ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01584

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 451 del 30/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/06/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 30/06/2015
Stato iter:
01/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/07/2015
Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 01/07/2015
Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 01/07/2015
Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 01/07/2015

SVOLTO IL 01/07/2015

CONCLUSO IL 01/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01584
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Martedì 30 giugno 2015
modificato
Mercoledì 1 luglio 2015, seduta n. 452

   BRUNETTA e GIAMMANCO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la Cassa depositi e prestiti s.p.a. è una società per azioni finanziaria italiana, partecipata per l'80,1 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, per il 18,45 per cento da diverse fondazioni bancarie e il restante 1,5 per cento in azioni proprie, a cui è affidato il compito di gestire una parte consistente del risparmio nazionale rappresentato da buoni fruttiferi e libretti;
   nel novembre 2008, Franco Bassanini è stato nominato presidente della Cassa depositi e prestiti e, successivamente, nel maggio 2010 Giovanni Gorno Tempini è stato nominato amministratore delegato. Entrambi sono stati riconfermati nel 2013 e, quindi, il loro mandato giunge a scadenza naturale nella primavera del 2016;
   è nota da qualche tempo la volontà del Presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, di procedere al rinnovo dei vertici della Cassa depositi e prestiti; come si evince da notizie di stampa, questo cambio deriverebbe dalla volontà del Governo di voler imprimere un'accelerazione ad alcuni dossier, a cominciare dal progetto per la rete superveloce, sui cui l'Esecutivo e i vertici di Cassa depositi e prestiti si sarebbero trovati su posizioni distanti anche rispetto all'ipotesi di un possibile ingresso diretto della Cassa depositi e prestiti nel capitale dell'ex monopolista Telecom;
   il 25 giugno 2015 il consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti, in agenda da tempo per deliberare l'erogazione di alcuni finanziamenti, ha deciso la convocazione dell'assemblea straordinaria e ordinaria (fissate per il 10 luglio 2015, con possibilità di seconda convocazione il 14 luglio 2015) per procedere alle modifiche statutarie concordate dai soci e per l'adozione di decisioni sugli amministratori. Una formula volutamente generica dietro cui si cela il rinnovo dei vertici, il cui iter è in fase di costruzione, anche perché è la prima volta, nella storia recente della Cassa depositi e prestiti (da quando è stata trasformata in società per azioni), che va in scena un ricambio anticipato del board;
   se la strada sarà quella delle dimissioni collettive da parte dei consiglieri espressione diretta del Ministero dell'economia e delle finanze, facendo quindi decadere tutti i vertici della Cassa depositi e prestiti, ciò comporterebbe, tra l'altro, un esborso di buonuscite milionarie a carico degli italiani, considerando che si tratta di contratti rescissi anzitempo senza giusta causa, che implicherebbero, altresì, un possibile danno d'immagine per coloro che attualmente ricoprono le posizioni più alte della società in questione;
   prima dei rinnovi che saranno decisi dall'assemblea ordinaria, saranno discusse nell'assemblea straordinaria le modifiche dello statuto, che dovrebbero accogliere le richieste di maggiore garanzia avanzate dalle 64 fondazioni azioniste di minoranza, contro l'eventuale rialzo del tasso di rischio degli investimenti della Cassa depositi e prestiti, nel nuovo corso che, con tutta probabilità, sarà targato Claudio Costamagna-Fabio Gallia, ovvero la previsione di un voto a maggioranza qualificata anche per le delibere in materia di destinazione degli utili a riserva, nonché la definizione di una clausola di recesso per le fondazioni nel caso di tre anni senza dividendi;
   una terza modifica statutaria dovrebbe riguardare la cancellazione della cosiddetta clausola etica, prevista dalla «direttiva Saccomanni» del 2013 e recepita nello statuto, per consentire la nomina di Fabio Gallia, attuale amministratore delegato di Bnl-Bnp Paribas, al posto di Giovanni Gorno Tempini; sul manager pende, infatti, una citazione in giudizio della procura di Trani per il processo sui derivati, che ne rende al momento impossibile la designazione;
   ma, al di là dei nomi, il caso di una «rottamazione» del vertice di una società pubblica, per altro partecipata dalle fondazioni bancarie, suscita più di una preoccupazione, visto che sono ancora ignote le motivazioni, necessariamente «forti», che sono alla base di una simile operazione; evidentemente, il cambio di vertice presuppone una vera e propria trasformazione della natura stessa della Cassa depositi e prestiti, lungo una direttrice sconosciuta ai più;
   la preoccupazione è quella per un Governo che manca di visione e strategia, che potrebbe assumere il controllo della liquidità attualmente in possesso di Cassa depositi e prestiti, per utilizzarla in operazioni dagli esiti incerti, parte di un disegno prevalentemente politico;
   l'Eurostat, che è l'istituzione europea cui è affidata la vigilanza su alcuni mutamenti che avvengono nelle istituzioni economiche dei Paesi membri, sta seguendo con severa attenzione quanto accade e soprattutto accadrà nella nuova Cassa depositi e prestiti. Qualora assumesse il prevalente profilo di un'agenzia pubblica, l'Eurostat agirà per far rientrare la Cassa depositi e prestiti nel bilancio pubblico: i debiti della Cassa depositi e prestiti diventeranno in tal modo debito pubblico, elevandone il relativo importo. Le dimensioni minime di questo ipotetico evento sono di 100 miliardi di euro, ma possono essere anche assai maggiori. Qualora si verificasse sarebbe una vera catastrofe finanziaria con ripercussioni assai serie sull'economia italiana –:
   quali siano le ragioni alla base del prospettato cambio di vertici all'interno di Cassa depositi e prestiti, il percorso designato e le modifiche statutarie in corso di studio, nonché il piano industriale e strategico di cui si farà carico il nuovo board, e quali siano le garanzie offerte ai risparmiatori, tenendo conto del fatto che i depositanti appartengono in generale alle classi meno abbienti e più anziane, che mal sopporterebbero investimenti ad alto rischio, come, del resto, non li tollererebbe Eurostat, che potrebbe includere Cassa depositi e prestiti nel perimetro della pubblica amministrazione, con le conseguenze richiamate in premessa. (3-01584)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

statistica comunitaria

istituzione dell'Unione europea

bilancio dello Stato