ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00656

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 26 del 30/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 30/05/2013
Stato iter:
07/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/11/2013
DE GIROLAMO NUNZIA MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/11/2013

CONCLUSO IL 07/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00656
presentato da
PILI Mauro
testo di
Giovedì 30 maggio 2013, seduta n. 26

   PILI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il decreto 11 marzo 2013 ha disposto la ripartizione della quota complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2013. (Gazzetta Ufficiale n. 97 del 26 aprile 2013);
   nel 2013 la quota di tonno rosso sarà pari a 1.950,42 tonnellate, 162 tonnellate in più rispetto alla campagna di pesca 2012;
   alla pesca sportiva (ricreativa) sono assegnate 40 tonnellate, corrispondenti al 2,051 per cento della quota nazionale con un aumento di 5 tonnellate rispetto alle 35 dello scorso anno;
   l'incremento dipende dalla decisione della ICCAT ( Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico), di aumentare la quota globale di pesca a 13.400 tonnellate annue e dal fatto che nella Unione europea l'Italia ha finito di scontare tagli di quote degli anni precedenti;
   con il decreto si è proceduto ad una ripartizione del totale ammissibile di cattura (TAC) attribuito all'Italia con il predetto regolamento (UE) n. 40/2013, tra i diversi sistemi di pesca autorizzati, tenendo conto del numero di unità autorizzate per ciascuno di essi al fine di conseguire e mantenere adeguati livelli di sostenibilità economica e di redditività;
   alla base del decreto sarebbe stata posta, secondo quanto riporta il dispositivo, l'opportunità di valorizzare la continuità dell'esercizio dell'attività di pesca del tonno rosso, in quanto strettamente connesso al principio di tradizionalità alla base del sistema di contingentamento;
   il decreto richiama l'urgenza di provvedere alla ripartizione del contingente complessivo assegnato all'Italia tra diversi sistemi di pesca stanti le scadenze fissate dalla normativa comunitaria e la necessità di consentire il formale avvio della campagna 2013;
   il decreto dispone che il contingente complessivo, pari a 1.950,42 tonnellate, assegnato dall'Unione europea all'Italia, per la campagna di pesca 2013, sia ripartito tra i sistemi di pesca come segue:
  SISTEMA per cento Tonnellate
  circuizione (PS) 74,406 1.451,23;
  palangaro (LL) 13,587 265,00;
  tonnara fissa (TRAP) 8,460 165,00;
  pesca sportiva (SPOR) 2,051 40,00;
  quota non divisa (UNCL) 1,496 29,19;
   le nuove disposizioni applicative per la campagna di pesca del tonno rosso per l'anno 2013 sono l'ennesimo provvedimento calato dall'alto che rischia di penalizzare sempre di più la categoria dei pescatori sardi, già messa a dura prova da una crisi senza precedenti;
   viene reiterato un continuo aumento dei costi di produzione e una serie di altre incombenze burocratiche come quelle previste dal regolamento controlli che tratta la piccola pesca artigianale in maniera uguale alla grande pesca oceanica dei mari del nord;
   la rilevanza della pesca per l'economia della Sardegna e le difficoltà che sta affrontando questo settore meritano un'attenzione eccezionale;
   risulta gravissimo il fatto che delle 1.950 tonnellate di quota assegnata a livello nazionale, la Sardegna non abbia, allo stato attuale, alcuna quota per la cattura del tonno, a parte quella esigua in capo alle tonnare fisse;
   l'unica possibilità per i pescatori sardi era quella di effettuare le catture accessorie sulla base di una quota non divisa a livello nazionale;
   in base alle nuove direttive questo diventa praticamente impossibile e sta creando, aggiunto a tutte le altre problematiche, una forte tensione sociale che potrebbe sfociare in azioni eclatanti;
   si tratta di una situazione divenuta ormai insostenibile che spinge verso l'esasperazione e l'illegalità l'intera categoria;
   le organizzazioni di categoria AGCI AGRITAL Sardegna, l'Associazione ARMATORI Sardegna CONFCOOPERATIVE FEDERCOOPESCA e Lega Pesca Sardegna hanno sollecitato iniziative opportune nei confronti del Governo italiano affinché possano essere trovate soluzioni al grave problema –:
   se non ritenga il Ministro di dover intervenire con urgenza al fine di porre fine a questa gravissima discriminazione della pesca sarda e dei suoi operatori;
   se non ritenga di dover urgentemente audire i rappresentanti delle categorie al fine di definire gli atti necessari per ripristinare una equa ripartizione anche in considerazione delle quote aggiuntive;
   se non ritenga di dover provvedere a distinguere la piccola pesca artigianale dalla grande pesca oceanica dei mari del nord. (4-00656)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 7 novembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 113
4-00656
presentata da
PILI Mauro

  Risposta. — Con riguardo all'interrogazione in oggetto mi preme, anzitutto, far presente che la ripartizione della quota complessiva di cattura del tonno rosso per la campagna di pesca 2013 è stata determinata sulla base di parametri tecnici, tra i quali, la piena sostenibilità economica dei vari sistemi di cattura, stabiliti rigorosamente dall'apposita commissione internazionale per la conservazione dei tonnìdi (ICCAT).
  In ragione del ridotto contingente di cattura assegnato all'Italia dall'Unione europea, sulla base delle decisioni della suddetta commissione internazionale, negli ultimi 3-4 anni la quota nazionale è stata ripartita con percentuali più favorevoli alla cosiddetta «pesca artigianale» e, quindi, ai sistemi maggiormente tradizionali come il «palangaro» e la «tonnara fissa».
  In tal senso, considerando che storicamente quasi tutta la flotta italiana autorizzata alla pesca del tonno rosso con il sistema palangaro è costituita da 30 imbarcazioni che operano in alcune specifiche realtà ed in particolare in zone marittime siciliane, la quota di cattura, predeterminata a livello sovranazionale, è stata soprattutto assegnata a tali imbarcazioni, sia per la campagna di pesca del 2013 che per le precedenti.
  Tale modalità di gestione della quota nazionale discende dal decreto ministeriale 27 luglio 2000 con il quale sono stati fissati i criteri per l'individuazione delle imbarcazioni italiane che tradizionalmente svolgevano la pesca del tonno rosso e per le quali gli armatori potevano dimostrare che erano effettivamente dediti da anni a tale attività in base alle statistiche sul pescato, alle fatturazioni commerciali e ad ogni altra documentazione valutabile.
  Questa individuazione fu resa necessaria in ragione dell'introduzione da parte dell'ICCAT del contingentamento delle catture con l'obiettivo di tutelare il tonno rosso quali specie ittica pregiata e che vive solamente in Mediterraneo.
  Dall'istruttoria svolta in base al predetto decreto non risultarono presenti imbarcazioni delle marinerie sarde in possesso dei requisiti di attività tradizionale. Pertanto, la flotta sarda, così come anche quella di altre regioni italiane non ha potuto conseguire la quota di cattura del tonno rosso.
  La politica comunitaria ed internazionale non consente agli Stati membri di incrementare la consistenza, in termini numerici e di stazza, della flotta finora autorizzata; ciò in quanto lo stock di tonno rosso è ritenuto ancora a livelli tali da imporre la prosecuzione di una rigida azione di conservazione.
  Il mantenimento dei limiti imposti dagli organismi sovranazionali, così come attuato dalle disposizioni nazionali, ha trovato, tra l'altro, ampio supporto anche sotto il profilo, della correttezza dell'agire amministrativo. Le sentenze del T.A.R. Lazio e i pareri resi dal Consiglio di Stato, nello specifico ambito di contenzioso, sono stati sempre favorevoli all'amministrazione.
  Per quanto riguarda la possibilità prevista dalla vigente normativa, comunitaria e nazionale, di poter effettuare, con imbarcazioni non espressamente autorizzate, le cosiddette «catture accessorie»
(by-catch) nel rispetto di percentuali e quantitativi determinati, preciso che quelle conseguite quest'anno dalle marinerie sarde ammontano a circa 10 tonnellate e, pertanto, equivalgono ad un terzo del contingente «indiviso (UNCL)» di cui al decreto ministeriale 11 marzo 2013.
  Sottolineo che le associazioni di categoria sono state sempre coinvolte, sin dal suindicato primo decreto di contingentamento del 2000, nei processi decisionali nazionali e negli sviluppi negoziali internazionali e comunitari, attraverso gli appositi tavoli consultivi allora previsti e convocati
ex lege.
  È, quindi, evidente che ci sia la più ampia conoscenza dei dettagli tecnici di gestione del settore nonché la piena consapevolezza delle motivazioni dei limiti imposti nel tempo. Tuttavia, sono sempre ben disponibile ad ogni confronto con le rappresentanze di categoria nella volontà di attuare un'amministrazione partecipata e trasparente, attraverso i miei uffici e tavoli tematici di concertazione, per ogni settore di mia competenza.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestaliNunzia De Girolamo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica comune della pesca

cattura di pesce

contingente di cattura

aumento dei prezzi

pesca sportiva

protezione della fauna