ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00060

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI 16/03/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 03/10/2013
Stato iter:
03/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/10/2013
BRAY MASSIMO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 03/10/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/10/2013

CONCLUSO IL 03/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00060
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:
   il sindaco di Cabras Cristiano Carrus e l'assessore comunale Sergio Troncia hanno rivolto all'interrogante l'appello di un'intera comunità affinché le statue dei giganti di Monte Prama trovino accoglienza nel comune dove è stato fatto lo straordinario ritrovamento;
   i giganti di Monte Prama assieme alla testa di Narbolia sono sculture sarde i cui frammenti sono stati trovati casualmente nel marzo del 1974 presso un terreno agricolo del comune di Cabras, in provincia di Oristano;
   attualmente è in corso il loro restauro mediante l'assemblaggio di circa 5172 frammenti, tra i quali 15 teste, e 22 busti. A seconda delle ipotesi, la datazione, oscilla dal VIII secolo a.C. al IX o addirittura al X secolo a.C., ipotesi che ne fanno comunque le più antiche statue del bacino mediterraneo occidentale, ed antecedenti ai Kouroi greci. Dalle valutazioni più recenti si stima che i frammenti appartengano a circa 40 statue. Finora sono state individuate e restaurate 25 figure umane e 13 modelli di Nuraghe. Sono inoltre stati rinvenuti diversi betili del tipo cosiddetto Oraggiana;
   le statue furono rinvenute presso quella che poi si rivelerà una necropoli formata da 33 tombe a pozzetto irregolare e prive di corredo funerario eccetto che per uno scarabeo. La necropoli di Monte Prama si trova in un territorio che registra un'altissima densità di monumenti nuragici. Quasi ogni rilievo collinare ha sulla sua sommità un nuraghe, di dimensioni variabili. Il colle Monte Prama ne ha uno; immediatamente di fronte, spostato a sud di poche centinaia di metri, si trova il Nuraghe Cann'e Vadosu dopo pochi altri centinaia di metri un altro e così via. Non di molto distante c’è poi un monumento imponente e gigantesco: il nuraghe S'Uraki di San Vero Milis, spostato a circa chilometri 13 a nord-est rispetto alla necropoli;
   l'altezza delle statue non è mai inferiore ai 2 metri e talvolta giunge ai 2,50 metri. Sono state scolpite su pietra di arenaria estratta da cave nei pressi di Oristano. Raffigurano pugili, arcieri e guerrieri, tutti in posizione eretta;
   si tratta di statue fortemente stilizzate e geometriche improntate a quello che gli studiosi definiscono lo stile dedalico, che le rende un modello unico nel panorama mediterraneo e mondiale;
   la tipologia e il numero dei frammenti, così come il loro stato di conservazione, fanno di questo ritrovamento uno degli eventi culturali più importanti di fine millennio;
   le statue, di dimensioni monumentali, rappresentano la manifestazione di una civiltà che non ha uguali in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo e proiettano nuova luce sull'arte e la cultura delle popolazioni della Sardegna;
   i frammenti delle sculture di Monte ’e Prama sono raccolte nel Centro di conservazione e restauro di Sassari, a Li Punti;
   l'attuale intervento di conservazione e restauro comprende anche alcuni frammenti già restaurati negli anni settanta;
   le sculture di Monte ’e Prama costituiscono una manifestazione molto significativa dell'arte antica, in quanto materializzano in un'unica collezione valori storico-archeologici e artistici;
   la salvaguardia, lo studio, la conoscenza e la divulgazione di tutto questo sono il presupposto del progetto culturale concepito con l'obiettivo di facilitare il passaggio dei 4880 frammenti lapidei dal loro attuale stato di reperti a quello di attori protagonisti del patrimonio culturale regionale;
   il Centro di conservazione archeologica opera nel settore delle conservazione archeologica e fin dai progetti eseguiti nei primi anni ’80 ha investito grandi risorse nel trasformare gli interventi di restauro tipicamente tecnici, in programmi dal forte contenuto culturale: sono di quella data le prime aperture al pubblico dei cantieri, le iniziative di sensibilizzazione dei cittadini e dei media e di divulgazione;
   il sindaco di Cabras e l'intera amministrazione comunale con il sostegno di quella provinciale hanno chiesto l'intervento del Ministro per i beni e le attività culturali affinché venga definito un piano culturale espositivo che riporti nel luogo del ritrovamento le straordinarie statue di Monte ’e Prama;
   le amministrazioni statali hanno promosso un incontro al fine di esaminare la questione;
   l'amministrazione comunale ha espresso la propria insoddisfazione perché non sarebbe stata prospettata nessuna ipotesi di allocazione del patrimonio nel luogo del ritrovamento;
   la collocazione nel comune di Cabras, nel luogo e nelle modalità da definire, è quella più naturale e costituirebbe la più consona valorizzazione delle statue nell'ambito dello straordinario contesto paesaggistico, archeologico e culturale del Sinis;
   risulterebbe del tutto incomprensibile una sistemazione del patrimonio in un sito diverso, considerato che il contesto storico in cui le statue si inseriscono è unico ed esclusivo;
   una decisione di diversa natura vedrebbe il comune di Cabras, l'intera provincia di Oristano ma la Sardegna tutta schierarsi contro una decisione illogica e irrispettosa della storia, fuori dal contesto ambientale e naturale in cui l'eccezionale ritrovamento è stato fatto;
   l'esigenza di ricomporre l'unitarietà, sia sul piano storico che culturale, del grande patrimonio archeologico del Sinis rappresenta un obiettivo irrinunciabile anche sul piano economico e strategico per la crescita di quel territorio, vero museo a cielo aperto del Mediterraneo –:
   se non ritenga di dover promuovere un incontro con gli amministratori comunali di Cabras e della provincia di Oristano al fine di definire un percorso di valorizzazione dell'immenso patrimonio dei giganti di Monte ’e Prama a partire dalla sistemazione degli stessi nel loro contesto naturale;
   se non ritenga di dover intervenire affinché nessuna iniziativa venga assunta in contrasto con le comunità locali e con le legittime aspettative delle stesse;
   se non ritenga di dover valutare tutte le possibili soluzioni al fine di riallocare nel luogo originario le statue e predisporre, con gli organi competenti e di concerto con le amministrazioni locali, un piano di valorizzazione e promozione delle stesse;
   se non ritenga di dover promuovere un intervento finanziario al fine di individuare le soluzioni logistiche più idonee e adeguate per la riallocazione delle statue nel territorio nel quale sono state rinvenute. (4-00060)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 3 ottobre 2013
nell'allegato B della seduta n. 90
4-00060
presentata da
PILI Mauro

  Risposta. — Si fa riferimento all'atto di sindacato ispettivo, indicato in oggetto, con il quale l'interrogante chiede di conoscere quali azioni l'amministrazione statale intenda intraprendere per salvaguardare e valorizzare, al meglio e nel contesto del rinvenimento, il patrimonio archeologico del Sinis, in particolare delle statue note come i «giganti» di Mont'e Prama.
  Al riguardo, si comunica quanto segue.
  Contrariamente a quanto riportato nell'interrogazione, l'amministrazione statale ha collaborato con le amministrazioni locali ed ha trovato con le stesse un'intesa.
  Difatti, in data 12 dicembre 2011 è intervenuta la firma congiunta di un protocollo d'intesa tra la regione autonoma della Sardegna, la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, le soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano e il comune di Cabras, che ha sancito la costituzione e articolazione del sistema museale di Mont'e Prama.
  La complessità e la rilevanza euro-mediterranea del fenomeno scultoreo di Mont'e Prama richiedono, infatti, l'elaborazione di un progetto culturale di valorizzazione di livello eccezionale. Un progetto all'altezza della sfida è condizione imprescindibile per la programmazione dei futuri interventi e per la collocazione definitiva delle statue. Pertanto la soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano ha elaborato le linee essenziali di un programma di valorizzazione, che tende a esaltare le potenzialità del contesto in un sistema espositivo plurale, frutto di una progettazione strettamente unitaria.
  Si sottolinea che la predetta soprintendenza, in virtù della particolare articolazione del progetto e dell'importanza dei beni coinvolti, aveva sottoposto al parere del comitato tecnico-scientifico di settore, nella seduta del 18 ottobre 2010, l'intero progetto, riportando una valutazione pienamente positiva. Tale parere è stato, poi, condiviso e suffragato dalla direzione generale per le antichità.
  Il progetto sopra richiamato prevede la presentazione delle statue e dei modelli di nuraghe di Mont'e Prama attraverso un unico percorso che li valorizzi sia secondo una visione di sviluppo artistico-culturale di respiro insulare e, in prospettiva mediterranea, come il frutto più maturo della civiltà nuragica sarda, sia anche secondo un'impostazione aderente al contesto territoriale della penisola del Sinis e allo sviluppo temporale dei processi storici che ne hanno segnato il divenire, dalle più remote manifestazioni prenuragiche agli orizzonti iniziali del medievale Giudicato di Arborea.
  Questa ipotesi articolata individua come poli espositivi il museo archeologico nazionale di Cagliari, che costituisce la principale vetrina dell'archeologia sarda e che espone la più significativa e completa raccolta storica dei bronzetti nuragici, e il Civico Museo archeologico di Cabras, che conserva testimonianze d'alto livello delle civiltà preistoriche e storiche succedutesi nel territorio comunale e nel mare antistante, dall'insediamento prenuragico di Cuccuru'e is Arrius al centro urbano punico-romano di Tharros e al relitto romano di Mal di Ventre.
  Nella forma definitiva, l'esposizione di Cagliari si concentrerà sull'analisi di quattro sculture originali, in relazione alle quali non si pone la questione di una pretesa selezione dei «modelli più significativi», in quanto essi verranno individuati su base tipologica e in considerazione della leggibilità e dello stato di conservazione.
  L'esposizione di Cabras accoglierà trentaquattro delle trentotto sculture montate su sostegno, tutti i frammenti lapidei leggibili e interpretabili, tutti gli elementi rinvenuti nelle tombe e nell'area di pertinenza.
  Oltre agli originali, le due esposizioni saranno integrate da accuratissime riproduzioni sulla base di un rilevamento tridimensionale con laser scanner. Tale rilevamento è stato già eseguito per conto della soprintendenza dal «CRS4», il centro di ricerca della regione autonoma della Sardegna, e potrà essere seguito dalla realizzazione delle copie materiche senza il minimo contatto con gli originali.
  Infine, un terzo polo del sistema museale, non espositivo ma esclusivamente documentale, sarà costituito dal centro di documentazione sui lavori di restauro delle stesse sculture di Mont'e Prama, che troverà sede presso il centro di restauro di Li Punti (Sassari).
  Con specifico riferimento al Museo Civico di Cabras, si sottolinea infine che, in attuazione del protocollo d'intesa, la regione autonoma della Sardegna ha finanziato il progetto di costruzione e allestimento di una nuova ala espositiva, destinata per l'appunto al patrimonio scultoreo di Mont'e Prama. Sono in corso le relative attività tecnico-amministrative connesse alla progettazione dell'intervento, con la collaborazione della direzione regionale e della soprintendenza.
  L'atto di intesa sottoscritto a dicembre 2011 e i finanziamenti concessi dalla regione Sardegna per l'ampliamento del museo civico di Cabras rappresentano il risultato della fattiva collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti, finalizzata alla piena valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico e territoriale del Sinis.
Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismoMassimo Bray.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

opera d'arte

Sardegna

archeologia

intervento finanziario

patrimonio culturale

monumento

protezione del patrimonio