'autorità portuale di Trieste per gli «Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel sito di interesse nazionale (SIN) di Trieste»;
   l'obiettivo dell'accordo è quello di facilitare i soggetti responsabili e i soggetti interessati a operare la caratterizzazione, la messa in sicurezza e la bonifica dei suoli, delle falde, delle acque superficiali e delle aree marino-costiere del SIN, offrendo la possibilità di adottare procedure celeri con tempi certi di risposta, indicati al comma 15 dell'articolo 15 dell'accordo stesso, tenendo conto del diverso impatto esercitato sulle aree di rispettiva competenza;
   la copertura delle spese previste, contenuta nell'articolo 11 dell'accordo, prevede il ricorso a risorse pubbliche e private. Le prime sono quantificate in 13.432.000 euro e sono suddivise tra il «Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale» (10.832.000 euro) assegnate alle regione Friuli Venezia Giulia e il decreto d'impegno protocollo 8717/QdV/DI/G/SP del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (2.600.000 euro), mentre le seconde devono essere quantificate in fase di approvazione del piano di caratterizzazione generale unitario;
   per favorire la caratterizzazione e la bonifica del SIN di Trieste sono state individuate tre aree territoriali distinte: «piccoli operatori», che comprende le zone appartenenti all'Ente zona industriale di Trieste e alle piccole e medie imprese; «grandi operatori», che riguarda l'area in cui insistono infrastrutture o progetti industriali di grandi dimensioni; «area a mare», che include le acque, gli arenili e i sedimenti del porto di Trieste;
   il piano di caratterizzazione generale unitario deve includere, oltre alla caratterizzazione e bonifica dei suoli, anche quella della acque sotterranee (articolo 6) e superficiali, degli arenili e dei sedimenti marini (articolo 7). La competenza per la realizzazione del modello idrogeologico dell'intero SIN spetta alla regione Friuli Venezia Giulia – che si avvale dell'Ente zona industriale di Trieste – mentre per l'area a mare è del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che ricorre all'autorità portuale di Trieste (articolo 10, commi 6 e 7);
   l'articolo 12 del testo stabilisce che il soggetto responsabile dell'accordo è il direttore generale della direzione tutela delle risorse idriche e del territorio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare o un suo delegato;
   il soggetto responsabile verifica l'attuazione del programma di interventi redigendo una relazione da allegare al rendiconto annuale che deve essere presentato dai soggetti sottoscrittori;
   in base all'articolo 13 del documento il «Comitato d'indirizzo e controllo per la gestione dell'accordo» – composto dai rappresentanti delle istituzioni e degli enti sottoscrittori – è convocato dal soggetto responsabile, o su richiesta di uno dei componenti, almeno una volta l'anno per svolgere alcune funzioni come il monitoraggio dello stato di attuazione dei lavori e provvedere all'aggiornamento del cronoprogramma;
   l'articolo 15 dell'accordo prevede una serie di semplificazioni amministrative per velocizzare le procedure di approvazione di alcuni provvedimenti, come il piano di caratterizzazione, il documento di analisi di rischio, lo studio per l'individuazione di obiettivi di bonifica che devono essere approvati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con un proprio decreto, valutati gli esiti della preventiva e necessaria conferenza dei servizi;
   ad oggi le procedure sembrano ferme alla sola caratterizzazione di alcune parti del SIN, peraltro su superfici di territorio ridotte, e quindi non sarebbe stata avviata nessuna opera di bonifica –:
   come e se siano state spese le risorse pubbliche previste nell'articolo 11 dell'accordo;
   se si sia giunti alla fase che consente di individuare le risorse private con l'approvazione del piano di caratterizzazione generale unitario;
   se siano state almeno caratterizzate, in base alle competenze specifiche previste dall'accordo, le acque sotterranee, gli arenili, i sedimenti marini e le acque superficiali del SIN;
   se il soggetto responsabile abbia convocato il comitato d'indirizzo e controllo per la gestione dell'accordo e se abbia redatto la prevista relazione da allegare al rendiconto annuale che deve essere presentato dai soggetti sottoscrittori per la verifica dell'attuazione del programma di interventi;
   per quali motivi a distanza di più di un anno non sia stata ancora avviata la bonifica del SIN di Trieste. (4-00776)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 499
4-00776
presentata da
PRODANI Aris

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, con il quale si chiedono informazioni in merito alla vigenza dell'accordo di programma «Interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di Interesse Nazionale di Trieste», sottoscritto in data 25 maggio 2012 tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la provincia di Trieste, il comune di Trieste, il comune di Muggia, l'autorità portuale di Trieste e l'ente zona industriale Trieste (EZIT), allo stato dei lavori e ai finanziamenti pubblici erogati, si rappresenta quanto segue.
  L'accordo di programma in oggetto è finalizzato alla riqualificazione ambientale delle aree ricadenti nel sito di bonifica di interesse nazionale (SIN) di Trieste, funzionale agli obiettivi di sviluppo sostenibile del tessuto produttivo che insiste sul medesimo e di infrastrutturazione dell'area portuale di Trieste.
  Al riguardo, si precisa che la regione Friuli ha già affidato all'ente zona industriale di Trieste, in sigla EZIT, la realizzazione della caratterizzazione delle «aree a terra» nonché di ulteriori attività, il cui costo ammonta a complessivi euro 10.232.000,00, e che risultano tuttora in corso.
  A proposito dell'individuazione delle risorse private, con l'approvazione del piano di caratterizzazione generale unitario, si rappresenta che il «Piano di caratterizzazione generale del SIN di Trieste» presentato dalla regione Friuli Venezia Giulia, è stato approvato dalla conferenza dei servizi decisoria del 31 ottobre 2006: il documento era stato elaborato da Sviluppo Italia S.p.A su incarico dell'EZIT quale ente incaricato dalla regione della bonifica del SIN mediante delegazione amministrativa.
  A seguito della sottoscrizione dell'accordo, la regione Friuli Venezia Giulia, in ottemperanza agli articoli 8 e 10 del medesimo, che prevedono l'aggiornamento e l'integrazione ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 del piano di caratterizzazione unitario, ha predisposto i documenti «Piano di caratterizzazione generale del SIN di Trieste – Prima parte e Seconda parte della revisione». I predetti elaborati sono stati approvati dalle conferenze di servizi decisorie del 6 agosto 2012 e dell'11 dicembre 2012.
  Si segnala, inoltre, che in considerazione della diffusa presenza di materiali di riporto che costituiscono le aree di sedime delle aziende all'interno del SIN, si sono tenute presso il Ministero dell'ambiente riunioni con ARPA e tutti i soggetti tecnici interessati, al fine di condividere un protocollo di applicazione delle previsioni dell'articolo 41, comma 3, della legge n. 98 del 2013 in tema di materiali di riporto.
  I risultati di detta elaborazione sono stati riportati nel «Protocollo tecnico-operativo per l'esecuzione del test di cessione sui materiali di riporto previsto dall'articolo 41, comma 3, del decreto-legge 69 del 2013 (recepito con la legge 98 del 2013) all'interno del SIN di Trieste», ritenuto approvabile dalla conferenza di servizi istruttoria del 24 luglio 2015. La medesima conferenza di servizi ha richiesto che nell'attuazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica nel SIN di Trieste dovrà essere applicato il suddetto Protocollo in tutte le aree dove si è rilevato, all'esito della caratterizzazione, la presenza di materiali di riporto.
  Per quanto concerne l'attuazione dell'accordo, l'articolo 11, commi 9 e 10 del medesimo, prevede che la regione Friuli Venezia Giulia provveda a definire le modalità di attuazione e i termini per l'espletamento delle attività ivi disciplinate sottoscrivendo, a tal fine, apposite convenzioni con i soggetti attuatori degli interventi.
  In base alle competenze specifiche previste dall'accordo, si evidenzia come il piano di caratterizzazione ambientale dell'area marino-costiera prospiciente il SIN di Trieste, elaborato da ICRAM (ora ISPRA), è stato approvato dalla conferenza di servizi decisoria del 19 maggio 2004.
  La conferenza di servizi decisoria del 7 settembre 2006 ha preso atto dei risultati della caratterizzazione chimica dell'arenile marino costiero della regione Friuli Venezia Giulia, trasmessi dalla regione medesima e ha approvato i valori di intervento sito-specifici proposti da ICRAM.
  È stata eseguita la caratterizzazione dei sedimenti in alcune aree, indagate per finalità sia di sviluppo portuale (scalo legnami, molo VII, piattaforma logistica, area prospiciente l'ex discarica di via Errera) che ambientali (area prospiciente la ferriera di Servola). La tipologia di inquinanti rilevati finora risulta prevalentemente costituita da idrocarburi e metalli pesanti, con concentrazioni anche estremamente elevate in alcune aree. Inoltre, sono emersi problemi di inquinamento marino da discariche in prossimità dell'area costiera.
  L'accordo di programma prevede, anche, il completamento della caratterizzazione delle aree a mare; nel dettaglio, l'articolo 7 specifica che tra gli interventi è prevista la «proposta di revisione del Piano di caratterizzazione già approvato, al fine di ottimizzare l'attività di campionamento ed analisi per ridurre i tempi e focalizzare l'intervento su aree maggiormente critiche pur mantenendo un'adeguata visione d'insieme». Inoltre, il comma 7 dell'articolo 10 dispone che per le aree a mare, il completamento della caratterizzazione compete al Ministero dell'ambiente che si avvale dell'autorità portuale di Trieste.
  L'autorità portuale, pertanto, nel luglio del 2012 ha trasmesso il «Piano di caratterizzazione generale delle aree a mare del SIN di Trieste», con l'obiettivo di migliorare la conoscenza della qualità dei sedimenti del SIN, ottimizzando le risorse economiche disponibili. Il documento è stato approvato dalla conferenza di servizi del 6 agosto 2012.
  Per quanto concerne, invece, l'intervento di «caratterizzazione delle aree a mare», ad oggi risulta ancora in corso di definizione un atto convenzionale tra regione Friuli Venezia Giulia e l'autorità portuale di Trieste.
  Per quanto riguarda la falda, la conferenza di servizi decisoria del 13 marzo 2006 ha preso atto del «Progetto per la messa in sicurezza d'emergenza della falda del SIN di Trieste», trasmesso da Sviluppo Italia Aree Produttive, consistente nella realizzazione di una barriera fisica lungo tutta la linea di costa del SIN di Trieste, finalizzata ad impedire la diffusione delle acque di falda contaminate verso il mare. Successivamente è stato sottoscritto il sopra citato Accordo che prevede, tra gli interventi della sezione programmatica, la messa in sicurezza e bonifica delle acque sotterranee sulla base degli obiettivi di bonifica stabiliti dal Piano Regionale di tutela delle acque.
  Per quanto concerne la verifica sull'attuazione, in base all'esito del rapporto annuale di monitoraggio reso dalla regione Friuli Venezia Giulia alla data del 31 dicembre 2012, non risultano impegni e spese relativamente agli interventi di cui all'Accordo in parola.
  A proposito dell'avvio della bonifica del SIN, si rappresenta che dalla data di perimetrazione del sito ad oggi si sono svolte n. 24 conferenze di servizi istruttorie e n. 27 conferenze di servizi decisorie e sono stati emanati in totale n. 3 decreti d'approvazione definitiva e n. 3 decreti d'autorizzazione all'avvio dei lavori, per motivi d'urgenza, di Progetti di bonifica.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Friuli-Venezia Giulia

mare

protezione delle acque

valutazione di progetto

acque sotterranee

acque superficiali

progetto industriale