ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00054

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 16/03/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 09/04/2013
Stato iter:
05/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/05/2014
GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 05/05/2014

CONCLUSO IL 05/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00054
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   l'ENI avrebbe in animo di realizzare sulla costa nord occidentale della Sardegna, nel sito industriale di Porto Torres un parco serbatoi con una capacità di un milione e 650 mila metri cubi di combustibile;
   nel Golfo dell'Asinara a seguito di questo imponente parco serbatoi potrebbero transitare seicento petroliere all'anno quadruplicando il traffico navale rispetto a quello legato al polo chimico;
   l'impatto occupazione sarebbe di non più di quarantacinque posti di lavoro diretti;
   l'intervento del quale non si conoscono le procedure autorizzative avviate ricade in un'area di bonifica e ripristino ambientale dell'area industriale e dell'area marina antistante lo stabilimento industriale di Porto Torres;
   all'interno del perimetro dell'area definito dal decreto del Ministero dell'ambiente del 26 febbraio 2003 sono presenti:
    Polo Petrolchimico: stabilimento Syndial S.p.A., Sasol Italy S.p.A., EVC S.p.A., Turris Espansi, Turris Pack, Coseplast, Isoex, SarEuroplast, Officina meccanica Ormes;
    Laterizi Torres della Sarda Laterizi;
    Distoms S.r.l.;
    Deposito costiero ENI S.p.A.;
    Deposito costiero ESSO Italiana S.r.l.;
    Deposito costiero Liquigas S.r.l.;
    Ex Ferriere Sarde;
    Endesa S.p.A.;
    Wanda (impianto itticultura dismesso);
    area marino costiera  prospiciente il sito di bonifica di interesse nazionale di Porto Torres;
   l'area a terra interna alla perimetrazione occupa una superficie di circa 1.830 ettari ha nel territorio del comune Porto Torres (provincia di Sassari) ed è caratterizzata dalla presenza di nuclei industriali di notevole entità, quali:
    1) il polo petrolchimico: costituito da 19 unità (di cui alcune chiuse nel 1992) in cui si ha la produzione di cloro-soda, dicloroetano, VCM, PVC, polietilene, poliolefine, benzene, detergenti, derivati del carbone, fertilizzanti, cicloesano, ciclesanone, fenolo, rumene, solventi organici, acido solforico, anidride italica;
   lo stabilimento petrolchimico è nato agli inizi degli anni ’60 ad opera della Sarda Industria Resine (S.I.R.) ed ha un'estensione complessiva pari a 1.165. All'interno dello stabilimento, la società Syndial rappresenta la maggior presenza industriale, ma sono anche presenti attività gestite dalla EVC (Italia) S.p.A. e dalla Sasol S.p.A. (già Conda Augusta) ed operano inoltre autonomamente altre piccole realtà;
    2) la centrale Endesa Italia di Fiume Santo: centrale termoelettrica in cui viene utilizzato come combustibile Orimulsion e carbone;
   all'interno dell'area sono presenti il Porto commerciale ed il Porto industriale di Porto Torres nonché un'elevato numero di serbatoi di stoccaggio di materie prime e prodotti petroliferi;
   l'area marina perimetrata ha un'ampiezza complessiva pari a circa 2.700 ha e si estende, fra la diga foranea del porto industriale e la foce del fiume Santo;
   l'intera area perimetrata risulta fortemente antropizzata e le numerose attività presenti comportano un notevole impatto su un territorio che si trova inserito in un contesto ambientale di notevole pregio come il Golfo dell'Asinara (area marina protetta);
   sono presenti stabilimenti che producono DCE/CVM, PVC e prodotti chimici, depositi di prodotti petroliferi, discariche, aree con presenza di notevoli quantità di coperture in eternit, aree industriali dismesse, una centrale di produzione termoelettrica, l'area marina antistante il polo industriale;
   l'area di stabilimento è caratterizzata soprattutto da un inquinamento da composti organici, sia in fase disciolta che in galleggiamento, nelle acque di infiltrazione superficiale e in quelle dell'acquifero calcarenitico;
   all'interno dell'insediamento Syndial sono presenti numerosi impianti dismessi e, nel settore occidentale dello stabilimento, discariche controllate e non controllate;
   nel sito Endesa Italia di Fiume Santo nel febbraio 2000 si è verificato il versamento accidentale di circa 700 mc di combustibile Orimulsion a seguito della rottura di una tubazione di ricircolo;
   l'area marina antistante il sito di Porto Torres presenta diversi gradi di compromissione in relazione alla vicinanza al porto industriale, alla città di Porto Torres ed alla foce del Rio Mannu;
   il progetto presentato alle organizzazioni sindacali per il colossale deposito costituirebbe di fatto una potenziale bomba ecologica essendo risaputi i pericoli legati alle sostanze depositabili;
   i codici di sicurezza adottati per analoghi serbatoi descrivono tali materiali come infiammabili, estremamente infiammabili, nocivi per inalazione, nocivi per ingestione, irritante per gli occhi, le vie respiratorie, pelle, pericolo di effetti irreversibili, possono provocare il cancro, altamente tossici per gli organismi acquatici, possono provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente, possono ridurre la fertilità, l'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini;
   le organizzazioni sindacali esplicitano un «palese disimpegno produttivo dell'Eni sulla chimica» e dichiarano: «il deposito è un'operazione commerciale e non produttiva»;
   le organizzazioni sindacali parlano «di progetto fuori da ogni logica» con «volumetrie incredibili» –:
   se il ministro dell'Ambiente sia a conoscenza del progetto di serbatoio di un milione e seicentomila metri cubi nell'area industriale di Porto Torres davanti all'area marina protetta;
   se non ritenga di dover preventivamente dichiarare la propria decisa contrarietà ad un'ipotesi che pregiudicherebbe in maniera ulteriore e irrimediabile lo sviluppo turistico del Nord Sardegna e in tal caso se non ritenga, nell'ambito delle proprie competenze, disporre le azioni necessarie al fine di evitare che si possa perpetrare ai danni di quel territorio un ulteriore grave danno ambientale anche convocando immediatamente i responsabili dell'Eni per valutare lo stato delle operazioni di bonifiche nelle aree di loro proprietà, e sollecitare l'avvio concreto del piano e non con cifre che appaiono irrisorie rispetto a quelle realmente necessarie;
   se non ritenga, il Ministro dello sviluppo economico di convocare l'Eni per conoscere la reale situazione legata alla ripresa produttiva non solo del cracking di Porto Torres ma dell'intero comparto chimico sardo considerato che si continua con la politica degli annunci da parte dell'Eni senza nessuna concreta azione;
   se non ritenga, il Ministro dello sviluppo economico di intervenire al fine di evitare che l'Eni avvii contrattazioni in ambito locale su progetti che appaiono all'interrogante un vero e proprio ricatto ai danni della Sardegna e dei lavoratori, utilizzando la Sardegna come piattaforma di depositi petroliferi senza nessun tipo di sviluppo serio e credibile. (4-00054)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 5 maggio 2014
nell'allegato B della seduta n. 222
4-00054
presentata da
PILI Mauro

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo indicato in esame si rappresenta quanto segue.
  L'interrogante segnala la problematica riguardante il polo industriale di Porto Torres ed in particolare il progetto per la realizzazione di un parco serbatoi di combustibile.
  Al riguardo sono state assunte le seguenti informazioni da parte dell'ENI spa.
  La realizzazione del predetto parco di serbatoi con una capacità di 1 milione e 650 mila metri cubi di combustibile rientrava in un progetto presentato ai sindacati nell'ambito dell'accordo sindacale del 2009, ma che ancora a tutt'oggi non rientra tra gli investimenti previsti da Eni/Versalis.
  Un eventuale progetto del medesimo ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 334 del 1999 (cosiddetta legge Seveso) dovrebbe essere sottoposto a tutte le procedure di autorizzazione previste dalla normativa in materia, compresa la valutazione di impatto ambientale, cosa che al momento non è stata effettuata.
  La società ha infatti confermato di non voler proseguire con tale ipotesi di sviluppo in ragione delle istanze del territorio ed in considerazione dell'evoluzione degli scenari logistici nel mar Mediterraneo.
  Al contrario, in uno scenario di profonda crisi economico-sociale, Eni ha promosso – attraverso la sottoscrizione del «Protocollo per la Chimica verde» (26 maggio 2011) con la Presidenza del Consiglio, i Ministeri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, del lavoro e delle politiche sociali e delle politiche agricole alimentari e forestali, le Istituzioni Locali ed i sindacati, le società Eni e Novamont – lo sviluppo per il sito di Porto Torres del primo progetto per la Chimica verde in Italia, frutto di un'ampia convergenza d'intenti sia a livello centrale che locale.
  Attraverso lo sviluppo di processi industriali a ridotto impatto ambientale, l'iniziativa rappresenta un'opportunità di crescita sostenibile e una nuova frontiera nell'innovazione industriale.
  Attività di ricerca e sviluppo, colture sperimentali e processi produttivi innovativi potranno trasformare progressivamente Porto Torres in un polo d'eccellenza a livello europeo nel settore della «Chimica verde». La sinergia tra la chimica di base e la «Chimica verde», attraverso l'integrazione tra la produzione di elastomeri ambientalmente sostenibili e le bio plastiche, genererà, nei prossimi dieci anni, un trend di crescita positivo per il settore in Europa.
  Il progetto «Chimica verde» prevede la realizzazione in sei anni di sette nuovi impianti, oltre alla realizzazione, da parte di Enipower, di una centrale a biomasse integrata al sito. Tali investimenti avranno un'importante ricaduta economica per il territorio, in considerazione dell'integrazione a monte con la filiera agricola e a valle con lo sviluppo e la specializzazione delle piccole e medie imprese interessate alla filiera delle nuove produzioni «bio».
  Alla ricaduta economica complessiva del progetto, si aggiunge quella per il completamento delle attività di demolizione e di bonifica del sito ad opera di Eni/Syndial che, tra il 2010 ed il 2012, ha presentato numerosi progetti di intervento con una stima di spesa complessiva di 530 milioni di euro, in particolare relativi ai terreni delle differenti aree del sito industriale (Area New Co Nord/Matrica Fase 2, Moduli Caratteristici M01, M02, M03, Peci DMT, Palte fosfatiche, Area Minciaredda) e gli interventi inerenti alla bonifica della falda.

Il Ministro dello sviluppo economicoFederica Guidi.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

PORTO TORRES,SASSARI - Prov,SARDEGNA

EUROVOC :

ambiente marino

discarica abusiva

prodotto petrolifero

edificio per uso industriale

deposito dei rifiuti

protezione dell'ambiente

industria chimica