ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00037

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 16/03/2013
Stato iter:
09/08/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/08/2013
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/08/2013

CONCLUSO IL 09/08/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00037
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il sindaco di San Sperate (Cagliari) Enrico Collu ha segnalato all'interrogante la delicata situazione che si è verificata nelle scorse ore nel proprio comune in seguito allo sgombero del campo rom sulla strada statale 554 e la decisione del comune di Cagliari di dislocare i nuclei di rom anche nei paesi della cintura cagliaritana;
   il sindaco di San Sperate ha appreso dell'arrivo di questi nuclei rom dai propri concittadini e non dagli amministratori di Cagliari e solo a posteriori è stato informato dalla prefettura di Cagliari;
   per una questione di equità e di rispetto delle norme edilizio-sanitarie il sindaco ha chiesto di verificare se le normative soprattutto igienico-sanitarie di queste locazioni siano in regola;
   appare improprio il metodo utilizzato e il mancato coordinamento tra comuni e risultano, ad avviso dell'interrogante, inaccettabili certi metodi che violano la leale collaborazione tra enti di pari livello istituzionale oltre alla mancanza di rispetto dell'autonomia locale e della sua comunità costrette a subire decisioni altrui senza alcun tipo di condivisione;
   una quarantina di abitanti del comune di San Sperate si sono ritrovati in municipio per protestare contro il repentino trasferimento deciso dal comune di Cagliari;
   appare fuori luogo l'argomentazione che si tratti di contratti di locazione di natura privatistica;
   in via Pio La Torre e nella strada provinciale 4, a Ponti Becciu, a San Sperate secondo quanto riferiscono gli abitanti della zona sarebbero stati dislocati più di venti nuovi abitanti, tra bambini e adulti insieme a roulotte;
   alcuni residenti delle zone urbane interessate ai trasferimenti hanno fatto rilevare che le case sarebbero inadatte a contenere un così gran numero di persone –:
   se non intenda il Ministro dell'interno verificare le implicazioni di ordine pubblico delle modalità del trasferimento di questi nuclei rom in dispregio delle più elementari regole di rapportarsi tra enti locali e istituzioni preposte al coordinamento di tali situazioni;
   se non ritenga di dover assumere iniziative tali da garantire i cittadini e la sicurezza dell'intera area interessati a questi fenomeni;
   se non ritenga di dover assumere iniziative, anche normative, per supportare le amministrazioni locali nella gestione di queste delicate situazioni sia in termini finanziari che operativi;
   se non ritenga di dover assumere iniziative normative tali da impedire trasferimenti di comunità viaggianti senza la preventiva autorizzazione del comune ricevente, alla luce dei profili di ordine pubblico che vi sono sottesi. (4-00037)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 agosto 2013
nell'allegato B della seduta n. 69
4-00037
presentata da
PILI Mauro

  Risposta. — Il campo rom presente lungo la strada statale 554, nella periferia della città di Cagliari, sorge vicino ad agglomerati abitativi.
  I servizi risultano molto carenti e in situazione di degrado, mentre la convivenza all'interno è stata spesso caratterizzata da forte conflittualità tra i diversi nuclei familiari.
  Tale situazione è stata più volte esaminata sia in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che in diverse riunioni convocate sul tema al fine di affrontare, con il comune di Cagliari e gli altri enti e istituzioni competenti, i diversi profili attinenti alla igiene e salute pubblica, alla sicurezza e alla pubblica incolumità, agli aspetti di ordine sociale e di tutela dei minori.
  L'attenzione delle forze di polizia è stata sempre costante.
  Nel corso di una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi il 22 maggio 2012 sulla base della richiesta della procura della Repubblica di Cagliari, si è provveduto al sequestro preventivo dell'area del campo, in considerazione della gravità ed attualità del pericolo per l'ambiente e la salute pubblica.
  Nella medesima riunione il sindaco di Cagliari ha illustrato il progetto denominato «Dal campo alla città solidale, percorsi di inclusione sociale per le famiglie ROM», predisposto dalla Caritas diocesana e dai servizi sociali del comune, volto alla definizione di percorsi di inclusione della comunità ROM nel tessuto sociale ed al superamento della logica del «campo», secondo le linee guida contenute nella «Strategia nazionale d'inclusione dei Rom, dei sinti e dei caminanti» in attuazione della comunicazione della Commissione europea n. 173/2011.
  Nell'occasione, il direttore della Caritas riferiva delle ricerche, in parte infruttuose, di abitazioni da locare ove trasferire le famiglie Rom presenti nel campo.
  Al fine di agevolare le ricerche, il comune di Cagliari ha avviato sondaggi esplorativi presso i comuni dell'area vasta per verificarne la disponibilità dei siti.
  Nella serata del 30 giugno 2012, il campo nomadi ubicato lungo la strada statale 554 è stato lasciato dalla totalità dei soggetti in ottemperanza a quanto disposto dal provvedimento del GIP del tribunale di Cagliari che nominava custode dell'area il sindaco del capoluogo sardo e lo autorizzava ad adottare ogni iniziativa necessaria ad assicurare la bonifica e messa in sicurezza dei luoghi.
  A seguito del pacifico e spontaneo allontanamento dal campo, i rom sono stati accompagnati presso diverse strutture abitative, alcune pubbliche ed altre private, secondo l'articolato progetto di inclusione predisposto dalla Caritas e dai servizi sociali del comune.
  Gli appartamenti sono stati reperiti nei comuni di Decimomannu, Monserrato, Quartu Sant'Elena, San Sperate e Selargius, mentre i 9 nuclei familiari alloggiati nel territorio del comune di Cagliari hanno trovato sistemazione presso la casa padri saveriani.
  La concreta attuazione del progetto – costantemente monitorata dalla prefettura – ha incontrato qualche reazione negativa in alcuni dei comuni interessati, ove da parte di taluni settori della popolazione sono stati espressi timori circa paventati contraccolpi sul piano della sicurezza.
  In tale contesto, il sindaco di San Sperate, piccolo centro dell’
hinterland cagliaritano, ha lamentato una carente preventiva informazione riguardo alla soluzione alloggiativa individuata per due nuclei familiari.
  Il risalto conferito dalla stampa locale alla vicenda ed il ripetersi di alcuni episodi di protesta e di intolleranza nei confronti dei rom ospitati in San Sperate hanno spinto la prefettura di Cagliari a convocare, il 6 luglio 2012, un'apposita riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, con la partecipazione del sindaco del comune capoluogo e degli amministratori di tutti i comuni interessati al fine di esperire ogni utile intervento di chiarificazione in ordine ai vari aspetti attuativi del progetto di inclusione sociale dei rom.
  Tutti i sindaci condividevano con la prefettura di Cagliari e la Caritas la necessità di contrastare le tensioni sociali seguite al trasferimento dei cittadini rom e favorire l'integrazione degli stessi nel territorio.
  A conclusione dell'incontro, in considerazione delle possibili difficoltà segnalate dagli amministratori locali, è stata disposta l'istituzione presso la provincia di un tavolo tecnico, tuttora operativo, con la partecipazione dei rappresentanti degli enti locali per monitorare l'andamento del progetto.
  Si rappresenta, infine, che le criticità evidenziate sono state esaminate ed affrontate anche in sede di riunione di coordinamento delle Forze di polizia dove è stato disposto in via preventiva l'intensificazione delle misure di vigilanza nell'ambito del controllo del territorio, pur in assenza di segnali di particolare rilievo.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

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