ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00441

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 16 del 15/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: BENAMATI GIANLUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 15/05/2013
Stato iter:
09/08/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/08/2013
GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/08/2013

CONCLUSO IL 09/08/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00441
presentato da
BENAMATI Gianluca
testo di
Mercoledì 15 maggio 2013, seduta n. 16

   BENAMATI. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   nell'ambito della politica culturale del Ministero degli affari esteri la diffusione della lingua italiana all'estero costituisce un'area di impegno prioritario;
   per mantenere vivo il legame con la lingua di origine, la direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie (DI.G.I.E.P.M.) promuove corsi di lingua a favore della collettività italiana all'estero, previsti dal decreto legislativo n. 297 del 1994, articolo 636 (ex legge n. 153 del 1971) e dalla circolare n. 13 del 7 agosto 2003;
   negli ultimi anni, oltre a perseguire questo obiettivo specifico, i corsi sono diventati uno strumento fondamentale nella strategia generale di diffusione dell'italiano. A tale scopo, in Belgio, è stato stipulato l'accordo bilaterale « Charte de Partenariat»;
   in una città strategica come Bruxelles, Capitale d'Europa, dove sono presenti scuole specifiche di un gran numero di Stati membri, tra cui Francia, Germania e Regno Unito, incredibilmente non sarebbe presente una scuola italiana, sebbene la comunità italiana sia fra le più numerose;
   in Belgio ci sono oltre 30.000 giovani italiani in età scolare, di cui 6.000 solo nella capitale. Di questi soltanto 750 godrebbero del privilegio di essere iscritti nelle sezioni italiane della Scuola europea: una scuola privata, riservata ai figli dei funzionari europei, in cui insegnano docenti italiani inviati dal Ministero degli affari esteri;
   quello di cui i cittadini italiani in Belgio avrebbero davvero bisogno sarebbe una scuola italiana che dia la consapevolezza di essere italiani, affinché un giorno non debbano sentirsi stranieri nel proprio Paese;
   la comunità italiana all'estero dimostra una grande volontà di rinsaldare i legami con le nostre origini, la nostra lingua, le nostre tradizioni, assicurando ai figli giovani una corretta conoscenza, assimilazione e adesione al nostro retaggio culturale, così difficile da salvaguardare a migliaia di chilometri di distanza;
   sarebbe nell'interesse dello Stato italiano e dei suoi rappresentanti preservare l’«italianità» dei cittadini residenti all'estero, che sono i primi ambasciatori dell'Italia e della sua cultura, ma soprattutto una quota rilevante degli elettori di oggi e di domani;
   in Belgio risulta essere assente una scuola italiana, e ciò comporta la rinuncia dello studio della propria lingua madre per molti giovani italiani in età scolare –:
   se quanto riportato in promessa corrisponda al vero e quali siano le possibilità per garantire anche in Belgio una scuola pubblica italiana. (4-00441)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 agosto 2013
nell'allegato B della seduta n. 69
4-00441
presentata da
BENAMATI Gianluca

  Risposta. — Con riferimento alla possibilità di istituire in Belgio una scuola pubblica italiana, si premette come le ineludibili esigenze di contenimento della spesa pubblica non rendano agevole, allo stato attuale, prevedere l'istituzione di scuole statali all'estero. Come noto, il decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012 (cosiddetto decreto «Spending Review») impone una riduzione del contingente del personale scolastico italiano da destinare all'estero, il cui limite massimo, da raggiungere progressivamente, è fissato in 624 unità complessive (dalle 1.024 preesistenti), distribuite fra personale docente e non docente (dirigenti scolastici, insegnanti, personale amministrativo di segreteria e lettori).
  Occorre, tuttavia, sottolineare come, in assenza di una scuola italiana, i corsi di lingua italiana a favore delle nostre collettività all'estero sono diventati negli anni uno strumento fondamentale nella strategia generale di diffusione dell'italiano grazie alla loro capillare presenza nelle scuole locali. Essi hanno contribuito a caratterizzare l'italiano come lingua di cultura, oltre che di emigrazione in virtù della numerosa collettività del nostro Paese ivi residente. La presenza diffusa di questi corsi ha reso possibile la formazione di un ampio bacino di utenza grazie al quale si sono potuti raggiungere stadi avanzati di competenza della lingua con incrementi del numero di studenti a livello liceale e universitario.
  Come rilevato dall'interrogante, il quadro che regolamenta l'offerta di lingua e cultura italiana nel Belgio francofono è dato dall'accordo bilaterale denominato «Carta di Partenariato», sottoscritta dai rappresentanti della comunità francese del regno del Belgio e dai paesi le cui comunità di vecchia e nuova immigrazione sono maggiormente rappresentate: Italia, Grecia, Marocco, Portogallo, Turchia, Romania, Spagna e Cina.
  L'offerta formativa prevista dalla carta si articola in «Corsi di lingua e cultura italiana» e in «Corsi di apertura alle lingue e culture». I primi sono i corsi di italiano propriamente intesi, i secondi sono caratterizzati da un taglio maggiormente interculturale, con la presenza contemporanea di un docente italiano e di un docente francofono.
  Nell'area francofona quasi il 100 per cento dei corsi integrati nelle scuole sono offerti in base agli accordi della «Carta»; le scuole impegnate sono 121 nella circoscrizione consolare di Charleroi – che comprende anche l'ex circoscrizione di Liegi – e 26 in quella di Bruxelles, per un totale di 147 scuole. La «Carta» non è valida per la comunità fiamminga, con la quale è invece in vigore un protocollo culturale, sottoscritto nel febbraio 1999, che prevede intese operative tra i locali enti gestori e le singole realtà scolastiche per l'integrazione dei corsi nelle scuole locali.
  Nella circoscrizione di Bruxelles sono presenti 15 docenti di ruolo, che tengono 228 corsi, per un bacino di 3.706 alunni, mentre nella circoscrizione consolare di Charleroi (comprendente anche la ex circoscrizione di Liegi) operano attualmente 28 docenti di ruolo, per 416 corsi e 7.158 alunni. A questi si aggiungono 19 corsi per 291 alunni, tenuti dagli enti gestori dei corsi di lingua.
  I dati sopra esposti testimoniano il costante impegno profuso dal Governo per continuare a promuovere in maniera capillare ed efficace l'insegnamento della nostra lingua in Belgio. L'ambasciata a Bruxelles, che conferma la posizione di preminenza dell'insegnamento dell'italiano rispetto alle altre lingue previste dalla summenzionata carta, resta fortemente impegnata a monitorare con attenzione l'evolversi della situazione, per evitare in particolare che eventuali accordi per aderire alla Carta di paesi come Cina e Russia non producano eventuali conseguenze che vadano a discapito dell'italiano. Compatibilmente con l'effettiva disponibilità di risorse, la Farnesina intenderebbe inoltre rafforzare nel 2014 il proprio sostegno finanziario agli enti gestori.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteriMario Giro.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 1994 0297

EUROVOC :

Belgio

accordo bilaterale

politica migratoria

cittadino della Comunita'

politica culturale

scuola europea