ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00038

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/03/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00038
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   in data 17 luglio 2012, alle ore 13.30, il sottoscritto effettuava una visita ispettiva nel carcere di San Sebastiano di Sassari;
   nel corso della visita veniva riscontrata una situazione che non può che essere definita di una gravità inaudita pari ad un vero e proprio lager;
   si tratta di un inferno umano con celle di 7 metri quadri per 3 detenuti stipati in altezza e larghezza, rubinetti a secco per gran parte della giornata, condizioni strutturali al limite del crollo, carenze di organico superiori al 40 per cento;
   è stata riscontrata una situazione insostenibile sul piano igienico-sanitario e di totale invivibilità della struttura;
   l'assenza dell'acqua che il sottoscritto, alla presenza di testimoni, ha personalmente rilevato in gran parte delle celle è il fatto più grave che si possa riscontrare in una struttura carceraria come questa;
   l'interrogante ha personalmente verificato condizioni strutturali dell'edificio che mettono a rischio l'incolumità di personale e detenuti;
   l'ultimo piano della struttura carceraria risulta precluso all'accesso per problemi definiti strutturali, il tetto sarebbe pericolante con lesioni importanti che, come ovvio, mettono a rischio tutta la struttura sottostante;
   nella rotonda di smistamento dei bracci viene segnalato un pericolo crolli che ha fatto interdire lo spazio a qualsiasi tipo di incontri e manifestazioni, compreso anche il tradizionale candeliere di metà agosto;
   il trasferimento di 30 detenuti previsto per domani mattina nel carcere di Tempio non cambierà in alcun modo il contesto di degrado del carcere di San Sebastiano di Sassari;
   in qualsiasi struttura pubblica senza acqua, a prescindere dalle ragioni di tale mancanza, si deve obbligatoriamente disporre l'immediata chiusura;
   in questo caso, invece, si è preferito omettere una situazione che anche in virtù del caldo di questi mesi rende la struttura carceraria un vero e proprio inferno in grado di mettere in pericolo l'incolumità degli stessi agenti penitenziari;
   nel corso della visita l'interrogante ha parlato con decine di detenuti e con gli stessi operatori i quali hanno confermato la carenza ormai strutturale dell'acqua nelle celle, già di per sé invivibili, che sta rendendo esplosiva la situazione in carcere;
   le condizioni igienico-sanitarie della struttura rendono la gestione del carcere non più sostenibile sotto alcun punto di vista, da quello igienico-sanitario a quello della sicurezza e dell'incolumità del personale addetto e degli stessi detenuti;
   la struttura appare nel suo complesso gravemente compromessa sia sul piano strutturale che igienico-sanitario: il carcere venne aperto nel 1871;
   nel corso della visita al 3° braccio l'interrogante ha potuto rilevare una condizione da vero e proprio lager con sottospecie di celle con muffa stratificata nelle pareti tale da renderle verdi con calcinacci sempre pendenti;
   si riscontra l'impossibilità per i detenuti di stare in tre contemporaneamente in piedi per mancanza di spazio, 3 letti a castello, l'ultimo dei quali ad un'altezza che rende impossibile al detenuto di stare seduto sul letto perché a diretto contatto con il soffitto;
   una stanza inferiore agli 8 metri quadri, dove 3 detenuti trascorrono dalle 20 alle 22 ore giornaliere e in tali spazi devono adempiere a tutte le necessità che la giornata comporta, dalla preparazione e consumazione del cibo (impossibile contemporaneamente per tutti e tre dato lo spazio insufficiente) all'espletamento delle loro esigenze igieniche e corporali;
   su di un approssimato piano di cemento è riposto una specie di cucinino e contiguo a questo un filo che con uno straccio appeso «oscura» il bagno alla turca;
   la mancanza di qualsiasi tipo di privacy, la gravissima restrizione degli spazi, la mancanza di qualsiasi tipo d'igiene rendono il carcere di San Sebastiano afflittivo e disumano con grave nocumento e pericolo per i detenuti e per tutto il personale penitenziario che opera nella struttura;
   la gravissima emergenza idrica rischia di provocare sommosse e tensioni difficilmente arginabili considerato che tutti i detenuti sentiti hanno manifestato un grado di tensione che lascia intendere un pericoloso stato di alterazione del già precario e compromesso equilibrio psicologico;
   i dati relativi al carcere di San Sebastiano sono eloquenti:
   nell'anno 2010:
    a) rapporti disciplinari 145;
    b) sciopero della fame 54;
    c) autolesionismo 43;
    d) tentati suicidi 8;
    e) suicidi 1;
   nell'anno 2011:
    a) rapporti disciplinari 222;
    b) sciopero della fame 52;
    c) autolesionismo 31;
    d) tentati suicidi 4;
   dai dati acquisiti risulta che nell'anno in corso il carcere è giunto ad ospitare 220 detenuti;
   la capienza dell'istituto, secondo la definizione da parte della direzione generale dei detenuti e del trattamento, prevede una ricettività regolamentare complessiva pari a 190 posti;
   la capienza tollerabile si eleva invece a 266 posti, ma la capienza regolamentare (ricalcolata con l'esclusione dei posti letto del secondo piano inagibile) è di 93 detenuti e quella tollerabile di 136;
   la popolazione detenuta attualmente è più del doppio di quella regolamentare e supera di ben 53 unità la capienza tollerabile;
   a questo si aggiunge una cronica e reiterata carenza di polizia penitenziaria (si oscilla tra il 40 e il 50 per cento);
   la struttura deve essere urgentemente chiusa con l'immediato trasferimento dei detenuti in una delle strutture nuove a disposizione del sistema carcerario sardo;
   qualsiasi ulteriore omissione deve essere perseguita, anche penalmente, in base alle norme relative alla salute pubblica, alla sicurezza dei luoghi adibiti a servizi pubblici e al soggiorno di persone;
   nella qualità di parlamentare e di cittadino a conoscenza del fatti e delle situazioni qui riportate il sottoscritto non esiterà a trasmettere entro le prossime 48 ore tali ipotizzate notizie di reato alle autorità competenti perché adottino le necessarie e conseguenti azioni –:
   se il Ministro della giustizia non intenda disporre già dalle prossime ore, con proprio atto contingibile ed urgente, lo svuotamento integrale del carcere di San Sebastiano con il trasferimento dei detenuti nel carcere di Tempio Nuchis da dotare delle relative misure di sicurezza con l'invio di almeno 150 nuovi agenti penitenziari;
   se il Ministro sia a conoscenza di tali condizioni disumane in cui operano decine di operatori penitenziari oltre che gli stessi detenuti;
   se non ritenga di dover disporre con provvedimento urgente e straordinario il trasferimento nelle nuove strutture carcerarie di quegli agenti nati e residenti in Sardegna che operano nelle carceri del Nord Italia al fine di sopperire alla cronica carenza di personale nelle carceri sarde consentendo nel contempo la chiusura del «lager» di San Sebastiano e l'apertura effettiva delle nuovi carceri costate all'amministrazione statale centinaia di milioni di euro. (4-00038)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CARCERE DI SASSARI SAN SEBASTIANO

EUROVOC :

detenuto

personale carcerario

stabilimento penitenziario

trattamento crudele e degradante

suicidio