ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00405

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 15 del 14/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: PORTA FABIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 09/05/2013
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 09/05/2013
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 09/05/2013
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 09/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 14/05/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 14/05/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00405
presentato da
PORTA Fabio
testo di
Martedì 14 maggio 2013, seduta n. 15

   PORTA, LA MARCA, GIANNI FARINA, FEDI e GARAVINI. — Al Ministro degli affari esteri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   è da anni sospesa l'attività dello Stato italiano per garantire ai cittadini italiani residenti all'estero una adeguata tutela socio-previdenziale in regime internazionale;
   fino agli anni 2000 l'Italia aveva tuttavia assicurato un buon livello di tutela ai lavoratori emigrati all'estero con la stipula di numerose convenzioni multilaterali e bilaterali di sicurezza sociale;
   la finalità degli accordi di sicurezza sociale è quella di garantire la parità di trattamento di lavoratori e pensionati che si spostano, spesso permanentemente, dall'uno all'altro Paese contraente e l'esportabilità delle prestazioni previdenziali di cui sono o saranno eventualmente titolari;
   la stipula di tali accordi bilaterali di sicurezza sociale consente, inoltre, ai lavoratori italiani emigrati e ai lavoratori stranieri immigrati in Italia, i quali, per varie ragioni, al compimento dell'età pensionabile non sono in grado di maturare un diritto previdenziale autonomo nel loro Paese d'origine per insufficienza contributiva, di attivare il meccanismo della totalizzazione dei contributi versati nei Paesi contraenti, ai fini del perfezionamento del diritto a un pro-rata (quota parte di pensione) e quindi di utilizzare proficuamente contributi che altrimenti rimarrebbero inutilizzati;
   la maturazione di un diritto previdenziale in convenzione internazionale fa conseguire un diritto a pensione sia a carico dell'Italia che dell'altro Paese contraente;
   il sistema di tutela previdenziale in regime internazionale sopra descritto costruito nel corso degli anni dall'Italia non è purtroppo completo, perché numerosi Paesi di emigrazione italiana sono rimasti esclusi come il Cile, il Perù, l'Ecuador e il Messico dove risiedono rispettivamente 48.125, 29.494, 13.468 e 11.471 cittadini italiani iscritti all'AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero); da Cile, Perù, Ecuador e Messico sono immigrati in Italia, dove vivono con regolare permesso di soggiorno, rispettivamente 3.629, 101.711, 85.518 e 5.192 soggetti cittadini di tali Paesi, cifre queste ultime destinate ad aumentare;
   la consistenza della presenza di cittadini italiani in questi Paesi e di cittadini di questi Paesi in Italia privi di tutela previdenziale in convenzione, impone, se lo si ritiene un dovere di un Paese civile, la stipula di convenzioni bilaterali di sicurezza sociale che tutelino adeguatamente questi lavoratori nell'ambito socio-previdenziale, anche per evitare che i lavoratori immigrati in Italia rappresentino un onere per il nostro Stato, richiedendo all'Inps, al compimento dell'età prevista, l'erogazione dell'assegno sociale che dovrà essere concesso in mancanza di una prestazione erogata dal Paese di provenienza;
   nella passata legislatura il Ministero del lavoro e delle politiche sociali aveva evidenziato come la tematica della sicurezza sociale negli accordi internazionali è stata oggetto di approfondite analisi anche a livello interministeriale (Ministero degli affari esteri, Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero della salute, Inps) ove sarebbero emerse alcune problematiche di complessa soluzione che riguardano, in particolare, la difficoltà nel quantificare con certezza tutti gli oneri finanziari derivanti da tali atti internazionali e la relativa incidenza sul bilancio dello Stato;
   con il Cile una convenzione di sicurezza sociale è stata firmata il 5 marzo 1998, e successivamente il 19 novembre 1999 l'accordo amministrativo per l'applicazione della convenzione – il Parlamento cileno ha già approvato la convenzione ma manca l'approvazione del Parlamento italiano per la sua entrata in vigore; con l'Ecuador e con il Perù sono stati avviati negoziati diplomatici per le eventuali intese bilaterali e predisposte le bozze degli accordi di sicurezza sociale ma l'Italia ha rappresentato a tali Paesi le presunte difficoltà finanziarie che rallentano la finalizzazione degli accordi; con il Messico attualmente non vi sono addirittura in corso negoziati in materia di sicurezza sociale;
   come rilevato dagli stessi ministeri competenti i benefici che deriverebbero dalla vigenza di tali accordi internazionali di sicurezza sociale sarebbero finiti non solo dai lavoratori interessati ma anche dalle imprese italiane che sono interessate ad evitare la doppia contribuzione (in Italia e all'estero) al fine di migliorare la propria competitività sul piano internazionale rispetto alle imprese di altri Paesi che invece beneficiano di analoghe convenzioni;
   dalla vigenza di tali accordi deriverebbero quindi benefici, in termini di reciprocità, calcolabili sotto il profilo della tutela previdenziale dei lavoratori, nonché di aumento dei redditi e della competitività delle imprese –:
   quale sia la politica del Governo in relazione alla tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori italiani emigrati nei Paesi succitati e dei lavoratori di tali Paesi immigrati in Italia titolari di regolare permesso o carta ai soggiorno;
   quali iniziative urgenti si intendano adottare per completare il quadro di tutela previdenziale in regime internazionale con la stipula di convenzioni con i Paesi succitati dove vivono importanti comunità di cittadini italiani e da dove sono immigrati in Italia migliaia di lavoratori locali;
   quali eventuali iniziative si intendano adottare per verificare le reali implicazioni finanziarie che la ratifica di tali accordi comporta, anche alla luce della possibilità di limitare l'esportabilità delle prestazioni assistenziali e/o legate alla residenza, e del fatto che se gli immigrati da questi Paesi in Italia, tramite la stipula delle convenzioni bilaterali, matureranno un diritto a pensione a carico del loro Paese non graveranno sullo Stato italiano con l'eventuale richiesta dell'assegno sociale. (4-00405)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sicurezza sociale

diritto del lavoro

convenzione internazionale

ratifica di accordo

lavoratore migrante

migrante

accordo internazionale

pensionato